Wijnaldum, De Ketelaere, Di Maria, Pogba e tanti altri: anche quest’anno in tutti gli affari di calcio mercato riguardanti gli stranieri arrivati in Italia è entrato il famigerato Decreto Crescita. Un sostanzioso taglio all’aliquota Irpef che consente ai giocatori di guadagnare tanto senza che le società debbano pagare per intero il lordo che va versato ai calciatori italiani e a tutti quelli che non rientrano nella facilitazione fiscale. Anche Ronaldo beneficiò di clamorosi vantaggi fiscali per il suo maxi stipendio da 30 milioni netti all’anno. Giusto, non giusto? Certo che non lo è, è uno spudorato favore a chi è più ricco, sperando che qualche briciola del giro economico ricada sui più poveri. Cercate di non pensarci quando dovrete compilare il 730, scoprendo che dovrete pagare, in percentuale, più tasse di Ibrahimovic o Wijnaldum…
Notizie sparse, in tempi di calciomercato, di dibattito a colpi di centesimi e zerovirgola sul “cuneo fiscale” e di 730… Georginio Wijnaldum, fortissimo centrocampist
La Roma di Mourinho corre per lo scudetto. Non è un pronostico, una valutazione o un giudizio: è una notizia, un dato di fatto. Non si mettono a disposizione di uno dei migliori allenatori al mondo, dopo aver già speso e investito molto lo scorso anno, Dybala, Belotti, Matic, Wijnaldum e compagnia per una crescita lenta e programmata. Si vuole tutto e subito Si prescinde dalle considerazioni sui parametri zero e sulle opportunità sfruttate sul mercato, la Roma dei Friedkin oggi è un nuovo centro gravitazionale del calcio italiano: attira giocatori e interesse. Comunque vada a finire, la Roma americana firmata Dybala & C, ha già rotto le uova nel paniere a Milan, Inter e Juventus.
La Roma ha rotto le uova nel paniere alle big del calcio italiano: non si mette a disposizione di Mourinho, con un forte esborso di cassa che comunque, parametri zero o meno, riman