Auguri a tutti da Bloooog!, il vostro Bar Sport

I Magnifici Sette
Amici, so che al FaB piacerebbe molto, lui ama molto i western, ma io non vi parlerò dello splendido film di Sturges del ’60 con il “magnifico” cast (Brynner, Wallach, McQueen, Bronson, Dexter, Vaughn, Coburn, Buchholz). Io vorrei riportarvi invece al mitico e ormai lontano tempo in cui, nel gioco del calcio, ad ogni ruolo corrispondeva un ben preciso numero di maglia. Io per esempio ero sempre il numero undici, mentre chi giocava all’ala destra aveva il numero sette, non c’era eccezione.
Il titolo perciò mi serve solo per introdurre una storica galoppata passando in rassegna i grandi “numeri sette” che hanno giostrato in Italia dal dopoguerra fino all’arrivo in nazionale del discusso, ma indiscutibilmente “oriundo italiano”, Mauro German Camoranesi, dal cognome schiettamente umbro-piceno. Salterò perciò quelli che non ho potuto ammirare di persona, ma di cui tanto mi parlava mio padre (per esempio Munerati, Maini, Frossi, Biavati e Romeo Menti del Grande Torino).
Mi tornano alla memoria in ordine sparso Burini, il minuscolo Muccinelli e Amos Mariani, tutti laziali a fine carriera, e poi G. Vitali, Alberto Orlando, E. Favalli, Peppiniello Massa, Rampanti, Oscar Damiani, Renzo Garlaschelli, Buriani, Pierino Fanna, Odoacre Chierico, Massimo Mauro, “lampadina” Lombardo, “soldatino” Di Livio, A. Bianchi, Bicicli, Fuser, Rambaudi, Perani, G. Danova.
Concludo citando i miei “Magnifici Sette” in ordine di stima crescente: Gianluigi Lentini, Roberto Donadoni, Brunetto Conti, “Domingo” Domenghini, Claudio Sala, Bruno Mora e il Barone Causio, a cui aggiungerei il mai abbastanza compianto Gigi Meroni. Forse qualcuno l’ho dimenticato, ricordatemelo voi.
Devo ammettere che dopo Camoranesi, che ha chiuso con la Nazionale nel 2010 dopo 55 gare e 4 reti, l’Italia non ha più schierato grossi personaggi in quel ruolo. I nostri C.T., dal Trap a Lippi, da Donadoni a Prandelli, da Conte a Ventura, concludendo con Mancini e l’attuale Spalletti, hanno grattato il fondo del barile, ma hanno dovuto schierare all’ala destra i vari Giovinco, El Shaarawy, Caprari, Bernardeschi, Zaniolo (forse il più sprecato), Candreva (forse il più dotato), l’ambidestro Chiesa, perfino gli oriundi “multiruolo” Grifo e Gnonto ed infine per finire gli attuali: Berardi, Orsolini, Politano.
Personalmente l’attuale polemica qui nel Bloooog mi pare perciò speciosa e poco costruttiva, il bravo Camoranesi ha fatto ampiamente il suo in modo più che degno, mentre il suo “erede” Politano per me vede la Nazionale solo se Berardi e Orsolini sono infortunati.
Ma naturalmente ciascuno può dire la sua, il dibattito continua per chi vuole partecipare…                                        

Buone feste a tutti…

Bella l’immagine proposta dar Sor Bocca.
Mi riconosco molto nell’intellettuale con il giornale in mano 😂😂 ma senza barba nè capelli bianchi. E anche senza sciarpa, visto che qui da me se crepa di caldo (oggi 30 gradi).
Mi dispiace non aver potuto fare gli auguri di Buon Natale ad amici (LAZIALI e interisti) e nemici (TUTTI 😂😂 Bocca compreso 😂), ma accettate almeno i miei auguri di Buon Santo Stefano nell’attesa del nuovo anno.
Alzate i calici e brindiamo alla LAZIO 😁🦅💘⚽👍

dono natalizio:

per il 25 foto scelta dalla nasa https://apod.nasa.gov/apod/ap231225.html:

Vita lunga, sana e serena a tutti voi

Auguriiiiii

Indovinate di cosa si parlava al Bar dello Sport nelle sere di noi gioventù quale secondo argomento e le domeniche giocate della seconda cat.oppure quelle del non ancora sdoganato “ Boxing Day “ con i campi coperti di neve.

Esatto al bar si parlava di calcio, soprattutto quello giocato e si smazzavano le carte.

Non proprio bar, una osteria; c’ erano i due tavoli dei vecchi che giocavano a tressette, con il vino sui tavoli ed i toscani. Urlavano tra volute di fumo e la tosse grassa.
Poi i due tavoli dello scopone scientifico, tutte le mani in silenzio poi all’ ultima tornata le invettive si sprecavano, più gettonata la parola spariglio, per me ostica ancor ora, il Ramazzotti e le nazionali.
E per finire il tavolo “IN” con il farmacista, il macellaio, il segretario comunale ed il fancazzista che declinava tristemente la parabola ‘ come ti sperpero l’ eredità dei nonni ‘.
Giocavano a Conquin, un ramino pokerato con il rilancio tripla la posta; quando, poche volte, s’ imponeva il controrilancio urlato, triplo del triplo, per un momento il bar zittiva, gli sguardi torvi o di sfida o perdenti, immaginate di chi.
Sul tavolo il whisky e le Mentolo connubio a stravolgere, improponibile come certe volte la vita.
E c’ eravamo noi atleti (?) a tirare la sera per occuparci del primo argomento dell ‘ età più bella, possibilmente non solo a chiacchiere… il BiancoSarti aperitivo vigoroso, non indispensabile comunque a fornire la vitalità che custodivamo pronta alla bisogna, senza fatica .
Si parlava dell’ erba mancante o troppo alta perché con terreni più praticabili anche noi nulla da invidiare a questo o quello. Dell’ allenatore che non capiva un cazzo e di quale ruolo più confacente da migliorare. Io accusato di pensare troppo con la palla nei piedi; sono come Rodin dicevo, e loro “ dove gioca ? “
Col campo pesante non posso darti la palla rasofango, la devo alzare, stoppala, esercita contro il muretto della chiesa quei due ferri da stiri che ti ritrovi…
Capito?
No. Come non ti capisco in campo Vipe che non so mai come, dove, quando mi dai palla.
Sei tu che quando chiedo triangolo ti butti nel vuoto, e quando devi aggredire lo spazio mi vieni incontro. A proposito con chi mi incontro stasera te lo dico domani.

Poi il tempo è passato troppo in fretta, ed ora questo Bloooog per gli auguri ricevuti e che porgo soddisfatto dell’ opportunità. E grazie!

UN grande augurio a Tutti e Ricordatevi. Il calcio deve UNIRCI nella passione non farci nemici.

Grazie per questa sua rubrica sempre aperta per chi viene, chi va e chi ritorna. Auguri a lei e ai suoi cari, sperando che tutto le giri per il verso giusto.