Dopo il Napoli e il Milan tocca alla Roma. La Coppa Italia manda a gambe all’aria i progetti delle big del calcio. La Roma clamorosamente sconfitta all’Olimpico dalla Cremonese di Ballardini ultima in classifica, due gol e via, la Roma fino al gol segnato da Belotti nei minuti di recupero non si è vista proprio in campo. Ricadendo nei soliti problemi di gioco povero e scadente. Squadra poco concentrata, per di più fortemente rimaneggiata da Mourinho che non ha dato importanza al fatto che la Cremonese avesse già vinto a Napoli, gruppo distratto dalle solite telenovele romane e in particolare dal caso Zaniolo. Che chiede di rientrare giustamente in squadra, o meglio nella “famiglia” di cui tanto parla Mourinho. In questa vicenda o si mette da parte l’orgoglio o tutti finiranno per perderci.
Ognuno ha i suoi patemi e la Coppa Italia te la tira fuori tutti. Mourinho, solo perché la Roma ha rimesso un po’ il naso tra le prime, si è fatto prendere dal classico delirio
Un classico, la clamorosa eliminazione del Napoli dalla Coppa Italia ad opera della Cremonese (40 punti in meno in classifica…) è un monito contro la presunzione e la superbia di tutti coloro che sono impegnati nell’impresa scudetto. Il Napoli adesso sa che non è un interruttore che si accende o si spegne con un clic e che la differenza in campo non la fanno solo la tecnica e la tattica, ma soprattutto l’aspetto mentale. Insomma, una lezione per tutti, da Meret a Osimhen, per finire all’allenatore stesso. Il massimo e il minimo nel giro di pochi giorni, il Napoli è passato dal clamoroso 5-1 alla Juventus, all’altrettanto clamoroso ko dell’eliminazione ai rigori da parte dell’ultima in classifica. Non risulta però che Ballardini, alla fine, abbia inseguito platealmente Spalletti per stringergli la mano…
L’ovvio. Tra il Napoli e la Cremonese ci sono 40 punti di differenza in classifica. Ed è stato questo probabilmente il problema della clamorosa eliminazione ai rigori della squa