Norvegia 3- Italia 0 - La Nazionale di Spalletti sconfitta a Oslo dalla Norvegia 3-0. In dubbio la qualificazione al Mondiale

Povera Italia abbandonata in mare sul leggendario Kon Tiki. Attento Spalletti, perché il telecomando fa ancora più male della Norvegia e dei gol di Sørloth, Nusa e Haaland. Noi passiamo a Sinner e addio…

Italia-Norvegia 3-0

Quello che vorrei dire all’ Italia, quella del calcio intendiamoci perché le pulsioni populiste mi sembrano già ben oltre il livello di guardia, è che oggi il telecomando ti umilia e ti fa male anche più dei gol di Sørloth, Nusa e Haaland, che, minchia!, ci hanno fanno un mazzo tanto in quel di Oslo. 

  Oggi la Norvegia è una nazionale che spiana i fiordi e noi che opponiamo soltanto delle gran chiacchiere e i gli oscuri complottismi di Spalletti figurati. Per cui una volta accertato che in nemmeno mezza partita ce ne hanno fatti tre, il portiere loro non l’abbiamo manco mai visto in faccia talmente lontano ne siamo rimasti, beh è anche giusto abbandonare ‘sta Nazionale di sciagattati al proprio destino. Vi garantisco che non moriremo di Mondiali di calcio buttati al cesso, faremo altro e amen.

  Per esempio basta pigiare 210 sul telecomando Sky ed Eurosport ti apre il Walalla del terzo set di Sinner-Djokovic.  Il nostro gli ha già preso due set e si va verso la cima del Roland Garros. Il partitone finisce 6-4, 7-5, 7-6, sarà finale con Alcaraz, peccato non con Musetti, estiqatsi  del melodramma spallettiano. Sinner sì che ci rende orgogliosi e soprattutto non maldispone questa serata già afosa di giugno che la nostra cara vecchia Nazionale azzurra ha tentato ancora una volta a tradimento di rovinarci. Ma invito tutti a non esserne più complici e agire dunque di remote control. Cercatevi la vostra Nazionale altrove. 

  Non so perché ma Norvegia-Italia 3-0 m’è sembrata l’ideale continuazione di Psg-Inter 5-0. Come dire, vieni qui, mica era finita, ti dobbiamo ancora dare il resto. Posso immaginare l’incubo, poveretti, di Barella, Bastoni e Dimarco che si saranno detti: “Per pietà, basta, lasciateci andare al mare”.

  Vorrei evitare processi qui e subito, non vorrei fare un piagnisteo per il Mondiale che rischiamo di saltare un’altra volta, speriamo di no!, anche perché quanti di questi piagnistei abbiamo già fatto?

  Non vorrei nemmeno dare tutta la colpa di quello che è successo ad Acerbi che non mi sta simpaticissimo, trovo sempre eccessivo e che questa squadra e questo allenatore ha mandato a ramengo con un Uozzap, o a Spalletti che di questi turpitudini di spogliatoio si nutre  come il Conte Ugolino dei suoi figli.

  Ho l’impressione che pure con Acerbi sempre tre ce ne avrebbero fatti e per quanto riguarda l’imbarazzante controversia mi chiedo solo come l’intera “intelligence” federale se ne sia fatta sorprendere.

  In generale mi sembra che da anni la nazionale sia una desolata e malridotta barca che in mare aperto gira in tondo. Siamo ancora dalle parti dell’Europeo di m… – non saprei come altro dire –  di un anno fa. Insomma, se non è la Svizzera è la Norvegia.

  Fossi il sempre più incupito e contorto Spalletti“Una sconfitta del genere si spiega andando a vedere lo scorrimento… “  è l’incipit – leverei le tende perché mi sentirei io per primo l’uomo sbagliato al posto sbagliato: del resto se questa è stata la continuazione ideale di Psg-Inter… Ma insomma, alla fine, anche affari loro. Noi abbiamo il telecomando. 

  Suggerisco di abbandonare l’Italia del calcio lì a Oslo, in mare, sul leggendario Kon Tiki di Tor Heyerdahl. E’ più probabile che al Mondiale in Usa nel 2026 ci arrivi così.

***

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Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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Leo 62

Scusate ma il commento di Mario Rossi su quanto sono forti Frattesi e Bastoni è già passato? me lo devo essere perso…

Gbp

Poteva anche piovere!

Chakkko

Ma dove sono pure gli italiani di seconda generazione a dare nuova linfa alla pianta della Nazionale? Siamo ancora fermi al “Non esistono neri italiani”?

Saluti

expat

Piuttosto, dove sono le strutture per tirare su questi italiani di seconda generazione (o anche prima o terza o quinta), dove sono gli osservatori che li segnalano a chi di dovere, dove sono gli allenatori che hanno il coraggio di metterli in campo

Chakkko

Tutto giusto, ma la differenza con la Francia, per esempio, è clamorosa. Di giocatori di seconda generazione approdati in nazionale io ricordo Ogbonna, Elsharawi, Balotelli e Udogie.
Altri non ne ricordo.

Saluti

expat

La Francia ha quei grandi giocatori perché li tira su. Hanno anche loro avuto un disastro negli anni 90 (due mancate qualificazioni), e si sono messi a studiare il problema e hanno trovato soluzioni, tra cui il centro di eccellenza INF Clairefontaine da cui sono usciti gente come Henry prima e Mbappé dopo
Essere figli di immigrati da solo non basta, il calcio é più simile alla Formula 1 che a quello dell’oratorio

2010 nessuno

E dopo il Brescia anche la Spal è fallita , che tristezza

Il Sindaco

La spal! Un nome che da ragazzino mi faceva meraviglia perché non capivo di che città era…
Ricordo lontano di una radiolina al mare, arancione, l’antenna allungabile, il cinturino di finta pelle: la Spal, il Catanzaro, un’interruzione di Ciotti per un gol di Beccalossi, i risultati dell’Amatori Catania…

Piccole gemme un tempo lucenti che vanno a prender polvere nello scrigno della memoria.

luigi.iannelli

Succedeva anche a me di non capire di che città fosse quella squadra e non solo con la Spal, anche con la Juventus, l’Inter, l’Atalanta, la Sampdoria. Con la Lazio ci andavo vicino, ma non ne ero certo.

Luc 68

È da anni che dico che si devono prendere i ragazzi dalla serie B per la Nazionale e metterci un allenatore tipo Zeman che alleni veramente e insegni calcio … veramente. Ragazzi che scenderebbero in campo con il sangue agli occhi, che vanno incontro all’avversario invece di arrotarsi su se stessi come Caputo lasciando tirare in porta l’avversario. Rivedete il filmato e vi farete due risate. Oppure giocatori che si falciano a vicenda. Per piacere a casa le prime donne e i presunti campioni.

expat

Ma, quest storia del “sangue agli occhi” mi sembra solo mascolinità tossica. Non é menando che si vincono le partite di calcio, checché ne dicano i boomer.

Il Regolamento

Concordo, le partite si vincono con la testa e con il cuore, ma si possono perdere con i coglioni

Luc 68

Forse mi sono espresso male mutuando una tipica espressione dialettale. Quando parlo di sangue agli occhi mi riferisco a: determinazione, sacrificio, voglia di fare, concentrazione, applicazione, condizione fisica, disciplina morale e tattica. Tutte cose che sinceramente stento a vedere nelle ultime versioni delle squadre italiane. Mi vuoi venire a dire (come ha fatto notare qualcuno) che le squadre messe insieme da Conte, giusto per fare un esempio erano tecnicamente e fisicamente migliori delle ultime. No la mascolinità non c’entra proprio nulla, avere carattere non ha nulla a che vedere con la mascolinità. Ma il carattere si forma (alla fine sono ancora ragazzi) con disciplina, sacrificio, allenamenti duri, voglia di raggiungere un obiettivo. Tutte cose che un giocatore della serie cadetta può tranquillamente far crescere e alla fine quel giocatore avrà appunto … il sangue agli occhi. Mi sembra semplice come concetto.

cipralex

Mah, se,come sottolinea @Regolamento, c’è quasi 1.00.000 di tesserati è parecchio strano che non escano almeno una decina non dico di campioni ma di buoni giocatori…non sarà che quelli che lo potrebbero diventare vengono sacrificati sull’altare dell’obbedienza ai dettami tattici ( naturalmente forieri di “bel giuoco” e di “gioco dominante “) dell’istruttore/allenatore di turno?

il ghiro

Avevo fatto un giuramento, ma oggi me lo rimangio. Spezzeremo le reni alla Moldavia !!!
NORVEGIA – ITALIA  3 – 0
Os(s)lo durissimo per la nostra Nazionale, esordio nel girone di qualificazione ai Mondiali del 2026 in casa di una agguerritissima Norvegia, già a punteggio pieno. I norvegesi giocano quasi tutti nei principali campionati europei, molti nella Premier, ma anche i due del Bodø, Berg e Gundersen, purtroppo per noi li conosciamo molto bene. Volti noti anche Østigård, Thorsby e Pedersen, ma i più pericolosi per i nostri sono le due punte, i mastodontici Haaland e Sørloth, mi aspetto duelli ad alta quota in area di rigore. Spalletti ha liquidato Bellanova, Calafiori, Politano e Zaccagni, perde per strada i malconci Buongiorno, Vicario, Gabbia, Locatelli e Kean, cartolina rosa per Ranieri, Rugani e Carnesecchi, restano in panca Dimarco e Ricci. Mi spiace per il nostro C.T., ma Acerbi ci avrebbe fatto assai comodo, spero che l’esordiente Coppola e Bastoni bastino a fronteggiare i due giganteschi vikinghi. Arbitri spagnoli, in campo Sánchez, al VAR Martínez Munuera.
Si comincia sotto il diluvio, cross di Bastoni, Zappacosta la liscia, poi lancio sbagliato di Bastoni, contropiede vichingo, palla da Nusa a Sorloth, che buca Gigio sotto le gambe, 1-0. Tira alto Raspadori, si ferma Bastoni, tutto ok, si libera Sorloth a dx e tira, ma Gigio devia in angolo. Poi il niger-vikingo Nusa stavolta si mette in proprio, kristiania tra Rovella e Di Lorenzo e stangata sotto la traversa, 2-0. Ma non basta, dopo un giallo a Thorsby, poco dopo Tonali perde palla, Haaland chiama palla e riceve da Ødegaard, Di Lorenzo lo tiene in gioco e lui salta agevolmente Gigio e deposita in fondo al sacco, 3-0. Altri due corner per loro prima del riposo. 
Ripresa: cambi da ambo le parti, entrano Berg per Thorsby e Frattesi per Rovella, a terra Ødegaard, tutto ok, Retegui per Frattesi contrato, duro Zappacosta su Nusa, giallo a Berg, Barella e Bastoni in confusione, punizione da Odegaard a Berg che spara una cannonata sul palo, Gigio immobile, tiretto di Wolfe, entrano Østigård, Bobb e Pedersen, poi Orsolini e Lucca per Zappacosta e Retegui, scarsa intesa tra i nostri, entrano Strand Larsen, Ricci e Dimarco per Raspa e Udogie, tiraccio di Orsolini, testata di Lucca facile per Nyland (al 92′ il nostro primo tiro nello specchio della porta).
Le pagelle: Donnarumma 6; Di Lorenzo 4, Coppola 7, Bastoni 4; Zappacosta 4 (Orsolini 5), Barella 4, Rovella 5 (Frattesi 5), Tonali 5, Udogie 4 (Dimarco sv); Raspadori 5 (Ricci sv); Retegui 4 (Lucca 6). C.T. Spalletti 4.  
Ottima prova della Norvegia, a proprio agio nel diluvio, i migliori Ødegaard, Nusa, Wolfe e Ryerson, sempre efficaci i due bomberoni, Sorloth meglio di Haaland, ma tutti ci hanno davvero surclassato e annichilito, anche i panchinari giocano veloci e forti, sia nel fisico che nella tecnica. Sanchez ha lasciato molto giocare, ma è stato autorevole ed attento su falli e falletti. 
In conclusione una prestazione che mi ha molto ricordato la recente prova dei nerazzurri nella finale di Champions alla Allianz Arena, sia come andamento di partita che come reattività dei nostri. Qualcosa va cambiato proprio alla radice del gioco.

Modifica il 12 giorni fa da il ghiro
Il Sindaco

L’avversario era, magari non blasonato, ma in questo momento di talento obiettivamente superiore. Perdere ci sta… prenderne 3, magari anche.

Ma, come occasionale, anch’io ho notato le facce da “non so che darei per stare da qualche altra parte”, e da chi gioca con la maglia azzurra indosso non lo accetto. Perdere 3-0 sì ma così no.

Non so perché, a parte Coppola, Orsolini, e forse a tratti Udogie, siano scesi in campo in questo modo, ma faccio notare che Spalletti non è solo un allenatore (e già per questo avrebbe il dovere di saper motivare!) ma in quanto CT se vede giocatori sfiduciati, stanchi, o non convinti, ha il dovere di convocarne degli altri che di scendere in campo abbiano almeno un minimo di voglia.

Che li prenda dall’under 21 o dalla serie B, e magari scarsi e sprovveduti, che provandoci ne prendano 5 anziché 3, ma almeno provandoci, non così.

Così no.

expat

Ma, le facce “non so che darei per stare da qualche altra parte” sono solo una tua lettura. Sono professionisti, tesi, concentrati e stanno perdendo, vuoi che abbaiano la faccia gaia di Ronaldinho?

Il Sindaco

Non è solo mia, ma comunque altro che Ronaldinho, mi basterebbe la faccia che avevano Chiellini, Verratti o Pessina con la stessa maglia, senza bisogno di andare troppo lontano.

Non c’entra nemmeno il risultato, la differenza di atteggiamento tra i nostri e le espressioni serene e confidenti che avevano i giocatori norvegesi era lampante anche sullo 0-0.

A te sono sembrati “concentrati”? Vabbè, il mondo è bello perché è vario.

expat

Ma, mi sembra confirmation bias. Ti sei messo quell’idea in testa e ogni espressione la interpreti così.

Secondo te veramente dei calciatori professionisti non hanno interesse ad andare al mondiale? Soprattuto visto che la maggior parte non ci sono mai stati

Il Sindaco

Eh, se bastasse volerci andare… quale calciatore non preferirebbe vincere?

Purtroppo però poi si scende in campo e bisogna come minimo non farsela sotto davanti all’avversario, cosa che ancora una volta non è riuscita. A me è parso evidente fin dal primo minuto e se fosse solo confirmation bias, risultato e andamento della partita mi avrebbero smentito.

E invece purtroppo no.

Sunako Nakahara

Non è questione di materiale umano, è che i tempi sono cambiati. Io sono sicura che se la “costruzione dal basso” si facesse come una volta (con malta, secchio e cucchiara) la nostra nazionale potrebbe ancora dire la sua.

expat

Evviva il passato (remoto), non se ne può più di questa modernitá!
Dal prossimo campionato palloni di cuoio di quelle che pesavano 20 chili e le qualifiche ai mondiali si giocano all’oratorio! E che i giocatori ascoltino solo Orietta Berti e le barzellette di Gino Bramieri

Sunako Nakahara

Freddura s. f. [der. di freddo]. – 1. a. non com. Freddo, e per lo più freddo rigido, intenso: un ch’avea perduti ambo li orecchi Per la f. (Dante); prov., s. Antonio (17 genn.) gran f., s. Lorenzo (10 ag.) gran caldurab. ant. Sensazione di freddo, l’avere freddo: mostrava segni di grande f. (Passavanti). c. ant. Infreddatura, raffreddore. d. ant. Freddezza (nei sign. fig.). 2. Motto spiritoso, o che tale vuole essere, consistente per lo più in un gioco di parole o in un doppio senso. 

Lo so, avrei dovuto aggiungere l’emoticon che ride alla fine del mio commento 😀

expat

E cosa ti fa pensare che non avessi capito e cercato di unirmi al gioco? 🙄

Se non avessi messo la faccina avrei pensato che ci sia un po’ di spocchia dietro la tua risposta, ma fortunatamente stavi solo scherzando 😆

Modifica il 11 giorni fa da expat
Giorgio Bianchi

Complimenti 👏👏👏🤣🤣🤣

Redmond Barry

Sono d’accordo, io penso che molta della responsabilità sia di Spalletti, che non è proprio adatto per il ruolo di c.t. della nazionale

Waters

La Nazionale non interessa quasi più a nessuno, questo è il dilemma, – poi non so se è proprio un dilemma – la nazionale vorrebbe dire unione ma nulla è più diviso del popolo italiano.
I motivi sono diversi, innanzitutto l’avvento dei social è stato devastante, ha azzerato lo spirito critico ed esaltato lo slogan, l’invidia e la cattiveria.
La riprova è la finale Psg Inter, minimo l’80% tifava per i francesi, tranne circa un 15% di tifosi interisti e un 5% di qualche tifoso illuminato.
Diceva la somma Alda Merini ” Mostrati felice, nulla fa impazzire la gente più della felicità altrui”
Aveva decisamente ragione, poi sullo specifico abbiamo da anni una squadra abbastanza scarsa, l’Europeo che abbiamo vinto è dovuto – oltre ad una buona squadra, ma non superiore ad altre cinque o sei – ad una serie di incredibili fattori fortunati, che non sto a specificare.
Comunque l’eventuale terza mancata partecipazione sarebbe devastante per il futuro calcistico.
Fortunatamente c’è Sinner che convogliare su di lui una buona parte del becero tifo calcistico…
Speriamo che il ragazzo abbia le scarpe strette e la maglia numero sette…
Saludos

Il Regolamento

Quindi per essere illuminati sabato scorso bisognava tifare Inter? E se non è successo è colpa dei social?
Amico, hai le idee VERAMENTE confuse

nirula's

La Segreteria del dott. Ventura attende squilli per telefonate di scuse.

Redmond Barry

Adesso non esageriamo, Ventuta aveva le sue colpe e quelle non gliele toglie nessuno. Tra l’altro nel frattempo abbiamo vinto un Europeo, con un materiale umano non molto diverso da qiesto. Magari quella era stata una vittoria un po’ fortunosa, ma non siamo neanche così scarsi come sembrerebbe dagli attuali risultati

Mark Renton

Se si parla solo di Spalletti si dimentica di chi lo ha voluto DOPO il vile abbandono di qualcuno che nel bene e nel male qualcosa lo aveva fatto, anche se con molta fortuna (ringraziamo spagnoli e inglesi per essere peggio di noi ai rigori e il var che vide Arnautovic in fuorigioco di un palmo di naso).
Se consideriamo che il peggiore presidente federale di sempre è stato rieletto col 98% dei delegati federali, allora è tutto il calcio italiano che è zeppo di gente che dovrebbe essere cacciata.
Cosa ha fatto Gravina in questi anni? A parte cantare e suonarsela da solo?
Nessuna riforma dei campionati, nessuna trattativa coi vari governi per ottenere fondi o sgravi fiscali per stadi e settori giovanili.
I soliti democristiani al potere e ho letto ieri che il quasi 90enne Carraro vorrebbe candidarsi alla guida del Coni dopo Malagó che non sarà simpatico ma sicuramente ha fatto bene.
Lo sport italiano ha mostrato alle ultime due olimpiadi di essere in salute, il calcio italiano a parte il fortunato exploit del 2021 è in agonia dal 2010.
Con Prandelli si andava leggeri con le critiche perché perdona perbene, ma lui aveva Pirlo, Buffon, De Rossi ma è uscito al primo turno al mondiale. Col senno di poi non avrebbe dovuto dimettersi ma poi è arrivato Conte che ha fatto un ottimo europeo (a momenti andavamo in semifinale con gente come Pellè) ma ha tradito per andare al chelsea e da lì il declino con la storica mancata qualificazione al mondiale. Arriva Gravina al posto di Tavecchio, incapace anche lui, cambia qualcosa? No.

Zero riforme, zero investimenti, zero iniziative se non le solite paraculate. Club indebitati che spendono per brocchi stranieri e nessuno punta sui vivai. Mettiamoci l’ambiente isterico dove “conta solo vincere” piuttosto che avere un progetto a medio termine, il resto viene da sé.

Ma poi, vorrei capire, possibile che non ci si renda conto che queste interminabili stagioni logorano i calciatori? Possibile che nessuno si accorga che si gioca troppo e ci si allena poco?
La figc venga commissariata a tempo indeterminato, si diano pieni poteri a un comitato di persone come Maldini, Tardelli, Baggio, Del Piero e si lascia riformare il calcio a loro che lo hanno giocato ad altissimi livelli! Via sti democristiani di M! dallo sport@

doctordodo

Qualcuno si domanda perchè non abbiamo più buoni giocatori pur avendo una base di praticanti altissima, io penso che semplicemente le varie scuole di calcio non servano a niente se non a spillare soldi ai genitori. Il calcio è uno sport di strada, da campetto di oratorio, da parco cittadino dove i bambini devono giocare 2-3 ore a calcio scalmanandosi tutti i giorni come si faceva una volta.
Vado spesso in Franca dove vivono mio figlio con due nipoti e lì ogni scuola ha impianti sportivi dove il pomeriggio giocano, in Germania, Inghilterra e Spagna la tradizione di giocare a calcio nei parchi o nelle strade sopravvive. Da noi abbiamo edificato tutto il possibile e se due bimbetti giocano a calcio nel cortile i vecchietti chiamano i vigili perchè fanno rumore.

Leo 62

Peraltro in Spagna o Francia se hai 16 anni e sei forte vai direttamente in prima squadra, qui da noi se non hai fatto almeno 21 anni non se ne parla.
La nazionale spagnola è piena di ragazzini che da noi starebbero ancora ad immalinconirsi nella primavera, ed è già ( ancora ) fortissima con un’età media bassa ed una capacità di ricambio impressionante.

mtb

Questo è sacrosanto, senza contare che le “scuole” (calcio, basket, curling, tatuaggio agonistico, etc) vengono considerate dai genitori dei parcheggi e tutto viene tollerato dai ragazzi perché i loro vecchi comunque pagano e quindi ci si fa andar bene tutto. Quanto imparano i ragazzi? Poco e niente.

commentanonimo

Vero. Inoltre lo sport giovanile preferisce chi si sviluppa prima, lasciando indietro i “late bloomers”. In Italia e’ possible che avremmo scartato Messi per un energumeno. Aggiungi che lo sport giovanile non e’ propriamente meritocratico (come l’Italia). Ora nei 100 m o nel tennis pochi caxci chi vince Vince ma negli sports come il calcio si fa in fretta a “taroccare” il talento, nascondendolo dietro sceltw di teams (ti Faccio giocare se mi piaci etc)

luottardi

Il calcio e’ morto, lo dico da tanto, lo stato di putrefazione, il fetore e’ ai massimi storici.
Non esprime nessun valore ma morte, vacuo annullamento di coscienze incapaci di formulare alcuna reazione sensata a una societa’ dalle ineguaglianze ai massimi storici
ma che anzi finanziano quel sistema con danari propri spesi liberamente.

L’avvento del VAR ha messo il sigillo sul cadavere.

Purtroppo questo vuol dire il travaso al tennis di uno tsunami di improvvisati e volgari
neo-esperti.

Mi tocchera’ cambiare sport, anche il tennis comincia a puzzare…

expat

Un tantino melodrammatico

mnar53

Spalletti sotto la pioggia e con la cerata nera sembrava proprio Calimero. Ma Calimero sarebbe stato piu’ motivante di Spalletti, il cui atteggiamento indicava la resa gia’ al primo gol. I giocatori la sfiducia la sentono, si demotivano e vanno in confusione. Indecente ad esempio come e’ stato “sfiduciato” in diretta Rovella, e cervellotico il cambio: se il play di riserva e’ Ricci mettilo subito, invece di adattare Barella ad un ruolo che non e’ il suo.

E la mediocrita’ dei giocatori di oggi e’ una giustificazione solo parziale: sta al tecnico inviduare i calciatori di cui si fida e disposti a dare il massimo. Non mi pare fossero migliori Pelle’, Zaza, Giaccherini, eppure abbiamo sfiorato una finale europea.

A mio parere Spalletti e’ un ottimo allenatore (la squadra gliela fanno altri) ma un pessimo CT. Non lo sa fare, meglio sarebbe se ne prendesse atto e si dimettesse.

2010 nessuno

Abbiamo sfiorato una finale europea? Ti ricordo che un campionato europeo l’abbiamo vinto poi, dopo lo sfioro

mtb

Temo che se ne stiano bruciando un po’ troppi, di allenatori per non dover dire che non abbiamo da decenni un solo giocatore di talento. Non uno.

mnar53

Se per giocatori di talento si intendono i Baggio, i Del Piero, i Totti ecc. ecc., allora d’accordo, non ci sono.

Ma di “buoni” giocatori in Nazionale ce ne sono tanti. Basta controllare le quotazioni (es. Frattesi o Cambiaso), ovviamente col beneficio del dubbio, o le effettive vendite (es. Tonali, Calafiori). Il punto e’ che un CT con i giocatori “buoni”, ed eventualmente anche qualcuno mediocre ma funzionale, deve essere in grado di costruire una Nazionale decente, dotata di una sua identita’ e soprattutto unita, resiliente. E’ inutile continuare a convocare 50-60 giocatori se poi non si fa una scrematura e si individua lo zoccolo duro di 20-30.

A proposito, l’ultimo super talent-show lo fece Bernardini nel 75-76, e vennero fuori alcuni davvero buoni (es. lo sfortunato Rocca). Pero’ poi i frutti vennero con Bearzot (gia’ dal 78), che il suo gruppo lo fece e lo difese. Mica come Spalletti con Rovella.

Osservatore Italiano

Buongiorno Bocca,
Purtroppo scrivo sempre meno, perché è inutile e noioso scrivere le stesse cose per 7-8 anni.
Me ne dispiaccio tantissimo, perché mi sento come se mi fosse stato tolto uno tra i più bei giocattoli della vita.
Leggo di ragionamenti sofisticati, assisto alla vivisezione di dettagli, eppure…
Quando cambiano le condizioni al contorno e il risultato è sempre lo stesso, non sarà il caso di puntare il dito contro ciò che è rimasto immutato?
Vogliamo crocifiggere tutti gli allenatori, uno dopo l’altro, al di là del fatto che personalmente possano piacerci un po’ più o un po’ meno?
Il problema degli ultimi 20 anni è stata la strategia di chi si è seduto sui più alti scranni del calcio italiano. Per colpa di queste strategie, che ho elencato decine di volte, non abbiamo un talento di rilievo internazionale da due decadi.
L’ultimo mondiale vinto dall’Italia è stato giocato da persone che si sono formate negli anni ’90; l’ultimo europeo, invece, è stato vinto per una pura combinazione di eventi: tutti i giocatori dell’Italia contemporaneamente in uno stato di forma mai visto e tutte le altre formazioni fuori forma o con gravi problemi (quasi una congiuntura astrale).
Ci stiamo inabissando nella mediocrità tecnica, asfitticità atletica e debolezza mentale: i modestissimi pedatori italiani dei nostri giorni (per carità non è colpa loro, lo ribadisco, e nessuno si offenda) non avrebbero trovato spazio in nessuna delle prime 5 squadre di serie A di 25 anni fa. Se qualcuno per pura fortuna ci avesse militato, sarebbe stato elencato fra i mediocri e -comunque- certamente non sarebbe stato titolare di una maglia azzurra.

Il pesce puzza sempre dalla testa.
Una testa che oggi è più impreparata, indegna e corrotta che mai.

Gobbo_Globetrotter

il calcio italiano è morto nel 2006.
Purtroppo gli assassini, ben noti, sono ancora a piede libero…

Ruggero

Scusa ma…perché?

Già nel 2010 facemmo schifo, e nel 2010 in Nazionale andava gente che o c’era già nel 2006, più o meno bollita ma in ogni caso scelta dallo stesso CT del 2006 (De Rossi, Pirlo, Gattuso, Zambrotta…), o gente che si era formata a fine anni 90/primi 2000 e aveva esordito prima di Calciopoli (Maggio, Montolivo, Iaquinta ecc.)

Poi uno può iniziare col classico “avercene adesso di Montolivo e Iaquinta…”, ma Conte con Pellé e Giaccherini quasi eliminò la Germania, quindi il livello tecnico dei giocatori conta fino a un certo punto. Il problema è nel manico: uno che ai giocatori trasmette la grinta giusta, idee magari semplici ma pratiche, 3-0 con la Norvegia (o 5-0 col PSG…) non ci perde. Già con la Polonia eravamo da mani nei capelli: sotto di un gol con 30, 20, 10, 5 minuti da giocare, e ancora la passavamo all’indietro. Non esiste.

2010 nessuno

Ruggero scusa ma è inutile confrontarsi con questo, tu metti la logica e fai un discorso tecnico mentre l’altro ci mette le sue paranoie sempre uguali; che lo smentiscano i fatti, come quelli da te riportati per il 2010 è inutile, è sempre il solito assolo.

Gobbo_Globetrotter

Io credo che i fatti smentiscano te, ma tu nel merito non entri mai…
Io la logica ce la metto, ma parlare di tecnica è perfettamente inutile quando i risultati vengono pesantemente influenzati dall’esterno. Leggiti anche il post di luottardi qui sopra.
E per una volta concordo anche con Waters, nel senso che la Nazionale non interessa più a nessuno. Non solo, vorrei anche aggiungere che QUESTO calcio non interessa più. Basta guardare i numeri delle pay tv…

2010 nessuno

La tua logica è che i risultati sono sempre falsati, ovviamente quelli dell’Inter, sempre, e se non è l’arbitro è la federazione o ovviamente il VAR , quello peraltro, come la maggior parte degli juventini qui, l’hai avversato sin da subito, anche indipendentemente dall’Inter, me li ricordo i post, il VAR , un affronto alla classe della Juventus, una trappola fatta apposta per non farla vincere no?

Gobbo_Globetrotter

Finalmente hai scritto molte verità 😉
Il VAR è strumento utile in molti casi (fuorigioco, palla dentro o fuori…), ma l’uso che se ne fa ora è a senso unico, basterebbe guardare le statistiche sulle decisioni contro o a favore: sui grandi numeri non si sbaglia.
Ma la grande parzialità della Federcalcio (si potrebbe anche chiamarla FederInter ormai…) risulta evidentissima esaminando il comportamento degli organi della cosiddetta “giustizia” sportiva.
Ad esempio, l’ex procuratore Pecoraro viene smentito in commissione antimafia, e rimbrottato dalla presidentessa Rosy Bindi, per aver prodotto una falsa intercettazione asseritamente di Andrea Agnelli.
O quell’altro, quello attuale, che dice che la pena dev’essere afflittiva (non equa e secondo diritto!) e che la Juve deve arrivare dopo la Roma.
Questi sono gli inquirenti, poi vediamo i giudicanti (peraltro tutti nominati da Gravina & c.). Basterebbe leggere con onestà intellettuale, e un minimo di conoscenza giuridica, le sentenze di plusvalenzopoli per rendersi conto della malafede dei giudicanti. Potrei segnalarti critiche (tecniche) di esperti pubblicate sulla stampa specializzata (specializzata in questioni economico-giuridiche, non sto parlando della pravdarosa…). È evidente la malafede di chi le ha scritte, visto che non si tratta di studenti al primo anno di giurisprudenza…

Ruggero

Non Polonia: Croazia, ovviamente. Gol di Zaccagni, ecc.

mtb

Il dubbio che la passino all’indietro non per mancanza di motivazione ma perché proprio non fa parte del loro bagaglio tecnico attaccare non viene? L’Italia storicamente ha sempre ottenuto risultati col minimo sforzo – le amichevoli le perdevamo, gli incontri importanti se ci bastava pareggiarli finivano 0-0, se serviva vincerli finivano 1-0. Faccio notare che la Norvegia ha fatto 12 gol in tre partite, che spagnoli e francesi ne hanno fatti 9, e ogni volta salta fuori qualcuno che dice che è perché è scarsa la loro fase difensiva. Scarsa un par di ciufoli, la fase difensiva scarsa e’ la nostra, altro che quella francese, smettiamo di salire su piedistallo che non esistono. Il calcio è cambiato, molte squadre attaccano e la nostra difesa non riesce a tenere gli avversari a zero. Per vincere, posto che gli altri ce ne fanno 3, dovremmo farne 4. Per farne quattro serve più di un tiro nello specchio. Solo che i nostri, già singolarmente scarsi a livello tecnico e atletico, sono impegnati nelle coreografie senza palla che definiamo tattica Gli altri segnano, noi facciamo balletti perché è la sola cosa che sappiamo fare. Fosse Spalletti, il problema.

expat

Passano all’indietro perché sono cresciuti con la mentalitá italiana del “primo non perdere” e allenatori che li sgridano se prendono rischi.

Bob Aka Utente11880

Il gol in più è il mantra di Flick. Non sempre funziona.

mtb

Magari sarà anche un mantra, ma sicuramente è anche una esigenza matematica. Il tema è che una volta potevi contare sul tenere a zero gli avversari, adesso, tra squadre più offensive e VAR che vede anche le gocce di sudore che cadono in area, e’ difficile pensare di lasciare a zero gli avversari. Diventa utile non restare a zero noi.

Ruggero

D’accordissimo, e l’ho scritto sotto, che ai nostri manca la fantasia e la capacità di saltare l’uomo. Da una generazione l’Italia produce pochissimi talenti offensivi: e non dico centravanti puri (e anche lì…), cioè quelli che fanno gol sulle occasioni create da altri, ma gente che sappia fare l’azione personale.

Però quello comunque non spetterebbe a tutti, neanche in una squadra tecnica. Ai tre dietro non chiedo di puntare l’uomo, che è pure rischioso, però almeno lanciare verso l’attaccante anziché fare il passaggino laterale, no? Che magari si guadagna una punizione 30 metri più avanti, si fa salire la squadra…? A forza di buttare la palla verso l’area avversaria, di giocare sistematicamente, umilmente, a fare cross, qualcosa succede, se non direttamente magari su una ribattuta. Almeno è un piano, e lo puoi adottare senza tanti giri di parole.

mtb

Ci siamo innamorati della costruzione dal basso, della gestione degli spazi, del possesso e circolazione di palla, senza capirne le origini. In origine queste tattiche le usavano gli spagnoli, che le avevano adattate dal calcio totale (molto più veloce, feroce e verticale), ma sia nel caso della Spagna/Barcellona, sia prima con Ajax/Olanda, la base era un blocco di campioni molto tecnici. Se la Spagna del ciclo d’oro teneva palla non era perché non sapeva fare altro, era invece proprio perché si sentiva talmente un meccanismo perfetto da poter aspettare l’errore avversario per affondare il colpo, sicuri che a commetterlo per primi non sarebbero mai stati loro.
Noi invece usiamo le stesse tattiche per mascherare i limiti atletici (si gioca piano piano, come a Villa Serena) e tecnici (non faccio un passaggio di oltre dieci metri così io non lo sbaglio ed il compagno azzecca lo stop). E come sempre, quello che ti aiuta a semplificare di aiuta anche a disimparare. E qui siamo.

expat

La costruzione dal basso si usa semplicemente perché le statistiche mostrano che le rimesse lunghe per la maggior parte diventano palle perse.

mtb

C’è per caso anche una statistica che dica in quante occasioni una rimessa lunga si è trasformata in gol avversario entro tre passaggi e quante volte sia invece successo con una costruzione dal basso?

expat

Certo che c’é, e dice che il numero é troppo basso in confronto al rischio

Osservatore Italiano

Certo in quell’Europeo c’era qualche anziano sul viale del tramonto ed un allenatore (Conte) che spreme anche le pietre: uno che ottiene 11 da 5+5.
Tuttavia stiamo parlando di un europeo e non un mondiale e -comunque- di una eliminazione ai quarti. Non proprio roba entusiasmante.

expat

> stiamo parlando di un europeo e non un mondiale

Gli europei sono pìu difficili dei mondiali

Osservatore Italiano

Abbiamo pareggiato (su rigore) contro la Nuova Zelanda nel 2010 e potrei elencarti molto altro. Hai letto bene: Nuova Zelanda.
Per l’Italia, da 20 anni in qua, ogni angolo della Terra partorisce avversari tremendi.

expat

Vero anche quello… ma la NZ nei ranking é mooooolto sotto alla Norvegia, quindi sulla carta sarebbe dovuta essere più facile. Sarebbe…

Ruggero

Una eliminazione ai quarti ai rigori contro i campioni del mondo in carica, dopo aver battuto i campioni d’Europa in carica negli ottavi e il Belgio, secondo nel ranking FIFA, nel girone. Con quelle rape lì (in attacco, intendo: la difesa era ottima). Non c’era di che lamentarsi.

Osservatore Italiano

Lo hai scritto tu: con quelle rape lì.
Te li ricordi invece Baggio, Del Piero, Totti, Vialli, Zola, Pirlo, Mancini, ecc.?
Abbiamo cominciato distruggendo la tecnica degli attaccanti, per poi continuare con i centrocampisti e poi finire con i difensori (reparto che è durato un po’ più a lungo).
Tra un po’ finirà anche la lunga tradizione dei portieri.

Vipe

È un vecchio calcio e sembrano 80 anni che non si va al Mondiale.
Per la verità un eterno ragazzo fortunato, con le mèche, ci ha accompagnato ad una insperata vittoria nell’ isola, ma resosi conto che l’ azzurro è definitivamente salao, che è la peggior sfortuna, s’ è preso il tesoro dei petrodollari.
Il calcio italiano è ormai una barca con la vela rattoppata con sacchi di farina che ieri sera pareva la bandiera di una sconfitta perenne.

Il signore, indegnamente plagiato a ruota libera, era lì che degustava al suo tempo.

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Leo 62

Visti gli HL con un certo divertimento… l’Italia al momento è un combinato disposto tra un bravo allenatore sbagliato che non è capace di fare il selezionatore ed una serie di mezzi giocatori. Ce ne sono solo tre di livello internazionale : Donnarumma, Tonali e Barella che però al momento è sotto choc e ci rimarrà per un bel po’, poi c’è Coppola che è un bel prospetto, ma da vedere meglio. La Norvegia ne ha almeno quattro di livello internazionale ed in più gioca meglio ed ha più fame. Risultato scontato.

Giorgio Bianchi

Da quando ho cominciato a seguire il calcio con una certa regolarità, ho visto giocare per la nazionale italiana Rivera, Mazzola, Juliano, De Sisti, Trapattoni, Maldini, Bulgarelli, Sarti, Burgnic, Facchetti, Baresi, Maldini P., Nesta, Tassotti, Riva, Boninsegna, Graziani, Pulici, Antognoni, Gentile, Scirea, Vieri, Toni, Baggio Buffon, Cannavaro e tantissimi altri. Tutti questi erano autentici campioni e tutti loro erano disposti a farsi spaccare le gambe per la nazionale di calcio.

Ed infatti la nazionale italiana non mancava mai i mondiali dove faceva buone cose e a volte ottime.

I vivai delle squadre dei vari campionati erano pieni di ragazzini vogliosi e tra questi era normale che spuntassero qua e la campioni come quelli che ho nominato.

Ora le squadre non hanno vivai o se li hanno sono zeppi di stranieri delle più imprevedibili nazionalità.
Come possano spuntare campioni dal nulla che abita nelle cosiddette giovanili, che non ci sono più è difficile da immaginare.

Avete voglia a dire che non c’entra nulla il fatto che la maggioranza dei giocatori delle squadre italiane è formata da stranieri non arruolabili per la nazionale, ma se perfino squadre che lottano per non retrocedere hanno uno due, massimo tre giocatori italiani risulta, non difficile, ma impossibile che spuntino fuori giocatori di livello, e senza giocatori di livello la nazionale non può che fare figure di merda come quella rimediata contro i norvegesi. I norvegesi signori, e ho detto tutto.
Ma soprattutto se quelli che ci giocano non tornano ad avere voglia non dico di farsi spaccare una gamba, ma almeno di sbattersi un po’ quando ci giocano.

E lo dico da non tifoso, se non si pone rimedio a questo fatto la nazionale italiana rimarrà esclusa dal partecipare ai mondiali per molti anni.

Modifica il 13 giorni fa da Giorgio Bianchi
nirula's

Per favore, Toni no!

Il Regolamento

Il settore giovanile della FIGC conta circa 900mila tesserati. È un ESERCITO, se da questi numeri non escono ogni anno almeno venti giocatori di alto o altissimo livello vuol dire che c’è un problema di manico.
I settori giovanili io li vedo tutti i giorni, ti posso garantire che qualità ce n’è

Ruggero

I vivai sono zeppi di stranieri delle più imprevedibili nazionalità perché gli stranieri delle più imprevedibili nazionalità sono più bravi dei coetanei italiani. O dobbiamo credere che tutta la serie A (e tutta la serie B) sia autolesionista?

L’Italia da anni non produce dei fantasisti decenti: seconde punte, ali, trequartisti…quelli che saltano l’uomo e tirano, insomma. Quelli che ogni tanto fanno gol da soli. C’è una cultura del modulo, del riempire gli spazi, degli allenatori insomma. Non del talento, non dei giocatori. Ci siamo convinti di avere i migliori tecnici del mondo per i successi di Ancelotti, per l’Europa League di Gasperini e le la tiritera delle due finali in tre anni di Inzaghi…e poi in Nazionale abbiamo Spalletti, che a Orsolini, l’unico che ha mostrato un po’ di iniziativa, di coraggio nell’azione personale, dice “gioca di più con la squadra”. Insomma, passaggino, occupare gli spazi, “scorrimento” e altro passaggino. Questo mentre ormai il calcio si è globalizzato e anche la Norvegia ha top player che fanno giocate che i nostri, non dico non sanno fare, ma non provano a fare. Perché il tecnico trasmette paura, mancanza di autostima, mancanza di iniziativa. Passaggino, occupare gli spazi, scorrimento.

Ragazzi, è a calcio che si gioca: bisogna far gol, e la porta è di là. Magari uno con l’eloquio/sproloquio di Spalletti si sente un buzzurro a direi ai ragazzi “buttatela avanti e salite”, però a volte questo serve, specie se sei sotto e il palleggio è tutto all’indietro. E se prendi un contropiede, amen. Persa 3-0 col 63% di possesso palla per noi, ma si può???

Bob Aka Utente11880

Esatto non un tiro tentato e al primo che ci prova il rimprovero di non giocare x la squadra . Ma d’altronde se si è co@@@#ni non si può migliorare.

Giorgio Bianchi

Dott. Bocca, il problema non è dove giocano i giocatori della nazionale, il problema è che nel campionato norvegese, norvegese ribadisco, quanti giocatori non norvegesi ci sono? Io credo nessuno. In Italia nel campionato italiano quanti italiani giocano? Pochissimi! E questo è il problema. Se i norvegesi giocano all’estero sarà perché si sono mostrati meritevoli?
PS quanti italiani giocano all’estero da titolari? Un paio?
Ecco se la smettessimo di credere che otto nove titolari stranieri nelle nostre squadre non contano nella pochezza del calcio italiano, forse potremmo cominciare a pensare di uscirne da questa crisi di talenti ventennale.

Cuore ross/azzurro

Caro Giorgio permettimi di dirti che è un ragionamento sbagliato e stantio. Le squadre norvegesi, che saranno pure piene di norvegesi e non di stranieri, al di fuori della Norvegia non contano una benemerita..
Le squadre che vincono in Europa sono quelle dei campionati inglese, spagnolo, tedesco, francese e italiano, ossia quelle piene di stranieri, chi più chi meno. Quindi quello della presenza degli stranieri è un falso problema.
Vero è semmai che le nazionali vincenti, soprattutto Spagna e Francia, ma più in generale anche quelle che si qualificano senza problemi alle fasi finali, tipo Portogallo, Germania o Inghilterra, sono invece piene di ragazzi di seconda generazione, settore in cui noi, per motivi puramente politico-ideologici, pecchiamo molto di più.
Così ci prendiamo la briga di naturalizzare un inutile argentino, che non parla neanche bene l’italiano, invece di andare a pescare i giovani talenti magari di famiglia originaria di altri paesi, tenuti al risparmio nelle varie square di club.

Forse il problema risiede più nelle scuole calcio che premiano più il fisico e la tattica a scapito della tecnica. O nella scarsa meritocrazia nei settori giovanili. O forse semplicemente nell’età media delle varie formazioni, se persino quelli riconosciuti come campioni arrivano da noi quando sono già scaduti.
Io però vorrei ricordare che il Napoli quest’anno ha vinto lo scudetto dopo aver perso la prima di campionato per 3 a 0 contro il Verona, al cui confronto la Norvegia è uno squadrone.
Se Spalletti è veramente un bravo allenatore lo deve dimostrare adesso, dopo la batosta, come ha fatto Conte.
Dopo si potrà trarre un giudizio.
Saluti.

expat

Sottoscrivo tutto

Ruggero

Ma il campionato italiano ha più squadre e ne porta ben di più nelle coppe europee: anche con una percentuale molto più alta di stranieri, dovrebbe produrre e valorizzare (con l’esperienza internazionale) almeno altrettanti nazionali.

Modifica il 12 giorni fa da Ruggero
mtb

Vogliamo dirla tutta? Sono pochi, ma potrebbero tranquillamente essere ancora meno, gli italiani. Faccio l’esempio della Juve, ma vale per quasi tutti: per avere il “blocco italiano”, nella Juve giocano Gatti, Di Gregorio, Savona, Locatelli e Cambiaso. Con la possibile eccezione di quest’ultimo, nessuno di questi giocatori è superiore ad un qualsiasi straniero pagato la stessa cifra loro. Giocano perché sono italiani, non perché bravi. Quello forte la Juve lo avrebbe anche avuto, si chiamava Huijsen e non è italiano. Dato via per far cassa, ci siamo te hai le scamorze dell’italianità che valgono quel che valgono – pesatori di secondo livello, senza offesa per nessuno.
Il tema non è che giocano in pochi nel campionato e quindi non nascono campioni; se sei un campione lo sei sin dalle giovanili, non solo dopo aver giocato in serie A. E’ che ci sono pochissimi giocatori italiani decenti nelle giovanili e allora perché non pescare altrove, che magari costa pure meno?

Nicola Romano

Da quanto e’ che lo dico pure io .

Giorgio Bianchi

Eh caro Nicola, come vedi dalle risposte quasi nessuno concorda. Però poi non sanno spiegare come mai non nascono più campioni e in tutti i ruoli. Quando l’Italia vinceva in serie A c’erano massimo tre stranieri per squadra e in serie B uno. Ora gli stranieri sono maggioranza anche in serie C.
Se uno bravo lo metti dopo uno straniero perché ha il nome esotico è facile che si deprimi e non cresca.

Ma i problemi sono altri.

mtb

Però è curioso; non è che l’Italia non si interessi più al calcio…abbiamo una base di praticanti che in proporzione è più grande di quella norvegese, e una popolazione che è dieci volte superiore. Come si riesca con investimenti cento volte quelli norvegesi a farsi asfaltare e’ da studiare. E non è nemmeno un caso, siamo proprio pessimi e a giocarla dieci volte perderemmo in otto casi se va bene.
Credo che quelli che adesso dicono che il primo posto ”rischia di essere compromesso” non hanno capito che è un miracolo se arriviamo ai playoff.
Buttiamo un sacco di soldi, per questi risultati.

Bob Aka Utente11880

Non è neanche una questione di usura da fine campionato, dato che ogni partita è mediocre allo stesso modo in qualunque periodo dell’anno. Credo che semplicemente la nazionale non freghi neppure il giusto.

occasionale

Sì, è vero, è una cosa molto curiosa.
Anche considerando la tradizione calcistica, che pure non è affatto un fattore banale e che da parte dei norvegesi è obiettivamente imparagonabile alla nostra.

Quanto alla qualificazione (a questo punto via playoff) hai ragione anche lì.
Perchè ci stiamo mettendo nella condizione di non poter fare più errori o scivolate, una condizione dalla quale sarebbe sempre il caso di tenersi lontani perchè spesso fonte di grossi drammi (sportivi s’intende).
Una cosa è rispondere complessivamente al proprio ranking e poi magari scivolare contro la Moldavia piuttosto che ..
E tutt’altra affrontare una squadra pure modesta come la Moldavia sapendo che il risultato che “devi” fare è solo uno.

il ghiro

Il sottoscritto dichiara ufficialmente di rinunciare a commentare per il Bloog la penosa prova dell’Italia di ierisera e si riserva di commentare la prossima partita con la Moldavia solo se la partita degli azzurri sarà meno disgustosa e scoraggiante della precedente. Adesso sotto con la sfida tra Sinner ed Alcaraz, ma anche lì il ghiro non ha buone sensazioni.

Il Regolamento

Ma l’interista che dice “eh, se c’era Acerbi…” è già passato anche di qua?

2010 nessuno

No, in compenso c’è lo juventino che cerca sempre, e sempre a sproposito, di mettere in mezzo l’Inter o qualche suo giocatore in situazioni n cui non c’entrano niente.
Stai scivolando verso l’ossessivo compulsivo, non so se te ne sei accorto.

Il Regolamento

Ma no, mi sto solo divertendo a leggere gli interisti sui social che sparano certe cazzate, è pieno…
Scusa se ti ho offeso, non era mia intenzione

2010 nessuno

In effetti non lo hai fatto, di certo non sono io uno da ” ..ah se ci fosse stato Acerbi…” , peraltro per lo stesso con le scuse tirate fuori dopo Monaco vale sempre la legge del sergente O’Neill , per me.

EroAdAtene

Spalletti e Gravina sono i soli responsabili di questo sfacelo. Una considerazione va fatta però sulla scarsità del livello di preparazione atletica e tecnica dei nostri, che è veramente nulla. Questi sono giovani e dovrebbero correre come matti per almeno 70 dei 90 minuti della partita, ma sembrano vecchietti alla partitella del lunedì. Sarà il caso che le società italiane, visto quanto li pagano, usino il metodo Zeman più spesso.Se dobbiamo affrontare in mondiali eventuali con questa verve atletica, meglio rimanere a casa.

occasionale

Nel 1° tempo della partita di ieri ho intravisto delle affinità con la finale di CL persa dall’Inter.

Innanzitutto i gol (mi riferisco ovviamente a quelli presi anche xchè altri non ce ne sono): due in 20 minuti l’Inter, 3 in 40 la Nazionale, più o meno siamo lì.
E poi la stessa sconsolata espressione sulle facce dei giocatori, qualcosa che sta a metà fra l’impotenza e l’indolenza, fra il “non ce la faccio” e il “non mi va” o comunque il “non so che darei per stare da qualche altra parte”.
Cose – entrambe – ingiustificate: sia per la posta in palio che per il fatto che anche tra gli avversari di gente che ha giocato in stagione lo stesso, estenuante numero di partite ce n’era parecchia.

Nel 2° tempo invece le cose sono andate un po’ diversamente.
Ma semplicemente perchè mentre l’Inter ha provato a fare qualcosa (anche se nessuno ha capito bene che) .. la Nazionale (con la sola eccezione degli ultimi 10 minuti nei quali ha come voluto dare l’idea di cercare il ‘gol della bandiera’) per gran parte della frazione ha ben difeso lo 0-3 ad evitare epiloghi ancora peggiori. 

2010 nessuno

Ma quale “qualcosa” dell’Inter, , c’è solo un niente di cui vergognarsi e da dimenticare.

2econdo me

Sì, cambiamo canale. Poi il 24 agosto tutti risintonizzati sul pietoso spettacolo della serie A.

Spalletti sarà pure in stato confusionale ma diciamoci la verità, quale dei nostri azzurri può essere paragonato ai calciatori spagnoli in primis, ma direi anche ai francesi, ai tedeschi, agli inglesi, ai portoghesi etc?

Il nostro movimento calcistico è in putrefazione.

Modifica il 13 giorni fa da 2econdo me
commentanonimo

Saluti da Cincinnati. Ho visto solo il risultato. I ragazzotti italiani a malapena sono il 30% di una squadra di B. Svogliati, senza fame, senza spirito di squadra. Concordo con Bocca. Evitarli accuratamente. Sono dei brocchi senza attributi, abituati a demandare agli stranieri la leadership nelle loro squadre.

luigi.iannelli

Vabbuò dai, bisogna anche essere onesti, non è che si potesse andare a vincere con questa Norvegia. Capirei se si fosse trattato dell’Estonia o della Lettonia o d’Israele; la Norvegia non è alla nostra portata. Poi, se vogliamo andar dietro ai nostri opinionisti televisivi allora lasciamo perdere, visto che il nostro peggior reparto sono proprio loro. Peggio di loro solo quelli che commentano il tennis e, ancor peggio, quelli che commentano il ciclismo. Stasera, ad esempio, hanno fatto diventare un fenomeno quello che è un gran bel giocatore (Odegaard). Caso vuole che stasera tutti i norvegesi sembravano fenomeni è questo è solo un effetto ottico che accade quando giochi contro una squadra che sembra formata da scappati di casa. Come, ad esempio, nella scorsa finale di Champions. Solo effetti ottici.
La cosa che, invece, mi preoccupa è la dichiarazione di Spalletti a fine partita quando ha detto che le sue scelte le ha fatte e, quindi, non intende ridiscutere il progetto rispetto ad esse. Questo mi fa pensare che neanche questa partita gli ha detto nulla. Ad esempio non gli ha detto che il forfait di Acerbi già è stato un bel colpo di fortuna altrimenti questa partita finiva anch’essa con un 5 a 0. Al posto di Spalletti, invece, mi sarei vantato di aver indovinato Coppola ed avrei aggiunto che ora doveva inventarsi alternative simili anche per Barella, Bastoni, Frattesi e Di Marco. Se, invece, Spalletti pensa di continuare con loro vuol dire che, anche lui, seguendo la moda di allenatori più o meno falliti, ambisce a lasciare il mondo del calcio e trasferirsi negli Emirati.
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Su Modric e De Bruyne direi che entrambi sono giocatori alla frutta con la differenza che acquistare Modric è stato un errore così come lo sarebbe stato anche acquistare De Bruyne, ma Napoli (intesa come città e calore del tifo) ha anche il pregio di rigenerare giocatori ormai finiti o quasi. Accadde con Altafini e Sivori, con Hamrin, con Krol e, anche se dubito, potrebbe succedere anche con De Bruyne ma, oltre al belga, anche San Gennaro dovrà metterci del suo.
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Dopo tanti anni di ridicole squadre con giocatori ed allenatori da circo equestre, finalmente gli sce(m)icchi del PSG hanno iniziato a capire che cos’è il calcio e, finalmente per loro, dalla rabbia saudita sono passati all’Arabia Esaudita.
Spiace per l’Inter, non per gli Zeru tituli ma per il blasone perché finale o non finale di Champions, mettere una tale figura di menta nel proprio albo storico è sadismo.

Bob Aka Utente11880

In effetti lo stato catatonico di B&B poteva essere previsto, mentre Frattesi poco può fare se non si sono palle giocabili lì davanti. Dimarco entrato 5′ non fa testo. Mi chiedo come mai non puntare su un “blocco Napoli” che Spalletti dovrebbe ben conoscere e che è fresco di scudetto..
===
Quanto alle finali di Champions, mi auguro che siate voi ad arrivarci il prossimo anno, così anche lei potrà scrivere, nel caso specifico, con la dovuta cognizione di causa.

Il Sindaco

Eh… si fa presto a dire “blocco Napoli”, però. Con Buongiorno indisponibile, di Lorenzo e Raspadori in campo e Meret francamente non all’altezza di Donnarumma, chi resta? Lobtka, Lukaku, McTominay, Rrahmani… ? 😅

Cuore ross/azzurro

Politano, Spinazzola, Mazzocchi…

Redmond Barry

Ci sarebbe anche l’ottimo Politano, ma non so perché Spalletti si ostina a non chiamarlo

Ed ed

La gioia di chi può solo godere delle sconfitte altrui perché sa che la propria medriocrita non gli permetterà nemmeno di partecipare.

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