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Ceferin, Boban, Riva. Ovvero, è possibile un altro calcio?

Non ho una grande attrazione per le vicende personali di Aleksander Ceferin, mi interessa come perfetto esempio – o piuttosto esemplare – di come il calcio ormai da decenni sia diventato qualcosa di molto diverso dallo sport, quanto piuttosto una delle principali lobby affaristiche mondiali.

  Non ci sarebbe da scandalizzarsene – nessuno vuol tornare al dilettantismo di De Coubertin – se non fosse che questo inquina fortemente valori, rapporti, equilibri. Li stravolge totalmente. Pensiamo alla guerra per la Superlega, a quanto la Champions League abbia cambiato la stessa struttura dei nostri campionati – o rientri tra le prime quattro o di fatto fallisci – al mercato esasperato, folle e quasi senza regole, ai grandi gruppi finanziari che si sono impadroniti del gioco, di fatto trasformandolo in un braccio di ferro globale, soprattutto finanziario e spostandolo sul terreno di gioco della geopolitica. Anche questo ci ha detto la Supercoppa in Arabia Saudita, il motore non è lo sport ma il business sempre più esasperato.

  Il presidente dell’Uefa Ceferin e quello della Fifa Infantino rappresentano perfettamente questo panorama ormai fortemente distorto, ma  ormai anche perfettamente assorbito e accettato. Ogni richiamo all’essenza dello sport viene bollata come antiquata, passatista, nostalgica, conservatrice, parruccona. Che poi è semplicemente una maniera brutale e spicciola per evitare di parlare del problema, di capirne il grado di inquinamento. Voglio dire, ma possibile che non ci sia spazio anche per un altro calcio, più semplice e più umano?

  Poi ogni tanto spunta un Boban che si dimette di fronte alla forzatura di Ceferin che come i vecchi sultani, Blatter, Havelange, Samaranch etc, desidera restare presidente a vita – perché, qual è l’interesse se non il potere per il potere in senso assoluto? –  oppure l’improvvisa scomparsa di Gigi Riva, che ci fa piangere tutti e senza vergognarci di una più che legittima nostalgia ci fa riflettere sul dove veramente stiamo andando e a fare cosa.

***

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Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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[…] Ceferin, Boban, Riva: un altro calcio è possibile […]

il radarista

Secondo la stampa napoletana, De Laurentiis ha messo Osimhen con le spalle al muro. Se ne andrà a fine campionato. Nel frattempo cercherà di non farsi male.
Kavaratskhelia invece è stato legato mani e piedi perché ha ancora tre anni di contratto e prende meno di una riserva. Non sta con le spalle al muro ma con con la faccia.
Ma poi DeLa lo ha dato il premio scudetto ai calciatori? Ma lo sa che chi mangia da solo si affoga? DeLa è stato chiaro: A scudetto vinto doveva resettare la squadra. Però si è divertito molto. Alla festa dello scudetto guardava lo stadio pieno come una iena che sta fiutando una preda abbandonata e ancora fresca. Gnam gnam gnam. Non si sazia mai.

ConteOliver

Più che un sultano, il Ceferin ricorda un satrapo, fedele esecutore degli ordini del dante causa coi petroldollari

scotland16

ha dichiarato che finche’ ci sara lui , mai una finale di CL si giochera’ in Arabia (e vorrei vedere….)

cugino di campagna

Bocca, ma qui con l’InterVar, i falsari dovrebbero rigiocarle quasi tutte…

Ah ah ah – che farsa!

intervar.png

[…] Ceferin, Boban, Riva: un altro calcio è possibile […]

siefbi

La domanda è complessa, ma la risposta, a mio avviso, è una, semplice e chiara: no!

Luigi

Come promesso, altro commento.
La domanda è: “Un’altro calcio è possibile”?
Credo che siamo di fronte ad una risposta dalle infinite possibilità e ognuno di noi, può dire cosa pensa in proposito senza timori, cercando di formulare ad alta voce quello che realmente pensa.
Ho avuto modo di praticare il calcio e anche di appassionarmi per le giocate dei grandi campioni, delle grandi squadre. Per dare una dimensione ho visto giocare il grande Real Madrid di DI STEFANO contro la Juve di SIVORI. Erano altri tempi per davvero. Si usciva dalla tragedia della guerra e la ricostruzione di questo nostro paese non era affatto semplice. Avevamo perso la guerra e non potremo mai vergognarci abbastanza per aver avuto l’arroganza di immaginare di uccidere il nostro prossimo per soddisfare sogni di conquista. Per riuscire a ricostruire il paese gli americani ci aiutarono con una montagna di soldi. L’Italia finestra strategica nel mediterraneo non si poteva lasciare da solo con i suoi guai, quindi era meglio aiutarlo e inserirlo pienamente nel contesto occidentale, sotto il controllo “fraterno” di chi aveva la lungimiranza di capirne gli sviluppi futuri.
Nelle case degli Italiani vigeva la miseria e si faticava non poco a riuscire a mettere un piatto di pasta a tavola per nutrire i figli. Il lavoro era l’unica cosa importante a cui aggrapparsi e i bambini erano, spesso, lasciati da soli a crescere.
Torino era una città importante e la mia famiglia lasciò la terra di origine(Calabria) quando avevo 7 mesi. Ricordo che si poteva giocare per le strade, la città non aveva ancora il traffico delle grande metropoli e le macchine le avevano in pochissimi, per cui potevamo giocare nelle strade e lo facevamo con lo sport che non richiedeva alcuna spesa, non c’è la potevamo permettere: il calcio. Fare le porte era semplice, si usava il pastrano che avevamo, e la palla la si costruiva con stracci vecchi. In alcuni casi, a volte, venivano dei ragazzi la cui famiglia aveva risorse migliori rispetto ai tanti “poveri” in campo, e allora spuntava un pallone vero. Quando succedeva ci spostavamo nel vicino Valentino e si scatenava la partita che durava tutto il pomeriggio!
La passione cresceva, il calcio mi piaceva davvero tanto e quando diventai più grande cominciai a seguirlo.
Ebbene, anche in quel contesto non esisteva il “calcio del popolo”! Forse per un certo periodo, quando intuirono il grande business che poteva diventare, il reclutamento dei nuovi giocatori avveniva senza che i “reclutatori” chiedessero denari. Quella fase durò poco. Siamo italiani, e ci si inventa i mestieri anche dove non ci sono, pur di guadagnare o arraffare qualcosa! Quando questo succede, tutto diventa complicato, succede che nella maggioranza dei casi i migliori, in senso buono, se non sanno come “oliare” gli appetiti famelici, non fanno strada, vengono esclusi senza battere ciglio. L’approdo alle grandi squadre, per davvero, è sempre stato molto difficoltoso, poter fare un provino non lo fai se non conosci nessuno. Sperare che le squadre di serie A o anche B ti osservino, se non soddisfi gli appetiti o le esigenze, manco ti cagano. Per cui, lo dico sinceramente, ma di quale calcio del popolo stiamo parlando?
La grande squadra è diventata grande perché un imprenditore ha deciso di diventarne proprietario, e più è stato in grado di strutturarla, più è diventata inavvicinabile al “popolo”.
I giocatori per la grande squadra glieli portano o presentano a quintali. più la squadra è grande (inteso come disponibilità economica), più tutti gli addetti ai lavori bussano alla sua porta! Fanno la fila alla sua porta, sbavando e pregando che qualcuno si accorga di te. Quando succede sei già nella condizione di dover dimostrare il tuo valore. Il tuo lavoro è messo sotto la lente d’ingrandimento, se deludi ti depennano dalle persone gradite, e questo, sia chiaro oggi vale per tutti, nessuno escluso.
Quindi cosa dobbiamo fare? Semplice, aprire gli occhi e avere la capacità di rimettere le cose a posto!
Il sistema che hanno edificato, volenti o nolenti, è un sistema che non funziona più, è scoppiato e la gente comincia a non sopportarlo più, non solo gli juventini.
Dobbiamo rimettere le squadre professionistiche al centro, dare loro fiducia, e chiedere di costruire una soluzione in grado di ridare agli appassionati, un gioco/spettacolo che sia nuovamente piacevole da seguire. Inutile sottolineare che per farlo diventa necessario pretendere che la “politica”, per favore, stia fuori dal suo controllo, eviti di metterci le sue manacce. Se vuole essere utile al popolo, metta mano alle leggi attuali, cancelli quelle inopportune come la 280 del 2003 e la Legge Melandri e tratti le squadre come ha deciso la recente sentenza della Corte Europea circa il Monopolio illegale detenuto da UEFA, FIFA e FIGC.
Saluti

commentanonimo

Anche io torinese più giovane ricordo che giocavamo ai giardinetti, fino a che faceva buio, e questo non capita certo più. Sono dominate dalle auto le strade, ed i cellulari hanno spento il divertirsi con un pallone. Hai anche ragione che Bocca parla di un calcio del popolo che a certi livelli non è mai esistito. Al massimo a Torino andavi nelle curve, perchè già gli altri posti costavano, eccome se costavano per una persona del popolo bue. E i calciatori prendevano, mio zio nel giro del Toro mi raccontava già di un certo giocatore suo conoscente, oggi nessuno saprebbe chi è,…non dico il nome, che dall’oggi al domani ebbe un contratto di 200 milioni di vecchie lire, un operaio ne prendeva a malapena 12, erano i tempi del se avessi un milione al mese. Ad esempio, io personalmente partirei dal considerare il calcio come un altro lavoro, via tutta la menata dei cartellini e contratti annuali o che si possono scindere con preavviso come in tutti i lavori manageriali. Questo è compatibile con un sitema meritocratico in cui dall’oggi al domani passi dalla Champions alla retrocessione. Ceferin era partito bene, ma come tanti, sono spesso quelli che all’inizio ti sembrano per bene a mostrare che sono ben altre persone…e non solo nel calcio.

Luigi

Prendendo spunto dalle tue parole, credo che l’aspetto economico, nello specifico il denaro da dare ai giocatori, dovrebbe avere una “misura” proporzionata, legata alla società civile. Sono cosciente che la durata “media” del calciatore, divisa dal periodo in cui si deve affermare guadagnando decisamente meno, e il periodo in cui riesce a raggiungere il massimo riconoscimento economico ammortizza i suoi guadagni in tutta la carriera. E se i calciatori sono capaci di attirare tante persone, disposte a pagare il biglietto alla Stadio o un abbonamento alle Pay-tv, ha tutto il diritto di chiedere. potrei suggerire una sorta di Salary-Cap leggermente diverso da quello utilizzato dagli americani. In grado di considerare i bilanci delle società stesse, ossia se la società incassa X in un anno, le spese per poter reggere un bilancio compatibile, può raggiungere un peso percentuale sullo stesso bilancio di Y, oltre il quale non si deve andare. Lo stesso bilancio, per comprendere meglio il significato di ciò che intendo dire, per essere sostenibile, deve includere il conteggio dei debiti che la società ha accumulato. Insomma io posso incassare 100, ma se tra questi 100 ci sono 30 di debiti che devo onorare, significa che la percentuale su cui posso far conto per pagare gli ingaggi dei giocatori, non può essere il 30%, o viceversa l’incidenza del monte ingaggi non può viaggiare per cavoli suoi! per farla breve e debiti da pagare vengono prima di ogni cosa, per cui gli stipendi dovranno tener conto di una possibilità certa di non provocare un rosso di bilancio, in parole povere e comprensibili, se non posso permettermi di pagare un cartellino oneroso o di pagare il successivo stipendio, mi pare chiaro che devo ridimensionare le spese, anche rinunciando.

RM28

Mio figlio ha 14 anni, e appena comincia la primavera, oltre ai tre allenamenti di calcio, esce praticamente tutti i pomeriggi a giocare (per il momento a pallone, fra un po’ mi sa che cercherà qualche altro gioco… )
Dovremmo dare più opportunità ai nostri ragazzi, gli spazi ci sono, ma spesso siamo noi genitori che ci sentiamo più tranquilli ad averli sotto’occhio.

Sergiod

Nel paese dove vivo, totalmente morto per attività commerciali ed altre, l’unica vera attrattiva sociale e’ una scuola calcio per bambini che coinvolge anche il circondario. Vederli giocare e correre a quella età è meraviglioso.
Poi, purtroppo, una volta cresciuti arrivano i sogni e le pressioni dei genitori per un immaginario futuro da serie A, il gioco si fa duro (specie sul campo) e la gioia di dare un calcio al pallone diventa un impegno che non è gradito ai più.
Esistono anche altre alternative sportive che un tempo non c’erano, importante è praticare e non stare seduti al bar o vagabondare per noia nei centri commerciali.

Mordechai

👍👍👍👍👍

EroAdAtene

Scusi il divagare Bocca, ma per gestire il sito ha ingaggiato un ubriaco come webmaster? Gli annunci popup dei commenti sono veramente un orrore.

dif1956

vero, una rottura incredibile…. passo più tempo a chiuderli che a leggere il resto

commentanonimo

Non so che dire Bocca e colleghi blogghisti. Giran tanti soldi. Troppi. Non so se qando girano così tanti soldi si può mantenere qualcosa di pulito e genuino. Ho scritto, ma se girano milioni in una partita, un varista che prende 800 euro che fa? E Ceferin mica vive in un bilocale senza ascensore. E Pogba perchè deve doparsi? Etc etc. Non so.

Modifica il 6 mesi fa da commentanonimo
Luigi

Questo ragionamento lo affronto a modo mio.
Come volevasi dimostrare, dopo le prime reazioni scomposte, il “Palazzo” comincia a mostrare crepe.
La Sentenza della Corte Europea, ricordo INAPPELLABILE, su cui non è possibile presentare ricorsi, diventa una necessità leggerne le motivazioni, comprenderle e semplificarle, allo scopo di renderle accessibili a tutti, a cominciare da chi ha mostrato riottosità verso la stessa, manifestando contrarietà e dimenticando che sino a ieri erano loro che per anni hanno divulgato il dogma: “LE SENTENZE SI RISPETTANO”! Mai avrebbero potuto immaginare che qualcuno avrebbe potuto addirittura annullare la spocchiosità dell’arroganza dimostrata in questi anni.
Chi per tanto tempo ci ha fatto l’elenco lunghissimo delle tante inammissibilità che i diversi Tribunali sportivi e non ci hanno schiaffato in faccia, ancora oggi non ci spiega la ragione del perché nessuno entra mai nelle viscere del problema, lo analizza e secondo il dettame legislativo spiega i tanti no agli altrettanti ricorsi presentati, ultimo quello di qualche giorno fa ad Andrea Agnelli.
Eppure si tratta di un Tribunale che, secondo la sentenza emessa in Europa sul Monopolio di UEFA, FIFA e FIGC, non dovrebbe esercitare POTERE COERCITIVO, ovvero, materia riferite alla gestione di un bilancio di una società, sono talmente delicate che non possono essere materia di un Tribunale sportivo di una associazione privata!
Il male risale all’origine, è conseguenza diretta della famosa farsa del 2006, che fu preparata da una Legge promulgata nel 2003, la n.280.
Tale Legge ha stabilito che venivano delegati dalla Giustizia Ordinaria a quella sportiva, i poteri di poter celebrare processi, predisponendoli con una durata, caso per caso, a livello sportivo, e le sentenze avevano valore.
Per diversi anni il “giochino” ha funzionato, ora la sentenza della Corte ha fatto emergere la verità, ossia questo potere coercitivo non può essere lasciato nelle mani, di una associazione che esercita MONOPOLIO e detta ogni tipo di regola. Il Potere coercitivo, dopo aver chiarito la natura delle società sportive che hanno il diritto di “giocare” con le regole del mercato, considerando il volume di denaro che muovo ogni anno, ebbene se commettono fatti che attirano l’attenzione della Giustizia (quella vera), devono rispondere a loro! Casomai se saranno giudicati colpevoli, alla fine del terzo grado, risponderanno anche sul piano sportivo, se gli eventuali reati commessi richiederanno punizioni anche in ambito sportivo!
Pare che il Collegio di Garanzia non abbia recepito i nuovi comportamenti su cui dovranno giudicare i molto “presunti” reati.
Da questo punto di vista, il TAR non potrà far finta di niente, infatti sono curioso di capire cosa sentenzieranno quando dovranno rispondere all’avvocato di Giraudo (Dupont..Hops, lo stesso che ha rappresentato la Superlega in Europa), quando dovranno dirgli se la Legge 280 del 2003 rispetta le leggi europee.
Dopo questo preambolo, vorrei citare la Legge Melandri. Chi ricorda le mie prese di posizione, quando ancora eravamo ospiti di Repubblica, in tempi non sospetti io dichiaravo che il Calcio Professionistico, i cui vertici nei Palazzi sono votati anche dalle Leghe dei quasi dilettanti, non possono essere decise da votazioni il cui controllo può subire pressioni indesiderate di intrallazzatori e.. non vado oltre, senza dimenticare la gestione dei Diritti TV, sottratti da una gestione delle singole società alle logiche assembleari. E anche in questo caso non voglio dilungarmi, sta di fatto che la sentenza è stata durissima con il fatto che la UEFA organizza le competizioni, gestisce il potere coercitivo e anche il denaro che viene incassato dai Diritti TV! Poi, bontà sua, redistribuisce il 50% di quanto incassato, mentre nulla si sa che fine fa l’altro 50%. Ceferin, bontà sua, garantisce che la UEFA fa opere di bene e si preoccupa del calcio giovanile (ero convinto che a farlo fossero le società di calcio)!
Quale calcio sarà? A me questa domanda, posta in questo modo, mi intristisce. Io intanto rispondo: ma che razza di calcio è oggi?
Ci accorgiamo che ogni giorno che passa siamo sempre più ridicoli? Vogliamo fare la cronologia delle figure barbine fatte negli ultimi anni? Vogliamo discutere seriamente della manifestazione recente delle finali di Coppa Italia che è stata giocata in Arabia lontano dai tifosi Italiani? Vogliamo parlare di quanto è successo saputo della morte di Gigi Riva, uno dei più grandi campioni della nostra storia? Ci rimaneva solo metterci a 90 gradi e il tutto per soldi? Ci accorgiamo che stiamo perdendo anche la nostra dignità?
Finisco allietandomi con la trasmissione monnezza delle Iene! E rimango basito, ormai siamo abituati a Checco Zalone e al suo modo di vivere le cose e al baratro non c’è fine!
Insomma l’ho capito persino io, che sono tardo a capire, che l’incappucciato era DI BELLO!
Il pirla l’ha praticamente detto lui stesso senza volerlo, quando ha citato l’arbitro che è stato sospeso, per presunti complotti! Mi è sembrato di rivivere la goffa storia di Nucini ai tempi di calciopoli, quando fu mandato a parlare con una nota Pm di Milano, per denunciare le presunte violazioni dei cattivoni di Torino sponda Juve! L’esperta Pm lo ha rispedito poiché nelle sue farneticazioni non c’era nulla di nulla. E anche il nostro attuale eroe, alla fine ha anche rivelato il vero scopo! Le sue rivelazioni, dopo un excursus molto veloce di alcuni casi sulla bocca di tutti, ha concentrato la sua arringa, in realtà, su una partita, guarda caso in cui una delle due squadre è la Juve! Ma va! MA VA IN MONA PIRLA!! Mi è sembrata un’operazione mirata allo scopo di distogliere l’attenzione su un campionato che dalla sua prima giornata, con regolarità, ad ogni sua giornata mostra arbitraggi molto discutibili, e la protagonista non è la Juve santo Iddio! I numeri del campionato dimostrano una anomalia molto discutibili, i rigori concessi a favore, quelli contro e quelli non concessi! Le ammonizioni rifilate, i gol annullati ingiustamente, e a questo proposito voglio dire all’arbitro incappucciato che neppure conosce il regolamento gioco calcio! Sul fuorigioco da lui citato, ha detto distintamente che il fuorigioco è quando Kean tocca il pallone, in quel momento si deve guardare se è o non è in fuorigioco!
ARBITRO della mutua, ma chi ti ha fatto arbitro visto che non conosci neppure il regolamento? Il Fuorigioco, da che mondo e mondo, lo si giudica nel momento un cui il giocatore che passa il pallone a KEAN lo calcia!!! In quello stesso momento vi vuole una immagine che faccia vedere l’ultimo passaggio verso Kean e il fermo immagine deve far vedere do ve si trova Kean!! Se tu mi fai vedere l’impatto del piede di Kean con la palla e vuoi veder in quell’istante se lui è o non è oltre il PENULTIMO difendente, è chiaro che tu devi cambiare mestiere, il calcio non ti riguarda è uno sport che non conosce e non ne conosci le regole!
Vi chiedo scusa per la lungaggine,. giuro avrei molto altre cose da dire, lo farò nei prossimi giorni, buonanotte.

il radarista

Ma questa è la prefazione o la prima puntata? Comunque, tempo ne ho.

Luigi

puoi considerarlo un preambolo, sopra ho già affrontato un altro pezzettino e sono quasi pronto per il seguito.

Mordechai

Sì, fallo pure, ma un pezzetto alla volta per favore.
Buonanotte a te.
😊

2010 nessunoo

Beh Bocca potrebbe allestire un serial-bloog, magari con un limite di puntate 😄
Scherzo un po’, ovviamente, per Luigi che è tanto Juventus only e Forever, ma comunque sempre garbato e con spunti interessanti…
Però anche te Ugo, ti vai a leggere le saghe 😄, in notturna

Mordechai

In notturna? Ma se ero in treno e tornavo a casina dalla Capitale!
Buongiorno Stefano.

Mordechai

Non se avete visto il filmato dell’intervista al buon vecchio Hector Cuper, CT della Siria, dopo la vittoria contro l’India che, per la prima volta, li ha qualificati agli ottavi di finale della Coppa d’Asia.
Durante l’intervista, il giornalista e l’interprete che traduceva le sue parole, evidentemente felici da impazzire per la vittoria, si sono guardati negli occhi, scoppiati a piangere e si sono abbracciati davanti ad un Cuper prima stupefatto e poi, evidentemente pure lui commosso, si è allontanato con discrezione.
Questo è il calcio, o in genere lo sport, che io amo, quello che emoziona e che, per certi versi, ci rende tutti un po’ bambini.
Alla faccia delle fottutissime superleghe di questo mondo.
Buona serata, gente.

2010 nessunoo

Confermo e sottoscrivo , per la contentezza dei due rappresentanti di una terra tanto bella e così martoriata.

mah...

Come un cerebroleso ho chiesto a chatgpt come rendere il campionato italiano più equilibrato.
D’accordo, sono cerebroleso, ma la risposta non è così male:

Ci sono diverse strategie che potrebbero essere considerate per rendere il campionato di calcio italiano più equilibrato. Alcune idee potrebbero includere l’implementazione di regole finanziarie più stringenti per limitare la disparità di risorse tra le squadre, l’introduzione di un sistema di condivisione dei proventi televisivi in modo più equo o la revisione del sistema di assegnazione dei diritti televisivi. Inoltre, potrebbe essere utile esaminare e rivedere le regole sul fair play finanziario e sulle acquisizioni di club, al fine di promuovere una maggiore parità all’interno della competizione. Ovviamente, qualsiasi cambiamento dovrebbe essere attentamente considerato e discusso con tutti gli interessati per valutare appieno le implicazioni e i potenziali risultati.

Dare to Slack!

be’, ha pescato cosa si è scritto sull’argomento;
se gli chiedi come diminuire gli infortunii proporrà di ridurre il numero delle partite;
semplice buon senso, il che mi terrorizza: è ai primi vagiti ed è già più intelligente e soprattutto ragionevole della maggioranza degli umanotteri ;-P

Modifica il 6 mesi fa da Dare to Slack!
Mbala Mbuta Biscotte

A proposito di “sugheri” (cit.) dell’UEFA, nei dintorni di Nyon si mormora abbastanza a proposito di un italiano, antico sodale di Tavecchio & Malagò (ma pure di Tanzi e Cragnotti).
Chi se lo ricorda?

mah...

Questo tema è intrigante e complesso.
Penso che il calcio segua le stesse orme di tutte le altre componenti della società e dell’economia, e ritengo che noi “consumatori del pallone” abbiamo le nostre responsabilità, perchè in fondo in fondo il campionato, o la champions, ci piacciono.
Certo, poi vogliamo arbitraggi trasparenti e società calcistiche cristalline, ma dappertutto l’evoluzione è stata guidata dal business ma francamente io, pur sessantenne, non ho particolari nostalgie.
Il calcio è uno sport ed uno spettacolo che muove miliardi e le squadre minori fanno fatica a emergere e a vincere. E quindi? Cosa copiare dall’estero? I draft nfl o nba sono sempre rimescolamenti che rendono le squadre un pò più equilibrate, ma sempre in un contesto di ricchi paperoni. È poi così drammatica l’evoluzione del calcio? Io non credo

cipralex

È già uscito il comunicato dell’Internazionale di Milano di sostegno a Ceferin?

mario rossi

No, ma ne è uscito uno dove dicono che guttalax è nescio

Modifica il 6 mesi fa da mario rossi
cipralex

Mario capisco la sfiga di essere un tifoso dell’Internazionale di Milano ma non è colpa mia.

Ti sono vicino.

RM28

In effetti ho notato una caratteristica comune ai tifosi interisti (non tutti, ma grandissima parte). Quando attacchi la società, ti rispondono con l’insulto personale.
Fateci caso.

2010nessuno

Non che a voi in tema vi si debba insegnare niente, così per farci caso..

mario rossi
Mordechai

OT : “Ha dovuto pagare il biglietto del cinema a prezzo pieno (nove euro per la precisione) anche per Andrea, il suo bambino di appena 40 giorni, che ovviamente non ha occupato un posto a sedere, ma è rimasto sdraiato sul petto della mamma nel marsupio per tutta la durata della proiezione: Alessia Masaracchia, 36enne di Serina (nella Bergamasca), non avrebbe mai immaginato che una serata al cinema con gli amici avrebbe suscitato tante polemiche”.

Auguro al “bigliettaio” di rinascere ameba.
O, in subordine, vongola.

Dare to Slack!

sono anni che non vado al cinema, non esiste più il prezzo ridotto?

RM28

sono d’accordo, ma perché portare al cinema un neonato di 40 giorni? Povero….

EroAdAtene

Solo una mamma degenere porta al cinema un neonato di 40 giorni. Incapace di rinunciare ad un banale film, sarà un madre di m….

Der Kommissar

Povero di cosa?! Di avere una madre che gli offre il seno mentre si gode un bel film (speriamo) e non gli dà il biberon – che le tette ne risentirebbero – davanti al Grande Fratello? Che degenerazione…
Ma fate due passi avanti dal Medioevo!

2010 nessunoo

Evidentemente non aveva altro posto o ad altri a cui lasciarlo

Mordechai

Perché no?

RM28

Pensi che si diverta?

Der Kommissar

Si diverta chi? Il neonato o la madre? I neonati stanno bene dove stanno bene i genitori.

Mordechai

E tu pensi che non si diverta?
Ma che ragionamento fai?
In base agli presupposti, allora, tu un neonato o comunque un pupo di pochi mesi non dovresti portarlo manco in spiaggia, oppure su un prato.

RM28

Scusa se te lo chiedo, ma tu hai figli? Da quello che scrivi direi di no, i miei figli li ho sempre portati dappertutto, mare, montagna, basta che fosse all’aria aperta, ma a 40 giorni al cinema proprio no.
A parte il fatto che a quell’età vedono malissimo lo schermo e non distinguono i colori (almeno fino a 3-4 mesi), ma poi i rumori forti e le voci sconosciute direi che sono il contrario del divertimento.
Un po’ come se a te ti mettessero nella macchina della risonanza magnetica.

Der Kommissar

Ma cosa dici? I neonati si svegliano quando i genitori ciucci bisbigliano per non svegliarli. Hanno vissuto nove mesi sentendo rumori nella pancia materna e le voci di un film non li disturbano di certo. Tanto più se accovacciati al seno della madre.

RM28

Ma tu sei mai andato al cinema? Ma soprattutto, figli ne hai? I rumori che sentono nella pancia non hanno niente a che vedere con il casino che c’è al cinema

Dare to Slack!

senza contare che in questi tempi è preferibile evitare luoghi affollati, specie se al chiuso, per evitare contagi;

Mordechai

Guarda, forse hai equivocato le mie parole…
Possiamo anche discutere se sia o meno salubre portare un bimbo così piccolo per un paio d’ore al chiuso in un cinema (hai ragione su questo), ma quello che io discuto, è altro : la tetragona ottusità di un tizio che ha preteso di far pagare il biglietto (prezzo pieno, oltretutto!) per un posto a sedere che comunque, considerata l’età e il minuscolo tonnellaggio del presunto “occupante”, per ovvi motivi non sarebbe stato certo utilizzato.
La mamma è stata magari un pò … scioccherella, diciamo, ma quel tizio (o tizia) santiddio, è da ricovero.

RM28

Su quello siamo perfettamente d’accordo

il radarista

Se nasce della specie dei “fasolari” un lavoro governativo lo trova.

mario rossi

Bocca seriamente chissenefrega. Quel che passa il convento è questo e i soggetti seri e capaci provano a fare del loro meglio all interno di questa cornice di riferimento, barcamenandocisi alla meglio, talora cercando intelligentemente di eluderla o addirittura violarla e perfino sabotarla come accade ovunque esistano regolamenti, per loro natura aggirabili.
Se un altro calcio è possibile lo vedremo nel prosieguo e nel caso ci si adeguerà. Ma si adegueranno anche gli attori per eludere, violare etc quindi parliamo di niente secondo me. Tra l altro scusi quali sono le caratteristiche che dovrà avere questo “altro calcio possibile”? Si giocherà 13 contro 13? Si potrà prendere la palla con le mani? Si potrà picchiare l arbitro? Insomma questo “altro calcio” lei lo intenderà in un modo io in un altro mia nonna in un altro ancora. La fa un po’ complicata Bocca, ma godersi quello che si ha è difficile?

Modifica il 6 mesi fa da mario rossi
Mordechai

Premesso che pure Zvone Boban, brav’uomo intendiamoci, tutto mi pare tranne che una Dama di San Vincenzo o un frate francescano, alla domanda ” … è possibile un altro calcio?”, la risposta è : no.
O meglio, sarebbe stato possibile 20 o 30 anni fa, ma oggi no, oggi ormai è tardi, i buoi sono scappati dalla stalla.
Passo&chiudo.

il ghiro

A proposito di “fuori tema”
Giorni addietro leggevo sul Bloooog la critica aspra di un avventore che rimproverava Vipe, perchè uno dei suoi garbati e sapidi raccontini sul calcio d’antan non gli sembrava aderente all’argomento suggerito dal thread del FaB.
Forse il commentatore era nuovo del locale e non conosceva bene le regole non scritte che vigono qui al Bar Sport, in cui chiunque, nel rispetto degli altri e della netiquette rigorosamente sorvegliata dal FaB, può scrivere a piacere, in rima o in prosa, su argomenti inerenti al nostro sport più amato (o a quello che ormai ne rimane).
E la penna di alcuni è talmente felice che può serenamente permettersi di andare fuori tema senza paura di turbare o annoiare nessuno. 
Non che Vipe abbia bisogno della mia difesa d’ufficio, ma ci tenevo a sottolineare quello che secondo me deve rimanere lo spirito di questo particolare e privilegiato locale, a cui mi pregio di fornire talora qualche spunto di riflessione, qualche momento di serenità e talora persino qualche occasione di divertimento.
Ma certamente “se sbaglio, mi corrigerete”, come disse una volta un celebre signore polacco. Amici, stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia.

Modifica il 6 mesi fa da il ghiro
comevolevasidimostrare

👍

Vipe

Grazie Ghiro e a tutti. È che con voi mi trovo bene.

gmr61

Non mi toccate il Vipe, che altrimenti “ Ve cionco le mano”……

2010 nessunoo

Mi associo cugino

il radarista

E che devo dire io che di riffa o di raffa parlo sempre di mare? Volevo correggere la chiusa di Mordechai ma, all’ultimo momento mi sono vergognato e ho cancellato la correzione. Vipe, sei dei nostri, sempre.

Mordechai

Viva Vipe!
😀

il radarista

Cioè volevo dire, pedantemente, che nelle conversazioni radio non si dice “passo e chiudo” ma si dice “ricevuto, chiudo”. Perché se dici passo non chiudi, in quanto ti aspetti una risposta. Ti prego, non dirmi niente.

Mordechai

Cosa vuoi che ti dica se non … hai ragione? 🙂
Grazie, anzi.

RM28

Bene, mettiamo da parte per un attimo le beghe tra tifosi e parliamo sul serio del rapporto fra calcio e spettacolo.
A mio parere, il problema non è il fatto che il calcio moderno si stia trasformando sempre più in spettacolo. Questo è inevitabile per reggere la concorrenza con le altre forme di intrattenimento, sportivo e non, altrimenti tanto vale tornare al secondo tempo di Benevento-Catanzaro la domenica alle 19 in differita su RAI2 (ce lo ricordiamo tutti, vero?).
La questione è diversa: in altri contesti hanno capito che uno degli elementi FONDAMENTALI dello spettacolo sportivo è la COMPETIZIONE.
Non esiste spettacolo senza l’incertezza dell’esito finale. E continuare ad operare per ridurre l’aleatorietà del risultato, come stanno facendo Ceferin e Infantino, va in direzione opposta a quanto serve.
Prendiamo lo sport spettacolo per eccellenza, ossia la NBA. Al di là di tutte le storture intervenute nel corso degli anni, i due principi cardine sono:
– la rotazione del draft, per cui alle squadre più “scarse” viene garantito di poter scegliere i giocatori migliori in uscita dalle università
– il salary cap, che impedisce alle squadre più grandi di “mangiarsi” le più piccole.
Ora, a noi la NBA senza sistema di promozioni e retrocessioni potrà anche piacere poco, però a livello globale funziona, e riesce a coniugare l’aspetto sportivo e quello spettacolare. Quindi è seguita tanto dagli sportivi quanto dai campioni di “divano agonistico” (quelli del sixpack, per intenderci).
Aumentare il numero di squadre che partecipano ad una competizione, come sta facendo la UEFA, senza lavorare sulla “limatura” delle differenze, fa solo danni all’attrattività del calcio. Se continui a lasciare che alcuni club spendano soldi senza limite (e in questi ci metto anche la mia Juve, tranquilli), e al contempo costringi altre squadre ad affrontare, per esempio, costosi turni preliminari prima di poter giocare contro il Real, il Manchester City o il PSG, stai facendo ESATTAMENTE IL CONTRARIO di quello che serve.
A questo punto veramente il nuovo progetto Superlega, che nella struttura assomiglia parecchio a quello della Nations League, con un sistema di avanzamenti/retrocessioni, SECONDO ME garantisce al tempo stesso più partite e un maggiore equilibrio .
Oltre a questo, la Superlega dovrebbe aumentare i ricavi complessivi (si parla di 5 miliardi all’anno), e soprattutto la quota di risorse da assegnare ai club che non entrano nella competizione (diventerebbe più del doppio rispetto ad adesso).
Adesso che siamo forse un po’ più distaccati riusciremo a guardarlo con meno acrimonia. Se si rispettassero i principi che sono stati illustrati, penso che sarebbe, sicuramente non la salvezza del calcio, ma almeno un passo avanti.
My two cents.

Ah, vi posso garantire che se la Superlega l’avesse proposta DeLaurentis o Lotito mi sarebbe piaciuta lo stesso.
Moratti non so… 🤣

scotland16

si parla sempre di aumento ricavi (che non puo’ avvenire all’infinito) ma non si parla mai di riduzione di costi (ormai a livelli folli); inoltre il calcio si basa sulla competizione sportiva…non e’ come una normale competizione commerciale tra aziende

Mordechai

Minchia, se i nostri eroi (passati e presenti) avessero avuto la tua stessa energia&tigna, c’avremmo almeno cinque Champions in cassaforte.

RM28

Dai, Morde, non fermarti alla superficie delle cose, approfondisci. Ho stima di te, ma mi pare che ti sei incaponito su questa storia del “calcio del popolo”.
Comunque non c’è molta energia, sono abituato a pensare veloce e scrivere veloce (ho perfino insegnato dattilografia 🤣)

Modifica il 6 mesi fa da RM28
Mordechai

Approfondire le cazzate pallonare? Tu sei matto.
😃

Melko

D’accordo su tutto, ma non tanto sulla Superlega.
A meno che non sia definita in maniera precisa, che sia un torneo accessibile in linea di principio a chiunque raggiunga i meriti sportivi necessari (non economici, né “nobiliari”), non monopolizzante così come il monopolio contro cui si staglia, che garantisca indipendenza arbitrale, e vari altri dettagli che garantiscano “sportività” prima che “produttività” (anacronistico o no, per me il calcio deve essere sport).
Non era nata così alla prima proposta, piuttosto era tutto il contrario. E contrario ero io (nel mio piccolo) alla proposta. Per me era nata solo per salvare aziende fallite o quasi strizzando anche le bucce dei limoni (e noi, siamo i limoni).
Ma successive proposte si possono ascoltare e giudicare indipendentemente, e meno fumose sono, meno sospetti susciteranno.

RM28

In linea di principio sono d’accordo, ma non credo che la Superlega potrà essere peggio della attuale Champions, che a quanto pare va benissimo a tutti.
Come già scritto qui dentro, gli Shamrock Rovers, orgogliosi campioni d’Irlanda, devono sbattersi in trentordici turni preliminari di luglio fra Azerbajan e Turkmenistan, per sperare di finire in girone con la quarta classificata del pessimo campionato italiano, che nel frattempo ha fatto un bellissimo ritiro al fresco di Lorenzago di Cadore.
Sportività? Questa?
Quanto all’indipendenza arbitrale, mi pare che Inter e Real, stando ai recenti fatti di cronaca calcistica, siano ESTREMAMENTE contenti del livello di indipendenza della classe arbitrale. Gli altri meno…
Insomma, ci vedo una bella dose di ipocrisia (non da te in particolare, ma nel “sentiment” generale) a parlare di “calcio del popolo”.
Eppure non ho sentito nessuna protesta quando la CL è stata riformata, e adesso il martedì e il mercoledì siamo tutti davanti alla TV a guardare la partita.
Comunque guarda, il nuovo progetto è molto diverso dal precedente, staremo a vedere.
Sempre se il mafioso sloveno non decide di mettere le bombe.
Quanto ai limoni, hai perfettamente ragione, ma quello che Ceferin e i suoi compari non vogliono capire è che anche i limoni, nel loro piccolo, si incazzano. Fra qualche anno NESSUNO sarà più disposto a pagare certe cifre per uno spettacolo come questo.

Modifica il 6 mesi fa da RM28
Mordechai

Delle scelte altrui, francamente, me ne frego.
Io è da una vita che non spendo manco un nichelino per questo “spettacolo” e, di sicuro, non ho alcuna intenzione di cominciare ora.
Sti quattro spicci che mi ritrovo, preferisco spenderli in millemila altri modi.

2010nessuno

prossimo viaggio allora?

Mordechai

Ovvio. I soldi spesi per “vedere il mondo”, secondo me, sono quelli…meglio spesi.
Sono in particolare tre i paesi in cui non sono mai stato e dove prima o poi (e per motivi diversi) vorrei andare : Argentina, Giappone e Israele.

Melko

Ma infatti, RM, i suggerimenti non li intendo solo per una superlega che sia accettabile, ma anche per un sostanziale miglioramento a tutte le coppe europee attuali (l’esempio della squadra irlandese lo condivido appieno).
Mi piacerebbe che seguissero queste direttive un po’ tutti, campionati, coppe e superleghe che siano. E hai ragione sullo stato attuale, è che qualsiasi proposta nuova dovrebbe comprendere un miglioramento sostanziale, soprattutto in termini sportivi. La “versione 1.0” non lo comprendeva, ma sono dispostissimo ad appoggiare una “versione 2.0” che dichiari queste intenzioni. Vedremo, ho curiosità e aspettative.
E se nel frattempo pure la Champions si dovesse adeguare ai miglioramenti, tanto meglio (che se poi vogliamo vederla con un minimo di prospettiva, è l’unica maniera perché per stato di cose e deriva attuale, la champions non abbia le stagioni contate come la F1, a favore di superleghe o altro)

Il mattino ha loro in Bocca

Grazie Bocca, mi hai letto nel pensiero, stavo per postarlo nel penultimo tread (quello su Gigi è intoccabile e sacro):
Il comunicato di Boban
“​Ho parlato e discusso con il presidente dell’Uefa riguardo a un problema nato durante l’ultimo meeting dell’Esecutivo ad Amburgo. Si tratta di una proposta al Congresso di febbraio prossimo, per modificare lo statuto dell’Uefa e consentire allo stesso presidente di potersi candidare nuovamente dopo questo mandato che doveva essere il suo ultimo. Dopo aver manifestato la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso, il presidente mi ha risposto che per lui non c’è nessun problema legale né tantomeno etico morale e che avrebbe perseguito senza alcun dubbio la propria aspirazione. Questo distacco da quei valori cancellando le riforme più importanti e sorprendente ed è incomprensibile, soprattutto in questo momento. Capisco bene che nulla è ideale, tanto meno io, e so bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente. E non faccio il fenomeno, perché di certo non sono l’unico a pensarla così. Dispiace tanto ma, a malincuore, lascio Uefa…”.
Che dire? Questo è il personaggio che vorrebbe farsi garante del Calcio del popolo…
P.S.:questo splendido figuro, nel precedente mandato, aveva già provveduto ad aumentarsi lo stipendio…fantastico!

EroAdAtene

Ceferin non è mai stato diverso, e quindi di ca cavolo di valori parla Boban? Li il più pulito ha la rogna.

Il mattino ha loro in Bocca

si di certo, ma il concetto non cambia.

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