
L’Italia allo sfascio tra Spalletti e Ranieri ct. Qui ci vuole er Mattarella de Testaccio…
Compagni, fischia il vento, urla la bufera. Il momento è grave, bussa alle porte il governo di unità nazionale. Si palesa un gran ribaltone azzurro, ma forse non solo. L’intero calcio rovesciato come un calzino e processi sommari per tutti quelli che ci trascinano da troppi anni in questi gironi dell’ignavia e dell’accidia. Magari! (ma non ci contate troppo…)
Gol della Norvegia, ahinoi, a parte servirebbe una spintarella istituzionale per non limitarsi al solo ribaltamento della solita panchina, perché no accompagnato da una dotta chiacchiera di teoremi e “seghe ai grilli” come direbbe il caro Gianni Brera, dei ben noti poltronati.
Posto che se Luciano Spalletti fosse una delle schede del referendum il NO non solo oltrepasserebbe senza problemi il quorum ma sfiorerebbe il 100%, solo un Mattarella del pallone può ricostruire l’Italia e fors’anche sperare di superare i play off mondiali che ci si parano davanti a mo’ di incubo. E già arrivarci…
Il popolo acclama Claudio Ranieri, er Mattarella de Testaccio che dopo aver ridato dignità alla sua Roma, s’era ricavato una bella pensione a Trigoria come nume tutelare giallorosso. Ma tu guarda la vita che scherzi combina proprio ora che s’era sistemato ‘na crema.
Fossi il buon Claudio col cavolo che mi ci fregherebbero. “Arrangiatevi” sarebbe la risposta, anche perché trovo il centro anziani non solo un mio diritto, ma ben più confortevole e accogliente di una Nazionale che invece è oggi un letto di spine. Ma si sa che il buon Claudio ha il cuore tenero e un alto senso del dovere. Lui che questa uscita di scena da padre della patria un po’ se l’era sempre sognata, lui che la pensione la cerca ma un po’ ne ha paura perché sono settant’anni che vive di pallone, se l’Italia chiama che fa?
Dalla panchina di Trigoria a quella di Coverciano. E’ tempo di salvatori della patria, il paese reclama eroi. O meglio nonni. I nostri cari Mattarella vegliano sull’ Italia democratica e su ‘sto pallone disgraziato.
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Domandona con risposta incorporata: la relazione tra quanti giocatori italiani giocano all’estero e quanti giocatori dall’estero giocano in Italia non dà una chiave di lettura per capire i problemi della nazionale? Ovviamente dopo la sentenza Bosman è assolutamente improponibile, certo, il blocco durò dal 1965 fino al 1980, nel 1968 il successo nell’europeo, nel 1978 l’Argentina, nel 1982, beh, lo ricordiamo… L’attenzione per i giovani rari talenti è pressochè nulla, al più sono merce di scambio mentre all’estero mi pare li fanno crescere meglio dando loro responsabilità precoci in club di alto livello. Su questo il sistema calcio, sul quale Bocca in poche righe ha detto tutto, ha il suo peso.
Abbiamo stadi scomodi e fatiscenti.
Abbiamo il record di società calcistiche che falliscono.
Abbiamo le curve dominate dalle organizzazioni criminali.
E il problema sarebbe il CT della nazionale?
Secondo me
Secondo me bisogna ridare spazio e dignità al Gioco del Calcio.
Che significa trovare il giusto equilibrio tra le 2 caratteristiche fondamentali di questo sport, gioco individuale e gioco di squadra. Oggi almeno in Italia ha prevalso il secondo aspetto, trasformandosi in un tatticismo esasperato, che ha privilegiato la componente difensiva rispetto a quella offensiva, insistendo sul possesso palla ad ogni costo, sull’eliminazione di ogni possibile rischio, sulla ripartenza da dietro, sul coinvolgimento ossessivo dei difensori centrali e del portiere in un palleggio stucchevole e raramente efficace.
Con il risultato di penalizzare, fin dai primi passi dei calciatori in erba, qualsiasi iniziativa personale, partendo dalla capacità di saltare l’uomo in “dribbling”, da noi questo tipo di fondamentale viene punito e penalizzato già nelle scuole calcio come discutibile iniziativa personale. Morale: oggi si vede raramente un giovane italiano che sia in grado di fare la differenza in attacco, grazie ad un dribbling ben riuscito che consenta di ottenere la superiorità numerica. Spesso viene considerato “dribbling” il lancio della palla a lato del difensore, sperando poi di superarlo in velocità, non è proprio la stessa cosa che superarlo con una finta o con un tunnel, cosa che ti garantisce successivamente il “pieno” possesso del pallone per proseguire con più comodità con un passaggio o un tiro.
Non a caso il termine “dribbling” non ha trovato un reale sinonimo italiano, questo vuol dire molto, ormai è considerata un’azione biasimevole e scriteriata da bandire a tutti i livelli. Ora io non chiedo che tutti diventino dei Garrincha, dei Messi, dei Neymar, mi basterebbe che i ragazzi trovassero il coraggio di studiarlo, di impararlo e di effettuarlo con una buona probabilità di riuscita, invece di imparare a palleggiare il pallone come foche ammaestrate, e che gli istruttori a livello giovanile li stimolassero ad esercitarsi in questo fondamentale, invece di rimproverarli quando si avventurano nei duelli uomo contro uomo.
Certo questo non basta a farli diventare dei bravi giocatori, ma comunque li completa sul piano tecnico, poi naturalmente occorre anche curare altre doti come visione di gioco, prontezza di riflessi, generosità e altruismo, spirito di sacrificio e di squadra, ma a livello individuale il “dribbling” va rivalutato, e non punito come da noi succede. Altrimenti non riusciremo qui a creare mai, non dico dei nuovi Muslera, Bellingham, Douè, Lamine Yamal e Nico Williams, ma nemmeno un nuovo Nusa, lo sconosciuto centrocampista norvegese, che da solo ha mandato in crisi la nostra Nazionale con un paio di “dribbling” efficaci, piazzati al momento opportuno.
Perdona, Ghiro, ma tu frequenti ogni tanto qualche scuola calcio? Le cose non stanno esattamente come pensi tu
Si, regolarmente, fino ad un anno fa. E quanto lamento ho potuto verificarlo di persona e ho anche provato a cercare di combatterlo.
aggiungo: vedo ancora moltissimi ragazzi che non solo non sanno dettare il passaggio nello spazio, ma addirittura aspettano il pallone DA FERMI. Ai miei tempi il posizionamento in attesa della palla era la base, te lo insegnavano nei primissimi anni.
E allora mi spiace che tu abbia osservato queste cose, perché sono parecchio diverse da quello che vedo io.
Nelle scuole calcio “basse” (livello provinciale o regionale) io non ho MAI visto un allenatore rimproverare un ragazzo per un dribbling, magari la cosa fosse così semplice. Oltre a questo vedo molte squadre che non cercano il possesso palla ma il gioco veloce e il lancio a cercare le punte.
A mio parere i giovani calciatori di oggi hanno due problemi:
– la componente atletica: vedo ragazzi di 15/16 anni che ancora non sanno correre, corrono male, ginocchia basse e/o rigide, corpo all’indietro, muscolatura poco tonica. Si allenano male dal punto di vista fisico, quasi nessun allenatore inizia la stagione col lavoro di fondo e la parte dedicata all’aspetto atletico è sempre più compressa a discapito degli esercizi situazionali (che per carità, vanno benissimo, se li fai nel modo giusto). In generale corrono poco e male, e di conseguenza giocano ad un’intensità relativamente bassa
– la componente cognitiva: vedo ancora ragazzi che a 15/16 anni hanno una incapacità assoluta di vedere il campo e di leggere la situazione. Non si può sentire, in una categoria allievi, un ragazzo che dopo aver perso palla perché l’ha tenuta troppo, dice “eh, a chi la passavo?”. Sono ancora moltissimi quelli che giocano a testa bassa, e questo significa che non sai giocare a calcio in una squadra.
Per il futuro la vedo ancora peggio, perché sta mancando la componente di tecnica individuale nelle varie fasi di gioco, non vedo più nessuno, ad esempio, allenare la difesa in 2 vs. 4 o 3 vs. 6 ecc., e nemmeno sui calci d’angolo passivi.
Si pensa solo all’attacco, ma ci si pensa male…
Caro reg, condivido totalmente quanto segnali per l’aspetto atletico e per la visione di gioco, ma spesso siamo carenti anche nel curare la tecnica individuale, leggi stop, governo e protezione della palla in movimento, passaggio, tiro da fermo e in corsa, miglioramento del piede debole. Ho discusso tante volte di questi aspetti con il compianto Giacomino Losi, chiacchierando con lui sulle panchine della ciclabile della Balduina, spesso litigavamo per questo.
Ad ogni modo un plauso a Fabrizio e ai suoi titoli.
Per un tema come questa suggestione di Ranieri, che in questi tristi giorni calcistici sta montando nelle fantasie di molti …. due sole parole ma cavolo, due parole come “l’Italia chiamò” .. io le trovo geniali.
A dire il vero io uno Spalletti così incazzato non l’avevo mai visto; però, considerato che la formazione la fa lui, tutta quella rabbia era sicuramente dovuta a qualcos’altro e credo che ne avesse ben ragione perché dover indossare un impermeabile come quello che rientra nella dotazione della nazionale è davvero raccapricciante e la voglia di stracciare un contratto ti viene forte.
Spalletti però doveva pensarci prima di firmare il contratto perché è già un buon quarto di secolo che fra divise olimpiche, europee, mondiali e da un bel po’ anche divise di club, ci vestiremmo decisamente meglio se andassimo in qualche mercatino rionale piuttosto che buttare via milioni d’euro per indossare griffe inguardabili.
Sinceramente, di una nazionale che gioca un girone con Israele mi frega zero.
Anzi, sarebbe una grande soddisfazione se da loro venisse l’eliminazione, così l’ipocrisia sarebbe ancora più evidente.
E nessuno dica che bisogna distinguere, che non vedo la popolazione in piazza in Israele a protestare contro il loro governo, segno che evidentemente per loro è giusto così.
Gli israeliani sono spesso scesi in piazza a protestare contro il governo e, oltre che bastonati, sono stati anche zittiti. E non una volta ma molte volte. Noi abbiamo una telemeloni filonetanyahu e tutto passa in cavalleria nel silenzio e nell’ombra.
👍
Ma a questo benedetto Ranieri gliela facciamo godere la pensione o no?
Ancora a parlare di allenatori… ma in campo chi ci va? Spalletti può avere colpe fino a un certo punto ma quando fummo eliminati dalla Svezia dopo averne prese 3 dalla Spagna, chi giocò contro la Svezia? Quando abbiamo perso contro la macedonia, quanti mesi erano passati dal trionfo di Wembley?
Il problema è strutturale, possiamo anche ingaggiare Klopp, Guardiola, Luis Enrique o chi vi pare: in campo vanno calciatori che giocano in un campionato modesto ma logorante per le troppe partite!
Sono convinto che se Antonio Conte non si fosse dimesso per andare al Chelsea, nel 2018 lo avremmo giocato il mondiale, ma poi arrivò Mancini che, ammettiamolo, ha fatto bene. Purtroppo contro la macedonia abbiamo perso perché dopo due anni ininterrotti PER COLPA di Gravina che volle ad ogni costo terminare la stagione in piena pandemia i nostri arrivarono scarichi già a settembre per le qualificazioni.
Gravina, se decidesse di esonerare Spalletti, faccia lo stesso con la precisa indicazione ai vertici del CONI: lascia riformare il calcio a uomini che il calcio lo hanno giocato ad alti livelli!
Basta burocrati, basta democristiani!
Maldini, Baggio, Tardelli, Totti, Del Piero.
O tutti insieme o uno tra questi a guidare la Figc cambiando unilateralmente lo statuto federale in modo che MAI PIÙ lega dilettanti e lega serie C abbiano da sole i numeri per eleggere l’uomo sbagliato nel posto sbagliato!
Ho letto nell’altro post gli inevitabili rigurgiti populisti (“tutta colpa degli stranieri!!”), questa volta offerti da Giorgio Bianchi, Ruggero, Nicola.
Basterebbe guardare i dati, e non solo affidarsi solo alle “sensazioni”, per dimostrare che si tratta di sciocchezze. Quali sono le tre nazioni favorite ai mondiali? Spagna, Inghilterra, Francia. E quanti stranieri giocano nei loro campionati? Grossomodo gli stessi dell’Italia, se non di più. Quindi il problema chiaramente non é quello. Punto.
Inoltre, come faceva notare Bocca, se l’Italia avesse giocatori di qualitá che non trovano spazio in Italia, potrebbero semplicemente andare all’estero, come fece Zola ai tempi. Siamo nell’Europa unita o no? Lo fanno i francesi, gli argentini, ma anche i tedeschi. A me sembra che si tratta semplicemente un rifiuto del mondo moderno e un voler tornare indietro nel tempo, quando l’Italia era il top nel calcio. Beh ragazzi, spiace dirlo ma non si può.
E se il problema non sono gli stranieri, quale sarebbe la causa? Ci vorrebbe uno studio serio sull’argomento, ma così a naso direi
Appunto, ci vorrebe uno studio serio. Quando i francesi hanno cannato due qualificazioni ai mondiali hanno fatto una seria analisi, e hanno messo in atto un piano per cercare di risolver il prolema. Lo stesso hanno fatto gli inglesi (ancora non vincono, ma é solo questione di tempo), e i tedeschi (che infatti una coppa del mondo la vinsero). E gli italiani? Zero. Due qualifiche ai mondiali fallite, un’europeo ridicolo (ma anche i mondiali in Sud Africa e in Brasile) e niente, nessuna reazione, dalla dirigenza, nessun piano. Lo zero assolutoAncora non riuscimo a prendere atto che il nostro calcio ipertattico é superato. Guardiamo il calcio moderno giocato all’estero dall’alto in basso – basta vedere i due tre commenti sulla partita Francia-Spagna (“Magari tatticamente non proprio per palati fini” 🙄 “difese ballerine” e via dicendo). Beh quel calcio “non per palati fini” ci prende a legnate da anni. Non è un caso che a parte il mitico Ancelotti, di allenatori italiani nei maggiori campionati europei non ce ne sono. Altro che CovercianoCome nazione abbiamo le pezze al culo. Le squadre di bassa categoria stanno scomparendo nei debiti. Le piazze per far crescere i giovani sempre meno. Senza soldi non si va da nessuna parte.Da quello che ho sentito (solo aneddoticamente) il calcio giovanile sembra abbastanza marcio. Si paga per far giocare i figli, si pagano gli osservatori, se non si arriva da nessuna parte.Ormai non ci sono più “le piccole”. Il calcio è lo sport con i punteggi più bassi. I risultati più comuni 1-1 o 1-0. Tra scenziati dei dati, analisti di video, metodi di allenamento moderni, giocatori che girano per tutt’Europa e si conoscono tutti, non basta essere “blasonati” per vincere le partiteInsomma il calcio è semplicemente lo specchio dell’Italia (vedi Stellantis). Perdere per perdere io suggerisco il rugby, più pulito e divertente, anche se si perde
Sulla suggestione di Ranieri – che nelle ultime ore ha letteralmente contagiato le fantasie di molti – direi questo.
Ovvio che Bocca faccia il suo: che è offrire spunti, a volte anche in forma vagamente provocatoria (giornalisticamente s’intende), utili alla riflessione e al confronto delle idee e delle opinioni.
L’alternativa è chiudere il Blog e abbracciare la via del mutismo.
Penso tuttavia che quello dell’avvicendamento del Ct non possa essere – in questo momento – un argomento all’ordine del giorno: perchè aggiungerebbe solo ulteriore confusione alla molta che già c’è e ulteriori incertezze a quelle che già abbiamo, che non sono affatto poche.
Ci sono un tempo e un modo per ogni cosa.
E l’orizzonte e lo spartiacque di Spalletti stanno tutti nei Mondiali 2026.
Arrivarci (anche x il ‘rotto della cuffia’ dei playoff) e ben figurare oppure non arrivarci o arrivarci e uscirne subito: sta tutta quì l’avventura di Luciano sulla panchina della Nazionale (e la nostra con lui).
La mia impressione personale sulla Nazionale che stiamo vedendo di questi tempi coincide con quella di Leo62.
Da un lato un Ct che ha forse nella dimensione del Club quella a lui più congeniale.
Intendo sia tecnicamente (la possibilità di lavorare giornalmente coi suoi giocatori) che comunicativamente (xchè tra le doti richieste a un Ct c’è indubbiamente anche una componente di diplomazia che non è esattamente nelle corde di un toscanaccio come lui .. vedi la gestione della questione Acerbi – che nessuno discute sia una testa calda ma che avrebbe potuto essere senz’altro un po’ più accorta).
E dall’altro ‘ingredienti’ che non sono esattamente pregiatissimi.
Perchè lo chef è importante ma senza ingredienti di qualità anche il più grande chef combina poco.
E questi ingredienti stanno facendo passare la fantasia anche a uno chef (Spalletti) che magari non sarà stellare ma della cui esperienza e conoscenza del proprio lavoro non si può comunque dubitare.
Gli ingredienti, però, sono quelli che passa il campionato, su questo non si discute.
E allora vengo alla tua.
Nel poco che sta offrendo, ruolo per ruolo, il calcio italiano c’entra qualcosa l’alto numero di stranieri che popolano i nostri terreni di gioco ?
Sono d’accordo con te: affrontare la questione epidermicamente e sulla scorta delle sole sensazioni personali ha poco senso.
La tua riflessione mi ha stimolato allora a vedere velocemente se ‘c’è qualcosa di serio sull’argomento in termini di approfondimento e analisi del fenomeno.
Non c’è tantissimo ma neppure nulla.
Per esempio c’è uno studio del 2023 dell’Osservatorio calcistico CIES secondo il quale (prendendo a riferimento le partite giocate) la presenza di stranieri nel nostro massimo torneo è stimabile al 61% (contro un 39% di italiani).
E secondo il quale siamo preceduti solo dalla Lega cipriota (71%), dalla Super League greca (64%), dalla Süper Lïg turca (63%) e dalla Premiership scozzese (63%).
E fra i campionati ‘top’ solo quello inglese ha numeri identici ai nostri (61%) .. mentre le altre leghe top 5 hanno tutte delle percentuali decisamente più basse: la Bundesliga è al 48%, la Ligue 1 è al 44% e la Liga spagnola, infine, arriva al 37%
Ora .. lasciando stare le nazionali di Cipro, Grecia, Turchia e Scozia (tradizionalmente di seconda fascia) .. effettivamente viene facile notare come tra le top 5 europee la nazionale inglese sia da sempre quella meno performante in termini di trofei (insieme a quella italiana degli ultimi anni evidentemente) mentre per Spagna, Francia e Germania non è esattamente così.
Che dire ?
La mia impressione è che un suo ruolo nella penuria di talenti che contraddistingue il calcio italiano di questi anni la sovrabbondanza di stranieri senz’altro ce l’abbia.
E forse anche la filosofia con cui viene concepita la loro acquisizione (che altrove è probabilmente “lo straniero se è funzionale alla squadra” e magari da noi, piuttosto, “lo straniero per lo straniero perchè è ‘in’ “).
Anche se penso che questa degli stranieri, pur nient’affatto banale, sia semplicemente una delle componenti.
Perchè poi ci sta anche il caso: non sempre infatti c’è una spiegazione razionale per tutto.
Ci sono anni in cui i talenti escono in quantità e anni di vacche magre, nel calcio come nel tennis, nel motociclismo, nel nuoto, nell’atletica e in qualunque altro sport.
Per non dire poi di tutti quei fenomeni – cui hai ben accennato – collaterali al mondo del calcio.
Sul quale riversano, in varie forme (e con gli effetti che vediamo), tutti i noti, atavici, italici opportunismi e tutto il notorio paraculismo nazionale.
Mi chiami in causa direttamente ed allora mi tocca replicarti.
Due premesse. La prima è che non sono tifoso della nazionale italiana. La seconda che non ho letto nessuna spiegazione del perché dal 2006 la nazionale ha fatto solo figure di merda a livello mondiale se non un generico attacco alla Federazione.
Detto che sicuramente gli organi federali dovrebbero andarsi a nascondere per tutti i motivi che hai citato tu e non solo, non credo che finanche tu possa negare che non abbiamo non dico assai 24 giocatori che possano minimamente pensare di competere con i francesi, i tedeschi, gli spagnoli, gli inglesi, ma neanche i norvegesi!!!
Da cosa deriva questa assoluta mancanza di talenti in Italia secondo il tuo illuminato parere nello specifico?
Quali sarebbero le soluzioni per risolvere l’annoso problema della carenza di talenti a parere tuo?
Io ho dato una spiegazione basata su fatti concreti che sono sotto gli occhi di tutti.
Gradirei che la dessi anche tu, ripeto, specifica non il solito va tutto male gli è tutto da rifare di Bartaliana memoria.
Grazie se vorrai illustrarmela.
PS, non credo che le squadre giovanili in Spagna Francia, Germania Inghilterra siano fatte da ragazzini stranieri.
Ma anche le squadre di seconda fascia o di serie inferiori non mi sembrano zeppe di stranieri come le italiane.
PS 2 Non credo che mettere alla fine di una propria opinione la parolina Punto, sia particolarmente brillante.
PS3 Rigurgiti populisti pii mi sembra non dico esagerato, di più…suvvia…
> La seconda che non ho letto nessuna spiegazione del perché dal 2006 la nazionale ha fatto solo figure di merda a livello mondiale se non un generico attacco alla Federazione.
La formattazione del mio commento si é persa ed era un po’ difficile da leggere, ma un po’ di possibili motivi li ho elencati
> Io ho dato una spiegazione basata su fatti concreti che sono sotto gli occhi di tutti.
E io ti ho spiegato che i tuoi fatti concreti non sono tali – nello specifico, il numero di stranieri é lo stesso per Italia, Spagna, Francia, Inghilterra (ma anche Germani), e delle quattro tre sono date come favorite, solo l’Italia fa figuracce. Quindi il tuo ragionamento non ha fondamenta sui fatti.
> Gradirei che la dessi anche tu
Le ho elencati nel commento a cui stai rispondendo. Ma quando discuti, ti prendi la briga di capire le argomentazioni dell’interlocutrice, o vai avanti senza curarti di quello che dicono? Perché se é la seconda non ha senso discutere.
Ripeto l’elenco:
1. per capire il problema la federcalcio dovrebbe fare uno studio serio, come hanno fatto le nostre rivali, ed adottare le conclusioni. Tipo centri di eccellenza per i giovani, organizzazione osservatori, ecc
2. Rifondare Coverciano, Il calcio all’Italiana non funziona più.
3. Incentivi economici dal governo. Ma non quelli che fanno pagare meno tasse a Ronaldo!
> non credo che le squadre giovanili in Spagna Francia, Germania Inghilterra siano fatte da ragazzini stranieri
E invece si? “credere” non basta, devi procurarti dati.
> Rigurgiti populisti
Sono esattamente quelli, un generico “dagli allo straniero!” basato sull pancia e non sui fatti.
Beh, vedi che i dati precisi precisi te li ha dati ‘occasionale” qui su che ti ha dimostrato dati alla mano che la tua affermazione circa lo stesso numero di stranieri nelle top 5 leghe sia non vera. Sono gli stessi numeri che avevo io più o meno, solo che non li avevo segnati per pigrizia.
Però mi soffermo solo sull’ultima tua affermazione ” dagli allo straniero” per te il succo del mio discorso sarebbe quello ed è oltre che offensivo , fuori luogo dato che non ci conosciamo, ma soprattutto fuori dal mio modo di pensare totalmente, anzi!!
Vabbè dai…
Belle riflessioni che evidenziano i problemi. Purtroppo, all’orizzonte, non si vedono soluzioni. Innanzitutto perché le Società considerano le partite e i ritiri della Nazionale come un intralcio ai loro programmi. A questi seguono i problemi di calendarizzazione e organizzazione dei tempi delle partite in casa e in trasferta. Si temono poi incidenti che possono causare infortuni ai giocatori con la raccomandazione:”Ragazzi giocate ma ricordatevi che abbiamo impegni importanti”. Insomma, un invito a tirare il piedino indietro e a non rischiare il tackle.
Questo Governo sta mettendo l’italianità al vertice dei suoi interessi e non si capisce cosa c’entri con le partite di calcio. Così abbiamo ministri che interferiscono con presenze barocche e inutili e commenti degli addetti ai lavori che si rifanno ai valori italici.
Ma se si pensasse a scegliere giocatori più in forma non sarebbe meglio? Quando i giocatori della Serie A sono stanchi, non si può cercare qualcuno più entusiasta nelle serie inferiori? La necessità ha obbligato Spalletti a convocare Coppola che, nel marasma generale, è stato il meno peggio o, se si può dire, il migliore.
Spalletti è adatto a guidare la nazionale? Non lo so. Non saprei dire. So solo che il suo oscuro parlare viene considerato similfilosofico ma di Scopigno ne abbiamo avuto uno.
Un CT adatto e stabile, chi potrebbe essere? Penso che il CT debba essere scelto tra gli allenatori che seguono la Nazionale sin dalla prima età. Un CT allena gli under 16 – 21 – 23 e poi passa alla Nazionale Maggiore. Perché scegliere un CT che non conosce l’ambiente e che spera sempre di andarsene per trovare un ingaggio migliore?
Ma! Le mie sono chiacchiere di un tifoso deluso e sono certo che altriu, come Il Ghiro, ne sappiano molto più di me.
Buona domenica a tutti e non dimenticate che oggi possiamo esprimere il nostro parere su un referendum che si misura prima in numeri e poi in preferenze.
Dov’è che avrei avuto il “rigurgito populista” di dire “tutta colpa degli stranieri”?
Ho scritto esplicitamente che l’Italia ha prodotto pochissimi talenti offensivi nell’ultima generazione di nazionali, e che se le squadre italiane, serie B e primavere incluse, sono piene di stranieri, è semplicemente perché sono più bravi.
Ho scritto esplicitamente che il problema è nel manico, visto che nel 2016 e 2021 la Nazionale ha fatto la sua bella figura con giocatori tutt’altro che eccelsi (almeno dal centrocampo in su).
E ho scritto esplicitamente che, anche con un’altra percentuale di stranieri, la serie A ha abbastanza squadre, e ne manda abbastanza a fare esperienza in Europa, perché sia doveroso riuscire a mettere insieme una Nazionale decente. Rispondendo a uno che dava la colpa agli stranieri.
Populista (e xenofobo) a chi? Ma come le salta in testa? Impari a leggere, va’…
OK, avró letto male, mi scuso per la svista
Io suggerisco invece l’ atletica, anche se adesso va forte il tennis ,anche perche’ la’ se magna . Quanto alla nazionale per l’ ennesima volta si dira’ che bisogna fare qualcosa, e per l’ ennesima volta non cambiera’ una beneamata ceppa o cippa come dicono i latinisti .