Coppa Italia, l’Inter cambia tutti ed elimina senza problemi l’Udinese. Il tabellone dei quarti: Juventus – Empoli, Bologna – Atalanta, Milan-Roma, Inter-Lazio

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Prova prova

Che fai ?
Copi il repertorio di quel poveretto di tuo cugggino malandragin ?

Archiviata la coppetta mi pare che il prossimo turno di campionato sia da passeggiata per tulle le pretendenti, vediamo quindi di non assopirci in campo come accade talvolta quando ci si guarda un po troppo allo specchio!


Della Coppa Italia ne riparleremo a tempo debito.
Ora concentriamoci sui fatti che ci riguardano più direttamente.
Punto Lazio n. 6
1. “Digestivo” con Lotito. Una simpatica iniziativa ha consentito ai tifosi biancocelesti di fare quattro chiacchiere con Claudio Lotito presso il locale Studio 26 in Vicolo del Fico, prendendo insieme un aperitivo, per “dialogare con lui di attualità, politica, calcio e molto altro, in un’atmosfera rilassata e coinvolgente”, come recitava il volantino promozionale. Dopo la partita con l’Inter in realtà sarebbero stati più indicati incontri a base di Amaro del Capo, Lucano o Montenegro, per digerire l’amarissimo boccone delle sei sberle che il nostro ex Inzaghi ci ha stampato in piena faccia. Ci mancava solo che Simone andasse a festeggiare sotto la Nord, proprio come un Italiano, un Vlahovic o uno Zaniolo qualsiasi.  
2. “Dele-Bashiru demolisce la Lamborghini” Così i titoli dei quotidiani della scorsa domenica, che leggevo preoccupato per le conseguenze sul fisico della procace Elettra nazionale e sulle prestazioni sportive del nigeriano provato da pesanti prove amatorie. Ma avevo frainteso, il calciatore laziale, emulo del ns ex-bomber Ciro Immobile, due giorni prima della partita con l’Inter, aveva avuto un incidente con la sua Lamborghini, per fortuna senza gravi conseguenze, il bravo centrocampista biancoceleste ne era uscito illeso. Soccorso dal suo compagno di squadra Noslin, avvertito dallo stesso D-B, hanno finito a notte fonda tra rilievi dei CC, verbali e formalità varie, unica conseguenza la fuoriserie distrutta. D-B sperava di ricambiare il favore, magari con un assist per il bomber, ma Baroni giustamente lo ha lasciato in panca, lasciando così Noslin totalmente a secco. Così si imparano a girare di notte con questi giocattolini, non era meglio una bici con pedalata assistita o meglio ancora una MTB?
3. A scimmiottare Dele-Bashiru ci si mette anche un giocatore del Lecce, il nizzardo Andy Pelmard, che, dopo la cena sociale per festeggiare il Natale, monta in auto e comincia una infernale gincana a velocità pazzesca per le vie della città, imboccando le strade contromano. La polizia lo incrocia, lo insegue e finalmente riesce a bloccarlo. Viene raggiunto al commissariato dal compagno Rafia, dal team manager e dal presidente; in conclusione: il morettone tutto riccioli viene immediatamente messo fuori rosa. Buon per noi che non lo incroceremo in campo a Lecce.
4. Sarei felice, come credo lo sarebbero tanti suoi tifosi laziali, se un nostro validissimo ex, lo stopper italo-brasiliano Luiz Felipe, rientrasse nel calcio italiano. Naturalmente lo sarei stato di più se fosse tornato da noi, mentre invece pare che lo acquisti il Napoli, per sostituire Buongiorno gravemente infortunatosi. Il ragazzo mi piaceva molto, era generoso e coraggioso, prometteva assai bene, pupillo di Inzaghino e di Mancini, tanto che lo fece esordire in Nazionale. Dopo un anno in prestito a Salerno, giocò 4 anni con noi, vincendo una C.I. e due Supercoppe, subì un grave incidente in precampionato a Frosinone per un selvaggio intervento a gamba tesa del killer cipriota Kastanos. Molla i sauditi di Al Ittihad, Luiz, “torna, sta casa aspietta a te …” 
5. Le brutte notizie sono come le ciligie, una tira l’altra. Arriva come una mazzata la notizia dell’infortunio di Vecino, una brutta ricaduta che lo lascerà fuori per almeno un paio di mesi. Adesso non ci sono più scuse per scongiurare l’acquisto di un centrocampista al mercato di gennaio, e non deve essere solo una promessa, un junior o un investimento per il futuro, deve essere un giocatore che si possa integrare ed intercambiare con il duo degli attuali Guendouzi e Rovella, senza ridurre il tasso tecnico della squadra, anzi se possibile potenziandola ed irrobustendone la struttura. Gli investimenti alla Dele-Bashiru e le scommesse sul recupero di Castrovilli sono accettabili, ma il prossimo acquisto deve dare la svolta al nostro centrocampo, nessuno dei nomi fatti finora mi pare abbia il profilo adeguato al ruolo da me ipotizzato. Io un’idea ce l’avrei, ma me la tengo per me…

partita abbastanza scontata, anche per l’Inter B. Tra gli esordienti e semiesordienti, di positivo: Martinez, al di là della grande parata finale ad una mano, sembra completo, palla ai piedi anche meglio di Sommer e non è facile, denota personalità; Bisseck, ma non è ormai una scoperta, è il centrale del futuro e non si capisce perchè andarlo a cercare fuori (oggi Bijol, che dicono un obiettivo, è stato fulminato da Arnautovic); Palacios, in 15 minuti denota ottimo piede, gran fisico e personalità. Ecco, tra lui e Bisseck, forse ne hanno anche un pò troppa; Buchanan deludente, insisteva a metterla sullo sprint contro uno più veloce di lui; Frattesi: al solito sparisce dal gioco per intere mezzore, si nasconde, e per un centrocampista non va proprio bene, per sua fortuna ne è consapevole; Zielinski sugli scudi, piede finissimo, se ci aggiunge un pò di sagacia tattica può surrogare Mikhy. Taremi: a me piace, lui ed Arna fanno molto, cose che non si vedono sul tabellino. Arna: tosto e sciamannato al solito suo. Se ne è fottuto altamente dell’incrocio come da manuale ed è andato dritto per dritto tagliando la strada a Taremi, fortuna che l’iraniano lo ha servito in corsa. Infine Asllani: come altri, sconta il giocare poco, ma almeno ieri è andato oltre il solito compitino senza rischi, deve anche tirare di più, dopo Cahla è quello con il tiro migliore; non so se potrà mai diventare come il turco, di cui è più veloce e perfino più tecnico, ma la testa?

Niente da aggiungere a quello che ha scritto il blogmaster, anche sul valore di una competizione così sbilanciata a favore delle squadre più forti (e del loro appeal televisivo). Stasera zero patemi: nonostante una formazione abbastanza rimaneggiata l’Inter non rischia quasi nulla contro un’Udinese che ha giocato con una certa vigoria fisica ma con molta meno tecnica ed attenzione difensiva. A parte i due gol nel primo tempo, da segnalare solo il palo preso da Taremi nella ripresa a conferma che quando non è periodo c’è poco da fare.

Saluti