Allegri e la Juventus, Pioli e il Milan, non bisogna sfidare la reciproca sopportazione. Come al cinema, quando è ormai evidente che il finale è scritto e non può essere cambiato
Ci sono certe storie che un finale non ce l’hanno o molto più banalmente possono averne indifferentemente uno o anche completamente l’opposto. In una prima stesura di Pretty W
Allegri e la Juventus, non si sta insieme solo per contratto
ALLEGRI E I CONSIGLI DI GALEONE Dice Giovanni Galeone, anziano e saggio filosofo del calcio, nonché mentore e amico di Max Allegri fin dai tempi del Pescara dei primi anni 90, che
L’esonero di Mourinho e la Roma a De Rossi: benvenuti alla comedy de I Friedkin. Storia di una straordinaria allucinazione di massa – 🎙️ IL PODCAST
Ascolta “Mourinho esonerato, Roma a De Rossi: storia di un’allucinazione di massa (ep. 53, 16 gen 2024)” su Spreaker. Ora che Josè Mourinho è stato brutalmente
Povero Guardiola, così grande e così triste. C’è sempre un’ombra sul suo genio, e il Manchester City rischia davvero di perdere tutto… -🎙️ IL PODCAST
Ascolta “Bufera Manchester City, Guardiola pronto all’addio (ep. 27, 8 dic 2023)” su Spreaker. Forse sono davvero troppo pochi 53 anni per dire che siamo al tramo
Fermi tutti, De Laurentiis entra nella macchina del tempo e torna indietro di dieci anni. Il Napoli dice a addio Garcia, ritorna Mazzarri. Che ormai era quasi un ex allenatore… – IL PODCAST
Ascolta “Mazzarri, il Napoli torna indietro di 10 anni (15 nov 2023)” su Spreaker. Mazzarri al Napoli nasce come una barzelletta – “stai a vedere che questi son
Attenzione, il Re è rimasto nudo. La Roma di Mourinho è triste ed enigmatica come lo spot della pesca e della bambina. E’ un crollo totale di amore, affetti. fede proprio come accade in una coppia che si separa. Dopo un diluvio di chiacchiere e di alibi – stavolta non c’è nemmeno un arbitro Taylor da sbranare immediatamente in garage – la Roma resta sola con i suoi 5 punti e un umiliante 16° posto. Invece di progredire verso lo scudetto con Dybala e Lukaku, la Roma è regredita ai limiti della zona retrocessione, tradendo tutte le speranze dei Friedkin e soprattutto dei tifosi che hanno accolto Mou come il Messia. Ora non resta che constatare che il fu Special One non sia più intoccabile, e l’ipotesi di mandarlo via tutto sommato un ritorno alla realtà dopo il grande abbaglio
La Roma di Mourinho è triste ed enigmatica come lo spot dell’Esselunga. E’ la pesca osservata con lo sguardo perduto e melanconico della bambina che rimbalza da un genitore al
Allegri e Sarri sono due costanti più costanti delle discussioni sui rigori non dati e sul Var di cui ormai siamo al settimo campionato e ancora non ne abbiamo compreso e accettato l’applicazione. Al di là dei gol di Vlahovic di Allegri ai più non piace il gioco e non si accetta in genere la gestione della Juventus con i suoi metodi un po’ spicci. A Sarri si riconosce una grande competenza ma non si capiscono certi suoi assolutismo, tipo gli schemi di gioco ripetitivi e i tempi biblici per inserire i nuovi giocatori. Insomma un mancato pragmatismo che poi costringe anche a partire con due sconfitte consecutive e rischiare di essere a -9 dalla prima dopo appena tre giornate. A cosa serve a quel punto fare tutto secondo schema? Considerato che Allegri allena in Serie A dal 2008 e Sarri dal 2014 ma con una esperienza lunghissima nelle serie inferiori, è chiaro che certi discorsi diventano acqua pestata nel mortaio. Questi sono, prendere o lasciare…
Al di là dei ritrovati gol di Vlahovic, dei rigori non dati – in particolare quello negato al Bologna contro la Juve – e delle classiche polemiche sul Var cui non potr
Mancini cambia Nazionale così come cambia cravatta (da azzurra a verde), l’Arabia Saudita lo annuncia come nuovo ct in uno spot che evoca la vittoria dell’Europeo, e nasconde, ovviamente, la mancata qualificazione ai Mondiali. In appena due settimane il clamoroso salto della quaglia, il benservito ferragostano all’Italia e la firma per l’Arabia Saudita il cui flirt ha tentato grottescamente di nascondere dietro incomprensioni, tensioni col presidente Figc Gravina, divergenze sullo staff e vis così. La verità è che è solo una banale, ma peantissima, storia di soldi. Tanti, tantissimi: per lui e per il suo clan di amici… Mancini però ha mal calcolato un dettaglio, questa storia lo segnerà per sempre. Per tutti sarà sempre il mercenario, che non si è dimesso quando è stato sbattuto fuori dai Mondiali dalla Macedonia del Nord, ma lo ha fatto non appena ha sentito il profumo dei petrodollari….
Cambiare nazionale, così come si cambia cravatta. Un verde fluorescente scelto fra mille altre direttamente dalla sua cabina armadio. Roberto Mancini si è presentato così ai su
Addio Carlo Mazzone, è stato un’ icona del calcio anni 80 e 90. Campione del calcio di provincia, protagonista con le sue uscite da trastereverino verace. E’ l’allenatore con il record di partite in Serie A, passato alla storia per la sua corsa furiosa sotto la curva dei tifosi dell’Atalanta. Lanciò Totti nel firmamento del calcio, a Brescia mise insieme Guardiola, Pirlo e Baggio. E’ stato il primo, straordinario influencer del calcio.
Quella foto davanti agli occhi: stadio Rigamonti, Brescia-Atalanta, la corsa di Carletto Mazzone sotto la curva dei tifosi bergamaschi. Ho sempre sostenuto che quella sia un’oper
Attenzione al richiamo delle sirene di Conte. Quello su di lui è un investimento ad altissimo rischio. Super Antonio ha sempre promozionato se stesso come allenatore che garantisce le vittorie, anche se costa parecchio di ingaggio e di investimenti sulla squadra. Col Tottenham il flop è stato totale, Antonio non ha vinto e al club sono rimasti sul groppone i 220 milioni di sterline di investimenti sulla squadra. Insomma un contratto da 17 milioni di euro netti all’anno, a chi conviene se non a lui? Dunque che ci sia la fila per prenderselo a quelle cifre è assai improbabile. Certo poi l’allocco che abbocca da qualche parte si trova sempre…
La notizia non è che Antonio Conte ha rotto e ha lasciato il Tottenham. La notizia è che Antonio Conte non ha vinto nulla. Vediamo. Nessuno regge Antonio Conte ormai per più di