Dal campo alle aule giudiziarie la Juventus è costantemente impegnata in una partita lunghissima, ripetuta, complicata e molto rischiosa. Mentre Allegri la tiene ancora in corsa in campionato, in Europa League e in Coppa Italia, dopo la penalizzazione del -15 ecco la botta della chiusura delle indagini della Procura sportiva sulla famigerata manovra stipendi. E non solo. E’ l’anticipo di un deferimento e la premessa di una battaglia legale che si inoltrerà fino all’estate. Insomma, per sintetizzare, un maledettissimo casino…
C’è Juve ovunque. Ma quante Juventus servono per giocare tutte le partite che sta giocando? C’è un fronte sportivo, un fronte giudiziario penale e un fronte giudiziario sportivo. Poi potremmo suddividere il fronte sportivo in vari altri fronti: posizione in campionato, qualificazione alla Champions League o a un’altra Coppa europea, Europa League con lo Sporting Lisbona e Coppa Italia contro l’Inter. E così via con tutto il resto. Qui c’è il caso della sparizione di Vlahovic e lì il ricorso al CONI per mettere una pezza alla falla dei 15 punti versati alla giustizia sportiva a compensare i misfatti. E via così.
La questione plusvalenze si va dividendo e stratificando al tempo stesso, è come un blob che più colpisci e più si moltiplica. Non si sa da dove comincia e non si dove finisce: il -15 in classifica è solo un tappa, forse un anticipo di condanna, per gli innocentisti un’ingiustizia in attesa dell’inevitabile assoluzione. Il così fanno tutti non è la migliore delle difese ma intanto ora anche Roma, Lazio e Salernitana hanno le loro magagne.
Giustizia sportiva e giustizia penale presentano mano mano i loro conti proprio mentre la stagione arriva ai verdetti finali. E’ un miracolo che la squadra non sia implosa e abbia retto l’urto, Allegri è riuscito a tenerla insieme e al tempo stesso distante dalla gigantesca bufera giudiziaria. Una specie di catenaccio agonistico-giudiziario, che non sappiamo se possa durare o magari addirittura trasformarsi in contropiede.
L’ultimo fronte aperto è quello della “manovra stipendi”, con cui la Juve, in epoca di crisi pandemica, alleggerì i bilanci dal peso dell’altissimo monte ingaggi. Cristiano Ronaldo compreso. Ma in realtà non c’era alcun taglio, solo un differimento e un pagamento in diversa forma. Un maquillage dei bilanci che secondo la procura sportiva è una “violazione del principio di lealtà sportiva”. Otto dirigenti coinvolti da Andrea Agnelli e Fabio Paratici in giù. Per molti osservatori è una questione anche ben più grave della storia delle plusvalenze.
I riflettori su altri club con cui la Juve ha intrattenuto rapporti per sviluppare i suoi piani, saranno accesi in seguito. I calciatori non sarebbero direttamente coinvolti in quando non consapevoli dell’irregolarità della manovra. La procura della Federcalcio ha ufficialmente chiuso l’indagine e adesso la palla passa al procuratore federale Chiné, ancora lui, per decidere il da farsi: deferire la Juventus e mandarla a un nuovo processo oppure archiviare. Più probabile la prima soluzione, ma la Juventus, a norma, ha anche la possibilità di richiedere un patteggiamento. Altrettanto improbabile, almeno quanto l’archiviazione. Si va verso un nuovo, lungo e ripetuto faccia a faccia. Da adesso fino all’estate.
Ci sono così tante possibilità di un finale diverso, a seconda dell’esito di ognuno dei singoli fronti, che è impossibile fare una previsione. Possiamo però certamente dire: un enorme, sbalorditivo casino. E’ praticamente un campionato parallelo, giocato a subbuteo da inquirenti e avvocati. Non escludete alcuna soluzione.
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SINTESI
Dal campo alle aule giudiziarie la Juventus è sempre in campo in una partita lunghissima, ripetuta, complicata e molto rischiosa.
Mentre Allegri la tiene ancora in corsa in campionato, in Europa League e in Coppa Italia, dopo la penalizzazione del -15 ecco la botta della chiusura delle indagini della Procura sportiva sulla famigerata manovra stipendi. E non solo. E’ l’anticipo di un deferimento e la premessa di una battaglia legale che si inoltrerà fino all’estate. Insomma, per sintetizzare, un incomprensibile casino…
colpo di scena al CONI!
si apre un secondo possibile scenario rispetto a quello ipotizzato sotto
il Procuratore Generale presso il CONI, ovvero il PG della “Cassazione dello Sport”, ha detto chiaro e tondo che la Corte d’Appello Federale ha fatto una cagata giuridica, applicando un articolo sbagliato, e ora si sta cercando di salvare la faccia – oggi impresentabile – della giustizia sportiva tutta, da sempre palesemente condizionata e ossessionata dal tifo antijuventino.
L’unica speranza, per la giustizia sportiva e la salvaguardia della sua minima credibilità, è che il processo d’appello venga rifatto, e questa volta venga applicato dalla CAF l’art. giusto (art. 31) e rimodulata la sanzione come previsto da quella norma (ovvero pena pecuniaria).
Unica altra alternativa sarebbe quella cassare senza rinvio, ma è altamente improbabile, perché sarebbe uno “sputtanamento” enorme e definitivo per la CAF e per il pessimo Chinè, oltre che per tutti i giudici della Corte d’Appello Federale che hanno scritto quell’obbrobrio.
Quindi credo che, in definitiva, sceglieranno l’ipotesi meno umiliante per la giustizia sportiva (perché cassare definitivamente e ridare i 15 punti sarebbe troppo esplicito e inequivocabile dell’ennesima porcata commessa in danno della Juve): nuovo processo alla CAF, stavolta con sanzione pecuniaria, anche per non dover poi togliere punti anche a tutti gli altri che hanno fatto esattamente le stesse cose.
Il doppio vantaggio, per loro della Giustizia sportiva, è che così eviteranno di mettere nei guai tutte le altre 19 di serie A e le 20 di serie B e, soprattutto, faranno passare il messaggio che “hanno salvato la Juve” e che Murigno aveva ragione…
Insomma, il solito teatrino ad uso dei media antijuve e degli utili idioti che li alimentano
Il bello è che non si è rilevata mai “violazione dei principi di lealtà sportiva” a fronte di situazioni tipo schierare giocatori positivi covid (chiedere a Lazio e Napoli), o tesserati illecitamente, con documenti falsi etc etc e ci si appiglia per quelli che sono illeciti amministrativi che hanno già diversa sanzione prevista…
Italietta di sempre, moralista d’accatto e cialtrona
Stanno uscendo ampie anticipazioni della prossima puntata di Report, ci sono quotidiani sportivi che parlano chiaramente di ciò che è stato fatto nel 2006, con testimonianze di protagonisti come Cellino e il PM Lepore, che sin da allora aveva parlato di dubbi e insabbiamenti.
stranamente il nostro Bocca non fa da eco
in passato, invece,
Sono perfettamente al corrente di tutto. Le rivelazioni sono contenute in una chiavetta che Moggi ha inoltrato a più persone. Consegnandola anche ad Andrea Agnelli e annunciandolo anche pubblicamente in occasione dell’assemblea della Juve in cui si ratificavano le dimissioni del vecchio cds e l’istituzione del nuovo Un cordiale saluto Fab
a me sembra che ieri sera la bomba sia stata sganciata…
attendo il suo pezzo sull’argomento per poterne discutere, spero serenamente e senza animosità, che non servirebbe davvero a nulla
ancora una volta si ignora l’art. specifico, esistente e che ben ricomprende la condotta contestata (art. 31 CGS), per utilizzare il jolly dell’art. 4 CGS, che la butta in caciara facendo chiaro riferimento al “sistematico” uso di una contabilità distorta
in pratica Chinè gioca l’ALL IN facendo esattamente la stessa cosa che aveva fatto per i 15 punti per le plusvalenze
infatti, se il 19/4 dovessero restituire i 15 punti perché – dando ragione al ricorso della Juve – è stato usato l’articolo non appropriato, rinunciando ad utilizzare il più aderente art. 31, a quel punto il rischio della Procura di uscirne sconfitta anche per questo secondo filone sarebbe enorme (anzi, quasi certo)
ora io vi chiedo e mi chiedo: vi pare possibile che Chinè rischi il tutto per tutto ricorrendo ad un artifizio giuridico, che – in termini di diritto – non sta nè in cielo nè in terra, senza avere invece avuto adeguate garanzie che la porcata fatta con le plusvalenze reggerà anche al CONI?
io la vedo altamente improbabile
quindi mi aspetto che il 19/4 non ci ridaranno un bel niente e poi, a loro comodo, si aggiungerà il resto che ci tenga ad ogni costo fuori dai primi 6 posti
se, per ventura, si dovesse vincere una Coppa (altamente improbabile, visto l’andazzo della squadra, pesantemente boicottata a tutti i livelli ed in modo talmente esplicito da risultare quasi spudorato), ci penserà sempre il sig. Gravina, ma stavolta come vicepresidente neo-eletto dell’UEFA
sarò buon profeta?
😉
Dopo una chiacchierata, con John abbiamo convenuto che la cosa migliore da farsi è liquidare tutto un pezzetto alla volta.
L’Allianz forse lo teniamo per le ragazze e per far giocare i bambini a bandiera la domenica pomeriggio.
Ci si rivede quando salta tutto……