Allarme, qui tira una brutta aria. Dopo la Roma anche la Fiorentina fa un buco nell’acqua nella finale della Conference League vinta dal West Ham. Di tre italiane nelle finali delle Coppe due sono state fatte fuori. Per la Fiorentina anche l’amarezza di due finali perse in appena due settimane: la Coppa Italia se l’è presa l’Inter e la Conference il West Ham appunto. Al bravo Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina (fino alla partita di Praga…), si può dire soltanto: fare cinque minuti di catenaccio per arrivare ai supplementari non è una bestemmia e non significa l’abiura dei sacramenti del calcio spettacolo. La sua destinazione è il Napoli, a patto che De Laurentiis accetti di prendersi un generale quantomeno sfortunato. Possiamo anche chiedercelo apertamente e senza giri di parole: è Italiano l’allenatore giusto per il dopo Spalletti e il Napoli campione d’Italia? Morale della favola: non ci resta che l’Inter…
Due. Due squadre italiane, Roma e Fiorentina, che fanno un buco nell’acqua nel momento topico della stagione. E due finali perse in due settimane dalla Fiorentina. Le disgrazie v
Il caso Juventus non finisce mai, torna a galla l’imbarazzante e pericolosa questione Superlega, fallita sul nascere ma ancora bollente sotto la cenere. Stavolta per cercare di sbarazzarsene definitivamente il prima possibile, visto che l’Uefa non ha dimenticato e tiene la Juventus nel mirino a causa della vicenda plusvalenze e manovre stipendi. Fatti già sanzionati sportivamente in Italia con la penalizzazione e una semplice multa, ma non in Europa. La Juventus ha scritto una lettera a Real Madrid e Barcellona per iniziare le manovre di uscita da quell’operazione architettata due anni fa da Andrea Agnelli. E’ un chiaro segnale di distensione all’Uefa per evitare il peggio e la vendetta di Ceferin. Ma soprattutto per cominciare a ricostruire il futuro.
Una lettera per chiudere la storia della Superlega. Un passo indietro non ancora ufficiale quello della Juventus, ma quasi. In ogni caso la comunicazione a Real Madrid e Barcello
Il campionato è chiuso ma continua quello dei clamorosi addii. Il Milan e Maldini alla rottura: il big boss Cardinale non perdona a Maldini gli acquisti sbagliati, da Origi a De Ketelaere, e Maldini voleva da Cardinale più soldi e più autonomia. No, non si poteva proprio fare, incompatibilità totale, il manager ed ex gloria rossonera costretto a sgombrare l’ufficio. Insomma nel Milan campione d’Italia un anno fa, classificatosi quarto ma solo perché la Juve è stata penalizzata di 10 punti, finisce a pesci in faccia. E pertanto la storia della Dinasty Maldini col Milan si chiude clamorosamente qui. Gli americani non è che stiano a perdere troppo tempo con la storia e le questioni di cuore e di affetto. Dunque bye bye Paolino, è stato tutto molto bello.
Saluti illustrissimi. Qui si va di corsa, pure troppo. Spalletti ha anticipato tutti ufficializzando il divorzio dal Napoli prima ancora che il campionato dello scudetto si chiudes
Il campionato è finito, facciamoci qualche domanda. Non proprio accomodante…
1 Visto che nessuno lo aveva previsto – nemmeno Spalletti e De Laurentiis – lo scudetto del Napoli è un miracolo? 2 Se si può vincere facendo partire Koulibaly, Insig
La Serie A si è conclusa, ma il bello comincia adesso. La stagione lascia aperte un sacco di questioni e non è affatto finita qui. Anzitutto lo spareggio Spezia-Verona per stabilire chi si salva e chi va in Serie B, poi ci sono le due finali di Champions e Conference League con Inter e Fiorentina, ma soprattutto c’è la questione Juventus sempre aperta. Si attendono le mosse della giustizia sportiva dell’Uefa e c’è sempre la questione Allegri in sospeso. “Non mi devo confermare, rivolgetevi alla società”. E a Roma anche la questione Mourinho resta aperta…
SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 38 Sabato 3 giugno 2023 Sassuolo -Fiorentina 1-3 ((46′ Cabral F, 71′ Berardi rig. S, 79′ Saponara F, 83′ Nico Gonzalez F) To
Da Budapest a Brescia, violenza, razzismo, intolleranza, ultras che spadroneggiano. L’arbitro Taylor della finale di Europa League tra Roma e Siviglia aggredito all’aeroporto. A Brescia l’invasione di campo e l’esplosione di violenza dopo la retrocessione del club in serie C. Il calcio sta facendo orrenda mostra del peggio di se stesso, ma non sono solo segnali questi, è l’ennesima dimostrazione di una realtà ormai consolidata, deviata e seriamente inquinata. Bisogna imporre una maggiore responsabilità ai protagonisti dello spettacolo calcio, Mourinho che parla in quella maniera così intollerante e volgare dell’arbitro fino ad aspettarlo nel garage dello stadio per insultarlo faccia a faccia non è accettabile. Eppure continua a farlo da anni, anzi da sempre, da che fa l’allenatore: non sono certo le squalifiche da due o tre giornate a fermarlo. Il Milan che va a farsi processare sotto la curva degli ultras, fino a legittimare il loro giudizio e soprattutto il loro potere, è inconcepibile. Eppure non è successo niente. Le curve ormai usano il razzismo e gli insulti razzisti come arma di aggressione. E al centro di tutto c’è sempre la figura dell’ultrà ormai inteso come l’unico vero sacerdote e custode del calcio, l’unico tifoso davvero necessario e indispensabile al pallone. Ma non è così: certe frange ultras, ammesse e tollerate dagli ultras in genere, sono solo una parte, proterva e intollerante, che ha rubato il calcio a tutti noi.
Non possiamo nemmeno chiamarli preoccupanti segnali dal mondo del pallone. Non sono segnali, ma una realtà vera, concreta, oppressiva, preoccupante, deviata e seriamente inquinata