Peccato, ma prima che uno scudetto storico venga sommerso da fango e veleni è meglio chiuderla subito qui questa storia di convivenza coatta tra Spalletti, il Napoli e De Laurentiis. E’ stato bellissimo, meraviglioso, ma basta, risparmiateci i piatti in faccia e la “Guerra dei Roses”. In fin dei conti tra l’Inter e Conte, due anni fa, andò nella stessa identica maniera. Due galli nel medesimo pollaio sono troppi e il pollaio appartiene a De Laurentiis, che non vuol concedere all’allenatore fette di potere o farsi dire come gestire la società, la squadra e soprattutto come spendere i propri soldi. Qui comando io, è il messaggio di De Laurentiis: non voglio tarpare le ali a nessuno, se non va bene quella è la porta. La sintomatologia della malattia del resto è chiarissima, Spalletti ha già ricominciato a parlare per complicate e incomprensibili allocuzioni che non promettono nulla di buono. “Per il mio futuro non mi servono le ali ma un paio di stivali”, “bisogna andare sempre dentro lo scorrimento delle siruazioni…”. Dunque inutile aspettare che l’incendio divampi incontrollato, meglio separarsi consensualmente. Sorprendente? No, stupidi noi a credere che nel calcio esistessero ancora le favole. “Maronn ‘ro Carmin”! L’unica preoccupazione di De Laurentiis oggi è che Spalletti non finisca, prima o poi, alla Juventus…
Se alla Juve l’allenatore rischia di restare anche quando non si vince nulla, al Napoli l’allenatore se ne va dopo uno scudetto che ha fatto il giro del mondo. No, siam
E’ fatta, a 33 anni da Maradona, il Napoli vince il terzo scudetto della sua storia. Lo fa con ben cinque giornate d’anticipo sulla fine del campionato, dimostrazione di un dominio schiacciante. E’ lo scudetto di De Laurentiis e di Spalletti, di Osimhen e di Karavtskhelia, del capitano Di Lorenzo e del grande regista dietro le quinte Cristiano Giuntoli, il mago del calciomercato. Uno scudetto costruito con pazienza negli anni, tenendo testa ai grandi club del Nord. Spalletti, che finalmente riesce a vincere a 64 anni uno scudetto che avrebbe meritato anche molto prima, ha plasmato e reso irresistibile una squadra nuova, derivata dalla progressiva liquidazione della precedente. Nessuno poteva immaginare che dopo l’addio a Insigne, Mertens e Koulibaly si potesse arrivare immediatamente allo scudetto. Ma è successo. Pensavamo tutti a Milan, Inter, Juventus: che invece si sono piegate subito al nuovo padrone del calcio. Non è un miracolo, Napoli ha vinto in un football ormai preda dei mostri dei colossi finanziari, e lo ha fatto impegnandosi in un calcio sostenibile. Tutti il popolo azzurro in strada, Napoli ringrazia e il Vesuvio erutta non fuoco ma felicità. Ma soprattutto nessuno ha un Santo Protettore come Maradona che ti sorveglia e ti guida dall’alto.
Il gol della storia lo segna, come ti potevi sbagliare, Victor Osimhen – lui, l’uomo mascherato del Napoli – al 52′ di Udinese-Napoli. Sono le 21.56 di giov
CHAMPIONS LEAGUE, ottavi di finale – La favola del Napoli continua anche in Europa, a Francoforte la squadra di Spalletti manda nettamente ko l’Eintracht e prenota il passaggio ai quarti di finale, mai raggiunti nemmeno all’epoca di Maradona. Osimhen e Di Lorenzo segnano i gol della vittoria, Karavtskhelia sbaglia un rigore e appare un po’ intimorito. Ma è tutta la squadra, da Anguissa a Lozano, da Lobotka a Kim, che continua a girare perfettamente. Il Napoli tra le big d’Europa ci sta benissimo, e comincia anche a mettere una certa paura agli avversari più grandi. Magari non al Real di Ancelotti che ad Anfield ne ha fatti cinque in rimonta al Liverpool…
Anema e core a Francoforte. Ma non solo, anche se una certa poesia o addirittura retorica in serate come queste è concessa.. Tifosi napoletani impazziti di gioia e mai sazi di vit
Spallettiland. “Bravo, capace, esperto, giusto, geniale, spettacolare, furbo, egocentrico, presuntuoso, eccessivo, aggressivo, insopportabile, provocatore, salace, fumantino, teatrale…” Per raccontare Luciano Spalletti che sta accendendo Napoli e sta dominando il campionato cominciamo da qui. ASCOLTA IL PODCAST!
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Mamma, che notte incredibile: Napoli stellare e Juventus umiliata al Maradona. Osimhen, Kvaratskhelia, Rrahmani, Osimhen, Elmas: quella del Napoli non è stata una sequenza di gol, ma una raffica di cazzotti in faccia a un pugile suonato. La tanto superdecantata difesa bianconera, arrivata a Napoli dopo 8 partite vinte senza prendere gol, letteralmente demolita dalla ferocia del gioco e dalla aggressività degli attaccanti napoletani. Victor Osimhen su tutti, un trascinatore scatenato, sia palla a terra che nei colpi di testa: sembrava Michael Jordan in sospensione aerea. La partita degli allenatori toscani fumantini stravinta dal gioco più brillante di Spalletti, il difensivista Allegri costretto a leccarsi le ferite e lasciare ormai la strada libera all’altro. Era una notte particolare, molto più di una partita tra due grandi squadre, era la notte in cui il Napoli voleva dimostrare a tutti di poter vincere lo scudetto, distruggendo una rivale storica. E spedendola a -10 in classifica. Un match epocale, praticamente una nemesi….
SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 18 Venerdì 13 gennaio 2023 Napoli-Juventus 5-1 (14′ Osimhen N, 39′ Kvaratskhelia N, 42′ Di Maria J, 55′ Rrahmani N, 65′