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Lazio, Lotito contestao per il mercato

Il presidente della Lazio Lotito contestato dai tifosi. Gli ultras infuriati col presidente perché non investe nella squadra, non spende, non compra giocatori e forse ha già abbandonato Sarri a se stesso. Che prima doveva rinnovare anticipatamente il contratto con la squadra che ha scelto per rilanciarsi dopo la scottatura con la Juve e adesso magari ci sta già ripensando. Lotito ha molte cose per la testa oltre la Lazio e forse Sarri è stato preso solo per mettere l’etichetta dello Champagne su una bottiglia del vino dei Castelli.

Ha la pelle troppo dura Claudio Lotito per farsi spaventare da una contestazione di qualche ultras, nostalgico di Sergio Cragnotti. Che, detto per inciso, portò la Lazio allo scudetto nel 2000 con Eriksson, Mancini e Nedved, ma la gettò anche in un baratro da cui Lotito stesso la recuperò nel 2004 sull’orlo della bancarotta.

  E’ questa la cambiale, dopo averne a sua volta pagate già parecchie al fisco in comode rate ventennali, che Claudio Lotito riscuote ancora diciotto anni dopo. Io vi ho salvato dall’estinzione, io stabilisco quale sia il tenore di vita della Lazio stessa, quali lussi possa permettersi – zero! – e che tipo di campionato debba fare. Come diceva Lotito a Inzaghi sbraitando al telefono? “Ah Simo’, e andiamo su. T’ho messo in mano ‘na Ferari!”.

Tra alti e bassi, stiamo insomma a una quasi serena e tranquilla sopravvivenza – si fa per dire – con qualche puntata nell’alta classifica e qualche Coppa che Lotito ha subito esibito spavaldamente come unici trofei che ai tempi del dominio Juve una squadra italiana abbia conquistato. Insomma quello di Lotito sarebbe un metodo complesso che deve addirittura fare scuola. Di gestione e management, e nemmeno solo del calcio. Secondo lui.

   Io, io, io: a sentirlo e vederlo all’opera con i suoi telefonini sempre squillanti il nostro sarebbe addirittura il fulcro dell’intero calcio italiano.

   L’attuale raggiungimento per la Lazio della pace dei sensi dovrebbe essere dunque non una resa, ma la conquista di un equilibrio zen che liberi una volta per tutte dalla schiavitù del mercato, dal dover banalmente e comunemente rinnovare la squadra ogni sei mesi inseguendo chissà quanti gol e chissà quali traguardi. E soprattutto la conquista di uno stato filosofico che pone fine all’escalation dei superstipendi da pagare a Immobile & C.

  Sono tutti capaci a fare i signori con i soldi degli altri, che cosa vuole dunque questa massa urlante ai cancelli di Formello? Perché mi chiede per forza grandi nomi da gettare nel tritacarne del Sarrismo? Che forse non basta aver messo la Lazio – questo è il punto – in mano al guru del calcio moderno? Non sa forse lui come trasformare dei normalissimi Felipe Anderson, Marusic, Cataldi, Basic in fenomenali interpreti del suo geometrico 4-3-3? Che forse Milinkovic, Luis Alberto e Immobile sarebbero dei mediocri? E quale Sarrismo miracoloso sarebbe, e soprattutto a cosa servirebbe, se addirittura certi giocatori non sarebbero nemmeno adatti alla conversione? Che me ne faccio allora di questo tanto strombazzato Sarrismo?

  Pare proprio che l’ingaggio di Sarri e la conversione al Sarrismo – che non è solo uno schema ma una religione totalizzante, l’affidamento dell’anima e del corpo al sacerdote bestemmiatore toscano, perché la squadra raggiunga livelli sublimi partendo dal basso – sia l’unica soluzione prevista.

  Ma questo fatto che anche Sarri necessiti di campioni e di un presidente che apra il portafoglio sconvolge le menti di troppi e alla fine riporta tutte le chiacchiere e i problemi all’origine. Per restare insopportabilmente sospesi: che destino ha questa Lazio nelle mani di Lotito e di Sarri? Essere o non essere, vincere o galleggiare: questo è il dilemma.

   A Claudio Lotito, poliedrico imprenditore, espressione di quello che a Dagospia piace chiamare “generone romano”,  la Lazio sembra star stretta, vuole andare oltre, sgomita. Tenta addirittura di entrare nella cordata per rilevare Alitalia e Report gli sbatte davanti una fideiussione fasulla che sarebbe finita nel dossier. “Sia mai, sono parte lesa, ho denunciato!”.

  E’ in guerra legale per uno scranno da Senatore, in un Senato però che ormai ha giusto un anno davanti, e quando forse lo faranno Senatore non ci sarà più il Senato. Lo stanno stremando e portando in giro, poveretto. Fino a dicembre scorso il nostro era padrone di due società, la Lazio e la Salernitana, fino a mollare la seconda, obtorto collo, sei mesi dopo la promozione in Serie A. Inevitabile e prevedibile. Lotito è inoltre, lo sanno tutti, un agguerrito cacciatore di poltrone e di potere nel calcio, ha fatto la guerra a Dal Pino, che si è dimesso dalla Lega di Serie A, e ora vorrebbe piazzarci un uomo di sua fiducia. Il prescelto sarebbe Gaetano Blandini, direttore generale della Siae, strambo tipo pizzicato mentre si esibisce in casa, tutto vestito di giallo, con una spada samurai in stile Kill Bill. Zac! Zac! Mah…

  Intanto il famigerato “indice di liquidità” – quello di cui Sarri ha detto “non sono riuscito a capire che cz..o sia” – blocca ogni sogno, ogni progetto, ogni aspirazione di migliorare una classifica abbastanza mediocre (ottavo posto a 7 punti dal quarto). E’ vero che Sarri detesta il mercato e non pretende chissà cosa, ma che dall’aereo – pure il Boeing 737 con la livrea biancoceleste che trasportava la squadra nei cieli italiani ed europei è sparito nel Triangolo delle Bermude – scenda solamente Jovane Cabral, semisconosciuto attaccante dello Sporting Lisbona,  è forse troppo.

  All’impeto di rinnovare subito il contratto dopo pochi mesi di matrimonio, è subentrata così, adesso, una certa freddezza. Un reciproco: mhh, meglio aspettare, chi me lo fa fare ora? Sarri voleva ricominciare da capo dopo Napoli, Chelsea e Juventus con una squadra che si mettesse devotamente a sua disposizione, ma forse il presidente lo ha ingaggiato unicamente per etichettare una bottiglia di Champagne che in realtà è stata riempita col vinello dei Castelli.

***

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Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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Sydneysider

Non e’ che la Lazio non spende, spende male.

A supporto: negli ultimi tre anni la Lazio ha speso 100 milioni di euro (in lingua vernacolare, 100 mijoni de euro) e ne ha incassati 60. La fonte e’ Tansfermarkt, magari non proprio precisissima ma una idea la da.

Tare compra dai cinesi (o dagli ottomani) un tot al kilo e poi se la vede l’allenatore.
Per dare un’idea degli scarsoni che ha imbarcato, lo scorso anno abbiamo dato in prestito 19 (diciannove) giocatori e nessuno alla fine del prestito si e’ trasformato in acquisto. Tutti tornati a casa.

Anche se domani vendessimo uno dei due gioielli vi sentireste di affidare il ricavato all’attuale DS?

Sono anni che mancano difensori centrali e ci compra sempre mezze ali.
Anche quest’anno c’era bisogno di un centrale di difesa e della riserva di Immobile (che avevamo in casa ed e’ stato venduto per due soldi al Genoa, Caicedo – che ora gioca nell’inter …).
Ci e’ arrivato un’ala sinistra (dove abbiamo gia’ Felippetto, Zaccagni e R. Moro), e non abbiamo riserve ne’ per Immobile ne all’ala destra, e un centrale gia’ bocciato da Sarri e da Inzaghi e che ora cercano di far passare come un laterale.

Il problema della Lazio e’ Tare, con lui non c’e’ futuro

2010nessuno

Vabbè, per quest’anno, noi, Sarri e la Lazio sono un problema che ci siamo già lasciato alle spalle. Domani, con tutto il rispetto, speriamo di fare lo stesso con i pericolosi cugini

Rosario Frattini

Off topic dedicato alla qualificazione del Senegal alla finale della Coppa d’ Africa: grande soddisfazione per il mio amatissimo Kalidou Koulibaly che affronterà il Camerun dei leoni indomabili e di Angouissa che nel cuor mi sta ma a diverse lunghezze da KK2.
Sono tornato con la memoria ai mondiali del 2002, quando il Senegal sconfisse inopinatamente e con grande sorpresa la grande e arrogante Francia, ex dominatrice coloniale del Senegal tra L’ altro.
Nel 2002 abitavo già a Bagnoli, quartiere della periferia occidentale di Napoli, primo lembo dei Campi Flegrei.
A Bagnoli ci si arriva, dal centro di Napoli, per sole due strade: una che scende dal promontorio di Posillipo, e un largo viale che da Fuorigrotta porta alla base NATO, oggi per fortuna trasferita altrove lasciando libera una vasta, e molto bella, area del cui utilizzo si discute da tempo. Come per la ex Italsider peraltro. In quella sera del 2002,subito dopo la partita Francia – Senegal,tornavo verso casa in moto, allora potevo ancora, proprio lungo il viale della Liberazione, come si chiama, largo viali e di periferia costellato da stazioni di servizio, interrotto da vari incroci con semaforo, presidiati da ragazzi di colore, che danno una mano agli impediti come me ai self service delle pompe e offrono cianfrusaglie varie o si offrono di pulire i parabreeze agli automobilisti che si fermano ai semafori in cambio di qualche dignitosa monetina. Tornavo in moto dicevo e mi fermai ad un semaforo dove si trovava Omar, o almeno io così lo chiamavo fra me e me, un ragazzo di colore sempre vestito con coloratissime vesti del suo Paese, e con cui scambiavo qualche stentata parola, da cui mi facevo aiutare qualche volta a mettere benzina dalla pompa che stava proprio lì, da cui prendevo qualche stronzatella ogni tanto , e a cui Chiedevo talvolta un fiammifero per accendere la sigaretta e avere L’ occasione di offrirgliene una a mia volta. Insomma mi comportavo dal bravo benpensante di sinistra antirazzista che sono. Anche quella sera Omar si avvicinò ma indossavo un giubbotto di pelle molto attillato e guanti di pelle, sì confesso, 20 anni fa ero ancora molto figo e vanitoso, e quindi coi movimenti un po’ impacciati e quindi gli dissi:
“ Abbi pazienza, frate’, ma sto un po’ impicciato. ‘ Nce vedimme dimane”.
Mi rispose:
“C’ est bon, maintenant je m’en fous, le Senegal a battu ces connards de francais”.

il radarista

Buon giorno *Rosario Frattini*

Tutto molto bello solo che l’Egitto ha battuto il Cameroon ai rigori e sarà Salha a contrastare il nostro Koulibaly. Fino all’ultimo ho sperato che Anguissa ce la facesse ma, se il Cameroon ha dominato il primo tempo, l’Egitto è venuto fuori alla distanza. Comunque 0-0 dopo i supplementari e calci di rigori, tirati malamente dai Leoni, che hanno fatto fare un figurone al secondo portiere dell’Egitto dal cognome polacco. Nel Cameroon, oltre ai giocatori più famosi, spiccava un nome italiano, Castelletto che, finché ha avuto fiato ha giocato non male. Anguissa ha giocato più avanti col numero 8 e qualcosa di buono lo ha fatto vedere. L’allenatore portoghese dell’Egitto, molto pittoresco, è stato espulso da un ottimo arbitro.

Buona giornata e saluti

remo

Meno male che da domani si potrà ricominciare a parlare di calcio (dopo il festival di Sanremo, di Zaniolo e per finire, che il buon Dio ce ne liberi, di Lotito). Un autentico slalom del nostro capo che ha fatto miracoli per tenerci impegnati e mettere una pezza alle inutili soste per le nazionali. Propongo per la prossima sosta la disputa della prima edizione del torneo sociale di briscola a squadre (ciascuna squadra composta ovviamente di tifosi della medesima fede calcistica).
😂😂😂

TurinTurambar76

mi è sembrata una contestazione molto soft in fin dei conti di gente che comunque merita sempre rispetto.
ps un saluto a tutti

TigerJack

Egr. Dr. Bocca, capisco che questa attraversata del deserto dell’Arizona – terra di sogni e di chimere, se una chitarra suona, cantano mille capinere – la stia stravolgendo; ma non può ignorare che questo mese di febbraio potrebbe essere decisivo per la lotta scudetto è quella per i posti in Champions. Infatti Milan e Napoli incontreranno in successione la capolista, la quale avrà pure l’andata coi Reds dopo i due scontri diretti. Per contro la Juve avrà un trittico di partite prima del Villareal in cui all’andata fece solo tre punti nel derby. A me pare ci siano argomenti abbastanza intriganti per invogliarla ad aprire un thread sul campionato, lasciando stare er sor Lotito. Saluti

il radarista

finalmente riesco a trovare il blog del calcio. Non mi tocca che capire come scrivere i commenti.

2010nessuno

E a proposito RADARISTA, mi è capitato di sentire per radio di un’iniziativa culturale denominata “la rotta di Enea” animatore della quale ho sentito dire certo Giovanni Cafiero. C’è un collegamento per caso?

2010nessuno

Buona sera RADARISTA, ben trovato ma non avevo dubbi che avresti trovato lo stesso la rotta, nel mare del web.

laura

Ciao radarista, che bello rileggerti!

Gianpagliacci

Capitano, voi state già scrivendo commenti, anche se a dirvelo è l’ultimo dei pagliacci.

TurinTurambar76

Anch’io pensavo chissà che laurea in ingegneria informatica ci volesse,in realtà e’ molto semplice talmente semplice da risultare difficile

un abbraccio

il radarista

E finalmente riesco a tornare sul blog più bello del mondo. Spero di non fare altri errori tra login, password ed mail. Felice di essere qui grazie ad un amico dell’Amaca di Michele Serra

rd1959

Accadono cose poco comprensibili. I tifosi della Lazio continuano a lagnarsi di Lotito, e Lotito continua ad andare inesorabilmente per la sua strada. Sono due mondi che non comunicano, come in quel film di Ingmar Bergman in cui marito e moglie sono seduti in silenzio uno accanto all’altro, ma rivolti in direzioni opposte, e l’unico rumore che si sente è la goccia d’acqua che cade a intervalli regolari da un rubinetto che perde.

Lotito è Lotito. È un personaggio volgare e presuntuoso, che ha preso la Lazio a una svendita pre-fallimentare concordando col fisco un pagamento dei debiti a babbo morto, e ne ha fatto il suo business più importante e remunerativo. Il suo modus operandi, necessario perché il business renda, è molto semplice: si limano spese e ingaggi il più possibile, e sul mercato si cerca di fare la trouvaille. Solo che la trouvaille, oggi, è una vera rarità, quindi negli ultimi anni alla Lazio ne sono riuscite fino in fondo solo due, Immobile, che comunque la si pensi a un gran fiuto del gol, e Milinkovic-Savic, peraltro un calciatore che gioca quando ne ha voglia e quando lo decide lui, cosicché può restare assente per un’intera partita o per lunghi spezzoni di partita. Tuttavia, pagato due soldi, si potrebbe vendere tranquillamente, e da anni, a 50/60 milioni, se non lo si è venduto è solo perché Lotito ha fatto il gargarozzone e ne ha chiesti 120, facendo fuggire di corsa qualsiasi pretendente. Mezze trouvaille sono state Luis Alberto, che quest’anno sta facendo malino perché, si dice, non gli piace il gioco di sarri – roba da matti… – come pure Correa, keita baldé e Felipe Anderson, tre giocatori che spesso gratificano l’occhio ma, alla fine, fanno una cosa davvero utile ogni due partite, quando va bene. Aggiungiamo l’ormai anzianotto Acerbi, pure contestato dalla parte più rumorosa e meno presentabile della tifoseria, e possiamo dire che il resto della rosa è composta, da anni, da calciatori dismessi da altri, come Leiva e Pedro, per esempio, perché ritenuti non più utili, e da altri 10/12 giocatori modesti o molto modesti, ma disposti a mettere sul campo fino all’ultima stilla di sudore e a randellare pure parecchio.

Quindi mi sembra perfettamente inutile continuare a protestare, perché fare la figura dei Don Chisciotte che combattono fieramente contro i mulini a vento è, fuori dal capolavoro letterario, esercizio avvilente e non troppo dignitoso. La Lazio si classifica spesso tra il quinto e il settimo posto, un buon risultato per un club che investe una frazione di quel che investono le concorrenti. Inzaghi, che è furbo, puntava molto sulla Coppa Italia, unico torneo che si può vincere giocando appena cinque partite, quindi quelle cinque gare la Lazio le giocava al massimo, contrariamente a quelle di Champions o di Europa League, che vengono viste come un impiccio e una perdita di energie, da dedicare interamente a campionato e coppa italia, e un modo per incassare i quattrini della partecipazione. Andare avanti è percepito da Lotito come una perdita di tempo e di energie, non ne vale la pena.

Negli ultimi dieci anni la Juventus ha vinto nove campionati e l’Inter uno, che probabilmente divteranno due alla fine di questa stagione. Se si paragonano gli investimenti fatti da queste due squadre con quelli della Lazio, e non solo della Lazio, mi sembra inutile continuare a sperare di poter vincere lo scudetto o mettere in piedi una rosa che possa competere, perchè la Lazio non avrà comunque mai la possibilita di acquistare diciotto giocatori in due stagioni, come ha fatto l’Inter di Conte, né potrà mai spendere le somme di Inter e Juve o attirare grandi campioni promettendo gli stessi, pesantissimi ingaggi. L’unica arma è nel gioco di Sarri, ma ci vuole del tempo perché giocatori complessivamente modesti ne assorbano gli automatismi, incredibile che molti tifosi della Lazio lo stiano già mettendo in discussione.

Leo 82

Sarri continua ad essere una buona idea, ma poi gli devi pure dare i giocatori che gli servono. Quindi non capisco perché Lotito non vende SMS e Luis Alberto ( che passa il tempo a sfanculare tutti ) e con i soldi degli incassi gli prende dei giovani promettenti su cui lui può lavorare ( all’ Empoli ce ne sono due tre notevoli… ). Se continua così questi non rinnovano li perde a zero e non andando in Champions non hai nemmeno più incassi per fare mercato. Tutto qui…

Bombaatomica

Ma avete visto la mantellina tricolore indossata dagli atleti italiani che hanno sfilato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino?

Ma io dico: siamo conosciuti nel mondo per cibo, arte e stile. E tu ti presenti con quella ridicola mantellina?
Io caccerei via Malago’ già solo per questo (oltre che per mille altri motivi…. ).

il radarista

Buon giorno *Bomba Atomica*

E cosa gli volevi disegnare sulla mantellina, un pizza? Un piatto di spaghetti fumante? Le rovine del Colosseo? Contentati … per questa volta.

Buona giornata e saluti

Sydneysider

Mantellina bianca, o nera, al massimo azzurra ed inserti tricolori?

Bombaatomica

Chissà cosa avrebbe detto l’immensa Monica Vitti, altra LAZIALE doc, di fronte allo sfacelo perpetrato dal Patron in quest’ultima stagione calcistica.
Prima tentenna sul rinnovo di Inzaghi facendolo stancare della solita tiritera e facendoselo rubare dal suo acerrimo nemico Marotta.
Poi promette a Sarri di spendere per fornirgli una squadra con uomini adatti al suo schema di gioco. E arriva il “Primavera” Cabral da Capoverde…
Infine afferma a mezzo stampa di proporre il rinnovo al Comandante ma lasciando già presagire che il mercato sarà sempre orientato ad acquistare sconosciuti thailandesi, nepalesi, indiani…..

Non credo che queste “popolazioni” abbiano mai visto una Ferrari 🏎 ….

Modifica il 2 anni fa da Bombaatomica
Grande Romeo

Mi sono guardato su wikipedia la carriera di Sarri.
A parte il miracolo Sansovino e l’Empoli, prima di arrivare a Napoli è una sequenza di fallimenti e/o risultati non eccezionali, tanto che verrebbe quasi spontaneo chiedersi se è ADL che deve ringraziare lui o lui che deve ringraziare ADL per averlo scelto ed avergli messo a disposizione i giocatori che ha avuto.

Forse con Valdifiori al posto di Jorginho non sarebbe andata allo stesso modo.
Curioso come nei tre anni di Sarri, Zapata, benché di proprietà del Napoli non fosse mai stato degno di essere preso in considerazione e mandato in prestito a Udinese e Samp, mentre con Gasp, il colombiano sembra un buon attaccante.

Eh, son quelle cose che ti fan pensare che il calcio lo abbia inventato il Diavolo…..

EroAdAtene

Non mi sta’ certo simpaticissimo Lotito, ma ha ragione da vendere. Magari fossero tutti come lui, come Percassi, come tanti presidenti di squadre “minori” (ci metto anche il mio Pisa). Basta con le spese che indebitano a palla le società, basta con i giocatori che prendono 5-6-8 milioni di euro.

rd1959

A me non sembra che Lotito abbia una filosofia paragonabile a quella di Percassi, francamente. L’Atalanta ha la capacità di scovare giocatori poco conosciuti che, presi a prezzi ragionevoli, siano funzionali al gioco di Gasperini. Nelle more, quando un giocatore può portare a un’eccellente plusvalenza se ne libera senza pensarci due volte, e lo sostituisce con un nuovo arrivato che, quasi sempre, non fa rimpiangere quello che va a sostituire. Con questa filosofia l’Atalanta di Percassi e Gasperini ci ha fatto divertire parecchio con un bel gioco propositivo, ha fatto per due stagioni una bella figura in Champions e l’anno scorso ha sfiorato il secondo posto in campionato.

La Lazio di Lotito prende degli sconosciuti quando costano pochissimo, e l’unico che hanno pagato una ventina di milioni si è rivelato un giocatore davvero scadente, quindi paragonare gli scout dell’Atalanta a quelli della Lazio mi sembra una bestemmia. Lotito e Tare prendono degli sconosciuti che abbiano voglia di sacrificarsi sul campo e li consegnano al tecnico, prima Inzaghi ora Sarri, ed è del tecnico tutto l’onere di riuscire a tirare fuori il meglio di quel che possono dare. Tranne un quarto posto, la Lazio al contario dell’ultima Atalanta lotta al massimo per centrare l’ammissione di Europa League, dove ha fatto una nutrita serie di figure barbine.

L’unico elemento in comune tra Percassi e Lotito è che non spendono mai diverse decine di milioni per prendere un campione già affermato, ma per il resto tra i due c’è la stessa differenza che c’è tra la notte e il giorno.

myway

Proprio così, gentile @rd. Sacrosanto ragionamento.

Giorgio Bianchi

Lotito ha preso la Lazio dopo gli anni dei trionfi e delle spese folli di Cragnotti che spendeva e spandeva tanto non erano soldi suoi. Quando si arrivò a capirlo la Lazio affogava nei debiti. Lotito è intervenuto salvandola dalla bancarotta e dalla scomparsa. Tra l’altro nella sua gestione, non solo sta onorando i debiti, ma ha anche, non vorrei sbagliare, vinto 4 volte la coppa Italia e 2 volte la supercoppa italiana. Certo non sono scudetto e coppe internazionali, ma sono comunque vittorie. Io credo che i tifosi della Lazio dovrebbero essere contenti glibalmente, considerando i mezzi a disposizione.
Tutti invece, elogiano, o quantomeno non criticano con la stessa “ferocia”ADL perché tenendo i conti in ordine è riuscito a tirar fuori dalla serie C e poi a tenere il Napoli ad ottimi livelli e pure lui ha vinto 3 volte la coppa Italia e una la supercoppa.
Tutti però dimenticano il piccolo particolare che il Napoli era finito in C perché nessuno si era detto disponibile a rilevarlo accollandosi i debiti precedenti. ADL attese il fallimento e poi ne rilevò il titolo sportivo dalla Federazione pagando una cifra irrisoria per quel mondo.
Questo per dire che non capisco l’avversione per Lotito dei tifosi laziali senza di lui la società sarebbe fallita e la squadra sparita altroche storie.😆

gab

la lazio (ma non il napoli prima di adl) fu anche aiutata dalla politica a non fallire, prima che la rilevasse lotito…
adl arriva quasi sempre in CL, questo vale piu’ di vincere coppa italia o supercoppa, lotito no…

Modifica il 2 anni fa da gab
Quattroquattronovetredue

Con Lotito la Lazio, almeno finora, non è mai retrocessa, e considerando i precedenti della Società questo va già considerato un grande successo.
Detta la malignità, i tifosi li capisco e li compatisco e parlo sinceramente, perché a non vincere un cazzo siamo in tanti e in buona compagnia, ma segare a priori ogni speranza è proprio una malignità. Il soggetto è davvero una persona sgradevole, purtroppo con appoggi politici importanti, ed è inverosimile che ricopra tuttora certi incarichi con i precedenti che si ritrova. Alla fine, ognuno ha la propria croce da portare, e lasciare vuoto lo stadio è forse l’unica forma di protesta possibile. Credo che Sarri col senno di poi abbia fatto proprio una fesseria.
Ciao a tutti

Luciano

Io penso che Sarri sia un bravo allenatore come teorico. Ciò che gli manca é fare di necessità virtù.
Zeman si andava a cercare degli emeriti sconosciuti che però sapevano correre e insegnava a questi a fare i movimenti giusti.
Lotito si aspettava qualcosa del genere.
Si aggiunga che Sarri non è neanche un buon talent scout e …. la frittata é fatta.

Saluti a tutti

EhEh

Non capisco il problema…
A parlare con i tifosi della Lazio, ci sono ancora tante vedove sconsolate di Cragnotti, “Perche’ almeno allora si poteva sognare”. Ecco, la dimensione onirica con Lotito diciamo che manca. Poco importa che Cragnotti aveva portato la Lazio al fallimento e che se ne stanno ancora pagando le conseguenze…

Che le societa’ di calcio siano un volano che muove tanti interessi lo si dice da sempre. E che nel gestire questi movimenti si privilegino i propri interessi e’ cosa comune. Non e’ che i presidenti abbiano mai comprato le squadre di calcio per rimetterci. Nemmeno in B o C. Almeno non e’ la norma, anche se qualcuno poi si e’ fatto sedurre ed ha finito col rimetterci le piume, ma son pochi casi.

Capitolo Sarri. Serve del tempo e giocatori che lo seguano. Lo abbiamo detto e visto piu’ volte. E Sarri e’ sempre quello del fatturato. Non e’ che avere un budget e giocatori buoni gli faccia proprio schifo. E meno ne ha piu’ tempo serve.

…Ma lo intravedo
In mancanza di un campionato di vertice e di partite giocate si osserva una classifica che non cambia e la Roma che mette una pezza gia’ nei primi giorni a due buchi lasciati aperti in estate. Una pezza buona, forse ottima, anche se non soddisfa del tutto i gusti dei sensazionalisti e in fondo nemmeno nostro padrone di casa. E la Lazio che fa? Una operazione sul filo di lana, che ancora deve mostrare il suo valore. Per fortuna c’e’ gia’ chi apprezza le operazioni in uscita: tiratevi su’, altro che Vlahovic, l’operazione Muriqi e’ la regina del mercato! 🙂

Modifica il 2 anni fa da EhEh
EhEh

L’equazione non e’ cosi’ semplice.
Ci sono tanti ritorni indiretti. Ma ce ne sono anche tanti diretti.

Leggiamo di presidenti che prestano alle societa’ di loro proprieta’ o da loro amministrate quantita’ di denaro, ovviamente con interessi passivi. Se li mettessero loro in banca ne prenderebbero di meno e sarebbero esposti a rischi che controllando le societa’ non corrono.

Nel calcio anni ’80 avevamo per esempio diversi presidenti-costruttori. Il gestire il tifo di una realta’ locale, visto come serbatoio elettorale, diciamo che ti apriva piu’ porte di quante te ne chiudesse. In grande puo’ questo discorso puo’ valere per la juve e gli Agnelli e per il Milan, Berlusconi e la sua ascesa elettorale. Siamo tutti convinti che Berlusconi abbia piu’ preso in quel periodo di quanto abbia speso, globalmente.

La visibilita’ la vedo secondaria, qualcuno potra’ anche averla cercata. Ma il fatto di sedere stabilmente a certi tavoli e possibilita’ cui non si aveva accesso prima, per me non e’ secondario. Il far girare tanti soldi poi ti permette di avere (nella minore delle ipotesi) altri gettoni simpatia, di quelli che e’ facile che si traducano in favori imprenditoriali di ritorno.

Per i magnati del petrolio e della finanza vedo piu’ effetti di diversificazione e riciclaggio (pulito o sporco), possibilita’ di investimento all’estero in settori altamente aleatori etc etc.

OT Discorso Benzina, apri qui.

La benzina (Energia) in questo momento la stiamo pagando quanto la paghiamo perche’

  1. Recentemente abbiamo ancorato il prezzo del gas al mercato dell’energia a livello EU, pure avendo in Italia una maggiore dipendenza dalle fonti tradizionali (rispetto ad altri grandi consumatori).
  2. Abbiamo una penuria strutturale negli approvvigionamenti energetici, una composizione del territorio che non ci aiuta troppo, uno sviluppo limitato di auto-approvvigionamento energetico (assoluto e relativo ai nostri competitor EU e non).
  3. Perche’ il transito del gas russo diretto in EU attraverso l’Ucraina frutta loro tre miliardi di dollari all’anno e con la situazione attuale i mercati fanno saltare ancora piu’ in alto il suo prezzo.
  4. Non abbiamo ancora aperto il gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2 perche’ non è ancora “pienamente conforme” alla normativa dell’Unione Europea (UE). E casualmente la prima sanzione che gli americani hanno dichiarato di voler mettere in atto e’ il blocco del Nord Stream 2, tra Russia ed EU. Ma che c’entrano loro? Ma si’ poi saranno loro i salvatori facendo arrivare piu’ gas dai loro controllati. E intanto la gente, povera, muore su quei confini…
  5. Perche’ non abbiamo fatto il South Stream per far arrivare il gas da sud. Stiamo facendo solo quello per il gas che arriva da paesi dell’area di controllo anglo-sassone.

Bada non dico che dobbiamo dipendere da uno o dall’altro, dico che piu’ modi di approvvigionamento abbiamo, piu’ possiamo contrattare e meno siamo dipendenti e schiavi di chi ce lo fornisce o vorrebbe fornire.

Modifica il 2 anni fa da EhEh
EhEh

Dev’essere l’aria di questo blog qui…
…sostiene il volo del pensiero libero.

(cit.)

“Hai idea di quante vite ci sarà toccato vivere, prima che ci passasse pel cervello che c’è, al mondo, qualcos’altro che conta, oltre al mangiare, al beccarci fra di noi, oltre insomma alla Legge dello Stormo?…”

laura

Personaggio estremamente ambiguo il Signor Lotito. Qualche giorno fa leggevo della richiesta di rinvio a giudizio per essersi fatto depennare 15.000 euro di multe non pagate (non so come andrà a finire il tema penale ma quello morale non ne viene fuori benissimo).Non nego il fatto che se la Lazio è scampata dalla bancarotta lo debba a lui ma ha sempre portato avanti una politica sparagnina e di breve periodo per cui la Lazio era e resta una grande incompiuta. Però i soldi li mette lui quindi alla fine è giusto che faccia come meglio crede. Sarri per il momento si espone poco ma forse anche lui dovrebbe cominciare a capire che non gli si può rivoluzionare la squadra per adattarla ai suoi schemi, potrebbe iniziare a modificare lui i suoi schemi in funzione delle risorse che ha. Qualcuno invece riesce a spiegarmi lo strapotere di Lotito in Lega? Questo non l’ho mai capito francamente.

il radarista

Buon giorno *Laura*

Da quel che ho capito, Lotito è uno che si è reso sempre disponibile per risolvere piccole incombenze, facendosi carico degli impegni cui, gli altri presidenti, non dandovi importanza, delegano volentieri agli altri. A poco a poco si è conquistato una certa affidabilità che gli ha permesso di essere indispensabile, anche nel passaggio dai piccoli ai grandi problemi societari. D’altra parte, il Milan è nelle mani di un fondo internazionale, Andrea Agnelli ha una attività anch’essa internazionale e Mr Zhang ha più interessi in Cina che in Italia. Insomma, c’è un vuoto, non dico di potere, ma di impegno che non è possibile ottemperare, mentre Lotito è sempre presente e pronto ad accettare deleghe al buio che gli permettono di fare, in primis, i suoi interessi.

Lieto di ritrovarti, ti suguro una buona giornata

carlogobbo

Laura, il potere è una questione di vuoto/pieno. Se non c’è nessuno, poi comunque qualcuno se lo prende. Per capirci, le grandi società storiche italiane escono spesso perdenti perchè non unite in lega (diciamo pure Juve Milan Inter e quelle principalmente in mani lungimiranti tipo Sassuolo Atalanta Bologna e poche altre)
E allora uno come Lotito raduna poi attorno a sè interessi di altre società con lo sguardo comunque “corto” (tipo campionato a 20 squadre, caso Salernitana, etc)

laura

Capisco il tuo ragionamento Carlo ma mi resta il prurito per il personaggio…🤣

Mordechai

Sarrismo o non sarrismo, la Lazio, in realtà, continua ad essere quel che, tranne sparute eccezioni, è sempre stata, almeno negli ultimi decenni : una buona società/squadra cui manca spesso il classico soldino per fare bingo.
Però, al di là dei suoi acrobatici latinismi e dei comportamenti spesso sopra le righe, credo che Lotito sia stato comunque un buon Presidente, con lui la società/squadra s’è sempre tenuta su livelli medio-alti, credo che almeno una sufficienza la meriti.

Maxx

Ad ogni modo Sarri è maestro nell’andare in ambienti da cui poi viene rinnegato. Non è che è lui il problema?!?

Maxx

Rimanere sorpresi da Lotito nel 2022 è un anacronismo

il ghiro

Alla spietata analisi del FaB sono obbligato a rispondere.
I Casi Nostri – Sotto coi Viola
1.)   Miseria e Nobiltà
Nobile gesto del Comandante Sarri, che, preso atto della misera situazione economica della società biancoceleste, ha deciso di portare a pranzo a sue spese tutti i ragazzi, anche i nuovi acquisti Kamenovic e Jovane, in un noto ristorante di Viale Parioli. Inoltre pare che abbia, sempre a sue spese, ricomprato a Toma Basic il Rolex che gli era stato appena scippato da un malvivente. Il menu ittico del pasto mi suggerisce il nome dell’accordo stretto intorno al tavolo del ristorante, si è così consolidato tra allenatore e giocatori il cosiddetto “patto dell’astice”, per proseguire insieme verso i traguardi aspri e difficili che ci attendono, si è scelto astice e non gambero, per evitare riferimenti a possibili passi all’indietro.  A fine pasto raccolta di fondi per finanziare i cartelloni di contestazione contro Lotito e Tare che gli ultras dovevano esporre a Formello nei giorni successivi. La serata si è conclusa con l’esibizione sui tavoli del locale del ballerino Cabral, che ha deliziato i suoi nuovi compagni con il suo repertorio di danze tipiche capoverdiane.
2.)   Lo SpazzaKamenovic
Boccone amaro per Sarri accettare l’inserimento in rosa di Dimitri Kamenovic, che ha finalmente firmato il contratto con la Lazio, dopo un anno di tira e molla. Lo aveva già scartato ad Asiago e ora se lo ritrova in squadra, ha vinto il suo procuratore, il duro Kezman, che gestisce anche il Sergente e Marusic. Così si è però occupata un’altra casella da extra-comunitario, che si voleva lasciare libera per acquisti più prestigiosi. Finalmente Tare si è tolto ‘sto dente del giudizio, ma pare che Lotito abbia subito presentato il conto al ragazzo: Kamenovic dovrà rimborsare a Formello l’affitto della foresteria che lo ha ospitato in tutti questi mesi, ed il canone del campo di allenamento da lui utilizzato per tenersi in forma. Ora sta al Comandante inserirlo nella nostra martoriata difesa, è un difensore di fascia sinistra, il sostituto naturale quindi di Radu, ma siccome Sarri non vede bene nessuno dei due, su quella fascia continueremo a veder giocare Marusic e Hysaj, con i noti modesti risultati.
3.)   Salvare Cabral e Ka…menovic
Quando Lotito proclamò di aver messo in mano una Ferrari, non parlava di Formula 1, ma della nota casa vinicola, cioè di una bottiglia di prosecchino, mentre Inzaghi si aspettava una Vedova Cliquot. Cioè abbiamo sempre fatto sfracelli con un filo di gas, sul piano economico il patron non ha mai messo dentro un euro più del minimo di sopravvivenza, con Inzaghi la cosa ha retto fino all’anno scorso, poi anche il “bravo ragazzo”, l’allenatore allevato e cresciuto a mollichelle in casa, si è rotto le palle e se n’è andato a cercare miglior fortuna a Milano. Adesso si confida in Sarri per salvare la faccia in campionato e in Europa, lo scopriremo presto, con le sfide di Firenze domani e di Oporto a breve scadenza. Se la squadra nonostante tutto regge al trattamento Sarri, forse la cura potrebbe essere anche benefica, tifosi e squadra prendono coscienza della situazione. Pare che Jeff Bezos si stia avvicinando al Napoli, noi speriamo che Bill Gates si compri una villa a Formello.     

EhEh

E va bene che Bill Gates fa opere di beneficenza,
ma se fossi in te non ci scommetterei sopra…
😀 😀 😀

Bruegel il vecchio

Credo che tutto sommato Lotito il suo l’abbia fatto, ha vinto 6 trofei su un totale di 15 nella storia della Lazio, è pur vero che sono di caratura inferiore, non ha mai vinto ne scudetto ne una Coppa Internazionale, al contrario di Cragnotti e Lenzini, ma non direi che la sua gestione sia stata fallimentare, direi fra il decoroso ed il dignitoso.
Fra Juventus e milanesi non è difficile essere vasi di terracotta che viaggiano assieme a vasi di ferro, lui diciamo che è stato un vaso di legno, meno pregiato ma che non si rompe.

Nessuno 3

Scusatemi, OT: Coppa d’Africa finale Senegal – Egitto
Ovviamente “viva viva ‘o Senegal” (cit.)

Mbala Mbuta Biscotte

Evviva, bravo, bravissimo !
Finalmente si parla di calcio vero.
Ovviamente tutto il bar Sport sosterrà compatto i Leoni della Teranga contro i Faraoni dell’orribile (e pure chiattone e calvo) maresciallo al-Sissi. Viva, viva ‘o Senegal !

Bombaatomica

Aho, dopo questa splendida disquisizione sulla situazione LAZIO e sui perché i tifosi biancazzurri siano scesi in campo, mi viene solo da applaudire l’immenso Sor Bocca 😄😄😄👍
Sciapo’ 🎩

Expo

Oddio, caro FaB, vuoi far schiattare il Bomba?
La situazione era comunque prevedibile: Lotito ha tanti interessi e la Lazio non è il principale, soprattutto da quando deve investire per avere qualche ritorno. Lui preferisce investimenti dove mette pochi soldi e i ritorni sono garantiti e rapidi (tipo i contratti di pulizia con lo Stato).
Sarri pensava di avere a che fare con uno alla DeLa, il quale è simile a Lotito ma alla fine il Napoli ha una struttura tecnica e societaria migliore della Lazio.
I tifosi sono abbastanza propensi alla protesta, così tanto per protestare, anche a volte per tenersi in allenamento.
Insomma, una Bomba Atomica pronta a esplodere…

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