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Paulo Dybala, la trattativa con l'Inter

L’affare Dybala tra la Juventus e l’Inter, dietro le quinte l’operato del famelico procuratore Jorge Antun, che dal business vuole ricavare 10 milioni di commissione. Il problema dei procuratori che tengono in ostaggio il calcio è ormai esploso a livello globale. Il presidente della Salernitana ha rotto col ds Sabatini per non pagare al procuratore di Coulibaly una commissione superiore all’aumento di ingaggio. Commisso si è scontrato con il procuratore di Vlahovic che per la mediazione ha preso dieci milioni dalla Juve, per Haaland al City sono stati pagati 30 milioni ai suoi procuratori. Gli agenti ormai sono un monopolio, gestiscono il calciomercato, fanno il doppio gioco nella stessa trattativa. Nel 2021 i club di Serie A hanno pagato 174 milioni di commissioni, con la Juve in testa. In arrivo dal prossimo anno un nuovo regolamento Fifa che dovrebbe limitare lo strapotere dei procuratori, che ormai si stanno arricchendo più di tutti e condizionano pesantemente il calciomercato. Ma risolverà davvero il problema?

Lukaku, Dybala, Pogba, Di Maria ma anche Coulibaly (Lassana, della Salernitana). Esiste ormai un caso conclamato “procuratori”. Lo è da anni, ma il problema si trascina avanti senza soluzione, anzi aggravandosi sempre di più. Se il calcio va in malora non è certamente tutta colpa loro, ovviamente, ma rappresentano sicuramente ormai una distorsione del sistema. Sotto vari profili:

  1. Tengono in mano le leve del calciomercato sbilanciando fortemente l’equilibrio del sistema dalla parte dei calciatori. Che sono sicuramente i protagonisti dello spettacolo, ma senza i club non potrebbero svolgere un mestiere che li ricopre di denaro.
  2. Rappresentano un costo ormai fuori controllo, eccessivo e spesso occulto, dal più piccolo affare al più grande.
  3. Arrivano a essere loro stessi proprietari nascosti dei cartellini dei giocatori (TPO, Third Party Ownership). Pratica assolutamente vietata dalla Fifa stessa, ma di fatto giovani calciatori possono essere tenuti al guinzaglio dai loro stessi procuratori cui praticamente “appartengono”.
  4. Possono recitare contemporaneamente più parti e più ruoli nella stessa trattativa, in sostanza rappresentando una costrizione, un obbligo, trasformandosi così in un monopolio non aggirabile all’interno non solo del calciomercato ma del sistema calcio nel suo complesso.

  Recentemente il presidente della Salernitana Danilo Iervolino ha rotto col ds Walter Sabatini, uno dei più noti e smaliziati dirigenti di calcio e operatori di calciomercato, per pagare un aumento di ingaggio di 200.000 euro a Coulibaly bisognava versare un milione di commissione al suo procuratore.

  Nell’affare Dybala all’Inter uno degli ostacoli alla trattativa è la commissione di 11 milioni al suo procuratore Jorge Antun, imprenditore argentino (concessionario di auto), amico di famiglia, che nel calcio ha trovato più ricche forme di guadagno. Non sempre tali cifre, per la verità, sono destinate interamente al procuratore, dentro può esserci – se non previsto diversamente – anche il cosiddetto “gettone di entrata”, molto alto nel caso dei calciatori liberi con contratto scaduto, o viceversa anche la “buonuscita”, quando bisogna accordarsi per un trasferimento a contratto in corso. E’ passata alla storia la famosa commissione di 45,6 milioni di euro incassati dallo scomparso Mino Raiola per il passaggio di Paul Pogba dalla Juve al Manchester United nell’estate del 2016.

  La tensione si sta alzando. Scontri tra club e procuratori si sono avuti al Milan per Donnarumma, Calhanoglu, Kessie (tutti conclusi con rotture e divorzi a scadenza di contratto), alla Fiorentina tra il presidente Commisso e i manager di Vlahovic (Darko Ristic, International Sports Office, 10 milioni di commissione su un trasferimento da 80), lo stesso Lukaku ha rotto col proprio procuratore Pastorello per poi condurre le trattative col Chelsea e con l’Inter in proprio affidandosi a un avvocato belga, Sebastien Ledure, che fa le veci del procuratore.

  Solo nel 2021 le squadre di Serie A hanno pagato ai procuratori 174 milioni di euro (+26% rispetto ai 138 milioni del 2020) in commissioni etc relative a 539 operazioni registrate: 29 milioni la Juve, 27,5 l’Inter, 26 milioni la Roma, 12,5 il Milan fino all’ 1,2 della Salernitana. Nello stesso periodo a livello globale – dati Fifa – le commissioni agli agenti sono state 445 milioni di euro, il che farebbe pensare che la Serie A da sola rappresenti un terzo degli incassi dei manager mondiali. Molto più probabilmente è chiaro che alla Fifa sfugga il controllo della contabilità generale e se ne evidenzi solo una parte. Insomma nessuno fa menzione del sommerso, ma il rischio è che sia, sotto diverse forme, ben più rilevante dell’emerso.

  Per il prossimo anno (giugno 2023) è prevista l’entrata in vigore di un nuovo regolamento Fifa che tenga sotto controllo l’operato dei procuratori e impedisca la crescita incontrollata delle commissioni. Dunque un tetto, niente doppi giochi, registro degli agenti e delle operazioni. In realtà molte di queste regole già esistono, ma sono state bellamente bypassate. 

  Resta poi un problema di fondo, il calcio è un complesso di club e calciatori ultraconcorrenziale, per cui sono gli stessi club alla fine a  servirsi dei procuratori ai propri fini, per movimentare il mercato dei calciatori, e se certe cifre sono lievitate è perché qualcuno le ha pagate senza colpo ferire, facendo lievitare il giro di denaro controllato dai mediatori.

  Per il trasferimento di Haaland al Manchester City è stata pagata una commissione agli agenti di 30 milioni di euro; su cifre ancora più alte, ma non ben conosciute, la commissione, madre compresa, per il rinnovo da 50 milioni annui (più 120 milioni di bonus) di Mbappé col Psg. Un mondo selvaggio e senza più regole, con i procuratori a segnare non solo il futuro di campioni e calciatori ordinari, ma addirittura l’intero destino del calcio.

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Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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rd1959

Leggo delle opinioni che mi lasciano perplesso. Qualcuno sembra disposto a concedere di tutto non solo ai calciatori – i protagonisti dello spettacolo… – ma curiosamente anche ai loro procuratori. Altri si sforzano di dimostrare che le percentuali che talvolta percepiscono siano qualcosa che abbia a che fare con la normalità.

Non c’è neanche bisogno di affermare che i procuratori facciano gli interessi dei calciatori, non è questo il punto. Il punto è che, come in tutto, est modus in rebus, o almeno dovrebbe. Se, come negli esempi che ho fatto, il club che detiene il cartellino di Haaland prende 22 milioni dal club che lo acquista ma l’investimento finale sostenuto dal Dortmund, è di 45 milioni perché procuratore e altri soggetti hanno preteso di essere foraggiati per lo stesso valore del cartellino a mio avviso c’è qualcosa che non funziona. Se, come si legge, il procuratore di Dybala dovesse davvero chiedere una commissione di 10 milioni per far firmare al suo assistito un contratto triennale da 6 milioni/anno, vuol dire che la sua commissione supererebbe il 50% del valore del business. Lo ripeto, in qualsiasi business esiste la commissione d’introduzione, che si aggira mediamente intorno al 5%. Niente male, perché oggi un giocatore qualunque costa 30 milioni, quindi la commissione che spetterebe al procuratore sarebbe di 1,5 milioni. Per un calciatore che cambia casacca per 100 milioni il procuratore ne porterebbe a casa 5, non credo che dovremmo parlare di sfruttamento della povera categoria dei procuratori se si mettesse un limite regolamentare alle loro pretese più ridicole che eccessive.

Tra l’altro questi procuratori, oltre a gestire decine di cartellini, godono spesso di una rendita di posizione. Perché prendono una commissione anche senza fare nulla. Perché un conto è il procuratore che si sbatte per trovare la migliore offerta possibile per un suo assistito, altra cosa è il procuratore che viene chiamato dall’Inter – è per esempio il caso di Dybala – per sapere quanto costerebbe ingaggiarlo. In questo caso, una commissione di 900mila euro per un business di 18 milioni a me sembrerebbe più che adeguata, considerato il poco lavoro necessario.

Mi chiedo cosa c’entri in questo ragionamento la «libera concorrenza». Semmai la brutalità dei fatti ci ha insegnato che spesso alcuni procuratori hanno esercitato il loro indubbio potere per impedirla, come quando costringono qualcuno a ingaggiare un giocatore modesto altrimenti non potranno mai avere quello buono, o costringono a strapagare oltre logica un giovannisimo virgulto altrimenti lo portano immediatamente altrove. Cosa c’entra che i club della Premier League e il Real Madrid «si reggono ancora bene»? Sono club i cui propirietari sono immensamente ricchi e quindi sono in grado di spendere cifre folli anche competamente ad minchiam. Non solo hanno pagato Grealish 117 milioni, mi hanno stupito ancora di più i 115 milioni pagati per Lukaku senza pensare prima se la rosa fosse in grado di far ben figurare Lukaku, e senza costringere il tecnico Tuchel a trovare il modo di farlo ben figurare. Quando spendi 115 milioni e l’anno dopo affitti il calciatore al club al quale lo avevi strapagato significa che avrai pure una montagna di quattrini da spendere, ma una professionalità della dirigenza ridotta ai minimi termini. Per questo definisco alcuni club della PL, oltre al PSG, semplicemente come «raccoglitori di figurine». Il problema però non sono questo dieci club felici di spendere camionate di quattrini ad minchiam, ma tutto il sistema-calcio, nel quale il 95% dei club non ha questi fondi illimitati di cui disporre.

È vero che Messi ha guadagnato immensamente più di Pelè, ma in questa discussione c’entra zero. Da una parte si deve capire che il merito non è dei procuratori, ma del fatto che il mondo del calcio è completamente cambiato, e le entrate di un club oggi sono infinitamente superiori a quelle di un tempo. Un club poteva essenzialmente contare sugli incassi da stadio e sulle pubblicità della cartellonistica da stadio, roba di poco conto. Non c’erano neanche gli sponsor cuciti sulle magliette. Oggi i proventi da stadio, quando ci sono, servono a pagare gli ingaggi di qualche giocatore, perché la gran parte dei quattrini viene dalle piattaforme televisive – fin quando non falliranno… – e da una serie di introiti pubblicitari del tutto imparagonabili a quelli di un tempo. Per non parlare del merchandising: non si incasseranno 100 milioni dai mercati orientali come pretendeva qualche anno fa il Milan, ma i club ben organizzati di quattrini da magliette e non solo ne incassano parecchi. Quindi se Messi ha guadagnato in carriera infinitamente più di Pelè il merito a me non sembra affatto dei procuratori. Sempre ammesso che sia normale quel che hanno guadagnato non solo fuoriclasse come Messi e Cristiano Ronaldo, ma l’intero mondo del calcio pallonaro, nel quale un ex-giocatore senza alcuna preparazione professionale pretende e ottiene 3 milioni/anno per fare il dirigente, e un numero incredibile di calciatori, per limitarsi alla sola serie A, porta a casa ingaggi da 2 a 5 milioni/anno. Quanto si potrà reggere ancora un carrozzone come questo?

Acquistare il funambolo-cascatore Neymar 222 milioni e coprirlo d’oro è una libera scelta, come pagare ben più che a peso d’oro M’bappè. Per me sono scelte assurde, ma ognuno spende i quattrini che ha nel modo che preferisce. Il problema è che quei business poi trascinano tutto il resto. Se qualche pollo paga Grealish 117 milioni e Lukaku 115, i procuratori dei calciatori dello stesso livello il giorno dopo chiederanno il doppio per i propri assistiti, e una percentuale a mio avviso ridicola per farli muovere. Non basta, perché in un sistema come questo, un procuratore avrà tutto l’interesse a muovere continuamente i propri assistiti, e a chiedere continuamente un incremento dell’ingaggio, come fece Icardi all’Inter per anni, perché ogni volta che un calciatore si muove o firma un nuovo contratto un fiume di soldi entra anche nei conti correnti dei procuratori…

Delle due l’una, io credo: o si regolerà in qualche modo il mondo dei procuratori, togliendo loro il potere immenso che hanno conquistato e facendoli guadagnare il giusto invece del ridicolo, e quindi si metterà conseguentemente un limite massimo al costo dei cartellini, o il mondo del calcio imploderà, inevitabilmente. Allora resteranno 5/10 club gestiti da petrolieri e oligarchi vari e tutte le altre squadre saranno costrette a fare sempre più da contorno. Fin quando una causa esterna – una guerra, una pandemia, uno scandalo – non farà saltare anche il business di questi fortunati megamultimiliardari…

EA67

Sono d’accordo praticamente su tutto.
La soluzione a mio parere sarebbe molto semplice: basta fare in modo che il procuratore (ma sarebbe meglio se la figura diventasse quella dell’agente) possa prendere compensi solo dai calciatori che rappresenta e mai dalle società.

mtb

Ok – ma in pratica cosa cambia? Chiederanno dieci milioni in più per il loro assistito, che poi li pagherà.
Risultato: le società spenderanno la medesima cifra.

EA67

Sarebbe più trasparente: il procuratore fungerebbe da agente e non da intermediario.
Il suo ruolo sarebbe assimilabile a quello di un avvocato di una delle parti in una qualsiasi causa civile: fa del suo meglio per ottenere il massimo per il suo assistito e da lui riceve il compenso economico pattuito senza poter richiedere nulla alla controparte.

mtb

Ma è ovvio che si va verso una biforcazione: 15-30 club da un parte, il resto del mondo dall’altra. Era quello di cui si prendeva atto con quell’accrocchio mal riuscito della superleague, ed è dove si finirà comunque anno dopo anno. Se volete stampatevi questo mio post e ne riparliamo tra dieci anni.
Il resto sarà sempre più contorno perché a nessuno interessa granché vedere le partite tra squadre minori, a parte se uno proprio tifa in modo incorreggibile per una squadraccia😜
Sarà contorno e terreno di coltura dove sperimentare i nuovi giocatori, per poi attingere le nuove leve per le squadre top.
Il mondo consolida da sempre, in ogni settore. Crea dal nulla un settore con cento operatori, ed entro un certo lasso di tempo venti saranno falliti, settanta sbarcheranno il lunario e dieci si divideranno la torta. Fai passare altro tempo e ne saranno rimasti tre.
Sono d’accordo sul fatto che a volte le mosse dei top team sul piano tecnico lasciano a desiderare, ma non significa siano sbagliate se allarghiamo lo sguardo. A prima vista, prendere Lukaku è stato un errore per il Chelsea, ma prima di tutto lo ha avuto per se e non a rafforzare la concorrenza, e poi ha alimentato il tifo per la squadra, fatto parlare, tutte cose che servono a vendere la squadra.
Vaglielo tu a raccontare a quelli del marketing che devono promuovere una squadra che sul mercato smobilita. E intanto un po’ di golletti li ha pure messi.
Infine, torno ancora sulla questione delle commissioni ai procuratori: ma davvero pensi che Antun o chi per lui chieda una commissione di molti milioni e se li tenga proprio tutti-tutti? Perché si è lasciato che i procuratori prendessero questo ruolo di rilievo, se non per il fatto che dal piatto ricco mangiano anche molti altri?

rd1959

Ti seguo, mtb, spesso scrivi opinioni condivisibili o comunque degne di un confronto.
Questa volta mi sembra però che tu individui piuttosto bene alcuni punti nevralgici, tutti negativi, dell’argomento, ma curiosamente non li ritieni negativi.

In primo luogo la biforcazione sarà tra 5/7 club, forse 10 ma non credo, da una parte e tutti gli altri dall’altra. A me fa schifo, perdonami. Diventerebbe come la Bundesliga, dove vince sempre il bayern e tutte le altre fanno da contorno. Non solo, dal momento che solo il Bayern ha concrete possibilità di vincere, in Germania o in europa, ha gioco facile a convincere i giocatori migliori della Bundesliga per portarli a casa con quattro soldi. Lo stesso accade nella Ligue 1, dove però la raccolta di figurine PSG è composta talmente ad minchiam che qualche squadretta minore riesce ogni tanto a inserirsi e vincere il campionato. Il bayern, che è gestito di gran lunga meglio, vince invece sempre. È questo che vogliamo, oppure sarebbe molto meglio, o almeno più divertente, che ci fossero in ogni campionato sei o sette club in grado di combattere, e al livello europeo almeno dieci o quindici club in grado di vincere una delle tre competizioni? Se i quattrini diventano l’unico discrimine le competizioni sarebbero azzoppate, come se un pugile dovesse combattere con i piedi legati mentre l’altro fosse lasciato libero di muoversi sul ring…

Non è vero che a nessuno interessa vedere quelle che tu chiami squadracce. Io nell’ultima stagione mi sono parecchio annoiato, anche nelle coppe europee. Sono pochissime le gare nelle quale ho pensato di aver speso bene quelle due ore.

Lukaku. Fossi il proprietario del club licenzierei a calci nel culo chiunque abbia avuto un ruolo in quel business. Mi spiace, mtb, ma spendere 115 milioni solo per togliere a un avversario, che poi realmente avversario non era, il centravanti a me sembra un ragionamento di livello infimo. Tutta questa pensata furba per arrivare terzo in Premier, a 19 punti dalla vetta, e non aver combinato quasi nulla in Champions? Il marketing non funziona mica così, ci mancherebbe, è parecchio più complesso…

Infine i procuratori, che sono il vero punto nevralgico, perché ognuno è libero di spendere 220 milioni per un cartellino e dare a un calciatore cento milioni all’anno. Se avessi ragione tu – ma la stessa cosa l’aveva gia scritta qualcuno, forse @Sidneysider – si configurerebbero diversi reati, perché dovremmo accettarlo? Non mi convincerò mai che un procuratore, che gestisce magari cento giocatori, possa guadagnare venti milioni per un solo business. tanto meno se il valore della transazione è lo stesso o perfino inferiore. Per questo ritengo che ci debba essere una regolamentazione, che imponga una percentuale fissa, come in qualsiasi altro settore. Se i procuratori continueranno a fare il bello e il cattivo tempo, senza alcun freno, e se i collezionisti di figurine PSG, united, chelsea, city continueranno a gettare via soldi dalla finestra i Neymar e i M’bappè diventeranno immensamente ricchi ma il calcio, abbastanza presto, si spegnerà sfrigolando, come una candela… Perché tra poco, molto presto, le piattaforme televisive non potranno più sostenere certi costi, e non credo che gli introiti pubblicitari, almeno nel breve termine, potranno essere dello stesso livello di quelli che sono stati fino all’inizio della pandemia…

luigi.iannelli

A proposito di procuratori se, ad esempio, un bidone come Neymar fu pagato 222 milioni ed oggi guadagna 36 mln netti all’anno, volendo fare la classifica dei cretini (calcisticamente parlando), io metterei al primo posto quel presidente.
Al procuratore invece sarei indeciso se fargli una statua oppure arrestarlo per circonvenzione d’incapace ma, in questo caso, quel presidente non sarebbe più un cretino ma soltanto un incapace. In ogni caso non ne uscirebbe bene.
Ma senza andare così lontano se, ad esempio, dopo averlo cacciato, riassumi Allegri e gli fai un contratto di 4 anni a 9 milioni netti l’anno senza nemmeno il periodo di prova, ce la vogliamo prendere con il procuratore?

variante del dragone

periodo di prova per Allegri?
vabbè, il tifo è una gran brutta malattia, fa perdere lucidità quando è in corso e in casi estremi causare danni permanenti;

Quattroquattronovetredue

Pare sia fortissimo il fratello di Son del Tottenham, lo sta trattando Tare. Di nome fa Oscar, ma costa un botto.

L'ESORCISTA

Oscarson? Un misto fra napoletano e veneto non mi pare un nome di buon auspicio…😂

Quattroquattronovetredue

Deve far reparto con Rafone e Dabagno.

antonio@ammendola

In questa domenica torrida d’estate vorrei parlare del Napoli, del suo mercato, visto che il mercato delle big sembra ben avviato o almeno in tosto fermento. Partiamo da Deulofeu: l’attaccante dell’Udinese dovrebbe arrivare, dando una mano alla causa azzurra. A centrocampo, se i partenopei confermano Demme, visto che Lobotka è intoccabile e preso da tempo a titolo definitivo Anguissa, le idee Nandez o Barak secondo me possono anche essere scartate. Soluzione Simeone: sarebbe un ottimo acquisto ma da secondo di Osimhen che rischia invece la cessione. Sui portieri: se Ospina va via, e non lo meriterebbe, dovrebbe partire anche Meret, pessimo in questa stagione. A me piacciono e tanto Terracciano e Vicario: ma non arriveranno mai! L’idea Bernardeschi è stata una blanda illusione. Politano andrà via(pronto ad andare di corsa da Gattuso!), Fabian forse, Mertens sicuramente( ..vogliamo ancora illuderci?!?) KK forse( ha rifiutato la Juve ma non ha detto si al Napoli..) ; si parla del jolly Luis Alberto e, non mi dispiacerebbe. Intanto sono arrivati due esterni di sinistra: difensivo( Olivera) e d’attacco uno georgiano difficile da pronunciare e scrivere!! Se ADL si mette sotto con Giuntoli e allestiscono una buona rosa( solito ritornello, ma hanno abbastanza tempo!), e il popolo del Maradona, delle curve in particolar modo vengano smosse da motivazioni giuste, pronte a sostenere, supportare la squadra partenopea e allora Mister Spalletti potrebbe aspirare ad un buona stagione, mentalmente migliore, visto che il campionato appena finito si poteva, si doveva vincere! NO WAR! Punto.  

tom

Il problema della Juventus attuale è quello di non essere particolarmente attraente per i grandi campioni. Non lo era neanche dopo i due settimi posti consecutivi dell’era Ferrara/Zaccheroni/Del Neri, e non lo è stata per qualche anno ancora nonostante avesse iniziato a vincere scudetti, macinando record (con Conte). Ricordo le infinite trattative di mercato col giovane Dzeko, con Van Persie, con Aguero (i primi che mi vengono in mente). Tutti grandi campioni che si dicevano disposti a raggiungere Torino, ma che aspettavano fino all’ultimo momento, nella speranza che saltasse fuori qualche compagine più concreta, sotto il profilo dei risultati e della solidità economica.
Poi, negli anni, coi risultati, le cose sono cambiate, e sono arrivati gli Higuain, i Ronaldo e i De Light. Ma se non rimani al top, se trapelano difficoltà finanziarie, se non ottieni risultati sportivi, alla fine scappano tutti, o quasi.
Sono stati anni meravigliosi, saranno anni difficili, fino a quando non andranno in scadenza tutti i bodoni invendibili che abbiamo attualmente in rosa.

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tom

Mi sembra evidente come Dybala abbia molto meno mercato di quello che si merita. Alla fine ha vinto pursempre scudetti e coppe nazionali, e giocato una finale di Champions. Purtroppo è un pessimo venditore di se stesso. Uno come Ibraimovic, per dire, pur non avendo vinto molto di più, con qualche passaggio a vuoto come a Barcellona, e dopo qualche grave infortunio, ha comunque trovato atterraggio in quel di Milano, nonostante l’età (con un ingaggio contenuto). Come detto, credo che Dybala (anche a causa del suo procuratore) sia un pessimo venditore di se stesso, e non penso si meriti il trattamento riservatogli dalla Juve prima (con qualche ragione), e dall’inter ora (completamente insensato).
Spero ci stupisca tutti con una destinazione prestigiosa, e soprattutto con prestazioni di livello, ampiamente alla sua portata.

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EroAdAtene

Il problema di Paolino è che, a fronte di uno stipendio elevato, negli ultimi anni si infortuna spesso, nelle partite decisive sparisce, e soprattutto ha una posizione in campo che non è ne carne ne pesce. Non può essere un caso che tutte le Big europee non abbiano mai tentato approcci con lui e la Juve.

tom

Confido nel fatto che la sua fragilità possa essere risolta da una diversa preparazione atletica. Non è stato l’unico a infortunarsi spesso nella Juve degli ultimi tempi.

Il soldato Ryanair

Concordo.
Tra lo scetticismo generale, sono stato tra i primi ad esultare per gli ultratrentenni Ibra e Kjaer al Milan, e adesso spero vivamente in un altro colpaccio….
Forza Paolino (Maldini, e a proposito, auguroni) regalaci Paolino (Dybala)

roxgiuse

Non si capisce perché le regole che valgono ovunque per tutelare la libera concorrenza e il mercato non possano valere anche nel calcio. Perché non è tanto la singola transazione, ma il fatto che la ottengano col ricatto di non concedere più giocatori a quella squadra. Allo stesso modo impongono acquisti inspiegabili o meglio spiegabili con la logica ricattatoria (se vuoi i miei campioni devi prendere anche i miei brocchi). Eppure basterebbe imporre un tetto agli assistiti o al valore delle transazioni e perseguire ogni logica di cartello. E poi indagare a fondo sui fondi neri offshore a dirigenti ed allenatori, corrisposti con ogni probabilità per acquistare bidoni conclamati.

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EroAdAtene

Come del resto la regola che se hai troppi debiti, fallisci. La piccola attività non ha scampo, il grande club viene sempre salvato

nirula's

C’é qualcosa di peggio del Var del calcio? Sì, il Var del nuoto.
Nella gara di ieri ai mondiali di nuoto di Budapest, la gara dei 50 dorso era stata vinta dall’americano Ross. Ma il Var aveva decretato la sua qualifica, con conseguente oro al secondo (Armstrong) e bronzo all’ottimo Thomas Ceccon, arrivato quarto.
Dopo un’ora e mezza (e a cerimonia di premiazione effettuata!), però, i giudici hanno ridato a Ross il primo posto, con conseguente revoca della medaglia a Ceccon.
Poiché Thomas é un ragazzo bravo e onesto, aveva peraltro dichiarato da subito che non sentiva sua quella medaglia e che si sentiva quarto. Lo aveva dichiarato alla ottima giornalista Elisabetta Caporale (che con quella montatura di occhiali sembra Renato Zero…).

mtb

Che poi non è che i procuratori “mandino in rovina il 95% delle squadre”…no, le inglesi si reggono tutte bene, il Real pure, il Bayern anche, il PSG pure, a giudicare dai dindi elargiti a Mbappe’.
Le pezze al culo le hanno le italiane e il Barca, tra i club di primo livello.
Sotto, cambia poco; semplicemente, sono lievitati i costi dei giocatori davvero top e quindi non capiterà più di vedere Zico all’Udinese, ma non è che le formazioni italiane di media classifica siano strangolate dai bonus ai procuratori. Creano molti più danni i presidenti.

Faccio una domanda: esiste una ragione regolamentare oppure di opportunità per la quale nel calcio non si parli di signing bonus (bonus alla firma) come in America? Se sì, spiegherebbe le commissioni agli agenti. Se non posso dire che per il solo fatto di firmare voglio dieci milioni una tantum, li faccio chiedere al procuratore come commissioni; poi, passata la buriana, me ne gira la gran parte.

Osservatore Italiano

Rischi collaterali del libero mercato, in tutti i sensi e in ogni ambito.
Non so se sarà meglio regolamentare l’operato dei procuratori o lasciare naturalmente “crashare” il sistema.
La prima soluzione potrebbe sembrare un buon atto preventivo, ma la storia ci insegna che se non si sbatte violentemente il muso facendosi tanto (ma tanto) male, non si impara mai nulla: gli eventi devono (purtroppo qualche volta) scorrere secondo natura, anche in danno dell’essere umano, perché “scritte nuove regole, trovate nuove scappatoie”.

monica

Se è per questo,commisso ha rotto -prima ancora di cominciare-con Gattuso proprio perché pare che il suo procuratore (il potente Jorge mendes) pretendeva di portarci alcuni giocatori al prezzo che voleva lui e alle condizioni che voleva lui,tra cui Sergio Oliveira di cui si dice che mendes volesse una percentuale sulla eventuale futura vendita….
…puah…

mtb

Troppe cose non mi tornano in questi ragionamenti.

Sembra quasi che i procuratori non facciano l’interesse dei calciatori, e che questi dovrebbero ribellarsi per far tornare il calcio quello che amavamo. Sorpresa: se oggi Messi o chi per lui prende cento volte quello che prendeva Pelé, questo è il miglior spot di sempre per i procuratori ed il motivo per il quale i calciatori se li tengono ben stretti. In una carriera che dura pochi anni e che un infortunio può interrompere per sempre, monetizzare è fondamentale.
Chiedo a voi: se vi dicessero che potete prendere 100 senza procuratore, oppure 10.000 facendovi rappresentare, alzi la mano chi, nell’interesse di far guadagnare di più le società, sceglierebbe la prima opzione.

Aggiungo: perché mai un mediatore che agisce nel tuo interesse dovrebbe essere vietato? Le società con le quali negoziano i calciatori hanno o non hanno fior di rappresentanti (responsabile del mercato, legali, consulenti, etc)? Loro possono essere rappresentati ed i calciatori no? Allora per equità facciamo che i contratti possono essere redatti solo a due: il proprietario della squadra ed il calciatore di turno si chiudono in una stanza ed escono solo a contratto scritto (di loro pugno) e sottoscritto.

Ma veniamo al caso Dybala: qualcuno crede davvero che il giocatore voglia accordarsi (con la Juve, con l’Inter) e che sia Antun ad impedirlo perché “vuole 10 milioni di commissione”? E a chi credete che vadano, quei dieci milioni?
Secondo voi, perché si scelgono sempre più amici di famiglia, parenti, etc, per rappresentare i calciatori? Perché tutto resta in famiglia…tranne alcuni casi, dove secondo me parte di quelle commissioni vanno a chi nelle società facilita l’acquisto o la vendita a prezzi non di mercato.

La verità è che prendersela coi procuratori è un po’ abbaiare alla luna. Da’ soddisfazione, ma non sposta la luna neanche di un centimetro.

Simodium

Tra 100 e 10mila… grazie al ciuffolo, c’è un rapporto di 1 a 100.
Se invece la differenza è tra 7 e 10, più di qualcuno alzerebbe la mano.

mtb

Si, ma nel calcio la differenza è proprio 100 a 1: vogliamo andare a vedere (rapportandolo all’inflazione, per carità) quanto prendevano Platini e Maradona a metà anni 80 e confrontarlo con quanto prende, che so, De Sciglio?

carlogobbo

concordo , del resto basta vedere le cifre in gioco e le spese per procuratori non spostano di nulla i bilanci delle società, fatte le debite proporzioni tra big e più piccole
Farei piuttosto una distinzione tra leghe maggiori (e coppe europee) e campionati vari dalla seconda divisione in giù (esclusa probabilmente la sola Inghilterra assai più ricca)
Questi sono movimenti di fatto industriali paragonabili a grandi industrie dell entertainment e quindi ci starebbe una loro autogestione, cioè tornare al famoso concetto delle SL che si governano il loro business (ovviamente con grandi correttivi rispetto al bislacco tentativo fatto lo scorso anno); allora penso che a quei livelli i procuratori possano anche essere esclusi come figura a sè e al max la società discute con un manager a 360° che si occupa sia del contratto che degli altri aspetti di marketing del calciatore. In questo caso le suddette SL potrebbero mettere dei limiti alle commissioni
Parlando delle leghe minori, la figura dei procuratori diventa invece fondamentale per un calciatore tra la vita e la morte sportiva e anche di emolumenti; sappiamo benissimo che dalla B in giù i soldi sono pochi e allora lì dovrebbe fare veramente la differenza
Uno dei nodi veri è la durata dei contratti che espone le società a legarsi in taluni casi un cappio al collo, ma credo che, trattandosi di lavoratori professionisti, poco si possa fare in tema di regolamentazione
Certo, la soluzione migliore sarebbero contratti biennali e poi, in base ai rendimenti, rinnovi a salire o ti cerchi altre squadre
Comunque si, si abbaia alla luna

variante del dragone

sono d’accordo;
si invoca la regolamentazione, maddeche?
allora regolamentiamo il prezzo delle mutande firmate, dei prodotti Apple che sono perlopiù made in China, ecc…
le richieste sono eccessive? basta non accoglierle;

monica

Ma vedi,io non discuto il prezzo delle mutande o quello dei giocatori. O meglio,lo discuto perché ha raggiunto cifre scandalose,e te lo dice una che ha un computer apple(lo preferisco agli altri,però l’ho comprato usato,perché nuovo non potevo permettermelo!). Però posso capirne i motivi.
Quello che non accetto è che i procuratori facciano certi ricatti e che paghino le società,quindi ben venga chi si ribella.
Però su una cosa hai ragione; finché c’è chi accetta tutto ciò….

variante del dragone

il Milan ha dimostrato che si può tranquillamente rifiutare e non perderci, anzi: dopo che Donnarumma è andato via ha vinto lo scudetto;
la questione dei procuratori è un falso problema, l’unica sarebbe far rispettare veramente il fair play pallonaro e soprattutto lasciar fallire le società se hanno una gestione incapace;

achille

Se De Ligt andasse via per soli soldi coi quali arrivare a Koulibaly e Milinkovic-Savic dovremmo essere contenti o no?

PS ogni volta che leggo un nuovo capitolo della saga (anzi, sagra) della coppia Paulo-Antun mi scappa un fiiuuuu lungo 3 km per non essere piu’ un tifoso interessato.

Modifica il 1 anno fa da achille
tom

KK a 40 pippi a 31 anni lo puoi comprare in Inghilterra, non in Italia (con gli introiti da TV, sponsor e stadio Italiani). SMS Sarebbe bello, ma se Lotito viene a sapere che hai incassato 70 milioni dalla vendita di De Light (vedrete che, se va via, la cifra non sarà granché distante), per SMS te ne chiede 80. E devi comunque comprare un centrale forte (no Acerbi, no Romagnoli, grazie, se non per la panchina).

mtb

Aggiungo che molti miei co-tifosi non hanno metabolizzato un fatto semplice: la Juve non ha più appeal.
In passato, gente come Higuain ha scelto la Juve non per amore o (solo) per soldi, ma anche per vincere finalmente qualcosa. Non succede più.
Negli ultimi dodici mesi se ne è andato Ronaldo, se ne sono andati Dybala, Kulusevski, Morata (lui magari controvoglia), Chiellini (che ha cambiato squadra, non si è ritirato) adesso magari De Ligt e Rabiot. Non tutti campionissimi, ma tutti giocatori da Juve.
Tolti Vlahovic e (speriamo) Pogba (che cmq arriva con molti punti interrogativi su condizione fisica e motivazione) quale altro giocatore “da Juve” è arrivato?
Di Maria cerca un taxi per il Mondiale, la Juve offre sette milioni e lui ci pensa da un mesetto e se la ride.
Se Koulibaly andrà via da Napoli non andrà a Torino, se Bremer lascerà il Toro non verrà alla Juve.
Aldilà dei problemi di bilancio, il tema è che la Juve non viene più percepita come una squadra di alto livello, tutto qui.
Chi è il Matri del 2022, che cerchiamo di bloccarlo?

tom

Esattamente quello che penso, e che ho scritto più su.

mtb

Io no – MS a mio avviso è sopravvalutato e Koulibaly ha 31 anni.
Comunque è una cosa del tutto teorica – se la Juve davvero incassasse 100, il prezzo di MS diventerebbe immediatamente 80 e quello di Koulibaly 60, e noi prederemmo Romagnoli.

Riformulo quindi la domanda: se andasse via De Ligt per tanti soldi e noi lo sostituissimo con Romagnoli e facessimo un po’ di risparmi (che in momenti ad alta inflazione sono utilissimi..o no?), non dovremmo essere contenti?

carlogobbo

KK lo porti via con poco, contratto a parte, visto che a breve si svincola (credo nel 2023)
MS può restare dov è, troppo discontinuo e infatti è da anni una leggenda metropolitana come Dybala, in Europa nessuno se lo fila

TigerJack

“Mi quotavano a 26 e me la sono presa” e così il mitico Paltrinieri si è preso l’oro ai mondiali di nuoto a Budapest!!

alberto_ol

Fuori tema nuoto.
Grandissima italia ai mondili.

Al momento secondi nel medagliere con 7 ori, 3 argenti e 4 bronzi.

L’anno scorso alle olimpiadi alla fine 14-esimi nel medagliere con 2 argenti e 5 bronzi.

Chiedo agli esperti di nuoto.
Abbiamo sbagliato la preparazione e siamo esplosi nell’anno sbagliato oppure quest’anno quelli più forti dei nostri si sono presi un anno di riposo?

convenevole da prato al secolo Nicola Romano

Ben venga il nuoto, non è detto che qui dentro oltre al calcio si debba parlare solo di tennis .

Waters

Mancavano diversi campioni, se ci fossero stati il ranista Peaty l’oro di Martinenghi sarebbe stato un argento, la stessa cosa Dressel negli Usa nell’ultima frazione a stile libero.
Ciò non toglie che siano stati mondiali strepitosi per l’Italia, un movimento in crescita esponenziale, se pensiamo che siamo terzi sia come medagliere, che come accesso alla finale.

Salud.

Giorgio Bianchi

Bravissimo. Mi sorprende che ci sia così poca attenzione da parte dei media e, tutto sommato, anche della gente,per uno sport magnifico come il nuoto e gli sport acquatici in genere, in un paese che è una penisola poi.
Per quel che riguarda le tue domande ti ha risposto ,e concordo con lui, dab.
A proposito dell’Olimpiade abbiamo pagato il debito di riconoscenza per il passato, ma le nuove leve promettono ancora meglio.

nirula's

Caro Bocca, il quotidiano della mia Provincia (che fa parte del gruppo GEDI), ha dedicato oggi cinque pagine allo sport. L’articolo sul nuoto occupa mezza paginetta dopo quattro pagine e mezza… di altri avvenimenti, tra i quali il calcio locale!

Dab

Seconda e terza credo, l’anno dopo le olimpiade è sempre un momento di cambiamento della guardia nel nuoto, tra chi si ritira e chi si prende una pausa e con l’ingresso delle nuove leve che puntano all’olimpiade successiva, sono certamente più indicativi i risultati del mondiale prima delle Olimpiadi, detto questo i tempi, che nel nuoto sono assolutamente indicativi, molto più che nell’atletica ad esempio, sono stati ottimi: dal secondo record mondiale maschile nella nostra storia, ai record europei ad un passo dal mondiale della 4×100 mista e di Paltrinieri.

rd1959

Diversi anni fa, commentando uno dei tanti business nel quale il signor Raiola aveva preso una commissione, se la memoria non m’inganna, di una ventina di milioni, avevo scritto nel blog che lo strapotere di questi procuratori, in mancanza di una regolamentazione efficace, avrebbe prima o poi messo in ginocchio, insieme al 95% dei club, anche il calcio come sport nel quale vince non il più ricco ma chi ha saputo scegliere meglio e chi ha saputo sfruttare al massimo il materiale umano a disposizione. Se non ricordo male un utente mi rispose che era una prassi del tutto normale, perché Raiola era un super-professionista, parlava correntemente cinque o sei lingue e quindi meritava fino all’ultimo centesimo quelle commissioni ai miei occhi talmente esagerate da essere ridicole. Vado a memoria, Haaland venne pagato al Salisburgo più o meno 22 milioni, ma al Dortmund ne costò 45 per via di commissioni e foraggiamenti vari: commissioni pari al valore del calciatore, e nessuno si è indignato, si disse solo che il Dortmund aveva fatto un affare perché avrebbe rivenduto il ragazzo guadagnandoci parecchio. Leggo che il procuratore di Dybala, un giocatore senza un gran mercato perchè a parte l’Inter non mi pare ci sia la fila, in Europa, per prenderlo a zero, vuole 10 milioni. Dal momento che l’Inter ha offerto al giocatore un contratto di 3 anni (+1 eventuale) a 6 milioni/anno, il procuratore prenderebbe una commissione pari a più del 50% del netto che guadagnerebbe Dybala in tre anni… Ma che commissione è?

Ora i nodi sono venuti al pettine. Perché non solo ci sono meno quattrini nel 95% dei club – in Italia si sta muovendo solo l’Inter, da un mese a questa parte – ma perché questi manager ormai fanno scadere i contratti e poi si muovono cercando l’offerta più ricca. In cambio vogliono tanti quattrini, come tanti quattrini li vogliono i calciatori, di qualsiasi livello. Un giocatore gioca due spezzoni di partita in nazionale e un discreto campionato nella squadra che è arrivata all’11° posto della classifica della serie A e subito varrebbe 30 milioni. È il caso di Frattesi, al momento una scommessa, ma le scommesse un tempo avevano prezzi abbordabili, oggi si spara alto e il rischio è tutto nelle mani di chi fa l’investimento. Non solo: dopo due infortuni seri Zaniolo torna in campo, e gioca una stagione tra luci e ombre: vuole raddoppiare i suoi emolumenti… Se avesse giocato una stagione grandiosa avrebbe preteso 10 milioni/anno? Quando da foraggiare non c’è perfino la famiglia del calciatore, come nel caso di Rabiot, e allora cade perfino la scemenza sulla super-professionalità del procuratore.

@Ero ad Atene ha ragione, ma quel che propone è inapplicabile, e i procuratori lo sanno benissimo. Ci sarà sempre un presidente che si sente più furbo degli altri che si svenerà pur di avere il giocatore chiesto dall’allenatore… Provate a dire ad Antonio Conte che non gli prenderete il Lukaku, il Sanchez, l’Hakimi o il Vidal di turno perché, oltre al costo del cartellino e dell’ingaggio c’è il procuratore che vuole essere coperto di sesterzi d’oro e poi ne riparliamo… Ci sarà sempre una delle ricchissime raccolte di figurine alla PSG, City, United, Real Madrid, Chelsea e via andare che accetterà di tirare fuori la tassa-procuratore…

Non resta che sperare in una regolamentazione. In molti business la cosiddetta commissione d’introduzione non supera il 5%, e decresce a seconda del valore della transazione. Si dovrebbe percorrere questa strada, ma all’Uefa non sembrano così svegli, per tacer del ridicolo mondo del calcio italico, nel quale hanno potere decisionale personaggi che un tempo sarebbero stati trattati come ridicole macchiette…

Modifica il 1 anno fa da rd1959
monica

Totalmente d’accordo con te. Ma soprattutto,e la cosa mi fa venire le bolle!, perché santoddio la commissione al TUO procuratore la devo pagare io,visto che lavora per TE??
PERCHÉ???

rd1959

Hai ragione, Monica. Nelle aste internazionali di Christie’s, Sotheby’s, Dorotheum, Koller, Ketterer e via andare funziona così: pagano una commissione sia il venditore (ed è negoziabile, perché dipende anche dal valore delle opere che sta affidando alla Casa d’aste), sia il compratore, e questa commissione è fissa.

Credo anche io che il procuratore lavori essenzialmente per il calciatore, e quindi il calciatore dovrebbe pagarne la professionalità, dal momento che non sono i club che ingaggiano i procuratori, ma i calciatori. I club sono costretti a trattare con i procuratori, ma potrebbero tranquillamente farlo direttamente con il giocatore o con un suo avvocato di fiducia. Per cui io troverei più che corretto se fossero soprattutto i calciatori a sostenere la spesa di quello che è a tutti gli effetti un loro consulente. Se io mi rivolgo a un professionista qualunque sarò poi io a pagarlo, in fin dei conti.

Come tutti i settori che nascono e proliferano senza alcuna regolamentazione, neanche dettata dal buonsenso, quello dei procuratori ha assunto un rilievo e dei contorni del tutto fuori da ogni logica, trovo molto curioso che ci sia chi non se ne renede conto. Qualcuno fortunatamente è un noto bastian contrario che pensa sempre di saperla più lunga degli altri ma procede per preconcetti e frasi fatte, ma altri si sono dimostrati per anni utenti in gamba del blog…

monica

Certo. Anche l’agente immobiliare prende da entrambe le parti perché lavora per chi vende e per chi compra. I giocatori, come tanti altri professionisti,hanno bisogno di una persona che si occupi dei loro affari,e infatti giustamente la pagano anche bene. Per carità non voglio dire che siano tutti squali,ma è proprio il principio che mi si strozza in gola,porca pupazza!

luigi.iannelli

Scusa, che significa “lavora per te”? I calciatori lavorano per la società che li mette sotto contratto. Sono i procuratori che lavorano per il calciatore ovvero ne tutelano gli interessi. Il procuratore propone un accordo da chiudere con la società interessata e stabilisce il prezzo al lordo della sua commissione ovvero i patti sono chiari l’accordo è comprensivo della commissione che spetta a lui. Quindi dire che la commissione la paga la società e non il calciatore è sbagliato. In un accordo anche l’affitto di casa può essere contrattato e se l’accordo si chiude a 100 netti per il calciatore significa che anche le tasse, l’affitto e la commissione del procuratore saranno a carico della società, ma questo non significa che la società si fa carico di spese non dovute perché la società ha accettato di pagare al giocatore 100 oltre alle spese concordate quale affitto, procuratore e tasse. E’ una trattativa non un’estorsione e gli accordi si fanno sempre in due. Quindi, se quello dei procuratori fosse un problema del calcio, la colpa non è certo né dei procuratori e nemmeno dei giocatori. Ciascuno (presidenti e società comprese) fanno solo ed esclusivamente il proprio interesse.
Diciamo che, piuttosto che i calciatori, dovrebbero essere i presidenti a farsi assistere da un procuratore, perché l’anello debole della catena, sia per incompetenza che per stoltaggine sono proprio loro. Questo però aumenterebbe ancor di più i costi del calcio perché, per dirla tutta, il presidente dovrebbe essere assistito sempre, oltre che da un procuratore, anche da uno psichiatra.
Ciao.

monica

Certo che intendevo che lavora peTE giocatore!
Allora,siccome non me ne convincerò mai,ti spiego come la vedo io.
Assodato che un calciatore non può e/o non ha tempo- modo-competenze per mettersi a discutere un contratto,si affida a un’altra persona,la quale si mette lì e comincia a discutere di ingaggio,bonus,diritti d’immagine,benefit,diritti e doveri vari,insomma di tutto ciò che c’è da discutere. Alla fine riesce a firmare un signor contratto,quindi il giocatore gli paga la giusta mercede;un po’ come quando paghi la percentuale su un risarcimento che un avvocato è riuscito ad ottenere per te in una causa.
Per me dovrebbe essere cosi . Punto.
Poi magari non capisco nulla e mi sbaglio, tutto può essere!

luigi.iannelli

No , non sbagli perché funziona proprio così. L’unica differenza rimane nel chi paga le spettanze del procuratore e anche questo fa parte degli accordi fra le parti. Potrebbe far comodo alla società pagarli lei scorporandoli dall’accordo col calciatore o potrebbe far comodo al giocatore. Il problema, semmai, è che non ci sono regole che fissino vincoli o tetti e quindi si può anche pagare metà in nero e metà tracciato. Il male non sono i procuratori o la loro avidità. Io continuo a pensare che dove non ci sono regole è dove ci sono più interessi a che non ci siano.
Per questo bisognerebbe pure smetterla di dare addosso ai procuratori che non fanno altro che fare il loro mestiere. Se poi si ritrovano ad avere a che fare con regole che non ci sono o si ritrovano ad avere a che fare con gli allocchi, non è certo colpa loro. Non è forse vero che, come nello sport, anche nell’arte ci sono aste nelle quali i prezzi fanno voltare lo stomaco? E’ colpa dell’arte o è colpa degli intrallazzatori (critici ed intermediatori) oltre che degli allocchi?
Alla fine, ognuno è responsabile dei propri soldi e l’arte c’entra ben poco con questi mercati del pesce dell’urlato e dell’aggiudicato.
Ciao.

Modifica il 1 anno fa da luigi.iannelli
Dab

Cambierebbe nulla: lo paga il giocatore a quel punto il giocatore ti chiede di più ed alle società conviene pagare il procuratore perché si tratta di costi accessori ammortizzabili, mentre se pagasse di più il giocatore dovrebbe imputare tutti i costi all’esercizio corrente.
Nelle leghe americane paga il giocatore, ma sono sistemi diversi, dove la percentuale dei procuratori è fissa, senza trasferimenti onerosi (o quasi) con salary cap ed almeno nell’NBA minimi e massimi salariali.

Wallysan

Bella rogna questa!
Molti dicono che i presidenti e le società potrebbero opporsi e boicottarli.
Secondo me no, e mi spiego.

I procuratori ormai hanno le proprie scuderie, muovono i giocatori, li accudiscono, gli programmano la carriera e talvolta la vita.
Il problema quindi sono i giocatori, che si affidano in toto ai procuratori, e fanno quello che vogliono loro; per inesperienza, ma anche perché molti di loro provengono da realtà povere, e si vogliono affidare a quegli squali che sanno come nuotare in un mare di carte com’è il calcio di oggi.

E se i calciatori non firmano, le squadre non si fanno.

Quindi chi potrebbe cambiare le cose sono più i giocatori che le società; perché i giocatori potrebbero avere maggior guadagno per loro riducendo le provvigioni, e maggior libertà.

In realtà, però, è tutto il sistema che è malato e salterà, prima o poi.
Girano veramente troppi soldi, e le vergognose commissioni dei procuratori ci sono perché ci sono anche i vergognosi ingaggi e stipendi dei calciatori.

Messi ha percepito dal Barcellona 1 miliardo di euro in 3 anni; se ad oggi ci fossero i Maradona, i Beckenbauer, i Baresi, Maldini, Crujiff, Van Basten, Di Stefano etc etc, quanto bisognerebbe pagarli?

Il sistema salterà prima o poi.
Ma come il tizio che cade dal grattacielo, ad ogni piano si dicono “per ora va bene”…

mario rossi

Il problema non è la caduta. È l atterraggio.

Simodium

“Fino a qui tutto bene”

Luc 68

Riposto qui che mi sembra più attinente

Mah …. io voglio sperare per lui che sia in salute e che si tolga qualche soddisfazione (non contro la Juventus chiaramente). Se non é così allora é un grosso minchione …. fosse rimasto alla Juve anche da sottopagato nel giro di un anno poteva diventare appetibile sul mercato e andare a ruba per il bene suo e della Juventus. A questo punto mi viene da pensare che la Juventus sa precisamente come stanno le cose e forse fisicamente non è piu integro come un tempo ….. metti che la grinta diminuisce con ll’aumentare dell’età…. il gioco …. al massacro …. è fatto.

Cisco

Stesso argomento sul New York Times oggi con Dybala in copertina.
https://www.nytimes.com/international/section/sports/soccer

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Sydneysider

I procuratori sono collettori di soldi che poi vengono ridistribuiti tra i vari attori presenti: presidenti, DS, allenatori ecc.
O credete alla favola dei 45 milioni di euro di guadagno di Raiola?

Gianpagliacci

Alla base di tutto, ma proprio tutto, sta il fatto che più di un terzo della popolazione europea soffre di disordine mentale.
Ho visto gente innaffiare il giardino quando, tra tuoni e lampi, stava per arrivare un nubifragio.
Ho visto più di un pover’uomo pieno di denaro che si credeva ricco.
Fortunatamente solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare.

gmr61

E se quelle persone che innaffiavano il giardino erano dei visionari ottimisti sicuri che i tuoni e lampi si sarebbero calmati???😂

achille

un terzo non lo so, pero’ un 5% sembra soffrire di narcissistic personality disorder. Quindi se lavori con una squadra di 40 persone, un paio piu’ o meno ti toccano e possono essere cazzi veramente amari, incluso rischio del posto di lavoro.

Quelli che hai visto innaffiare il giardino con la pioggia magari e’ gente soprappensiero perche’ ha a che fare con delle “teste di cazzo” (passami l’espressione) del genere e fa le cose con la testa altrove.

Modifica il 1 anno fa da achille
EroAdAtene

la soluzione è facile. si riuniscano i presidenti dei club europei e facciano ostracismo ai procuratori. vuoi 10mln di commissione? l’affare non si fa. mettano una sorta di tetto a queste commissioni. saranno i giocatori stessi, col timore di rimanere fuori dai club, a cambiare procuratore

Dab

si ritroverebbero , e giustamente in tribunale in 10 minuti, è un accordo di cartello (è come se un gruppo di aziende concorrenti si mettessero d’accordo per imporre ad un fornitore di abbassare i prezzi), la corte di giustizia europea e la commissione imporrebbero tante di quelle multe che forse alle società rimarrebbero i soldi per giocare tra i dilettanti (chiedere a Microsoft e Google).
Tra parentesi il Real (e credo anche il Barcellona) si è sempre rifiutato di fare affari con Raiola, non mi pare sia andata malissimo.

roxgiuse

Guarda che è il contrario. Il cartello e le pratiche illecite che falsano il mercato le fanno i procuratori. In tutti i settori di mercato ci sono tetti e limiti per evitare vantaggi di posizione. Solo nel calcio non vengono applicate.

Dab

No scusa se un gruppo di aziende si mette d’accordo per non fare lavorare qualcuno è illegale, stessa cosa se i procuratori si accordassero per non portare giocatori ad una determinata squadra. Non vuoi pagare le commissioni ai procuratori sui trasferimenti? nessuno ti obbliga come detto il Real si rifiuta e campa benissimo. Prova ad offrire la metà dei soldi che andrebbero al procuratore su di un trasferimento al giocatore, vedi quanto ci mette a cambiare procuratore.

Modifica il 1 anno fa da Dab
commentanonimo

OT Il calcio sotto il controllo dei procuratori è solo una variazione sul tema del mondo produttivo in balia dei vari intermediari. Il rapporto diretto tra chi consuma e chi produce, che poteva aumentare grazie alla presenza di internet, è in realtà ostacolato da molte lobbies ben radicate e protette da leggi ad hoc. Ora se in taluni ambiti il mediatore offre effettivamente un servizio, garantendo con la sua esperienza venditori e acquirenti, il più delle volte il mediatore è solo un costo per il sistema, spesso poi è quello che guadagna di più col minore rischio. Nel campo scientifico, esempio, tra intermediari, rivenditori esclusivi, presunti esperti, pure con internet, il costo delle merci lievita…e temo che sia così per molti ambiti. Nel calcio il meccanismo è amplificato dalla quantità enorme di soldi che gira, da una competizione poco decoubertiana, e dal conseguente numero di individui che in un modo o nell’altro è attratta dai soldi, come una vespa dal prosciutto. Le regole sono astruse. Ad esempio in nessun lavoro, il dipendente è paragonato ad un cespito ammortizzabile con i diritti della vendita che si propagano su tutte le società storiche…e varie plusvalenze. Stupisce poi che in un mondo dove si regola persino la “tassa sul biliardino”, cosa di questi giorni, non si fissi per legge un massimo delle spese ai procuratori. Ma si sa, sul biliardino si può sparare, sulle grandi lobbies no. Scusate la filipppica!!!

Rosario Frattini

Che fosse necessaria una regolamentazione a livello fifa risultava necessario non da oggi è nemmeno da ieri. Il problema da noi è che bisogna tener conto di un guazzabuglio di normative UE che in nome del libero mercato consentono porcherie e contraddizioni di ogni tipo e certo non solo nell’ attività degli operatori di calciomercato. Che poi quello del liberismo sfrenato che in nome del libero mercato invece consente situazioni oligopoliste se non monopoliste è un problema globale.
Anche se, non sono informatissimo e quindi potrei anche sbagliarmi, nella patria del libero mercato come ideologia e del super professionismo sportivo, ovvero gli USA, la materia è regolamentata in maniera più coerentemente severa per lo meno.

Dab

In Usa la materia è regolamentata non dalle leghe ma da un regolamento emanato dalle associazioni dei giocatori (l’equivalente del sindacato calciatori in Italia solo che là sono una cosa seria, visto che tutta la struttura dei vari campionati, nonché retribuzioni minime e massime dei giocatori, lunghezza dei contratti, salary cap, trasferimenti ecc. è determinata dagli accordi tra le associazioni e le leghe, senza questi accordi tutte le leghe sarebbero in violazione della normativa antitrust) che fissa la modalità di accesso alla professione nonché la percentuale massima che un agente può richiedere sul contratto (dal 2 al 4% per NBA ed NHL, 5% per le MLB, e 3% per l’NFL).
Dovrebbero essere i giocatori per primi a porsi il problema, perché ho qualche dubbio che legalmente FIFA, Uefa o singole federazioni o leghe possano imporre alcunché senza violare le direttive europee (che in questo caso, trattandosi di rapporti economici e di lavoro soprassiedono l’autonomia dei regolamenti sportivi)

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