Security room Bloooog!

Security Room, quella stanza del Bar Sport di Bloooog! dove l’argomento non è il calcio, ma tutto il resto: dalla politica ai viaggi, dai libri alla cultura, dal mondo alle storie. Uno spazio aperto, dove l’argomento è assolutamente libero e lo sceglie ognuno di noi. In un racconto continuo e condiviso con tutti

Non solo calcio. O almeno il calcio e tutto quello che c’è intorno. Questo è sempre stato un posto amato da tutti i frequentatori di Bloooog!. Che qui possono entrare e scrivere liberamente di ogni argomento, proponendone loro stessi. Tutto quello che va oltre il calcio. Lo sport in genere, ma anche e soprattutto la politica, la società, il mondo, lo spettacolo, la cultura, i libri, il cinema, la cucina, le storie, i viaggi, le città, gli amori, i ricordi, i racconti personali. Sostanzialmente tutto. Lo spazio è aperto, i protagonisti siete voi.

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Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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luigi.iannelli

https://www.liberopensare.com/scusarsi-non-costa-nulla/

I miei complimenti all’autore.
In fondo, questo articolo spiega perfettamente il motivo per il quale il libero pensare fa così tanta paura.

Er Mobilia

va bene tutto ma davvero dovremmo dare retta a uno che non crede che il vaccino sia stato utile, malgrado la schiacciante evidenza empirica? e sul serio dovremmo andare appresso a giulietto chiesa, quello che l’11 settembre se l’erano fatti da soli gli americani? mi sa che dovresti vaccinarti contro gli effetti perniciosi dello scudetto, gia’ prima eri piuttosto sconnesso ma adesso e’ il colpo di grazia. alla tua eta’ certe emozioni andrebbero evitate…

luigi.iannelli

L’esperto dell’Atlantic Council Global Energy Center critica la decisione del Tesoro. “Come AD dell’Eni ha sostenuto una strategia energetica basata sulle forniture di Mosca”. [Repubblica]

Questa dichiarazione di tal Riley, non ha dovuto attendere molto la risposta pacata, serena e soprattutto educata di Scaroni:
“Sul gas dalla Russia avevo il via libera di Nato e governo” [Repubblica].

Poche parole, che non ammettono replica. L’Eni aveva il via libera del Governo e, soprattutto, il via libera della Nato che, immagino, sia solo un ufficio della ragioneria del Tesoro o della Corte dei Conti che si chiama anch’esso Nato ma non c’entra nulla con l’altra NATO. Sarebbe ridicolo che per decidere da chi comperare il gas o il kerosene dobbiamo avere il permesso dalla NATO o per stipulare accordi commerciali con i cinesi dobbiamo averlo da Biden.
Sappi che per nostra fortuna, storia e dignità noi non prendiamo ordini da nessuno egregio Mister Riley!!!
Viva li taglia e mamma li frigge.

Leo 62

Dice NATO per non dire USA… ( Ufficio Sempre sull’Attenti … ), d’altronde sai com’é nel 45 hanno vinto loro e sempre lì stiamo, pure con la Melona anzi… soprattutto con la Melona.

luigi.iannelli

“Sulla Via della Seta Biden concede tempo ma l’uscita dell’Italia non è negoziabile” [Repubblica]
In fondo noi stiamo nel G7 così come stiamo 6 Nazioni. Tappezzeria.😂😂😂

Leo 62

Beh, d’altronde se la Melona si schiaccia sugli americani, poi chiaro che deve fare come gli dicono… e noi, tranne rare eccezioni, abbiamo sempre quella particolare capacità di stare con chi alla fine perde. Tranne fare le capriole per cambiare campo…

Modifica il 12 giorni fa da Leo 62
luigi.iannelli

Eh sì @Leo, il problema è che per cambiare campo dovremmo avere l’altra metà campo, ma quella non esiste più da 20 anni.
Poi la Melona – in questo G7 – l’ha dimostrato ampiamente si sta giocando tutte le carte nello zerbinaggio più incondizionato verso gli americani. Si sta costruendo una leadership politica ed un appoggio americano che durerà ininterrottamente per i prossimi 20 anni e saranno altri vent’anni di merda. Altro che tabelle e tabelline per “piccoli economisti crescono”.

Modifica il 11 giorni fa da luigi.iannelli
Leo 62

Gli americani da sempre sono specialisti di appoggi a governi fascisti e nazisti… è il loro destino… nel nome della democrazia poi… in Ucraina, insieme agli altri NATO hanno appena finito di mandare 48 Miliardi di Dollari, con i risultati che stiamo vedendo, o che almeno si dovrebbero vedere se in occidente la stampa fosse libera… la mitica controffeniva ucraina oramai è diventata come Godot.
Magari da noi i soldi,invece che per le armi agli ucraini servirebbero per le aree alluvionate…

Leo 62

Come al solito, analisi molto interessante ed estremamente centrata.
Tanto per capire dove stiamo andando…

Luc10 Dalla

@Manu Londra, volevo chiarirmi con te qui dove siamo un po’ più tranquilli.
Nell’altra sala del bar hai scritto un bel post che condivido pienamente nel quale ti chiedevi con chi saremo razzisti quando la popolazione italiana sarà tra poco definitivamente multietnica, al che io da bolognese ho risposto con i ferraresi…
Mentre scrivevo mi sono chiesto se cancellare perchè trovo stupido rispondere con una battuta ad un ragionamento serio. Poi invece ho pensato che non era poi mica tanto una cazzata: per secoli ce la siamo presa coi nostri vicini di casa (cosa è il campanilismo se non una forma di razzismo?), poi ce la siamo presa coi terroni, adesso coi neri e via dicendo…
Vedi quindi che il razzismo è figlio dell’ignoranza, del far di tutta l’erba un fascio (perchè magari qualche ferrarese l’avrà pur fatto uno sgarro a qualche bolognese ma non è che puoi odiarli poi tutti indistintamente) e del fatto che avremo sempre bisogno di un capro espiatorio e di qualcuno su cui sfogare le nostre frustrazioni, possibilmente qualcuno che possiamo insultare impunemente (perchè poi vorrei vederli questi fenomeni da stadio faccia a faccia con Lukaku e Vlahovic a dargli del negro e dello zingaro).
Vabbè insomma non scrivo poi niente di nuovo, era solo per chiarirsi.

Maxx

sarebbe da vedere come se la cavano!

Leo 62

https://napoli.repubblica.it/cronaca/2023/04/27/news/camorra_diventa_definitiva_la_condanna_a_10_anni_dellex_sottosegretario_cosentino-397834336/?ref=RHLF-BG-I397719965-P5-S1-T1

Tanto per mettere un punto definitivo, tra i tanti che andranno messi, su una questione di cui si è parlato in questo blog… alla faccia della vittima del sistema giudiziario italiano… lì sta bene.
AMEN

Modifica il 1 mese fa da Leo 62
hilander

Alcuni giorni fa nel TERZO punto della mia riflessione dicevo cosa secondo me sarebbe venuto fuori dalla visita a Xi di Macron/Von der Leyen: una “gita scolastica” per la bionda fanciulla senza risultato concreto alcuno; e per Macron un interessato precalcolato rafforzamento del già importante rapporto commerciale del suo paese con la Cina.

Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina –ricordo che la prima motivazione dichiarata era stata quella di voler prendere visione della proposta di pace cinese (quella che io avevo definito disastrosa resa alla Cina)- nessun colloquio ufficiale che sia stato meritevole di un qualche dignitoso ritorno, né tantomeno sulle intese tra Russia e Cina riguardo al conflitto europeo che ci rassicurasse. Forse solo Macron mantiene un filo, che non condivide con gli alleati europei (o almeno non se ne parla), quanto forte non so e quanto opportuno non so, visto che lo fa “da isolato”.

Ho sempre trovato di nessun vantaggio per l’Europa questi sporadici approcci scollegati con Xi, che fanno solo il buon gioco del cinese.

D’altra parte la Cina e i suoi satelliti asiatici sono il più grande mercato per i paesi europei, con indubbi vantaggi economici per chi stringe più celermente agreements strategici, ed in ciò ogni paese europeo cerca di fottere fratelli e sorelle continentali sul tempo e sulla qualità dei prodotti e degli scambi, con buona pace di quegli amici ebbri di italica occidentale supremazia e di indissolubile compattezza europea, che ancora si ostinano a non aver capito che questo cazzo di messaggio da là prima da 20 anni fa e da qui da alcune molte altre stagioni era quello che cercavo di dare.

Ma taglio corto e sulla gita in Cina dei nostri due, vado a copiare di seguito tout court il mail ufficiale di sintesi trasmessomi sugli interessanti contratti/collaborazioni, MoUs definiti da Macron e Xi tra Francia e Cina.

 

“China-France Economic Deals
Emmanuel Macron was the first European head of state to meet with Xi Jinping after the beginning of his third term, while German Chancellor Olaf Scholz was the first EU head of government to meet with Xi in December 2022, followed by Charles Michel, President of the European Council, Spanish Prime Minister Pedro Sanchez, and now European Commission President Ursula von der Leyen.
During the Beijing meetings, France and China signed 18 agreements in various areas of cooperation, such as aviation, space, nuclear and renewable energy, technological innovation, culture, and sports, about the Paris 2024 Olympic Games.

China confirmed its support for France’s organization of the United Nations Ocean Conference for 2025 and welcomed Paris’s participation in the third Forum for International Cooperation on the Belt and Road for 2023.
Among the most important agreements is Airbus, which doubles the production capacity of A320 jets at the Tianjin factory, announcing the development of a second assembly line to meet the domestic purchase of 160 new aircraft. Airbus CEO Guillaume Faury signed the agreement during the visit of the French and European delegations.

Airbus also signed a memorandum with China National Aviation Fuel Group to increase cooperation on sustainable aviation fuels. China is the aviation market with the fastest growth and has developed its commercial jet, the C919, similar to the A320, which is preparing to be commercialized, but Airbus’s fleet in China has surpassed 2,100 aircraft, representing more than half of the market.
L’Oreal has signed a three-year partnership with Alibaba and is considering acquiring Aesop, the Australian luxury brand, which reported sales of USD 537 million in 2022, with significant growth in particular on the Chinese market.

Électricité de France has signed agreements with China Energy Investment Corporation in the wind energy sector and with China General Nuclear Power Group for the construction of new nuclear power plants.

The French company Suez has signed a contract for a seawater desalination project, and Agricultural Bank of China President Gu Shu has met with BNP Paribas President Jean Lemierre to promote cooperation agreements between the two banks in domestic and foreign markets.
France had a trading volume with China of USD 81 billion in 2022, the third European partner after Germany and the Netherlands and the second exporter after Berlin with USD 5.6 million of exports to China.

While Macron gathered contracts for the largest French industrial groups, Ursula von der Leyen reiterated the disparity in commercial conditions applied by Beijing, highlighting the trade deficit and the problems with the Comprehensive Agreement on Investment frozen since 2020.

Brussels is China’s second-largest trading partner, with USD 847 billion in trade in 2022, of which USD 562 billion was in imports and USD 285 billion in exports, second only to ASEAN, which aggregates Southeast Asian countries with USD 957 billion in trade, and ahead of the United States, which recorded USD 759 billion in goods and services bought and sold with China in 2022”

 

Su ogni passo potrei fare sia commenti che entrare in ulteriori più precisi dettagli, ma sarebbe per me una fatica fisica e un dispendio energetico, che mio malgrado oggi devo misurare e orientare su altro.

Quindi sintetizzo in una sola espressione: un bravo al furbastro Macron per aver saputo utilizzare la disgrazia dell’Ucraina e la parola pace, per l’interesse esclusivo del suo paese alla faccia dell’Europa e nostra! 

Leo 62

E’ un paio di mesi, anche tre che su questo blog avverto che i francesi stavano incazzati neri con i tedeschi prima e con gli americani dopo…o viceversa… in questo modo Macron si è smarcato dagli USA ed ha messo i tedeschi alla rincorsa, con la Annalena che si è subito precipitata in Cina… con risultati scarsi… da tempo in Europa ognuno fa i suoi esclusivi interessi, e ad iniziare sono stati proprio i tedeschi, subito dopo la distruzione del Nord Stream 2. Tra parentesi gli accordi degli amici di EDF sul nucleare con la Cina coinvolgono anche aziende italiane collegate ad EDF da accordi strategici sul nucleare di quarta generazione, e analoghi accordi franco-italiani potrebbero essere siglati sull’eolico.
Quanto al resto oramai siamo agli ucraini che smentiscono gli americani, ed al tentativo disperato, come ha detto icasticamente un mio amico, di “acchittare un pareggio”.
Ma più passa il tempo e più è difficile, e oramai negli USA l’idea di una soluzione coreana ha preso definitivamente piede. Bisogna solo stabilirne i termini. E gli ucraini non saranno d’acccordo.

Modifica il 1 mese fa da Leo 62
hilander

@MJ

Vedi, non è che io non mi sia rivolto a te per un qualche motivo particolare se non quello che tra noi è improbabile un qualsiasi punto di incontro, e questo mi dispiace. Lo dico senza polemica, perché nei primi tempi del nostro dialogare ritenevo invece che dalle nostre conversazioni potesse nascere una fusione utile tra teoria economica e esperienza diretta, insomma tra dottrina e applicazione concreta, tra ipotesi e risultato.

Il problema, dal mio punto di vista ovviamente, è stato quello che nelle tue risposte tu ti sia posto sempre più come essere il Verbo, soprattutto quando hai ritenuto di esserlo in materie di cui non hai dimostrato di avere cognizioni sufficienti per poterlo pretendere, senza voler insistere sul fatto che per parlare di tecnologie, di materie prime, di mercati internazionali e di approvvigionamenti, senza starci dentro immersi fino al collo, solo sulla base di pochi e spesso superati riferimenti statistici è perlomeno non realistico.

 

In particolare poi sulla produttività, su cui avevamo già discusso e che tu oggi correttamente riprendi per la diretta relazione con i salari, occorre andare al di là dei libercoli passati presenti e futuri sull’argomento, che di fatto poi sono stati sempre l’analisi e lo studio delle “esperienze” dirette di gruppi e aziende, e su questo avrei già voluto intervenire quando tempo fa avevi citato, se non mi sbaglio, con Leo o qualcun altro, Vilfredo Pareto e il suo 80/20 (peraltro un ormai “antico ultrasecolare” studio su uno scenario produttivo altrettanto ultrasecolare): è ovvio che quell’economista vero e brillante per il suo tempo (120 anni fa più o meno) è oggi un dinosauro estinto ed il suo 80/20 (che peraltro non è una brillante intuizione ma un dato risultante) ne è lo scheletro da museo, perché è evidente che lo studio del buon Pareto di quasi 120 anni fa stabiliva due numeri 20 e 80 in un momento industriale totalmente diverso dall’attuale. Resta comunque la validità di un concetto insito nell’attualità, di classificare le attività a partire da quelle da incrementare fino a quelle superflue da eliminare, concetto duro da accettare in un paese in cui specie per lo statale e il parastatale, certamente ben più arretrati del privato, vige il garantismo del posto di lavoro, che però è raramente garante a sua volta di efficienza del tempo e della qualità del lavoro stesso.

E’ fuor di dubbio che se non si possa prendere sul serio oggi il riferimento numerico che l’80% dei risultati si costruisca di fatto sul 20% dello sforzo che si genera, è altrettanto consolidato, almeno per quanto ho personalmente verificato, il fatto che la produttività sia in prima battuta soprattutto, ma non solo, l’eliminazione di attività superflue, persino dannose. Un discorso a parte meritano le attività in cui l’efficienza viene ottenuta con tecnologie produttive che “sostituiscono/eliminano risorse umane”, ma è un argomento troppo vasto per parlarne qui adesso.

Mi limito quindi a dirti che già da molto tempo i target di produttività venivano e vengono da esigenze e dati di competitività che si ricavano dal mercato: ed essendomi stato da sempre delegato questo compito di “efficienza”, potrei mostrartene casi concreti di aree importanti.

Però, visto che quel tuo intervento si inseriva in un contesto polemico con il tuo interlocutore, pur essendo in via di principio abbastanza d’accordo con la tua posizione, lasciai perdere, anche perché a me non interessavano qui gli scontri verbali sopra le righe, che portavano all’estrema conseguenza della difesa all’arma bianca della propria posizione e della negazione di qualunque punto positivo possa pur esserci nell’ opinione dell’interlocutore: e il buon Vilfredo non meritava quell’onta.

Ma sulla produttività, visto che ci ho sguazzato dentro dal 1973, ci ritorno dopo.

 

Vedi, continuo a dirlo senza polemica, a me purtroppo il tuo obiettivo è sempre parso (ma se mi sbaglio correggimi) voler essere quello di voler mostrare ogni mese che la nostra Italia va meglio del mese precedente “in tutto e per tutto”: sforzo encomiabile per carità, ma sovente non rispondente alla realtà, perlomeno alla sensazione che ne hanno i cittadini e le organizzazioni che rappresentano gli attori delle varie attività settoriali (e rispetto agli attori , io, tu, quanti altri scrivono qui, l’ISTAT e il governo stesso non contiamo un’emerita fava): d’altra parte è storia dell’economia cosa sia avvenuto anche per l’amato PIL dagli ultimi ‘50/primi ’60 ad oggi; e quali e quante siano state le previsioni, più o meno disattese, negli ultimi decenni, specialmente riferendosi al confronto con quelle economie che ci hanno superato o che ci stanno mordendo i polpacci.

Diciamo che ho fatto fatica a comprendere la tua posizione di “italianista a tutti i costi”, quando hai buone, credo, e indubbie capacità per essere un oggettivo interprete degli andamenti dei mercati (nei quali peraltro di fatto contiamo ancor meno della posizione teorica dei nostri ranking)

 

Come avrai forse notato non ho neanche più citato gli Outlook IMF (di cui godo anticipazioni e ancor più ne avrò da Francoforte per quanto riguarda l’economia europea), proprio per evitare che da chi leggesse ne venissero estratti i dati che facevano comodo ed ignorati quelli che non piacevano: d’altra parte l’Outlook IMF è lì, basta leggerlo. Voglio però copiarti di seguito un documento di sintesi dell’Outlook IMF di Aprile, che non trovi nell’Outlook stesso:

 

“The report of the latest World Economic Outlook released on April 11, 2023 forecasts global growth for 2023 at 2.8 per cent, a downward revision of 0.1 percentage point from January estimates, before rising further to 3 per cent in 2024. IMF raised inflation estimates for 2023 by 0.6 percentage points compared to January prediction, to 5.1 per cent.

IMF increased the 2023 GDP forecast of the United States by 0.2 percentage points, from 1.4% to 1.6%.
Other advanced economies see their growth improve: IMF revised the estimates for Italy (from 0.6 to 0.7 per cent), Spain (from 1.1 to 1.5 per cent), United Kingdom (from -0.6 to -0.3 per cent), and France (stable at 0.7 percent).
The economies that experienced a downtrend in the forecast are Germany by 0.2 percentage points to -0.1 per cent, and Japan with a downgrade of 0.5 percentage points, from 1.8 to 1.3 per cent.

The forecast for 2023 also has revisions among a few large emerging markets. The IMF confirms China’s growth outlook for 2023 at 5.2 per cent, in line with the previous outlook. For the largest five ASEAN economies growth in 2023 is expected as follows: Vietnam (5.8 per cent), Indonesia (5 per cent), Malaysia (4.5 per cent), Thailand (3.4 per cent), and Singapore (1.5 per cent). India saw its GDP growth revised down by 0.2 percentage points to 5.9 per cent.”

Da cui si vede, per restare a questa Europa che conta o che dovrebbe contare, la buona tenuta di Italia e Francia, l’eccezionale trend spagnolo, le difficoltà tedesche e il tentativo di recupero inglese, anche se poi ogni forecast è fatto per essere indistintamente in egual misura confermabile o smentibile da quello successivo: io che per decenni creavo i miei forecast trimestrali per il Gruppo, pur disponendo di indici assai precisi, ne so qualcosa.

 

Ma ritorno alle poche parole che hai speso sulla produttività del lavoro (concetto efficienziale come ben sai), calandomela in una formuletta che non le rende giustizia, essendo una funzione f(Xi) di “i” variabili essa stessa, per entrare a parlare seriamente, seppur brevissimamente, con te di produttività del lavoro, dicendo, e convenendo mi auguro, subito che questa non si riferisce solo alle prestazioni dei dipendenti, ma sempre più all’uso e alla resa di macchinari e impianti e ai tempi di risposta dei loro cicli, al loro continuo mutamento nei processi di lavorazione, in buona sintesi “tempi e metodi”. Risparmio a chi ci legge una noiosa dissertazione su efficacia ed efficienza, sottolineando appena che l’efficienza (e di riflesso la produttività che con essa si genera, è di fatto in estrema sintesi ed in soldoni, quanto si risparmia (“si taglia”, detto brutalmente) in risorse umane e finanziarie (posso dire overall labor efficiency?) per ottenere lo stesso o migliore target produttivo aziendale.

Ecco non ho visto il termine “target” nel tuo breve commento, che è invece un termine di riferimento essenziale per misurare la produttività del lavoro e scorporarla nelle sue componenti (tempi di cicli, ore forza lavoro, skill e compiti, priorità attività, distribuzione e “sfruttamento” risorse, …) sulle quali operare e massimizzare l’utilizzo virtuoso delle risorse umane e finanziarie dedicate/disponibili.

Quindi occorre anche qui tenere presente fin dall’inizio, quando si voglia ampliare il discorso ad una nazione, quale sia il tessuto industriale della nazione, perché la produttività del lavoro è caratteristica del tipo di azienda cui ci si riferisce, ma anche questo è un discorso lungo.

 

Per restare nel semplice della tua relazione

W/P+M = I

la completo con un’altra ancora più semplice, per renderla leggibile anche in altro modo

Unità prodotte/Ore lavorate = P

per cui   

(WxO)/U+M = I, ma la cito solo per pura curiosità.

 

Visto che mi hai ricordato che l’inflazione è DIRETTAMENTE proporzionale al valore dei salari, io posso, da uomo di matematica, ricordarti che l’inflazione è INVERSAMENTE proporzionale al valore della produttività, ma soprattutto che non è così che si leggono le formule, laddove la proporzionalità va valutata su TUTTE le variabili presenti nella formula stessa.

In realtà quindi hai dimenticato di dire, suppongo per la troppa fretta di voler dimostrare che io fossi per l’aumento dei salari a parità di altre condizioni (mai detto! Mi fai torto, da uomo d’industria sono per l’incremento della produttività che consenta adeguati incrementi salariali e qualche margine in più) che in realtà nella relazione quello che impatta, a parità di M, sull’inflazione è il valore della frazione W/P che identifica il rapporto tra salari e produttività: in altre parole se il numeratore W aumenta, basta essere capaci di incrementare il denominatore P in maniera tale che il valore della frazione risultante sia minore del valore di quella precedente! Banale no?!?Così come parlare nella realtà di parità di margine ha poco senso, quando si sa che l’efficienza che si vuole perseguire con una maggiore produttività deve almeno in parte riversarsi sull’azionista, e questo lo so bene, in quanto fa parte del target iniziale di cui solo mezza riga ho poco sopra detto. Banale no!?! Ma non banale a realizzarsi nella realtà italiana, maglia nera o quasi nel contesto europeo.

E per questo annoto qualche valore della produttività di qualche altro paese (non ho ancora i dati OCSE di fine 2022 completi, ma solo di alcuni di essi), di fronte ai quali parlando di consuntivo 2021, il nostro allora dichiarato “andar meglio” era veramente misera cosa al confronto con la media europea e con gli altri.

L’unità di misura è il “PIL per ora lavorata”, per non far torto a nessuno.

 

La media dei paesi OCSE era 56,35 $

Irlanda (1) 128,2; Lussemburgo (2) 99; Norvegia (3) 84,4; Svizzera (4) 76,6; Danimarca (5) 75,8; Svezia 87) 73,7; Belgio (8) 73,6; Germania (10) 68,3; Francia (13) 66,7; Italia (17) 54,6 che precedeva in Europa solo Spagna e pochissime altre

 

La variazione percentuale era stata del 136,24%

Con l’Italia al 34° posto con variazione assoluta +1,8 e variazione percentuale 93,41 quindi sotto il 100, precedendo solo Grecia (che mi rifiuto di considerare un parametro valido di confronto) e il Lussemburgo (ma mi piacerebbe essere il Lussemburgo in quanto a Pil pro capite), tutte le altre sopra il 100.

 

Tralascio la clusterizzazione con algoritmo k-Means/k-Silhouette per non appesantire il commento, la quale ci pone, nei due clusters C1, C2, desolatamente in coda al C2 rosso.

Mi avrebbe fatto piacere qualche considerazione tua sul punto QUINTO



 

Un caro saluto

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Il discorso sulle materie prime è datato, dopo quella conversazione ci siamo confrontati su parecchi altri argomenti. Per questo ti ho chiesto come mai non ti fossi rivolto direttamente a me.
Comunque, va bene così, non ha importanza.

Estrapolare pezzi di discorso da un contesto e attribuirgli significati ”altri” non è corretto. Francamente non so perché tu lo faccia.
 
Tu parli di singola impresa, al più di un settore. Io ti parlo dell’intero sistema economico.
 
L’errore nasce quando tu estendi la portata dei risultati, dell’andamento di un singolo settore o finanche il possesso o meno di un determinato asset allo stato di salute dell’intera economia. Ma questo lo dice l’evidenza empirica non lo dico io che voglio essere il Verbo. Magari sei tu che mi percepisci in questo modo perché tolleri mal volentieri il dissenso. Vedi – mi sembra di avertelo già detto – il fatto che tu abbia lavorato in un grosso gruppo non ti dà alcuna patente di veridicità o di autorità ai miei occhi. A maggior ragione se questo gruppo eventualmente per anni è stato sostenuto dal bilancio pubblico o mediante altri interventi ed eventualmente una delle sue imprese è stata beccata a fare cartello e per questo è stata multata pesantemente dall’Unione Europea.
Non è quello fare impresa. Fare impresa significa riuscire a stare sul mercato senza l’aiuto dello Stato, ma solamente mediante le tue capacità rispetto a quelle della concorrenza.

L’hai scritto tu, se non ricordo male, che le materie prime rappresentano il driver dal quale scaturisce tutto il resto (occupazione, salari, potere d’acquisto ecc).
 
Ti ho fatto vari esempi di Paesi che pur ricchi di materie prime hanno redditi pro capite in ppp stagnanti da anni e/o bassa occupazione. Ti ho citato studi effettuati da parte dell’OCSE. Anche , se non ricordo male, ti ha riportato uno studio a tal proposito.
Hai le materie materie prime, ma se hai un governo che poi non ti investe in infrastrutture, in istruzione ecc. Cosa te ne fai delle materie prime? Se hai una banca centrale che anziché stabilizzare il valore della moneta e tenere sotto contro l’inflazione finanzia il deficit stampando moneta cosa te ne fai delle materie prime? In Argentina l’inflazione è al 100%. Cosa se ne fanno delle materie prime con un’inflazione al 100%?
Se i ricavi derivanti dalle materie prime non vengono utilizzate per adeguate politiche di welfare, il benessere derivante dalle materie prime rimane concentrato su poche mani. Se hai un sistema finanziario che per incapacità o clientelismo finanzia attività non redditizie che te ne fai delle materie prime?
Se mancano tutti gli elementi di cui sopra al più, ripeto al più, le materie prime vanno a beneficiare la singola impresa, e le imprese ad essa collegata ma mai e poi mai un sistema economico costituito da decine di milioni o centinaia di milioni di persone.
 
Ma l’80 e 20 di Pareto non c’entra nulla con la risposta che mi hai dato. Il punto banalmente è il seguente: io posso avere una società nella quale le risorse sono distribuite anche in maniera diseguale (metti le percentuali che più ti piacciono) e muovermi verso uno stato del mondo nel quale la disuguaglianza aumenta. Ok? Ma se lo stato del mondo verso cui mi dirigo mi garantisce che l’individuo che sta peggio ha migliorato il suo benessere che rilevanza ha che sia aumentata la disuguaglianza? Sulla desiderabilità di questo secondo stato del mondo rispetto al primo concordano anche coloro i quali misurano il benessere collettivo solo sulla base del benessere di chi sta peggio. Se chi sta peggio ha aumentato il proprio benessere allora il benessere collettivo è aumentato. Da policy maker prenderò quelle decisioni che permettono di aumentare il benessere di tutti anche sotto la condizione che ciò comporti un aumento della disuguaglianza. Quando questo esito non sarà più possibile (aumentare il benessere di un individuo senza allo stesso tempo peggiorare il benessere di un altro individuo) vorrà dire che mi troverò in uno stato del mondo Pareto-efficiente.
Ma questa mia considerazione era legata ad un commento di un blogger il quale guardava solo all’aumento o meno della disuguaglianza ai fini della valutazione del sistema economico. E’ un modo di valutazione che si basa su schemi ideologici anziché sull’efficienza.
 
Cosa intendi per ”italianista a tutti i costi”? Anche questa è estrapolata dal contesto.
 
Qui per mesi è stata scritta ogni corbelleria hilander, anche da parte tua. Noi stavamo sopportando costi maggiori da parte dei russi. Noi eravamo già in recessione. La classe media europea sarebbe scomparsa o è in procinto di scomparire. Senza il gas russo saremmo morti di freddo. ecc.
Tutte stupidaggini ampiamente smentite dai fatti. Se poi tu ritieni che per misurare il Pil, l’occupazione, il consumo ecc. anziché affidarsi a chi questi dati li misura e li pubblica quotidianamente bisogna rivolgersi al cittadino X o a non ben specificate organizzazioni settoriali allora siamo veramente alla chiacchiera da bar e a quel punto non ti seguo più.
 
Io assisto contabilmente e fiscalmente ingegneri, geometri, imprese siderurgiche che mediante i bonus edilizi hanno visto i propri utili finanche triplicare, ma stanno sempre lì a lamentarsi.
 
Da questo tipo di persone che diffondono allarmismo, catastrofismo perché esplicitamente avversi all’Occidente, alla società e ai valori occidentali difendo l’economia italiana. Difendo il modo di vivere occidentale, le sue istituzioni, da chi non capisce o fa finta di non capire che da oltre un anno sono sotto attacco da parte delle peggiori autocrazie del pianeta, che da anni parlano di decadenza, debolezza occidentale. Che poi l’economia italiana abbia enormi problemi questo non lo metto in dubbio e se hai letto i miei commenti ne ho parlato in relazione alla tassazione elevata, alla spesa pubblica inefficiente, alla scarsa concorrenza in determinati settori ecc.
Ma se facciamo il confronto tra sistema italiano e russo o cinese siamo sue due pianeti diversi. In relazione al Pil procapite, all’indice di sviluppo umano, alla distribuzione del reddito allo stato sociale ecc.
 
Certamente che la produttività dipende non solamente dal lavoratore, ma anche dal grado di sviluppo della tecnologia, dall’organizzazione del lavoro, dalle abilità della forza lavoro ecc.ecc.

W/P+M=I è una formula generale che ti dice tante cose. Io te l’ho scritta perché ho avuto l’impressione che non la conoscessi dato che hai tirato in ballo la perdita del potere d’acquisto (sbagliando il trimestre tra l’altro) senza fare riferimento alla produttività. Le due cose devono andare di pari passo, altrimenti il costo del lavoro per unità di prodotto aumenta.
 
 
Buona giornata 

Modifica il 1 mese fa da MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Non sono di monocultura FIAT come tu presupponi: ci sono entrato già a un certo livello direttivo e non più giovanissimo.
Ho esperienze precedenti nel mondo delle costruzioni a livello internazionale: strade, ponti in cemento armato, opere idrauliche, lavori antierosivi, un paio di centrali termoelettriche, lavori aeroportuali, reti di distribuzione idrica, con partners quali cGEE ALSTHOM, SNEL, ETS, SONATRACH, MONTREAL, EXPO.. la maggior parte opere finanziate dalla Banca Mondiale e dal F.E.D., esperienze in cui spostarsi dai Ministeri ai cantieri faceva acquisire quella “agilità” necessaria a trattare con uomini di governo e al contempo a gestire “materiali e lavoro”, con la stessa passione con cui ho frequentato locali e casino dei paesi visitati.
Poi venni chiamato in FIAT e approdai al Gruppo IVECO dove sono stato fino al 2006, dal 2006 diciamo che seguo quello che è stato il mio grande amore da sempre, la finanza internazionale, e diciamo che la conoscenza e spesso familiarità con CEOs e azionisti di grandi gruppi mi hanno reso piacevole questo mio passatempo.
In quanto al mio periodo nella grande industria, mi sono sempre tenuto al di fuori da correnti, ho sempre avuto la fama di uomo riottoso al guinzaglio e attento al mondo operaio, anche politicamente, e di ciò ne ho sempre fatto vanto.
In quanto alla produttività del lavoro, credo che tu abbia avuto una impressione sbagliata, ma qui facciamo patta perchè io avevo avuto la stessa impressione su di te.

Buona serata

Poi un giorno magari mi dirai di quale zona della Sicilia sei, visto che in Sicilia oltre che parenti ho amici dai tempi dell’adolescenza, specialmente zona orientale, quella dove i catanesi dicono che c’è vera industria e si lavora per davvero, e che io ricordo dai tempi dei Rendo, della Jonica (che sta sempre lì), del Circolo del Bridge, du pisci di Ognina, di Acitrezza e Acicastello.

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Credevo che ad un certo punto mi avresti risposto con una celebre frase dell’Avvocato Agnelli: ”Quello che va bene alla Fiat va bene all’Italia”. 🙂

Tra l’altro, mi hai fatto venire in mente un’altra considerazione fatta dall’Avvocato ad Enzo Biagi e riportata nel libro ”Il Signor Fiat”. Biagi chiedeva ad Agnelli come mai quella differenza di suono, quando si mette la freccia, tra una Fiat Uno ed una Volkswagen. Agnelli gli rispose che in quella differenza c’era tutta la differenza tra Italia e Germania. E capisco quanto fosse azzeccata quando vedo certe follie tipicamente italiane.

Non ho capito il senso di questo tuo commento: volevo solo dirti che non sono di monocultura, che avremmo potuto parlare di molte cose: era un semplice modo di farci conoscere meglio, come credevo corretto per i partecipanti a un blog.
Qualunque altra interpretazione tu abbia voluto dargli è sbagliata, e se invece era una battuta era una battuta del cazzo, che non mi rappresenta minimamente, perché non ho mai pensato di voler somigliare o emulare Giovanni Agnelli, che ho ovviamente conosciuto e dovuto ascoltare in tanti meeting di alta direzione: avevo altri maestri e altri simboli.
Ma visto che non hai alcun interesse a chiacchierare tra noi, voglio almeno non deluderti e non averti fatto scrivere la tua battuta a vuoto sull’Avvicato-style, per cui ti dico che un giovane ventisettenne hilander aveva la sua villa vicino a quella del vecchio Astaldi, in un momento storico in cui il mondo delle infrastrutture era un feudo dei grandi costruttori italiani…
così ti piace?

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Rilassati amico, rilassati. Era una semplice battuta visto che, da come emerge nei tuoi commenti, sembri essere molto legato alla Fiat. Non ho scritto da nessuna parte che il tuo maestro, simbolo, modello fosse Gianni Agnelli.

Allora va bene così!
Non è mai stata la FIAT il mio grande amore, ma ne conosco gli aspetti meglio di tanti altri che qui e altrove ne parlano essendo prevenuti e poco informati.
In campo industriale, in termini di organizzazione di gruppo, di metodologie, di tecnologie applicate, di Centro Ricerche, di Amministrazione aziendale, ancorché ormai da lungo tempo non più italiana, è comunque il top in Italia ed io trovo giusto dirlo.
E comunque rappresenta ancora, malgrado la sua uscita dall’ambito strettamente italico, il riferimento industriale, tecnico, economico, sindacale e perfino sociale di un intero settore.
E tu, per il mestiere che fai lo sai certamente.
Per quanto riguarda il mio cuore, altri sono stati e sono (in giovinezza e in vecchiaia) i riferimenti che me lo hanno fatto battere più forte.
Ma l’emozione è una cosa e l’obiettività storica è un’altra.
Buona prossima festa dei lavoratori…

Leo 62

Solita bella analisi di Parabellum con il Generale Capitini, che è uno che di strategie e tattiche ne capisce abbastanza… probabilmente il punto della situazione attuale più credibile che c’è in giro.

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

”Prima considerazione – ISTAT dice oggi: potere di acquisto -3,7% nel primo trimestre 2023. A parte il balletto dell’Istituto che passa ogni mese dal rock al ballo della mattonella, da “operaio metalmeccanico di fonderia” gradirei una qualche spiegazione su questo dato da qualcuno degli economisti della SR, almeno da chi per mesi ci diceva che il potere d’acquisto dei nostri salari cresceva.”

Perché non ti rivogli a me, visto che la discussione sui salari l’hai avuta con me?

Mi sa che hai letto male, il -3,7 non riguardava il primo trimestre del 2023, bensì il quarto trimestre 2022. Considerando l’intero 2022 l’andamento dei consumi è nettamente positivo.

Siccome non ho dati a disposizione sull’andamento dei salari reali netti, ma posso solo ipotizzare sulla base dell’andamento dei consumi, la spiegazione più immediata è che gli aumenti salariali essendoci stati a gennaio e giugno sottoforma di taglio del cuneo fiscale, abbiano sorretto i consumi fino al 3°trimestre, per poi non reggere nel 4 trimestre, comunque confrontato con il terzo.

”Nel 2022 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.909.154 milioni di euro correnti, con un aumento del 6,8% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è cresciuto del 3,7%.
Dal lato della domanda interna nel 2022 si registra, in termini di volume, un incremento del 9,4% degli investimenti fissi lordi e del 3,5% dei consumi finali nazionali. Per quel che riguarda i flussi con l’estero, le esportazioni di beni e servizi sono salite del 9,4% e le importazioni del 11,8%.”

Non dimenticare inoltre che:

W sono i salari
P la produttività
M margine di profitto per le imprese in percentuale
I inflazione

W/P+M=I

Se continuo ad aumentare i salari in maniera indipendente rispetto alla produttività non faccio altro che aumentare l’inflazione, a parità di margine per le imprese.

hilander

Auguri di serene Festività Pasquali all’amico Fabrizio, a tutti i blogger e ai loro cari

Bob Aka Utente11880

Grazie. Auguri x tutto.

Leo 62

Ricambio di cuore, a te e famiglia…

Waters

Contraccambio carissimo.. .

Leo 62

Contributo musicale per la Santa Pasqua… rispetto alle solite esecuzioni da notare che è su strumenti originali. Io la trovo notevole…

2010 nessuno

Notevole sì, grazie Leo.

hilander

Qualche considerazione da chi ozia in rilassante convalescenza, lontano dalle vicende che ammorbano le scene nazionali (terreno ormai coltivato a nostalgie sovraniste), europee (dove non basta la attesa Finlandia militarizzata a rimuovere l’immagine di immobilismo), mondiali (di cui volutamente ignoriamo le reali mutazioni, aspettando di poterne cantare unicamente quelle da noi desiderate).

L’essere sospeso tra un presente storico mediocre e un futuro personale certo, ma con la consapevolezza di aver vissuto un passato assolutamente migliore dell’oggi, è in fondo un privilegio, quello di poter gareggiare con il destino, vincendo e perdendo a cicli alterni, e facendo patta ogni giorno di vita in più.

Prima considerazione – ISTAT dice oggi: potere di acquisto -3,7% nel primo trimestre 2023. A parte il balletto dell’Istituto che passa ogni mese dal rock al ballo della mattonella, da “operaio metalmeccanico di fonderia” gradirei una qualche spiegazione su questo dato da qualcuno degli economisti della SR, almeno da chi per mesi ci diceva che il potere d’acquisto dei nostri salari cresceva. Ugualmente i telegiornali con insistente sadismo da un paio di giorni ci stanno gonfiando i coglioni dicendoci che i consumi alimentari si sono ridotti (ma non dovevano essere aumentati?), così come le famiglie riducono le spese di abbigliamento etc (ma anche qui qualcuno mi diceva che le famiglie invece spendevano e avrebbero speso di più, come uno dei segnali di un rilancio della crescita alla grande!); e poi sul previsto nuovo impetuoso galoppare degli indici industriali (PMI in testa, sul quale c’è chi vuole insegnarne la lettura a chi per anni ha contribuito con altri colleghi a costruirne modello e dati relativi) che ci dicono oggi invece andare impietosamente a un trotto pieno di rotture.

E mi fermo qui perchè non voglio unire al sadismo dei media anche il masochismo personale, rilanciando però la domanda agli “specialisti” circa la risoluzione del loro teorema: ”dimostrare come il da loro previsto AUMENTO del POTERE d’acquisto dei salari abbia portato a diminuzione dei consumi e taglio delle spese per la famiglia?”, ovviamente lasciando fuori l’inflazione, che peraltro riducendosi rispetto al previsto, avrebbe dovuto eventualmente contribuire a incrementare spese e consumi.

E come sarebbe bello se per una volta qualcuno avesse costruito un modello che preveda gli effetti della siccità (evento ormai ricorrente come quello delle esondazioni o delle frane sulle strade), ne individui i parametri prevalenti e suggerisca le azioni concrete per annullarne gli effetti, perché onestamente a me, che lavoro in fonderia, che mi se ne venga dopo a illustrare la statistica dei danni può solo far venir la voglia di prendere a calci in culo chi me la viene a proporre.

Seconda – “Economia circolare”: mentre il nostro governo brancola nel buio (ma sanno che cosa sia?), malgrado gli eccelsi consulenti in economia al servizio lautamente pagati, qualcuno (Stellantis) ne mette in piedi il primo hub OPERATIVO di una certa consistenza, modello di business sostenibile nelle strategie di decarbonizzazione.

Non ricordando di avere sentito qui parlare (o perlomeno non diffusamente né con riferimenti concreti e reali) di “Circular Economy”, mentre dell’hub di Mirafiori ho ovviamente dettagli, oltre che obiettivo industriale e target economico, proprio perché nella definizione è inserito il sacro termine “economia” mi piacerebbe che fosse proprio un economista (e non già un uomo di industria) a esporci della “economia circolare” sia la “dottrina”, che la “mission”,  che le “azioni” che ogni professionista di ogni competenza specifica componente del team dovrà mettere in atto per realizzarla.

Ovviamente, come di consueto, le mie conoscenze e i miei interessi sono prosaicamente orientati a vedere il risultato concreto, dato che almeno di questo esempio conosco presupposti, ipotesi, tesi, meccanismi operativi e quali saranno le professionalità chiamate a svolgere l’intero teorema, che alla fine darà il suo c.v.d. in miliardi e in posti di lavoro, in tempistiche di riduzione/azzeramento di emissioni CO2.

Ma, resomi conto e accettato che come più volte dettomi che l’esperienza non conta un cazzo rispetto agli “studi”, lascio quindi volentieri ad altri che “studiano” e volano più in alto la poetica della filosofia economica, pregando di spiegarci però in termini spiccioli e comprensibili, con considerazioni proprie senza trascrivere o citare manuali scritti da altri, visto che di geni e dottori in materia non ve ne sono, che i generalisti sono all’indice, perchè l’economia circolare non può generalmente prescindere dalle specificità settoriali (e addrittura territoriali) e dalle competenze eccellenti in sistemi produttivi, tecnologie dedicate, riciclo, componentistica.

Ed infatti a Mirafiori è in atto la selezione di personale specifico con bagaglio tecnico ed esperienza (caratteristica odiata dai teoreti della macroeconomia, che comunque sfruttano quella altrui) certificata nei processi produttivi. Ma come detto lascio ad altri l’onore di una dotta e chiara esposizione della “economia circolare”.

Terza – Von der Leyen e Macron vanno in Cina, ufficialmente per dare un’occhiata da vicino al piano di pace (pace o resa???) cinese di Xi su Kiev: passo inutile o comunque impervio a mia opinione (che non conta un cazzo) e neppure “sincero”: Xi lo sa e, per chi sa leggere il mandarino tra le righe, la stampa cinese anche… in realtà la Von der Leyen (che è politicamente uno zero di pura rappresentanza) è là per una gita turistica, e Macron per “salvaguardare” il business e gli investimenti francesi in e con la Cina, in quanto per il resto esiste la promessa del presidente francese a Biden di non prendere in alcuna considerazione, qualunque ne sia il contenuto, alcuna proposta cinese di pacificazione sul conflitto in Ucraina: a meno che i due non vogliano mostrare una velleitaria e fuori luogo immagine di autonomia rispetto alla posizione USA, o che Xi proponga un piano che mostri una Russia rientrata nei suoi confini e una Crimea a un referendum controllato dall’ONU!

Quarta – Xi, al vertice Cina/Asia Centrale, ha di fatto ufficializzato la “customizzazione” di alcuni paesi ex-sovietici, sottraendoli al controllo di Mosca e attirandoli nella propria sfera (i nomi sono noti): è un altro esempio di quanto da un secolo sostengo a proposito di quella manovra di indebolimento politico della Russia che piace alla Cina, in cambio del sostegno promessole e attuato finora economicamente nel conflitto e politicamente in campo ONU e internazionale: e Putin obtorto collo ha dovuto accettare per non perire di lunga malattia bellica.

Nel contempo anche in Italia i media si stanno accorgendo, e lo scrivono, che i programmi cinesi di collaborazioni commerciali con i paesi ONU stanno notevolmente incrementando numero di paesi coinvolti, volumi, fatturati, utili, benefici indotti in un trend commerciale che è in grossa progressione (numeri e percentuali sono visibili sugli outlook ufficiali), superiore alle previsioni, così come è per l’ASEAN: e a parte qualche ostinato o illuso sovranista ci siamo decisi a prenderne atto, almeno nel caso dell’industria, che come è noto precede il pachiderma governativo, così come il naso di Cyrano precedeva il proprietario.  

Mentre intanto noi, potenza economica e militare europea e in seno alla NATO, ci culliamo ancora nell’attesa certa prevista dai bene informati che i mutui cinesi, la politica del solo figlio, il ritorno sicuro dell’America Latina in seno agli USA, la processione dei paesi asiatici ad implorare Washington di accoglierli sotto l’ala protettrice facciano esplodere la “bolla cinese”.

E intanto dobbiamo difenderci nelle nostre piccole beghe con i grandi alleati d’oltre Atlantico, che, oltre a sponsorizzare il loro “fake made in Italy”, ci stanno dicendo (spero l’abbiate sentita anche voi) che la pizza, la carbonara e gli spaghetti sono nati negli Stati Uniti (California, se non erro), dimenticando che quando la Regina Margherita si gustava la pizza omonima. loro scoreggiavano cavalcando sui broncos per i troppi fagioli mangiati (è letteratura western!), e William Cody veniva a prendere lezioni di equitazione dai butteri maremmani.

 

Quinta – E’ assolutamente vero che gli USA si apprestano a immettere liquidità sui mercati: un nostro amico qui l’ha detto giorni fa, se ben ricordo rispondendo a Leo (caro Leo in questo MJ ha perfettamente ragione), ed è una delle cose in cui sono d’accordo con lui, perché lo fanno da sempre ciclicamente e da sempre lo so nei modi, nei tempi, nell’entità dei volumi e nei canali utilizzati, e già appunto lo stanno facendo ora: peccato però che MJ non avesse detto appunto all’incirca quanto, come, l’origine dei fondi, su quali mercati e per quali progetti, perchè, sia chiaro, in finanza ogni operazione ha fine ultimo un progetto.

Sarebbe giusto, visto che per averne parlato con assoluta certezza deve pur saperlo, ci facesse condividere se si tratta di quadrilioni, di trilioni o solo la miseria di centinaia di miliardi, e ci rendesse edotti dei canali di “emissione” e dei percorsi di “immissione” sui mercati: autostrade internazionali, strade di confine, sentieri di montagna, piste di deserti, rotte marittime (tutte comunque assolutamente legali, pilotate e garantite dal Treasury) anche con paesi non propriamente politicamente allineati/alleati: questo perché magari un pugno di quadrilioni  che dagli USA transitino attraverso istituti bancari arabi o cinesi forse anche agli occhi di questo ignorante operaio di fonderia che sta scrivendo e di quelli sprovveduti come lui avrebbe un valore diverso, anche ideale e politico, di qualche centinaia di miliardi o una decina di trilioni che transitino su banche europee verso il mercato secondario. E poi per i più curiosi venisse anche detto per sommi capi se sono bond e di chi, cash, commodities, e magari anche sulle procedure di “trasmissione” (detto in parentesi, io, se lo sapessi, non lo direi neanche sotto tortura!).

 

Sesta – Avevo detto, a inizio anno, con assoluta certezza per diretta conoscenza di questo programma, che vi sarebbe stata una missione stanziale, durata un paio di anni, dell’IMF in Europa (sede in Germania, ovviamente paese guida europeo, permettetemi di omettere la città al momento) per “occuparsi” di BCE. A godimento di qualche amico aggiungerò che avrà le caratteristiche di “studi”, tipici peraltro del Fondo e peculiari di chi, come le molte pubblicazioni e gli studi precedenti testimoniano, se ne occuperà, insediandovisi a maggio.

La presenza di ex-pupilli della Lagarde non può che piacere alla stessa e in qualche modo con lei convenuta, anche perché una specifica attenzione era indispensabile “in loco”, dopo che il Fondo come noto ha investito recentemente in maniera importante in Ucraina sulla ricostruzione paese, e questo è un segnale importante assolutamente non politico ma meramente finanziario.

Settima – l’OPEC ha ridotto la produzione del petrolio e derivati: per ora l’aumento carburanti è di qualche centesimo, ma sposandosi con la decisione della Meloni di non sgravare il costo dalle accise, sarà un qualcosa che peserà ulteriormente sulla spesa di chi deve o vuole usare l’auto e sui costi dei trasporti su gomma e non solo.

Ottava – A margine dell’incontro tra McCarthy e Tsai Ingwen, capo del governo di Taiwan, dimessasi da capo del partito DPP dopo la sconfitta alle amministrative del 26 novembre, in cui ha perso Taipei e le principali città dell’isola, sotto il controllo oggi del KMT conciliante con il governo di Beijing, a chi interessa o non ha informazioni dirette da Taiwan, qualche flash, di quanto da là mi si riferisce.

La situazione interna recita di una situazione critica e di un clima per niente sereno con i sindaci plenipotenziari del Kuomintang che governano le loro città in totale autonomia, sovente in opposizione con gli indirizzi governativi, seguendo invece le direttive del KMT oggi appunto ancora all’opposizione (dura ed “economicamente” forte) di un governo traballante in ottica elezioni future.

La popolazione è assolutamente insoddisfatta per la peggiorata situazione economica e inflazionistica acuitasi con le frizioni USA-Cina: e anche se questa non è obiettivamente una responsabilità del DPP, vallo a fare capire alla gente che fa i conti con le monete che ha in tasca e che addossa tale responsabilità al DPP, che con Tsai ha governato gli ultimi 8 anni: insomma la gente dice che con il KMT (e con il sostegno economico e industriale della Cina Mainland) si stava meglio. Il problema è che lo sostiene gran parte degli industriali taiwanesi (molte companies sono a capitale misto da sempre) E tutto ciò attenua anche il fervore idealista della massa nazionalista distratta dai conti quotidiani.

Non si è certo al rischio di una guerra civile (anche se in oriente non si sa mai!), però le promesse di Beijing di ampia autonomia “politica” a un Kuomintang nuovamente al governo (se ci sarà) e “totale” nelle scelte economiche e commerciali worldwide piacciono a più di un politico lusingato dalla prospettiva di uno scranno nel Congresso a Beijing e a più di un imprenditore perché la Cina Mainland non ha mai fatto mancare supporto liquido: e a costoro il pattugliamento di navi e aerei cinesi non dà fastidio più di tanto.

Nel frattempo il KMT si mantiene in un atteggiamento ambiguo; e di ciò dovrebbero approfittare gli USA puntando sui potenti del Kuomintang invece che su un capo perdente di un governo in grande difficoltà… il KMT è assolutamente conscio dell’attuale debolezza che proprio il KMT ha causato di un capo del governo, dimissionaria da capo del suo partito, sfiduciata da una parte importante dell’elettorato, in un governo certamente indebolito e che ha fuori controllo alcune città importanti a cominciare dalla capitale, dal porto più importante, dalla città dell’aeroporto tanto per fare qualche esempio… però, detto ciò, al KMT, che appunto tiene in ostaggio questo governo controllando i punti nevralgici dell’economia (è bene ricordare che il destino economico di Taiwan si gioca tutto sull’impex e sull’industria), fa comunque comodo restare alla finestra e che sia Tsai ad esporsi con gli USA, sapendo che ne erediterà e godrà benefici economici eventuali con gli americani e non sarà responsabile di passi falsi compiuti da Tsai e dal DPP, che irritino la Cina.

Io non so cosa potranno e vorranno fare gli USA, che continuano solo a parlare di armamenti, ignorando il fatto che a Taiwan è lo status quo che interessa mantenere all’ONU e per ora anche alla Cina, e che quindi la guerra di Formosa si combatterà ancora per anni con battaglie commerciali e finanziarie, in cui al momento sono in svantaggio e non hanno niente da perdere se ci punteranno sopra liquidità, partecipazioni societarie, proposte d’avanguardia e, soprattutto tanta tanta tanta accorta privacy e disinvoltura d‘azione, cose queste ultime due che paiono essere state smarrite dagli ultimi due presidenti focalizzati piuttosto nel volere mostrare alla parte politica avversa e pubblicizzare all’elettorato “quanto siano bravi”.

Ma so già che ciò che ho detto poco o niente conti per quelli che affondano le natiche nella poltrona di casa dilettandosi in masturbazioni intellettuali sul diritto internazionale, che a loro dire garantisce (io dico potrebbe garantire, ma sono pronto a scommettere che non lo farà) la sovranità non sancita, non certa, e da quasi nessun paese dell’ONU riconosciuta, di Taiwan.

D’altra parte, per pura amichevole polemica, mi si dica per quanti e quali paesi si sia fatto ricorso al diritto internazionale con esito determinante per difesa/affermazione dell’indipendenza e della sovranità: quando invece purtroppo siano il potere del danaro, la forza delle armi, gli interessi economici dei potenti a tracciare con penna, riga, squadra, compasso e goniometro i confini dei paesi, e quindi a stabilire i perimetri delle sovranità territoriali scavalcando in gran parte le continuità culturali, storiche e persino etniche.

A chi contesterà questa mia riflessione mostrerò la cartina dell’Africa così come suddivisa dagli europei, ricordando che molti degli scontri tribali attuali sono figli proprio di quella scellerata architettura geografica, ma forse solo a chi in Africa ha vissuto è stato evidente questo fatto.

E anche sul Centro e Sudamerica, in tempi meno recenti, era avvenuta la stessa cosa.

Sull’Asia (in cui ormai conglobo la Russia dato che parlare di Eurasia non ha più senso dopo che l’Europa ha ripudiato Mosca e onestamente non basta la Turchia, che Asia non si sente ma Europa, a mantenerne la definizione) il discorso è solo più complesso, ma in buona sostanza non cambia.

Sul Nordamerica esistono gli indiani d’America, buoni testimoni, a raccontarci la storia delle invasioni europee, degli stermini, delle riserve, della suddivisione Canada/USA (altro bella linea tracciata con la riga), e poi più a Sud, a parte l’epopea retorica di Alamo, non è stato forse un conflitto tra “immigrati” europei?

Buona serata e soprattutto serena Pasqua a tutti.  

Bob Aka Utente11880

L’ho già scritto e lo ripeto: questi sono, con buona pace del 30% di italiani che hanno affidato a loro il Paese in cerca di un “cambiamento”. E se certe intemerate si sputtanano da sole, spero che passo passo non si arrivi a una nuova repubblica di Salò.

lo-lo-love me like you do (a.k.a. scusameri)

Intatto, zitta zitta, la Scozia ha appena prodotto il primo Primo Ministro musulmano in Europa. Ha sconfitto una rivale bigotta cristiana. Ha 37 anni.

In Inghilterra, un Primo Ministro Hindu di 42 anni (di ideologia opposta).

Begli esempi sia di democrazia laica, che antepone le idee politiche alle radici religiose, sia di anti-gerontocrazia.

Per me sono piccoli barlumi di speranza in un periodo politico dominato dalla marmaglia populista.

Modifica il 2 mesi fa da scusameri
2010 nessuno

Viviamo in società, anche quelle,cosiddette avanzate, occidentali, per cui un Regno Unito che sette anni fa aveva votato per la Brexit, oggi “produce” questi due premier, come da te descritti, anzi, parlando di Brexit, adesso un sondaggio rivela che i britannici hanno più fiducia nell’Unione Europea che in Westminster. Ciononostante io, pur nutrendo parte delle tue speranze, visto che le due religioni professate o di derivazione di questi due politici hanno spesso e tutt’ora manifestato un volto intollerante, aspetterei di vedere l’azione politica sul lungo periodo di questi signori, prima di darmi completamente ai rallegramenti.

lo-lo-love me like you do (a.k.a. scusameri)

Indubbiamente, 2010. Le persone in questione potrebbero rivelarsi fallimenti completi. Il mio punto era più sul fatto che è possibile proporre politici al pubblico sulla base di qualità, vere o presunte, che chiaramente prescindono dalla loro religione. I musulmani in Scozia e gli Hindu in UK costituiscono meno del 2% delle rispettive popolazioni.

Vero che anche noi, portando puttanieri e fascisti al governo, abbiamo dimostrato una visione abbastanza laica del mondo. Però, per qualche motivo, questo approccio (analogamente ai trionfi passati di BoJo) mi ispira un pò meno ottimismo.

Anche i conservatori nel loro piccolo si incazzano

Leo, ti dovevo una risposta a “se l’occidente è in merda a medio e lungo termine ( e ti assicuro che lo è… ) e perché chi è del mestiere non ha ci ha capito un cazzo… e continua non a capirci un cazzo… “, che era finito sotto l’intervento “tombale” di hilander.

Che l’occidente a lungo termine finisca male direi che e’ piuttosto probabile, visto che succede a tutto. La questione e’ se siamo nel 470 o nel 270. Un filosofo/storico/politologo come tu vorresti essere guarda agli eventi e cerca di capire quale tesi supportino, tu invece parti dal’assunto quasi messianico che stia per andare tutto in vacca (salvo poi rifugiarti nel medio-lungo quando ti viene dimostrato che sul caso specifico hai scrittto fregnacce ma questo e’ un altro discorso) e leggi ogni evento in questa luce, ignorandone altri o interpretazioni alternative. Insomma sei molto piu’ vicino alle sette pentecostali americane, che blaterano del lungo periodo (quello dopo la morte) ma in realta’ sono note per gli scandali finanziari e gli abusi sessuali.

Quanto a essere del mestiere. Io sono d’accordo con te che non bisogna prendere per buono tutto quello che ci propina il mainstream, e sono d’accordo con chi dice che groupthink e’ un problema vero delle istituzioni; i temi posti da Benda nel Tradimento dei Chierici (per te che sei di cultura francese) sono ancora piu’ attuali oggi. Infatti sono grato a Roubini che predisse la grande crisi finanziaria, a Montagnier che mise in dubbio l’origine naturale del covid, a Hersh che denuncio’ lo schifo di My Lai e Abu Ghraib, e allargando il campo a Zeman che denuncio’ il doping nel calcio, a Derrida e Foucault che ci hanno spiegato le distorsioni della nostra societa’, e a tanti altri pensatori eterodossi. Solo che loro hanno denunciato il sistema perché lo conoscevano da dentro, proprio perché ne erano dei veri esperti hanno potuto vedere e spiegarne le debolezze.

Tu hai sbeffeggiato e insultato solo perché non la pensano come te esimi professori come Acemoglu, esperti del settore dell’energia come Maxx, esperti di economia e di finanza dando pure dei prezzolati a quelli della bce, esperti di relazioni internazionali e di politiche di sicurezza, comandi militari, giornali con reputazioni centenarie, insomma chiunque lavori nel campo della politica estera, di difesa, energetica, in economia o finanza o nei media. In compenso ci hai abboffato di tutte le fake news russe possibili, dai laboratori segreti in Ucraina ai sistemi Caesar venduti ai russi e tante altre, e ci hai portato come fonti falsi miliardari e veri pregiudicati con zero credibilita’ al di fuori dei circoli complottisti di estrema destra o sinistra. Tra l’altro sono convinto che tu lo abbia fatto in buona fede, tanto era il tuo desiderio di accreditare le tue tesi finalmente con qalche pezza d’appoggio fattuale che non fossero i tuoi semplici pensieri.

E tutto questo tuo ardore contro la competenza professionale e questa totale mancanza di senso critico o di metodo analitico viene dall’alto di una laurea in scienze politiche presa quasi 40 anni fa in un ateneo secondario (che quelli bravi andavano a Parigi a Sciences Po o a Oxford a fare PPE); non hai mai lavorato in un’ambasciata, una banca privata o centrale, un ministero, un ente internazionale, uno stato maggiore, una multinazionale dell’energia o delle armi, un centro studi con una qualche reputazione, in servizi di sicurezza o media di una qualche dffusione, in uno studio legale di livello, in una grande societa’ di consulenza di quelle con le mani in pasta dappertutto. Non c’e’ traccia di te in alcuna pubblicazione non dico quasi accademica come Foreign Affairs ma nemmeno in rivistine come Conoscere la Storia o Limes, insomma della tua storia professionale si puo’ dire che non hai mai mostrato mai alcuna competenza specifica in nessuno dei campi di cui scrivi qui. Il tuo curriculum, disponibile online, ti associa piuttosto alla ragazzetta carina di Ecce Bombo, quella che “mi interesso di molte cose…giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose…”. Un personaggetto simpatico, ma non certo un pensatore da Nuovo Ordine Mondiale.

Capisci bene che per fare il pensatore eterodosso bisogna prima essere stati esposti all’ortodossia, bisogna capire bene dal di dentro come funzionano le cose, altrimenti si e’ al livello da bar dello sport in cui Di Battista chiede al suo gommista se bisogna portare le olimpiadi a Roma (tu saresti il gommista) o peggio ai matti in piedi sulle scatole a Hyde Park che concionano i passanti sulla fine del mondo imminente. Percio’ capisci bene che la tua sparata contro quelli che “sono del mestiere”, in nome della tua fede nella fine dell’occidente, fa venire molti dubbi sulla tua personalita’. Qui c’e’ chi mi accusa di interloquire con te solo per coglionarti, ma io non sono cosi’ cattivo, lo farei se pensassi veramente che sei la persona orrenda che chiede la morte di un capo di stato o che fa battute squallide e meschine sui morti di una tragedia solo per fare il bullo con un altro utente del bloooog.

Invece sono ancora qui perché penso che tu sia rimasto un bambino, intellettualmente ed emotivamente, e con questo dialogo vorrei aiutarti a crescere e come tutte le cose ci vuole tempo e pazienza. Intendiamoci, sai molte piu’ cose di un bambino in senso letterale, ma questo e’ perfettamente compatibile con la figura dell’idiot savant (sempre in omaggio alla tua cultura francese), che abbina alla conoscenza di un campo specifico (nel tuo caso la musica) con un ritardo cognitivo ed emotivo in tutti gli altri campi.

Perché se non spieghiamo cosi la tua teoria che rispondi in modo efferato e violento a chi ti provoca dovremmo pensare che sei un fascista al motto di molti nemici molto onore mentre invece ti dichiari di sinistra; se non spieghiamo cosi’ i tuoi insulti in gran parte a base fecale dovremmo sospettare che tu sia affetto da coprolalia (o visto come ti ci diletti forse addirittura di coprofagia); se non accettiamo la tua violenza e incontinenza verbale come semplice mancanza di controllo del pargolo dovremmo pensare che tu sia sociopatico; se non pensassimo che ripeti a pappagallo qualsiasi bubbola e stereotipi solo perché non li capisci in quanto non hai svilupapto il senso critico, come il tuo riferimento ai Rothschild (a proposito: oggi contano ben poco nella finanza e nella politica) dovremmo pensare che sei un antisemita seguace di quelli che credono al Protocolli dei Savi di Sion (un altro fake russo, e come ti sbagli); se non pensassimo che sei un bambino che sogna a occhi aperti dovremmo pensare che tutte le affermazioni di tipo messianico sulla fine dei nostri tempi che fai siano il sintomo di una qualche patologia paranoide; infine se non pensassimo che devi ancora svilupparti un sacco dovremmo pensare che questo tuo distacco dalle relazioni sociali associato a una gamma ristretta di espressioni emotive (perlopiu’ negative) siano il segno di un disturbo schizoide della personalita’. E siccome non posso credere che tu sia un fascista antisemita coprofago sociopatico con venature paranoidi e schizoidi, penso sia piu’ semplice pensare che tu sia un bambino che va accompagnato nel suo percorso di crescita, spiegandogli sempre con pazienza tutte le cose cosi’ quando spegne la luce non muore di paura e e se la fa sotto nel suo lettino.

Comunque scusami ma adesso devo andare, in questi giorni dobbiamo prendere delle decisioni riguardo a progetti che valgono qualche frazione di punto del pil europeo. Detta cosi sembra niente di che ma sono pur sempre qualche decina di miliardi, e debbo assicurarmi che “la politica e la guerra’” non ne distorcano l’allocazione, ho letto qui che sono loro i veri motori di tutto quello che succede. Stammi bene e salutami il Caspio!

Sono commosso @Consy, veramente, che tu spenda tanto del tuo prezioso tempo per continuare a non capire assolutamente chi hai davanti, e che tu non lo capisca è quasi scontato, non hai proprio i mezzi, nè intellettuali né professionali… peraltro ti dò atto che stai cercando disperatamente di avvicinarti, ma ancora una volta non ci sei nemmeno andato vicino, l’hai solo sfiorata per caso ad un certo punto.
Continui a basare tutto sulla produzione accademica e sull’appartenere a certi giri, cui nemmeno tu appartieni, perché sei un quarta linea ad essere buoni, uno di quelli con cui io nemmeno parlo, anche se poi ti pavoneggi a proposito di “decisioni da prendere riguardo a progetti che valgono qualche frazione di punto del pil europeo” che se fossero sul serio in mano a gente come te, saremmo sul serio fottuti. Ma per fortuna non è così.
Sei talmente in preda al tuo inferiority complex che cerchi di sminuire chi hai davanti utlizzando una sorta di paternalismo che ti rende ancora più ridicolo di quello che già sei di tuo. Il sistema lo conosco abbastanza da dentro e meglio ancora lo conoscono quelli con cui lavoro, tu sei solo un gestore burocratico di qualche meccanismo secondario con qualche lettura che in qualche modo innalza il tuo standing, che alla fine è poco più di quello dell’impiegato specializzato.
Capisco che la cosa ti renda in qualche modo frustrato ma bisogna fare i conti con la realtà, e qui temo che quello che sta millantando sia tu, non io. Anche perché qualcuno che tu mi avevi detto conoscere tempo fa, interrogato mi ha detto di non sapere proprio chi tu fossi, ed uno dei miei mi ha detto che con gente come te gli AD nemmeno ci parlano.
L’ortodossia in realtà io la conosco benissimo, così bene che ho inziato, come detto già in passato dall’ambiente più ortodosso che esista, per motivi di famiglia, poi da lì mi sono mosso, ma certo le conoscenze sono rimaste, ed altre si sono aggiunte con la politica. Ed altri con altri tipi di carriere.
Con quelli di Sciences PO e con gli Enarques ci parlo senza problemi ed assolutamente alla pari, per fare questo non c’è bisogno dei pezzetti di carta che tanto ti emozionano.
Non ho lavorato in ambasciata, pur avendo potuto fare quella scelta, ma lavoro da tempo con varie ambasciate e conosco personalmente una decina di ambasciatori, ad alcune ambasciate che come sai non lavorano sempre benissimo, gli anticipo ina lcuni casi informazioni su deal strategici che di solito nemmeno hanno: i ministeri li lascio a quelli come te che ci sguazzano, la Banche ci lavoro in continuazione, e a livello di Cda, le multinazionali dell’Energia ( e delle infrastrutture ) le conosco bene, temo meglio di te, quelle delle armi le lascio a te perché mi fanno schifo. Quanto al resto ci sei andato vicino molto per caso… fuoco fuochino…e se metti un po’ di cose che hai detto insieme, allora ci sarai arrivato, ma sono cose e logiche che quelli come te non sono destinati a capire, e aggiungi io, per fortuna, altrimenti faresti più danni di quelli che già fai.
Quindi, in definitiva posso muovermi dietro le linee, e se tu non trovi nulla di ufficiale è perché non esiste null’altro di ufficiale, e posso dare dei coglioni a quelli che sono del mestiere, come te, perché so bene chi siete e cosa fate, e so bene della sostanziale inutilità della vostra casta… nel mio ambiente quelli come te sono definiti “i pesci lessi”.
Insomma @Consy Il fatto che tu spenda del tempo per questa tua insolente risposta, questa si da ragazzino preso in castagna, significa che ho colto nel punto.
Lascia perdere di occuparti dello sviluppo emotivo degli altri ed occupati del tuo che oramai sei vecchio, nella vita hai combinato quello che hai combinato ed è difficile che tu ti possa migliorare… anche se poi la speranza è ultima a morire.
Quanto infine al linguaggio, ognuno si merita il suo, tu hai iniziato a far sentire la tua inutile presenza perché ti eri scandalizzato di come interloquivo con alcuni utenti, e nel fare questo ti sei da subito rilevato per quello che eri un semplice borghesuccio benpensante che prova sempre a mettersi su un livello di superiorità con l’interlocutore… roba conosciuta @Consy, non sai quanta gente così ho conosciuto, ma generalmente tutti migliori di te, che alla fine, impalcabilmente, ti dimostri essere sempre quello che sei: una quarta linea.
Certo, qui dentro c’è di peggio, ci sono i caudatari,ci sono i tromboni da salotto, e alla fine il fatto che uno tutto sommato irrilevante come te abbia i caudatari ( e sia probabilmente a sua volta un trombone da salotto ) dimostra proprio che il sistema occidentale è alla fine. Forse più che l’Impero Romano ed il 470, ci sarebbe da citare la fine di quello Bizantino ed il 1453… tu lo sai si come è caduta Bisanzio… perché qualcuno si è dimenticato di chiudere una porta nelle mura… da est…
Stammi bene @Consy e questa volta va in pace sul serio… non capirci una minchia in fondo non è una colpa… qui dentro sei in buona compagnia.

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Ianmisugi

E meno male che è una quarta linea… Fosse stata una seconda o una terza non riesco nemmeno a immaginare come ti avrebbe ridotto. #Leostacce

Leo 62

Tu limitati a reggere la coda Stefano, che lo sai fare benissimo… e stai al tuo posto.

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Ianmisugi

Tranquillo Leo, conosco le regole del gioco. In pista c’è posto per un solo clown e tu sei perfettamente calato nel ruolo. Come mi suggerisci starò seduto buono buono a guardare lo spettacolo, con quel misto di sorpresa, divertimento e tristezza che da sempre accompagna gli spettatori del circo.
Ps Per antica amicizia ti suggerirei dei stare attento a non pestare le merde degli elefanti mentre intrattieni il tuo pubblico, ma purtroppo le hai già pestate tutte.

Leo 62

Uno dei problemi del reggere la coda, Stefano, è esattamente che ti schizzi della merda che dovrebbe prendere colui cui la reggi… capire chi l’ha pestata dalla tua posizione è impresa imporba, e quindi in fondo non è colpa tua. Peraltro è il tuo lavoro e come ho già detto lo sai fare benissimo. Al limite ogni tanto cambiati…

Ianmisugi

Mi sembri un po’ confuso Leo, anche nella prosa. Puoi fare meglio (ma in effetti spesso fai anche peggio).

Leo 62

La prosa è giusta, Stefano, ancorché un pelo aulica ( ma era per coglionarti ), più che altro sei tu che da un po’ di tempo, quando riappari dopo essere scappato, vai un tanto al chilo…

Ianmisugi

La prosa è contorta, non aulica. Io non scappo, mi tengo alla larga. Poi ogni tanto qualcuno mi convince che c’è da farsi qualche risata e gli do retta (o dò o do’, ma sempre aulicamente).

Leo 62

Che tu capisca la differenza tra contorto e aulico mi sembra ottimistico, Stefano, ma in effetti ti è rimasta solo la grammatica per provare a controbattere… se proprio ne vuoi parlare quello su dò è definibile accento superfluo, ma il suo uso è in crescita, anche tra i giornalisti, e sarà uno di quei casi in cui la grafia verra adeguata… io mi limito a dare il mio contributo fattivo.
Nel frattempo continua a girare alla larga che mi sembra una bella idea…

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Ianmisugi

Quello che descrivi è sicuramente un fenomeno in crescita, spesso viene definito analfabetismo di ritorno. E non vi è dubbio che il tuo contributo sia fattivo, benché marginale. Come ho già detto, continuerò a stare alla larga, passando sporadicamente per farmi due risate quando me ne darai l’occasione.

Leo 62

Io capisco che tu fai l’avvocato e quindi rivoltare le frittate è la tua specialità… fino a che trovi chi ti dà ( con l’accento ) retta fai pure… ma non pretendere di essere pure preso sul serio.
Quanto a continuare a scappare con pretesti vari quando quello che succede non è quello che pensavi sarebbe successo è un po’ il tuo destino, e quindi buon viaggio…

malandragem

Aulicissimo anche quel “dò” (sic) nel tentativo di risposta alla sverniciata totale di @anche…

Leo 62

Lascia perdere @malandra che se dopo Ianmisugi ti metti pure tu ad interpretare quello che leggi allora stiamo alla frutta… limitati a latrare…

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Anche i conservatori nel loro piccolo si incazzano

Caro Leo,

vedi il problema e’ questo: al contrario di me, di te abbiamo nome, cognome e visure, e grazie a questo e a qualche telefonata e’ facile capire chi sei e cosa (non) fai. E purtroppo non e’ quello che millanti, e’ proprio come ho scritto sopra (ricordati che io sono sempre fattuale). Per parlare con enarques e ambasciatori basta andare a un qualsiasi convegno, come quello di Milano di cui parlasti qui tempo fa (anche se poi non ci sei andato), due chiacchiere non si negano a nessuno che abbia un vestito per quanto stazzonato e una cravatta perfino se gialla. Se questo serve a sentirti importante ben venga, dopotutto anche chi e’ nelle retrovie (o dietro le linee come dici tu, sbagliando lato pero’) ha bisogno di qualche gratificazione.

Ma se tu fossi anche solo lontanamente quello che millanti di certo non ti sputtaneresti rilanciando tutte le peggiori fake news russe, e non insulteresti persone che non conosci solo perche’ in disaccordo con accenti da camionista che dimostrano quelli si’ il tuo livello di educazione (con tutto il rispetto per chi fa un lavoro duro e mal pagato), a meno che tu non sia veramente uno psicopatico. E se “non trovo nulla di ufficiale” e’ perche’ non c’e’ nulla, punto. O sei cosi mitomane da pensare di essere la Mata Hari del Caspio?

Comunque stai sereno, come ti ho detto continuero’ a cercare di farti crescere spiegandoti ogni volta che scrivi una frescaccia dove sbagli, e saro’ sempre fattuale e non immaginifico anche se so che tu preferisci la fantasia al potere. Magari poco a poco ci arriverai pure tu a connetterti con la realta’. Nel frattempo visto che sai chi sono se vuoi scrivimi privatamente (tanto la mia mail di lavoro sta online) che ti dico qualcosa che potrebbe interessare veramente te o le tue conoscenze visto che ti occupi (anche) di energia. Cosi vedrai che non millanto quando parlo di progetti grandi che passano sulla mia scrivania e magari per scusarmi se sono stato troppo duro con te e fare pace ti do’ una piccola mano, che pero’ potrebbe rivelarsi estremamente interessante a seconda del livello dei tuoi interlocutori.

Niente @Consy non riesci ad andare in pace… è più forte di te… ti senti maltrattato e devi avere l’ultima parola, e poi quello puerile sarei io.
Forse non sono stato chiaro, puoi fare tutte le telefonate che vuoi e chi ti pare, ma quello che faccio io tu non lo sai, mentre sono io che so bene quello che fai tu, e l’altro amichetto tuo, e quindi ti tratto di conseguenza, esattamente per quello che sei e che fai, a seconda del tuo atteggiamento, sia che tu millanti sia che non lo faccia.
A Milano in realtà ci sono andato, e questo dimostra quanto tu non abbia informazioni di nessun tipo, e con alcune persone non mi limito certo a parlarci ai convegni, anzi lì ci si parla di meno del solito, al limite ci si fa due chiacchiere davanti al buffet. A Milano abbiamo preparato una cosa abbastanza importante a livello di rapporti Italo-francesi che poi si è sostanziata qualche mese dopo, ed altre cose stiamo preparando ma non solo nei rapporti Francia-Italia, quelli sono solo un parte del discorso.
Quanto alle fake news sei tu che dici che siano tali, e contrapponi fake news della parte opposta e demenzialità varie, soprattutto quando pensi di impressionare chissà chi con le tue analisi bancarie “illuminate”, si tratta di un livello base che tendo a leggere velocemente per passare ad analisi più complicate, ma se vuoi insistere proverò a spiegarti dove sei debole.
Ritorniamo al solito punto, ti dà fastidio il turpiloquio perché sei un benpensante vecchio stile, e sia pure… per quanto mi riguarda chi dice stronzate e le ripete va trattato per quello che è, a calci in culo, ma se ti danno fastidio saltale e lascia perdere la cattedra.
Che tu possa farmi crescere in qualche cosa mi viene da ridere, ma se lo vuoi credere fai pure, non voglio essere cattivo con te anche perché so che vuoi fare la pace e non mi voglio tirar indietro, se ti serve qualche dritta fatti sentire, se ho qualche dubbio ti contatto io e provo a darti fiducia… hai visto mai… ma devi alzare molto il livello, che quelli con cui sto io sono squali.

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Anche i conservatori nel loro piccolo si incazzano

Guarda le chiacchiere stanno a zero: vediamo se riesci a dirmi almeno la prima lettera del mio cognome, hai una chance su 21 (anzi facciamo cifra tonda, 20: ti dico subito che non e’ la C di Consy). Se ci prendi saro’ lieto di invitarti a pranzo dove vuoi a Roma quando ci passi, e prometto che parleremo solo di calcio e di belle donne come si usa tra uomini di una certa classe.

Per il resto, il mondo e’ bello perche’ e’ vario, io continuero’ a scrivere post del genere non fiction e tu del genere fantasy e ognuno avra’ il proprio pubblico. Solo, non ti adontare se mettero’ in postilla ai tuoi scritti come sono le cose nella realta’, cosi’ i nostri affezionati lettori non si confondono tra i generi 🙂

Buon weekend e attento agli storioni (che non sono degli storici coglioni, quelli si’ contagiosi…)!

Sei curioso eh @Consy? ma anche per te vale quanto detto a quell’altro: ogni cosa a suo tempo… se vuoi mi contatti, se voglio ti contatto, oppure ti vengo a trovare.
A pranzo con te, perché no, sembra che tu sia un tipo divertente, ma temo che dobbiamo rinviare a quando ho finito qui a Baku, ossia dopo Ottobre…
Stammi bene e quanto agli storioni, tranquillo qui nel blog è pieno ( Tonni e Storioni ) e li so trattare abbastanza… 😉

Er Mobilia

Vabbè dai abbiamo capito, “quando lo dico io!” Lo faceva Giucas Casella però poi almeno tirava fuori il coniglio dal cappello. Tu invece non hai la più pallida di idea di chi sia io o Consy, infatti al massimo sei il Mago Forrest e fai uscire il pesce (avariato) dal cartoccio dei tuoi scritti. Eppure ti aveva dato un 5 per cento di chance di azzeccare anche senza sapere…è un uomo generoso.

In effetti ci può stare che tu sia circondato da squali, essendo plancton a te non danno fastidio. Come tu possa pensare di essere trattato da adulto dopo queste scene infantili da “so chi sei ma non lo dico” è un mistero ma forse a te basta anche solo essere preso a schiaffi perché almeno qualcuno si occupa di te, sempre meglio che fare il pagliaccio triste tutto solo per le strade di Baku.

Leo 62

Non interrogato lo Storione rispose… dovresti trovare qualcuno che ti risolve il problema della lingua che ti si incastra sotto i tavolini dei tuoi superiori Mobì, perché poi ti innervosisci e fai i tuoi soliti interventi a cazzo di cane cui hanno messo pure il catetere… essere curioso dopo aver dimostrato di essere coglione è un po’ troppo anche per un cazzaro come te… oltre ad essere un assembramento eccessivo di C, la tua lettera preferita…

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Er Mobilia

Blah blah blah …

La tua lettera invece è la b, come il bieco babbeo di Baku ovvero il bicubo, l’unica forma di potenza che sfiorerai mai nella tua meschina esistenza.

Leo 62

Più ti ostini a rispondere e più vai giù, strano perché quelli come te di solito rimangono a galla…

mario rossi

Confronto a questa batosta la disfatta di Napoleone a Waterloo era un trionfo

Faceto Balsamico

Game
Set
Match
(Life)

Modifica il 2 mesi fa da Faceto Balsamico
Ianmisugi

RACCONTO BREVE
 
Era una calda sera d’estate, poco più che ventenne mi trovavo appena fuori dall’ingresso della Baia Imperiale di Gabicce. La ressa all’interno mi aveva ben presto convinto che la cosa migliore fosse starsene fuori alla ricerca di un refolo d’aria, in attesa che agli amici calassero la sbornia e la smania di pilu.
 
Mentre accendevo l’ennesima sigaretta mi
capitava di assistere ad una scena grottesca che non avrei mai dimenticato.
All’improvviso, attraverso il cancello d’ingresso, vedevo catapultato un
ragazzetto che poteva avere grossomodo la mia età, ma che non superava il metro
e settanta e i sessanta chili di peso. Più che attraversare il cancello, lo
aveva volato descrivendo una parabola a mezz’aria.
 
Autore del lancio del piciu (degno di Andrei e delle bisteccone della su’ nonna) uno dei buttafuori del locale, che si stagliava tra gli astanti a braccia conserte. Quasi due metri, testa rasata, non meno di 140 chili di muscoli e lardo, in quegli anni era assurto ad un briciolo di notorietà per via di alcune ospitate al Maurizio Costanzo Show, dove cercavano di farlo passare per un bonaccione penalizzato dall’aspetto poco rassicurante.
 
Giusto il tempo di pensare che al ragazzetto era andata ancora bene, che questi – in evidente stato di alterazione da euforia e probabile uso di sostanze psicotrope – si lanciava sparato contro il buttafuori, insultando il suddetto e tutta la sua genia.
 
L’armadio, senza scomporsi, con una mano lo bloccava agevolmente e con l’altra gli assestava un ceffone dall’alto in basso che proiettava il malcapitato a svariati metri di distanza.
 
Finita lì? Manco per sogno, nonostante i disperati tentativi degli amici di dissuaderlo, il tapino ripeteva almeno 3 o 4 volte la manovra, misurando a rotoli l’intero piazzale di ritorno da ciascun assalto.
 
Niente da fare, lo stato di ira e alterazione erano tali che l’evidente sproporzione di forze non aveva alcuna valenza deterrente, come le ecchimosi e le sbucciature su tutto il corpo del ragazzetto.
 
Alla fine era stato il buttafuori che, ormai annoiato dalla ripetitività della scena, aveva chiamato un paio di colleghi ed era rientrato nel locale, sottraendosi a quello che per un buon quarto d’ora era stato un sadico divertimento.
 
Certo che da ragazzi se ne fanno di cazzate. Per fortuna poi si matura, tutti (o quasi tutti).

Faceto Balsamico

Una storia semplice, alla Sciascia…

Fulvio Terzappi

Dopo Antuofermo ed il “ragazzetto della Baia Imperiale”,
visto che vengono citati i Cartoons,
credo che sia appropriato anche questo.

(Unica differenza è che Wile alla fine risulta simpatico)

wile.jpg
Leo 62

più adatto… Alì Buma Yé… Alì Buma Yé…

Clay-Foreman.jpg
Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Ianmisugi

Sinceramente a me pare che rispetto a te Foreman ne avesse prese meno e date di più.

Leo 62

La parte di Foreman è quella del tuo amico… pensa di menare poi esce quell’altro gli dà due pizzoni e lo mette KO. Quelli che fanno il tifo sono solo contorno…

Fulvio Terzappi

questione di ruoli

Leo 62

Si, esatto…

rd1959

“È una storia da dimenticare
È una storia da non raccontare
È una storia un po’ complicata
È una storia per parrucchieri
È una storia un po’ sputtanata
È una storia sbagliata”.

(Che Fabrizio e Pier Paolo mi perdonino…).

mario rossi

Duzzo nemmeno le basi.
Perdita azionisti ubs 4,5 bn
Perdita detentori AT1 16 bn
E’ ufficiale: non sai di cosa stai parlando.
Il problema di CS (e UBS a questo punto) semmai sono altri. 1) Possibile violazione di leggi bancarie vigenti cioè un deal che provoca perdite agli azionisti deve essere approvato in assemblea straordinaria e la circostanza presente ovviamente non consentiva nulla di tutto questo. 2) Azzeramento AT1. Qualunque obbligazionista è senior rispetto agli azionisti ma è stato utilizzato un cavillo per cui se il capitale scende al di sotto di certi livelli minimi si utilizzano i detentori di debito subordinato in pratica per capitalizzare la banca. Il problema è che solo il 15 marzo banca centrale e Finma (vai su google e cercati cos’è) avevano dichiarato urbi et orbi che la banca era ben capitalizzata e allora su quali basi legali sono stati azzerati gli AT1? Queste le due nubi sul deal ubs-cs, nubi che significano cause legali a sguazzo.
Quanto a SVB, il suo problema è stato banalmente il classico errore che fanno le banche, cioè il disallineamento in termini di duration tra attivi e passivi, disallineamento che è stato smutandato in breve tempo da uno dei più forti e rapidi rialzi di tassi degli ultimi decenni. Il contagio non si estende alle banche usa perchè con BTFP (google Duzzo, vai su Google, tanto hai il link permanente) la Fed ha tolto il trigger generatore delle crisi sistemiche cioè non solo ha garantito tutti i depositi, anche quelli oltre i 250.000 $ ma anche garantendo acquisto a 100 per le securities su cui le banche hanno unrealized losses ha messo il mercato in tranquillità.
Studia altrimenti sono schiaffi quotidiani.
Ps diversamente da mj e consy che in qualche modo ti considerano un interlocutore (anche se al solo scopo di coglionarti senza pietà) io ti considero solo un mitomane velleitario col quale è inutile andare nel fattuale in argomenti di cui non sai nulla. Ma in questo caso la tentazione è stata troppo forte.

Modifica il 2 mesi fa da mario rossi
Leo 62

Maddai Cretinetti fa il bancario allo sportello, magari sei pure uno di quelli che parla con le pensionate e le convince a investire i loro soldini nei prodotti truffa della loro banca… mi sa che stando a Genova che sono tutti braccini corti non ti gira tanto bene… e questo spiega perché sei sempre sull’orlo di una crisi di nervi… 🙂 🙂
Bravo Mariuccio, bravo!!!! hai tirato fuori due o tre termini tecnici, magari te li sei andati a rivedere su Wikipedia e ti sei dato un tono pure tu come @Consy…. che ci capisce poco, ma molto più di te, che sei al livello della chiacchiera da osteria.
Va da sé che quanto hai detto non c’entra un cazzo: CS era sull’orlo del baratro da due/tre anni ed è stata spinta nel baratro solo adesso per motivi che ti ho spiegato, altrimenti non l’avrebbe toccata nessuno. SVB invece è entrata in difficoltà a fine anno scorso, ed il suo crack è legato a quello di FTX, che segnalai a suo tempo, quando nessuno qui dentro ne parlava… forse perché legato a giri strani di soldi da e per l’Ucraina. Se lo vuoi capire bene, se no vai a dare da mangiare alle pantegane che girano per Genova che tanto è lo stesso, magari gli vendi pure qualche piano pensione… per uno sfigato seriale come te potrebbe essere un buon risultato in fondo.

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Anche i conservatori nel loro piccolo si incazzano

Che FTX fosse “legato a strani giri di soldi da e per l’Ucraina” e’ una fake news propalata da russi e repubblicani intenti a sputtanare Biden per distrarre dai casini ben piu’ grossi e veri che si stanno abbattendo su Trump. Qui sotto spiega come FTX sia solo servita a convertire donazioni in cripto fatte al governo ucraino (fonte: primaria agenzia di stampa, sezione debunking):

https://apnews.com/article/fact-check-ftx-ukraine-democrats-laundering-996663874380

Ma certo @Consy FTX è dalla parte dei “buoni”… poi quello che manda in giro fonti fake sono io…

Anche i conservatori nel loro piccolo si incazzano

Io ho citato come fonte una delle top agenzie di stampa del mondo, che deve difendere la propria credibilita’ ogni volta che pubblica qualcosa altrimenti fallisce, che spiega da dove origina la fake news e cosa e’ successo in realta’. Tu come al solito il nulla. Ai lettori l’ardua sentenza.

Una delle top agenzie di stampa del mondo che deve difendere il proprio culo e quindi lavora per controinformare, essendo pagata per farlo… Ma posso pensare che tu sia in buona fede, gli ascari spesso sono inconsapevoli.

mario rossi
Modifica il 2 mesi fa da mario rossi
Leo 62

Che c’hai @Mariuccio non riesci a vendere piani pensione nemmeno alle pantegane di Genova?…

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Leo 62

Infine la finanza: contrariamente a quello che credi niente e’ stato “voluto è pilotato” e non c’è molto oltre all’economico. Semplicemente svb aveva fatto perdite di quasi 2 mld sul portafoglio titoli liquidato per far fronte a una fuoruscita di depositi e il ceo ha proposto un aumento di capitale mal spiegato proprio dopo che silverlake è saltata per cui i venture capitalists che qualcosa di finanza capiscono hanno detto alle portfolio companies di togliere i soldi. Da cui crisi di liquidità e fallimento. Adesso ti dò io un’informazione da fonte interna: da venerdì fed e bce cercano di capire le implicazioni più vaste per il sistema finanziario, e siccome questo weekend c’era a Basilea una riunione dei loro vertici di quelle che fanno su base regolare si stanno parlando per mettere su le linee di swap per fornire liquidità al sistema caso mai ce ne fosse bisogno. Insomma i pompieri si stanno attrezzando, poi da vedere se basterà.”

Allora a proposito di “competenze”… questo quello che scrive il “competente” @Consy a proposito della crisi bancaria americana che ha avuto conseguenze drammatiche addirittura sul sistema bancario svizzero.
Questo quello che è successo sul serio, così chi vuole se ne fa un’idea:

Venerdì 10 marzo: fallisce la Silicon Valley Bank (Svb). La filiale britannica dell’istituto, che finanzia quasi esclusivamente le compagnia tecnologiche della Silicon Valley, viene subito ceduta alla Hong Hong and Shangai Banking Corporation per una sterlina, mentre il governo Usa non ha fatto nulla per salvare la banca, garantendo solo i depositi. Le borse occidentali subiscono un brusco arretramento, con quella di Milano che perde oltre il 4 per cento, perché maggiormente influenzata dai titoli bancari. I motivi che hanno portato al crack dell’istituto statunitense, però, non fanno temere il contagio delle banche statunitensi e tanto meno di quelle europee.
Mercoledì 15 marzo: si assiste a un altro improvviso fallimento bancario, quello del Credit Suisse. Un evento che sembra potere mettere a rischio la stabilità dei mercati finanziari europei, anche se in realtà le cose stanno diversamente. Le banche europee, rispetto alla crisi del 2011-2012, sono estremamente più solide e ben patrimonializzate, così come del resto gli istituti di rilevanza sistemica statunitense, e il fallimento dei due istituti è piuttosto da ricercare nell’aumento dei tassi di interesse ma soprattutto negli interessi geopolitici in ballo.
Andiamo a vedere un po’ di storia… nel 2012 la Svb fondò un istituto controllato al 50 per cento con la Shanghai Pudong Development Bank, tra le prime dieci banche commerciali del Paese.
Il fallimento dell’istituto statunitense rischia quindi di travolgere anche la partecipata cinese che, investendo nello stesso settore delle alte tecnologie, aveva a dicembre circa 209 miliardi di dollari di attività in Cina e 175,4 miliardi di dollari di depositi totali. Il crack rischia dunque di mettere a terra uno dei principali istituti bancari cinesi, colpendo in maniera specifica l’universo dell’economia digitale.
Quanto al Credit Suisse, ad essere colpiti sono soprattutto i nuovi azionisti: tra i principali azionisti figurano infatti Saudi National Bank (9,9 per cento), Qatar Holding (5 per cento) e il fondo saudita Olayan (4,9 per cento), che insieme formano un blocco che sfiora il 20 per cento del capitale. L’istituto svizzero era prima controllato da fondi Usa e solo di recente gli istituti arabi ne avevano preso il controllo.
Rimane da ricordare che soltanto sette giorni fa, venerdì 10 marzo, all’inizio di questa storia, Arabia Saudita e Iran avevano raggiunto a Pechino un accordo preliminare, negoziato grazie ai buoni uffici della diplomazia cinese, per riallacciare le relazioni diplomatiche. La risposta ad uno sviluppo geopolitico che potrebbe indicare l’affacciarsi della Cina nel Golfo Persico è dunque rapida e molto costosa per i due Paesi arabi, ed assolutamente non casuale.
Va da sé infine che l’investimento dei nuovi azionisti arabi in Credit Suisse, dopo la Cessione ad UBS ( giro americano ) per un valore ad azione di 0,76 FS è andato a ramego con un deprezzamento del capitale investito superiore alla metà… chi vuol capir capisca…
Insomma c’è guerra in atto anche sul versante finanziario ed il mondo arabo ha già scelto con chi stare. E mi pare difficile affermare che ci sia solo l’economia… è da tempo che l’economia è solo un aspetto di una lotta molto ma molto più vasta… si attende la risposta…

Anche i conservatori nel loro piccolo si incazzano

Leo non so cosa tu creda di dimostrare, ma quello che in effetti dimostri ancora una volta e’ che di finanza capisci poco.

Cominciamo con SVB. La filiale inglese, che era ring-fenced (cioe’ isolata dalla casa madre) e che le autorita’ americane hanno tagliato dal loro intervento di liquidita’, ha prestiti per 5.5 mld di sterline e circa 3.000 start-up e altre imprese innovative come clienti. HSBC ha approfittato della crisi di liquidita’ per assorbirla a costo zero e adesso ci mette due miliardi di liquidita’ (non di capitale). HSBC ha un totale attivo di circa 3.000 (!) mld quindi semplicemente ha fatto shopping – se proprio va male ci rimette un paio di miliardi, in compenso se va bene porta a casa relazioni con le imprese a piu’ alto potenziale di crescita. Insomma un semplice acquisto a prezzo di saldo approfittando del fatto che gli americani si sono disinteressati delle filiali.

La joint venture con la banca cinese ha un totale attivo di circa 3 mld, ha investito in cinque (!) imprese dal 2014, ha capitale per 150 mln e nel 2022 ha fatto perdite per circa 3 mln. Insomma una banchetta che investe in titoli a basso rischio, che certo non “rischia quindi di travolgere anche la partecipata cinese che, investendo nello stesso settore delle alte tecnologie, aveva a dicembre circa 209 miliardi di dollari di attività in Cina e 175,4 miliardi di dollari di depositi totali. Il crack rischia dunque di mettere a terra uno dei principali istituti bancari cinesi, colpendo in maniera specifica l’universo dell’economia digitale”. Forse nella fretta ti sei confuso e hai preso le cifre del bilancio della banca cinese…

Veniamo al Credit Suisse. La banca non era affatto fallita, avendo livelli elevati di capitalizzazione e nessuna perdita nascosta oltre a una linea di liquidita’ enorme con la banca centrale. Semplicemente e’ stata vittima di una crisi di fiducia: dopo anni di scandali gli investitori si sono stufati e l’hanno abandonata, purtroppo per loro di corsa come succede in questi frangenti. Le autorita’ svizzere hanno dovuto scegliere tra lo spezzatino e la vendita a corpo e anche su pressione degli americani hanno scelto la seconda che e’ piu’ veloce. Gli unici a presentarsi sono stati quelli di UBS (in 24 ore o poco piu’ si presenta solo chi conosce il dossier) che quindi hanno potuto fare il prezzo, sono partiti da un mld per finire a tre – qualche mld in meno del valore di borsa. Questo azzoppa l’investimento degli azionisti, che come fai giustamente notare sono in buona parte fondi mediorientali (e che avevano comprato quando pensavano che CS fosse un buon affare in quanto quotava poco, sperando che potesse risollevarsi). Quello che non fai notare perche’ appunto di finanza capisci poco e’ che le autorita’ svizzere hanno annullato 17 mld di debito subordinato (detenuto in buona parte da hedge funds e fondi specializzati) per proteggere gli investitori esteri, che altrimenti sarebbero stati azzerati. Quindi hanno tutelato per quello che potevano gli investitori esteri di lungo periodo (arabi) a danno degli investitori esteri di tipo piu’ speculativo (anglo). per cui di geofinanza ce n’e’ pochina e quel poco che c’e’ e’ il contrario di quello che affermi.

E ti diro’ di piu’ – e’ proprio questa mossa inattesa degli svizzeri che potrebbe creare la vera crisi. Infatti il mercato dei debiti subordinati vale circa 250 mld e ha un valore segnaletico elevato per cui oggi tre autorita’ europee si sono precipitate a fare un comunicato congiunto per dire che nell’Unione una cosa del genere non potrebbe succedere. Speriamo che basti, altrimenti la BCE dovra’ rimettere su linee di liquidita’ finche’ passa la buriana (cosa che ovviamente stanno preparando, just in case).

Infine, nel mio pezzo che hai la bonta’ di citare ti avevo anticipato una cosa che non essendo tu del mestiere non hai colto. Gia’ otto giorni fa un mio contatto nelle banche centrali mi aveva detto che stavano predisponendo le linee di swap – cioe’ quelle che consentono alle banche dei paesi partecipanti di rifornirsi di dollari, che in una crisi finanziaria diventano di colpo scarsi e quindi possono innescare una crisi di liquidita’ globale – che sono state annunciate oggi con grande enfasi come una novita’. Cioe’ e’ da quando e’ iniziata questa storia che chi ci sta dentro si era premunito a largo raggio, perché chi sa fa e chi non sa parla.

Spero di averti chiarito la cronaca di questi dieci giorni, per la storia se ne parlera’ tra un po’. La geopolitica e’ divertente perché fa viaggiare l’immaginazione tanto nulla e’ mai veramente dimostrabile, e’ un po’ il bar sport della politica, la realta’ come ti ho detto e’ piu’ prosaica ma per capirla bisogna essere uomini di campo, specie per l’economia e la finanza che come scrive hilander hanno livelli di complessita’ e di asimmetrie informative troppo elevati per chi sta fuori dai meccanismi decisionali.

@Consy, io capisco che vuoi avere ragione a tutti i costi, ma quello che avrebbe dovuto essere chiaro di quanto avevo scritto, o almeno speravo, è che non si trattava solo di cose che avevano a che fare con l’economia, cosa che in parte è pure ( immagino involontariamente ) confermato da quello che ora dici tu, altro che “nulla è voluto e pilotato”.
Come al solito fai comode letture ex post che pensano di interpretare tutto con logiche di tipo economico, ma oramai nel mondo è la politica ( e la guerra ) che fa l’economia e non più il contrario.
Quanto al debito subordinato va da sé che gli svizzeri provano a proteggere gli arabi ( ma appunto ex post non ex ante ) per impedire che i loro capitali scappino dalla Svizzera, che è esattamente quello che gli americani vogliono che succeda.
Che poi chi sta dentro già sapesse cosa stava succedendo non è che ce la puoi far passare come una novità, è sempre così, e dato che è così, ti assicuro che in giro per il mondo di banche che stanno tremando ce ne sono abbastanza, compresa quella cinese che pensi stia al sicuro… la partita è appena iniziata.
To be continued…

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Anche i conservatori nel loro piccolo si incazzano

Io ti ho spiegato quello che e’ successo senza aver bisogno di ricorrere alla poltiica o alla guerra, mentre tu ti limiti ad affermare che sono loro i motori senza portare alcuna evidenza. Le mie forse sono “comode letture ex post”, o forse la realta’ e’ relativamente semplice e banchieri incapaci hanno fatto casino e tocca metterci una pezza senza scomodare i massimi sistemi. Poi che gli americani vogliano che i capitali arabi scappino dalla Svizzera e’ tutto da dimostrare, visto che se scappano e’ piu’ probabile che vadano a est piuttosto che a ovest…

Del resto e’ difficile spiegare con la politica internazionale o la guerra come mai un medio banchiere in California abbia preso un duration mismatch per generare reddito proprio quando i tassi sono ai minimi storici, o che banchieri svizzeri abbiano passato gli ultimi tre anni a fare cazzate di tutti i tipi distruggendo la fiducia in una istituzione storica per cui al primo tremore di mercato la gente vende. Il rasoio di Ockham ci porta verso spiegazioni legate al business, poi certo se uno pensa che sia troppo noioso e si diverte con scenari piu’ fantasiosi chi sono io per impedirglielo, dopotutto c’e’ chi vende solide realta’ e chi regala sogni come nelle fiabe 🙂

L’evidenza è il processo di riallineamento delle alleanze che si sta verificando a livello mondiale e di cui avevo parlato su queste colonne almeno due anni fa… adesso anche Xi parla di Nuovo Ordine Mondiale, che significa non solo andare oltre Yalta ( ci si era già andati nel 1989 … ) ma soprattutto andare oltre la pretesa americana di continuare a far valere la propria egemonia a livello mondiale, portandosi appresso gli schiavetti europei, come tanti minions idioti.
Pretesa che in fondo si era manifestata con la famosa frase sulla fine della storia di Fukuyama ( cui si sarebbe potuto rispondere: te sarebbe piaciuto eh?… ).
In realtà mio buon @Consy ci sono molti movimenti in atto e quelli di cui stiamo parlando in fondo sono poca roba, ma io fossi in te mi farei venire il dubbio che il medio banchiere in California abbia preso un duration mismatch per generare reddito con i tassi al minimo, perché costretto dal crack che si stava materializzando e poi si è materializzato della FTX con cui era culo e camicia… è un po’ come quando giochi, sta finendo la serata, stai perdendo e ti vuoi rifare… rischi un po’ troppo.
Quanto a CS le cazzate le stanno facendo da tempo, ma ti assicuro che nessuno li avrebbe toccati se non ci fosse stato da dare un avvertimento agli arabi che avevano comprato… e che ora gli svizzeri lavorano per non far scappare. Quanto al fatto che non è nell’interesse degli americani farli andare via dalla Svizzera io lo leggerei nell’ottica che li danno per persi come alleati e quindi noi nel nostro campo, voi nel vostro, se ci pensi è molto american style… oppure te lo dico in un altro modo, o stai con i Rothschild ed i suoi amici o stai contro, dura fare un’operazione proprio a casa loro se non sono d’accordo che tu ci sia.
La Melona che è sveglia su ‘sta cosa si sta costruendo una reputazione internazionale… lei e il suo amico Morawiecki.
Le parti si stanno schierando @Consy, e la situazione non è tanto allegra, se poi tu pensi che va tutto bene madama la marchesa e ci pensa il mercato a mettere a posto tutto, la Russia crollerà per le sanzioni e la Cina verrà a patti, mentre il mondo chiede democrazia e diritti civili come un viandante assetato… beh accomodati, come dici tu c’è chi regala sogni come nelle fiabe, e d’altronde Hollywood se la sono inventata gli americani, poi dopo Topolino e Zio Paperone c’è la dura, e solida realtà, come sta tentando di spiegarvi da tempo il buon che citate ma mi pare non leggiate 😉 😉 …

P.S. Se hai bisogno di qualche dritta su quello che c’è dietro qualche operazione finanziaria pesante chiedi pure, a te le consulenze le regalo… alla fine devo ammettere che mi sei simpatico.

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Anche i conservatori nel loro piccolo si incazzano

Di nuovo confondi tutto. Non e’ che perché succedono due cose sono necessariamente collegate.

SVB ha preso un duration mismatch perché in due anni ha triplicato i depositi (una roba mai vista, dovuta al boom di tech negli anni 2020-22) e per non prendere rischio di credito ha investito in titoli semi governativi. Solo che siccome sui depositi pagava l’1 per cento, o prendeva titoli a breve e faceva un margine d’interesse negativo con conseguente calo del titolo azionario, oppure per fare il 2 doveva prendere titoli a scadenza notevolmente piu’ lunga. Al momento poco e nulla lasciava presagire un aumento dei tassi, purtroppo per lui ha comprato coi tassi ai minimi assoluti un attimo prima del rialzo. Capita, senza dover scomodare per forza Xi e e il Nuovo Ordine Mondiale. E con FTX non c’entrava nulla se non per qualche startup cripto nel portafoglio clienti, FTX ha tirato giu’ Silverlake e Signature Bank che invece erano specializzate nel servire investitori e imprese di quel settore.

Quanto a CS, sono contento che mi rassicuri che “nessuno li avrebbe toccati se non ci fosse stato da dare un avvertimento agli arabi che avevano comprato”, se non fosse che non e’ andata cosi’. CS andava male da anni, e quando c’e’ stato un momento di panico sui mercati legato al settore bancario e’ iniziato un ritiro di depositi piu’ un calo degli assets under mgmt piu’ vendite di azioni che hanno fatto scendere il titolo per cui e’ diventato chiaro che la banca non aveva piu’ la fiducia dei mercati pur avendo dei fondamentali solidi. A quel punto le autorita’ svizzere hanno messo fine all’agonia in un weekend, consolidando con l’altro grande gruppo e dando alla nuova banca un tesoretto ricavato dei 17 mld di strumenti ibridi e junior bruciati. UBS fa molti affari con gli usa e anche con gli arabi per cui hanno preso CS su pressioni americane e tutelato gli arabi come ti ho gia scritto, niente o di qua o di la’ ma semmai tutti insieme appassionatamente (cit.) nel segno del denaro. Anche qui, poca geopolitica e tanta finanza.

Peraltro non mi pare di aver mai scritto che “va tutto bene madama la marchesa e ci pensa il mercato a mettere a posto tutto, la Russia crollerà per le sanzioni e la Cina verrà a patti, mentre il mondo chiede democrazia e diritti civili come un viandante assetato”, se non altro per rispetto verso la marchesa che sarebbe mia moglie 🙂 Mi sono limitato a dire che la spiegazione di quello che succede spesso e’ legata a contingenze piu’ che a grandi disegni, i quali si rivelano nel tempo e sullo sfondo e non in prima linea come credi tu.

Tu sembri credere che il mondo sia come una rete di ferrovie, con poche persone che dirigono il traffico da una stanza remota – non so, magari da’ fiducia pensare che ci sia qualcuno che sa cosa fa da qualche parte. Invece il mondo e’ molto piu’ simile a una grande citta’, con gente che va e gente che viene, e ogni tanto un incidente su una strada a grande scorrimento blocca il traffico per ore e arrivano polizia e ambulanze per far ripartire le macchine e portare via i feriti. Ecco, quello che sta succedendo adesso e’ molto piu’ simile a un incidente che a una manovra parte di un Nuovo Ordine Mondiale. Ma se hai qualche buona dritta condividi pure, cosi’ vediamo assieme cosa c’e’ di vero…

Vabbeh Cosny ma se tu pensi che sia andata così e questo ti fa stare bene, chi sono io per farti cambiare idea… continua così…

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Guarda Leo, io non sono un avvocato e stanno già partendo le cause.

Posto che io in simili condizioni nazionalizzerei la banca, caccerei il management, risanerei per poi rivendere, il salvataggio degli azionisti a scapito degli obbligazionisti era previsto nel regolamento d’acquisto dei titoli.
Gli americani non c’entrano nulla.
Tra l’altro queste obbligazioni rendevano il 9,75%. Più del premio per il rischio azionario

https://pages.stern.nyu.edu/~adamodar/New_Home_Page/datafile/ctryprem.html

Sei uno coerente @MJ, e per questo ti rispetto molto… peraltro sulla Champions ci hai pure preso, in effetti noi andiamo bene solo se giochiamo da underdog… 🙂 😉

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mario rossi

E poi si incazza quando dico che lo coglionate.

Leo 62

Leggi bene @Mariuccio invece di schiumare bava al pesto… anche uno come te alla fine può imparare… forse…

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Ma chi ti passa questi scritti?

Come ha fatto la crisi bancaria americana ad avere conseguenze sul sistema bancario svizzero se credit suisse perde a rotta di collo oramai da diversi anni e già l’anno scorso ha visto registrare ampi deflussi dai propri depositi a causa di investimenti errati?

”Quanto al Credit Suisse, ad essere colpiti sono soprattutto i nuovi azionisti:”

In realtà nessuno ha colpito gli azionisti arabi. Loro hanno deciso di non continuare ad immettere capitale in una banca che ha continuato a far registrare perdite anche dopo il loro ingresso.

Le autorità svizzere hanno fatto pressione per l’accordo per evitare di salvare una banca che in deposito aveva passività pari a metà del pil svizzero.

Parlare dopo è sempre facile. Il punto delle banche è la vigilanza in ordine alla liquidità, alla concentrazione del rischio e al patrimonio. ed impedire il moral hazard. Bene ha fatto la Fed a non salvare gli azionisti, dopo avere toppato però sulla vigilanza. Fino ad oggi direi che la tanta vituperata BCE sta svolgendo benissimo questo ruolo.

Beh @MJ se stai male per colpa tua, poi ti basta un raffreddore per rimanerci… gli azionisti arabi ci hanno semplicemente perso dei soldi, perché pensavano di poter rilanciare l’istituto, e meno di quanto avrebbero potuto per una scelta degli svizzeri, che non so quanto pagherà. Ma l’avvicinamento tra Cina e mondo arabo è qualcosa che produrrà altri scontri nella finanza internazionale.
Sul fatto che la BCE stia lavorando meglio su questi aspetti dopo il 2011/12, beh si questo è vero.

scusameri

Ciao Leo, volevo dirti che il mio “pistolotto” sotto credo che c’entri molto con te e a mio avviso faresti bene a rifletterci. Davvero. Ne ho approfittato per raccontare un po’ di storia della boxe (una volta la seguivo molto) che non tutti magari conoscono, ma se leggi fra le righe non era quello il punto principale.

Affari tuoi, eh, ma sappi che con la bava alla bocca non fai proprio una grande impressione.

Passando alle cose serie, vari studi suggeriscono che la caffeina stimola l’efficienza intellettiva e che il caffè in dosi moderate (io non eccedo mai i 30g al giorno, normalmente sto sotto ai 25, poi solo tè verde, tisane e caffè decaffeinato) produce ottimi benefici, grazie agli antiossidanti e ad altre sostanze che contiene in buone quantità. Oltre naturalmente ad aprire la finestra su un mondo affascinante di sapori e terroirs.

Modifica il 2 mesi fa da scusameri
Leo 62

Ciao , in realtà, pur essendo di ben altro livello, fai lo stesso errore degli altri, credendo di poter dare suggerimenti ad una persona che non conosci e che non sai minimamente cosa faccia… e da quello che hai scritto ti assicuro che sei lontanissimo, anche perché io mi occupo proprio di aspetti in cui fare errori è quasi proibito. Va da sé che andrò avanti fino a che non ne farò uno, che prima o poi arriverà, ma a quel punto, come dice un proverbio spagnolo, nessuno potrà togliermi i balli che ho già ballato…
Quanto al resto non mi pare che la mia risposta fosse con la bava alla bocca, c’erano una serie di provocazioni cui mi sono limitato a rispondere a tono, e a quanto pare il messagio è stato recepito, visto che sei venuto anche a riproporti più sopra… come i peperoni… 🙂 😉
Vedi , io alla fine mi limito a rispondere a tono a chi ho davanti, ed è chiaro che con te, per quanto si possa essere su due pianeti differenti ( tu ami ciò che io odio e viceversa ) non mi relazionerò mai come faccio con altri, che meritano esattamente quell’approccio, ed in ogni caso di non essere presi sul serio. Quanto al turpiloquio sapessi quanto ne gira nel mio ambiente, io anzi sono pure uno moderato, ma quando ce vò ce vò… in fondo rispondo solo quando provocato, e l’università attorno ai vent’anni oltre che alla Sapienza l’ho fatta anche all’Ippodromo di Tor di Valle.
Alla fine l’unica cosa su cui andiamo d’accordo è il caffé… preso in dosi giuste fa sicuramente bene…

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Fulvio Terzappi

Però pare che si riesca a sapere cosa ha fatto

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Ma che sei pazzo a nominare studi? Qui ho imparato che gli studi non valgono. Vale quello che dice il presidente di Confindustria, quello che dice Landini, quello che dice mio cugggino. O, al più, l’aneddotica. Il caso personale che si erge a dimostrazione scientifica.

Così ho scoperto che in Europa le disiguaglianze sono sempre più accentuate; che senza materie prime non c’è sviluppo economico; che l’Europa paga costi più elevati della Russia; che un paio di imprese russe avrebbero tenuto in piedi l’economia russa perché vendono materie prime, ecc.
Autentiche bestialità che vengono spacciate per verità assolute.

Altra cosa che ho scoperto leggendo questi venditori di olio di seprente è che un economista è uno che fa previsioni. Non uno che fa ricerca, non uno che scrive articoli per riviste scientifiche: i titoli del debito pubblico sono ricchezza netta? Esiste la relazione tra tasso di inflazione e disoccupazione? Possono i manager cambiare il valore di un’impresa cambiando le fonti di finanziamento?

Adesso l’ultimo mantra è che in Europa è in atto la deindustrializzazione, nel lungo termine però. Perché nel breve termine è immediatamente verificabile se trattasi di sciocchezza o meno. Fatto sta che i titoli a 10 anni dell’Area Euro rendono tra il 2 ed il 4%. Ma i venditori di olio di seprente ci verranno a dire che sono loro a vederci giusto ed è il resto del mondo a non avere capito che è in atto la deindustrializzazione.
Ma il grottesco sta nella sicumera con la quale affermano tali asinate.

Faceto Balsamico

Vero, la caffeina a piccole dosi è un toccasana. Ma il vino è meglio…

(Ciao)

Leo 62

Mariuccio lo sa benissimo, il problema è che spesso alza il gomito…

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
mario rossi

Duzzo duzzo, che linguaggio, hai di nuovo schiumato ahimè, eppure io volevo solo aiutarti.
Chiunque capisca di psicologia realizza che questo tuo interesse verso il futuro lontanissimo (il lungo termine) e verso il passato remoto (Teodosio e odoacre, ma a proposito tu c eri nel 470? E il funzionario imperiale le ha dette a te quelle cose?) è solo amara necessità di astrarsi da un presente professionalmente personalmente e forse anche socialmente parecchio opaco.
Tornando al tema delle fogne da te evocato, ed evidentemente a te familiare, ti segnalo che a Genova la municipalizzata ha in corso un bando con 30 nuove assunzioni e potrebbe essere una opportunità di rientro nell occidente civilizzato. Ricorda che rdc va verso la chiusura e che siamo ormai nel contributivo per cui la pensione sarà commisurata ai versamenti effettivi, e magari anche un montante contributivo di qualche centinaio di k sul fondo pensione aiuterebbe, non sei più un giovanotto nemmeno tu.
Per cui prendi un asciugamano riasciuga la bavetta, rimboccati le maniche e valuta la opportunità, il vecchio occidente non serba mai rancore verso i suoi figli, nemmeno per quelli più degeneri, ed è pronto a riaccoglierti a braccia aperte.
Pensaci! Ti aspettiamo! Con amicizia il tuo amico marietto

Modifica il 2 mesi fa da mario rossi
Leo 62

Due righe Mariuccio, due righe, alla terza ti scomponi e partono le stronzate…
La mia era solo una risposta a tono, quello che prende l’iniziative per farsi prendere a schiaffi sei tu, ed io ti accontento, se sei masochista il problema è il tuo mica il mio… quanto al presente, non ti preoccupare, ti assicuro che è infinitamente più soddisfacente del tuo, da sfigato qualsiasi che vive in una notoria città di merda, in cui devi pure stare attento se passi su un ponte…

P.S. Tu che parli a nome dell’occidente, poi, dà effettivamente l’idea della tragedia in cui ci troviamo… del buco senza ritorno…

Carteggio con Zanone

Basta parlare di scenari, parliamo un po’ di te. Ci spieghi come mai dal congresso del PLI su Radio Radicale manca proprio il tuo intervento. Hai schiumato anche lì? Non c’era il tuo compagno di merende a farti passare tutte le oscenità che riesce a partorite la tua mente problematica?

Modifica il 2 mesi fa da Carteggio con Zanone
Leo 62

Ma che c’è oggi il raduno dei coglioni?… al posto tuo penserei alle problematicità della tua di mente, che mi sa che siamo messi maluccio…

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
mario rossi

Origi non male ieri sera

Leo 62

All’incirca come Lukaku contro lo Spezia… almeno non sfancula i compagni di squadra come Mr Voodoo …

hilander

Commento a “DEMOCRAZIA secondo OCKHAM”, e spunti vari più o meno correlati

 

Amico mio, provo a scriverti di getto e in quantità, finchè i miei occhi e la resistenza del mio cervello me lo consentiranno, perché leggere e scrivere sono diventati un piccolo Everest, su cui concentrare l’energia tutta in una volta e, che una volta scalato, riposare per un certo periodo. Ma la fibra è forte e spero di vincere ancora una volta…

 

Hai fatto un magnifico lavoro di ricerca nella memoria, nel pensiero e nella coscienza, ma non mi dilungherò negli elogi per il molto che condivido, perché non credo siano gli elogi quello che ti interessa, quanto piuttosto qualche appunto critico sul poco su cui dissento.

Siccome anche i santi e i probi nascono con il peccato originale, senza che ciò infici la nobiltà della loro condotta e della loro intera esistenza, la bontà filosofica e dottrinale della tua “creatura” non viene intaccata dal peccato originale di essere sostanzialmente teoretica e inizialmente puntata sull’Universalità, salvo poi quando vuole entrare nel pratico si cali a testare e comparare la propria architettura con il sistema democratico italiano e di compenetrare in misura eccessiva il concetto di uguaglianza in quello di democrazia.

 

La mia domanda che ha dato origine al tuo commento, nata dal vedere il nostro “bel paese democratico” veleggiare nelle retrovie dell’onestà, tanto percepita nella corruzione quanto documentata nell’evasione (vi sono studi della Guardia di Finanza al proposito), era in effetti quella semplice “di pancia” dell’operaio italiano di fonderia (ammesso che vi sia ancora qualche italiano che lavori in fonderia) e voleva sollecitare una risposta “di pancia” YES or NOT: ma tu l’hai spostata a un livello superiore planetario, e quindi hai allargato enormemente lo spread argomentabile.

Ci sta, però allora dobbiamo partire da un concetto, sgombrando dalla mente l’assunto di una definizione di “democrazia UNA e SOLA”, partendo invece da una realtà che ci consegna più democrazie spesso anche sostanzialmente diverse.

Quindi in assoluto non esiste una vera definizione di democrazia che possa validarsi per tutti: per cui leggo, “mando a memoria” quanto scrivi di tuo o quanto riporti di citazioni “nobili”, ma poi seguo il percorso dei tuoi passi riflessivi e vedo che di fatto smonti tu stesso la costruzione dell’ideale democrazia che fai. Componi una successione di definizioni e di assunti, che presi singolarmente per me possono essere sostenibili e condivisibili (a parte qualcuno), ma che messi insieme tendono a creare un modello unico, direi universale, che non può esistere per definizione.

Infatti non la vedo emergere da nessuna delle attuali democrazie, visto che proprio nella risoluzione delle disuguaglianze mi pare tu ponga come uno dei pilastri della tua costruzione, e per me irrealizzabile nelle nostre democrazie che io vedo sempre più orientate ad essere un ibrido di egualitarismi socialisti e di velleitarismi liberisti.

 

So già che tanti non saranno d’accordo con me sull’opinione che vado ad esprimere, ma parto col dire che l’Italia non è un emblematico esempio democratico cui far riferimento: l’Italia è piuttosto l’esempio di un tentativo al momento in parte fallito e forse irrealizzabile di federare tante piccole repubblichine che ambiscono ad essere autonome esse stesse, tutt’altro che democratiche, in cui si avverte forte la volontà di un potere “oligarchico”: e proprio da ciò e da lì, più che dal potere centrale di Roma, nasce la corruzione. I grossi scandali sono nati in massima parte dai governi di regioni, province, comuni.

Una democrazia prevede anzitutto coesione di intenti e convergenza di azioni: in Italia ve n’è carenza, in altri paesi la fusione di opinioni, lo spirito solidale, il compromesso sociale/politico tra maggioranze e minoranze/opposizioni sono assai più presenti, con governi che li facilitano e li premiano; e oggi a me pare che ad esempio il nostro attuale governo invece rischi di dilatare le fratture, ma mi fermo qui sull’Italia.   

 

Hai  parlato di lobbies e lobbisti, cavalcando però unicamente il senso parziale e dispregiativo di cui si abusa e che non esprime il significato completo dei termini.

Ne avevo scritto lungamente qualche anno fa, e ne ripropongo qualche stralcio per rifare un ripassino “culturale” sull’argomento, perchè nell’intendere e nel parlare comune il significato del termine si è allontanato dal significato etimologico primigenio e viene usato a proposito e a sproposito, e ammetto di essermi talvolta adeguato alla moda corrente, dopo avere finto di dimenticarmi che la lobby altro non era che una stanza antistante alle aule ufficiali dove si prendevano le più importanti decisioni e si legiferava: in questa “anticamera” agiva il “gruppo di pressione” (altro significato certo del termine lobby,) che andava a incontrare i personaggi del sistema politico.

Dico subito che l’errata, o per meglio dire allargata e distorta, interpretazione del lobbying in Italia dipende dal fatto che da noi, nel caotico IN-OUT di leggi e leggine, non esiste una legge che regolamenti la “lobby”… e già, perché altrove ciò esiste: in America, ad esempio, i “gruppi di pressione” sono costituiti da persone di elevata istruzione universitaria, di appartenenza ai più diversi settori e sono lautamente stipendiati dalle rispettive organizzazioni.

E per quanto riguarda l’Europa voglio ricordare il Libro bianco.

 

Quindi l’aspetto originario della lobby, intesa come gruppo di persone, era di partecipazione alle politiche del pubblico, mentre nel seguito è venuta via via fuori l’immagine più deteriore di identificazione e/o commistione con l’illecito (e in Italia in particolare con mafia, camorra, corruzione, deviazioni massoniche, volontà ostative per difendere o promuovere interessi partitici,, dottrinali, privati).

E i dizionari italiani non hanno resistito alla tentazione di dare alla definizione di lobby questa connotazione esclusivamente negativa, mentre all’origine aveva un contenuto “neutro”.

 

Il vero problema è che, mentre tutti i politici sparlano di lobby fuori dai confini del significato quando si tratta di accusare il mondo per esempio dell’industria e della finanza, ne fanno per primi largamente abuso applicandone le regole e giustificandole con esigenze di governo, con dogmi di partito, addirittura come richieste degli elettori.

 

Ma io voglio tornare alle origini e dire che “fare lobby” non è necessariamente una attività riprovevole, nel momento in cui nell’alimentare i propri interessi non si danneggino quelli altrui… e nel mondo esistono esempi di “buona lobby”.

Spesso fa parte della lobby anche l’accordo con la parte avversa, il compromesso che risolve un problema e che evita un conflitto: qualcuno dei vecchi come te e me lo sa, ma forse ai più giovani , che allora non erano nati, potremmo spiegare perché ad esempio il famoso “compromesso storico”, che io ho sempre ritenuto un percorso di possibile democrazia applicata, poteva essere considerato una attività di lobbismo (i democristiani di Moro e i comunisti di Berlinguer si saranno ben incontrati “lobby style” non credi?), lecito per noi, ma pericoloso e indigesto per la grande democrazia al di là dell’Atlantico e a certa italica destra: e come andò a finire lo dice la storia… ieri qualcuno in TV ci ricordava che al venerdì quando non c’era attività parlamentare si incontrassero in una segreta stanza anche il bolscevico Berlinguer e l repubblichino Almirante!

O che le alleanze in ogni campo della vita mondiale non potessero e non possano essere espressione di lobbies, che certamente hanno preceduto e favorito gli accordi, e che grandi fatti della vita siano stati risolti dopo essere stati preceduti da segrete riunioni in protettissime stanze?

In fondo molte azioni diplomatiche, le più, sono classiche espressioni di lobby.

E’ovvio che le lobbies delle sorelle petrolifere non ci piacciano, e che molte alleanze industriali o addirittura mergers l’opinione pubblica le consideri vere e proprie lobbies, o meglio dire effetti diretti di lobbies, e che ne sottolinei la connotazione negativa, ma questo invece è semplicemente perché le conseguenze sono penalizzanti per chi le giudica tali. In realtà per la parte che ne gode sono brillanti azioni di business o di governo.

Quindi non esiste un significato universale condiviso di lobby deteriore, se non nella ristretta visione di una parte o della parte avversa.

Ma tant’è, è inutile aprire una discussione su ciò qui, in quanto siamo troppo pochi, troppo piccoli, troppo “partigiani”  per discutere di lobbies e di loro classificazione “morale”. come tali o meno. Per poterlo fare in maniera oggettiva dovremmo essere un blog internazionalmente trasversale e multietnico per avere una bilanciata espressione di opinioni:, e non lo siamo: dico questo semplicemente perché appunto tu hai fatto un excursus su un ideale universale di democrazia.

 

 L’attualità italiana ci ha presentato governi, compreso l’attuale, che han fatto largo uso di lobby (= gruppi di pressione) sui suoi stessi politici per costituirsi in alleanze con chi aveva idee diametralmente opposte, e quindi non avevano e non hanno nessun diritto di lamentarsi delle lobbies altrui.

Azioni di lobby sono dietro a tutti i compromessi e decreti cui abbiamo assistito, assistiamo e assisteremo.

Tutto ciò che è pressione su legislatori (ma pure sull’opinione pubblica, aggiungo) è lobby, i sindacati fanno lobby, lo fa certamente anche la Chiesa, lo fanno le confederazioni, le associazioni: ogni riunione, meeting, consiglio dei ministri o riunione di condominio ha la sua anticamera, dove si tessono alleanze, si additano “nemici”, si fanno promesse e scambi di favori… il “do ut des” è puro lobbismo.

E non v’è lobbismo anche nelle guerre, che anzi sono l’effetto più disastroso di lobbies politiche e industriali? E che per caso il mercato oneroso o gratuito di armi è esente dal lobbismo?

Che prima e dietro le decisioni delle banche nei contesti finanziari non vi siano delle lobbies? Nel salvataggio di una banca e nel lasciarne in default un’altra?

Si continua a parlare delle lobbies “industriali”: è vero, ci sono e non sono verginelle, ma le lobbies più puttane sono da sempre state quelle statali, perché, checché se ne possa dire, vi sono state infiltrazioni di gruppi di pressione deviati molto più nella politica che nell’industria: e anche questa è storia! 

Anche perché la politica è più facile e disponibile ad essere “contaminata e inquinata”.

Facci caso, in tutti gli scandali non sempre c’è di mezzo un industriale, ma in compenso c’è sempre di mezzo un politico o un amministratore pubblico.

 

Ma è bene fermarmi qui, perché vedo già una schiera di amici pronti a dirmi che molto di ciò non è lobbismo, visto che facendolo noi è lecito, mentre lo è quello intorno al petrolio… opinioni appunto.

Ma nessuno può negare che il significato negativo di lobby sia relativo e non assoluto, e l’evidenza è proprio la lobby del petrolio, che non è così semplice come sembra, visto che alla vecchia lobby delle sorelle americane si è affiancata quella dell’OPEC che miscela privato, pubblico e sovrano: per noi che “ci rimettiamo” sono i due esempi di lobbismo deteriore più citati, per chi ci guadagna (gruppi privati, stati, governi, regnanti padroni) sono pratiche lecite e lodevoli. E’ insomma lo stesso destino di tutti i confini labili e mutevoli: tra il morale e l’immorale, tra il lecito e l’illecito, il legale e l’illegale, il sacro e il profano, il bene e il male, dove ogni interpretazione è comunque di parte, e in egual misura condivisibile o contestabile.

Qualcuno provi ad andare a dire ai sovrani di Saudi e Qatar, agli sceicchi degli Emirates, ai governi di Iran ed Iraq, di Angola e Libia, oppure agli azionisti pubblici e privati delle “sorelle” occidentali (per non parlare del Venezuela penalizzato proprio dal lobbismo statunitense, che decide ad esempio quali bond di PDVSA bloccare o a suo piacimento e diretto interesse immettere sul mercato: prima di contestare questa mia affermazione, avverto che io ne ho sia la lista che i decreti del Treasury), dicevo andiamo a dire loro che sono dei lobbisti di merda, solo perché lo pensiamo noi, quando niente fanno in spregio a quel diritto internazionale, di cui tutti quanti amiamo sciacquarci la bocca, diritto peraltro la cui incompletezza e debolezza è sotto gli occhi di tutti.

 

Parto alla lontana per commentare un altro punto, quello del conflitto uguaglianza/disuguaglianza su cui ti sei diffusamente speso e sul quale mi trovo più in disaccordo. Tu parli di uguaglianza condannando tout court le disuguaglianze, pensando solo al “sociale”: è un pericolo ed un “falso economico” ridurre la visione al benessere sociale, a meno che non si voglia dare una semplicistica e non corretta connotazione all’economia.

Non parlerò di finanza, avendone in passato parlato fin troppo, riducendo il commento alla semplice constatazione che la finanza è tutta costruita sulle diversità e disuguaglianze e vive sui trend di alti e bassi, forte della sua amoralità, del suo agnosticismo, della sua indifferenza e totale estraneità dal dover discernere tra bene e male, insomma il concetto di benessere è totalmente assente, così come sia invece territorio di interessi individuali in cui l’interesse collettivo è un concetto astratto e inesistente.

Chiusa la parentesi, in effetti il tuo percorso porta ad una chiara intersezione con l’economia, e quindi per far ciò devo far riferimento diretto all’economia, non quella “ patrizia teorizzata”, ma quella “plebea sanguinosa” che gli eventi ci fanno vivere (cade a fagiolo il crack SVB e la crisi profonda del CREDIT SUISSE, come vedi non sono Vietnam e Cina gli inneschi di un’altra emorragia per borse e sistema bancario europei, ma USA e Svizzera), perché l’uguaglianza sociale, seppure esista al di fuori dell’utopia, ha nell’economia un’amante bizzosa e traditrice. E partirò proprio a parlare di eventi, che sono quelli che fanno essere realtà, normalità e fattrice proprio la disuguaglianza, sia nel sistema delle aggregazioni naturali (e questo lo sappiamo bene), che nelle comunità animali ed umane.

 

Da umile profano “lettore di testi di economia”, ho cercato inutilmente tra i tanti economisti, filosofi o semplicemente uomini geniali per i loro tempi, che vedo qui spesso da tanti e da te citati, risposte CONCRETE e RISOLUTIVE su questo conflitto uguaglianza/disuguaglianza.

Quindi da “sufficiente conoscitore del mondo economico, industriale e finanziario”, ho lasciato “da subito” e lascio da parte oggi ogni bellissima utopia giovanile/senile e vengo a quanto questi settori, che sono poi quelli che consentono o meno a un governo di “costruire” l’architettura del sociale, mi hanno fatto capire: l’uguaglianza non potrà mai esserci, o meglio dire le disuguaglianze non potranno mai essere cancellate, perché sono l’essenza stessa dei meccanismi economici. La competizione (non l’emulazione, concetto magico ormai in disuso) e la concorrenza sono due drivers basilari dell’economia e del suo sviluppo: non è un driver il bene sociale che è piuttosto un fine, che una democrazia dovrebbe porsi, ma purtroppo il ciclo virtuoso del sociale non esiste, non è realizzato, salvo in qualche isoletta dell’Oceania, dove però è allo “stato naturale” e non mutuabile nelle nazioni industrializzate.

 

Di fatto tu contrapponi l’interesse collettivo agli interessi individuali, ma sono due piatti di una stessa bilancia che non stanno in equilibrio: un’economia nasce da interessi e spinte individuali (industriali, operatori finanziari, commercianti, fino all’ultimo degli operai o di un dipendente pubblico), l’interesse collettivo è il target, il must di una economia nazionale: stanno all’opposto di un percorso economico: i primi sono fattori creativi dell’economia (nel bene e nel male), il secondo è un obiettivo da realizzare… i primi sono figli della proprietà, del potere privato, del libero arbitrio, il secondo è espressione di azioni sostanzialmente di governi, che sovente hanno un’idea “partitica” del termine “collettivo”..

Io ad esempio non ritengo che l’uguaglianza favorisca la crescita (perlomeno in tanti anni non l’ho vista come fattore trainante, mentre mi è capitato di vederla come un freno all’iniziativa imprenditoriale, ma ovviamente mi riferisco a un settore specifico per quanto determinante.

Banalmente non è importante a mio avviso la dimensione della frattura tra le classi sociali, quanto il fatto che i risultati diano alla classe più povera la possibilità di vivere meglio: la cosa fondamentale è che nessuno venga danneggiato o penalizzato perché si possa ottenere ciò.  Non è comunque appiattendo o travasando che si ridistribuisce il reddito equamente e virtuosamente, perché così si va in qualche modo a penalizzare anche il merito..  

 

Voglio ancora esprimere una ulteriore considerazione personale sull’economia: a me è sempre parso che tutte le economie del mondo si basino sulle eccellenze, sulla supremazia e sulla sottomissione, sul migliore o peggior ranking rispetto alle altre, sul potere che da ciò consegue. E tutto questo esprime disuguaglianza e classificazioni in livelli, ricerca di posizioni predominanti, e non può essere diversamente all’interno di una singola economia. Se uno statu persegue il “far star meglio i propri cittadini” rispetto a quelli di un’altra nazione, insomma sulla “quantità relativa di benessere”, ugualmente avviene all’interno di uno stato, dove ogni gruppo industriale ed ogni classe sociale tende a ragionare nello stesso modo.

A chi mi sosterrà il contrario dirò semplicemente di leggere i nostri commenti sulla SR per verificare che sono tutti o quasi rivolti a confrontare PIL, PPA, PMI, Impex etc etc per dimostrare che siamo medlio noi o meglio altri, quando non addirittura augurarsi che una nazione vada a farsi fottere in default, o che ne crolli l’economia per far star meglio altre nazioni… anche riguardo alla guerra in Ucraina, siamo tutti lì a discutere (anzi ad augurarci) chi starà meglio o peggio a guerra finita: ognuno si augura non uguaglianza di benessere, ma disuguaglianza di benessere secondo una scala di punizione/premio assolutamente personale..

 

Tornando alla premessa sul termine EVENTI nell’economia e a tanta critica che ho spesso riversato sugli economisti, devo dire che io ho sempre adorato i teorici di economia (e non potrebbe essere diversamente visto che ho un giovane nipote, oggi all’IMF, citato già qualche anno come uno dei migliori giovani economisti), ma la necessità, per me e per tutti i miei colleghi era sempre stato quello di avere suggerimenti, risposte e soluzioni CONCRETE e IMMEDIATE a quesiti pressanti, ed esserci trovati di fronte in massima parte a “modellisti teorici” incapaci di rispondere ad accadimenti e variabili non ipotizzabili, non prevedibili, non “modellizzabili” perlomeno in tempi brevi (perché riuscire a farlo dopo a noi non serviva un’emerita fava).

Le teorie in realtà mi sono sempre apparse come summa di risultati accorpati dopo interpretazioni più o meno personali: insomma dei consuntivi attraverso cui sostenere una propria idea e da cui creare soggettivamente dei modelli ripetibili, che in realtà poi poco riscontro hanno generalmente trovato nel breve, nel medio ed anche nel lungo.

E infatti l’alta finanza (e vorrei dire anche l’economia REALE che la finanza molto influenza) non si muove secondo teorie, che sono generalmente statiche, mancando la possibilità di valutare e introdurre all’istante l’imprevisto, lo sconosciuto, l’inatteso, ma presuppone reattività istantanea al verificarsi di questi eventi.

Ne parlo anche in riferimento al crack della SVB e alla crisi del Credit Suisse di questi giorni, che non accetterò mai possano diventare una scusa per gli economisti se certe loro previsioni rosee non dovessero verificarsi, perché della situazione difficile di questi istituti ne eravamo a conoscenza: per intanto “paghiamo tutti dazio”: e non mi riferisco solo alle borse, ma all’onda lunga che si è avvertita su certe operazioni finanziarie gestite dal Treasury in alcuni paesi. L’aumento dei tassi era necessaria, ma era elementare dover prevedere la ricaduta ed ancor più banale monitorare la situazione degli istituti secondo la prevalenza dei prodotti e del tipo di clientela e di investimenti: e lo avevo detto, ma non perché sia bravo, quanto perché ho qualche punto di diretta osservazione, che forse chi mi aveva criticato non ha: e non lo aiutano certo le teorie dei vecchi padri.

 

Ma torno agli EVENTI e ricopio una mia vecchia banalissima lista miscelata così a casaccio di questi eventi:

 

–      Fattori climatici

–      Sanzioni

–      Disastri naturali

–      Rivoluzioni

–      Mutamenti politici istantanei

–      Guerre

–      Crack di istituti bancari e bolle finanziarie

–      Dinamica delle alleanze

–      Nuove scoperte

–      Geografia delle nuove risorse naturali

–      Epidemie su scala mondiale

–      Riserve di risorse naturali

–      Ciclicità delle tecnologie

–      Distribuzione della ricchezza

–     Crescita (e non solo le proiezioni di FMI, Ocse etc etc, ma quelle dinamiche istantanee al verificarsi di qualcuno degli eventi, che non consentono a chi vive di finanza di poter aspettare un mese per prendere decisioni).

–      Potere d’acquisto dei salari

–      Conquista dello spazio

–      Valutazioni sulle monete (e qui non tanto le proiezione di FMI, Ocse etc etc, ma quelle dinamiche istantanee al verificarsi di qualcuno degli eventi).

–      Economia sommersa

–      Finanza sommersa

–      Etc etc etc

 

E sia chiaro, tutto ciò entra nel “CAPITALE” definito tout court, che sempre in qualunque pensiero di economia finisce per mettere fuori giustamente la testa.

E si tratta di eventi destabilizzanti, che generalmente amplificano le disuguaglianze proprio per la difesa dei capitali da parte di chi li ha.

 

E tutto quanto sopra e oltre nelle teorie, nei libri, nelle dispense non lo trovo modellizzato più o meno “scientificamente” e immediatamente utilizzabile, per suggerire, con maggiore certezza rispetto ai riscontri di esperienze precedenti vissute, ad investitori (ivi compresi i governi) di tutto il mondo di vendere, comprare, investire, non investire, disinvestire, stringere accordi, stabilire prezzi valutando all’istante quando far virare su Y una precedente scelta fatta su X… e parametrando in funzione della diversa disponibilità al rischio degli investitori stessi.

 

All’università è giusto studiare storia e filosofia economica, per rendere aperta e flessibile la mente, acquisire metodologie, capire come sono state affrontate, catalogate e a modo loro risolte le problematiche di certe “ere”; ma poi chi fa finanza ed economia, chi vive e mangia (non chi parla) di questo, chi influenza pesantemente i destini delle nazioni (guarda che è così) non fa alcun riferimento né affidamento a teorie non solo di 100 anni fa ma neppure attuali, perché né le une né le altre fronteggiano questi eventi… piuttosto costui viceversa proprio li utilizza e li sfrutta, mentre all’economista generalmente non resta che di ciò gradualmente consuntivare gli effetti, che arrivano prima che ne venga organizzata un’utile architettura per affrontarli.

Negli ultimi quarant’anni abbiamo avuto due grosse crisi, che l’industria ha affrontato senza ricevere alcun supporto né dal governo, né ausilio dagli economisti al soldo dei partiti di governo, né ovviamente da alcuna teoria o modello precedentemente costituito dai geni del passato.

In quei giorni economisti e consulenti ci dicevano: “la mia previsione/modello/algoritmo erano buoni, si è trattato di un evento imprevedibile”; ma allora se si basa solo su eventi noti o variabili entro certi limiti, che di fatto sono poi “costanti” in un certo momento, che cavolo di modello è, e soprattutto con che cacchio di coraggio mi si veniva a dare tale giustificazione?

Sarà un caso che allora non se ne sia sentito il bisogno nella grande industria, che sa far fronte a tutto ciò con estremo maggior ingegno e capacità dei governi? E sarà un altro caso che i settori industriali riescano a creare profitti o a risorgere dalle crisi, quando invece le nazioni le subiscano e siano un pozzo di debiti, quasi sempre in crescita? E lascio da parte il momento contingente perché siamo chiaramente in un’economia di guerra, che va visitata sotto un’altra ottica.

Chi non deve scrivere su dispense o su lavagne, ma deve prendere una decisione immediata sul nascere dell’evento deve avere conoscenze e informazioni reali (e, ad onor del vero, è evidente che qui è un vantaggio per chi sta sui mercati e magari fa riferimento ai PMI rispetto a chi sta dietro a una scrivania e ha i riferimenti bell’ISTAT ovviamente già obsoleti al verificarsi drll’imprevisto), deve somatizzarle in un batter di ciglia e restituirle come applicazione su cui si possono perdere o guadagnare miliardi… ed è il flusso globale di trilioni, che immediatamente si muovono o si bloccano, che  condiziona e connota l’economia, non certo quei miliardi che sono nel potere della gestione immediata di un governo, peraltro spesso inetto nell’utilizzarli.

 

E poi se sui disastri naturali improvvisi c’è poco da accusare, visto che a parte parole niente si è modellizzato sull’impatto economico della desertificazione, poco su quello dei cambi climatici, assolutamente zero su eventi vulcanici, pur essendoci studi e conoscenze in grado di suggerire ipotesi almeno grossolane: non basta dire “Los Angeles scomparirà e uno tsunami flagellerà le coste pacifiche e indiane”: bisogna che qualcuno dimensioni le conseguenze economiche, altrimenti è un economista da burletta.

Lo stesso discorso, dicevo tre anni fa prima del Covid, vale per le epidemie sia sugli uomini che sul bestiame, così come le distruzioni di piantagioni etc etc su cui si consuntiva il danno subito visibile, ma non i danni indotti. Faccio una esemplificazione banale nel dire che già l’interruzione di traffico aereo per qualche giorno può influenzare i rapporti economici, ma che soprattutto questi eventi impattano pesantemente sulle borse, elementi fondamentali dei percorsi economico-finanziari.

 

Sulla geografia delle NUOVE risorse naturali ho parlato a iosa in altri interventi, ma anche qui poche proiezioni e soprattutto tanta ignoranza anche là dove non si dovrebbe: e anche qui ne è diretta evidenza quanto sta avvenendo nella transizione, gestita disordinatamente in maniera men che pionieristica proprio dalle nazioni fino a ieri top delle tecnologie, ma oggi non più, perché la quarta rivoluzione industriale (automazione e informatica) di cui l’occidente (e il Giappone) era padrone indiscusso è ormai senescente in quella connotazione e si va esprimendo in una nuova espressione tecnologica nella quale l’occidente è appunto poco più che un infante, e la resa momentanea (perché stiamo disperatamente rincorrendo chi ci sta davanti) della EU sta in quello che è appena accaduto, che nel mondo industriale era previsto e su cui gli economisti, che finora hanno toppato ogni previsione, tacciono.

E’ stato infatti annullato (o congelato a data da destinarsi, se preferisci) il voto europeo sul divieto di immatricolazione di auto a scoppio nel 2035, che era già una proroga rispetto all’iniziale 2030.

Avevo scritto chiaramente che ciò sarebbe avvenuto, perché era solo l’Europa, e non tutta e alcuni paesi di malavoglia, a volere quel provvedimento e ad averlo proposto: non ci sono le Americhe, non c’è l’Africa, non c’è l’Asia, non c’è l’Oceania! quell’Europa politica che non capisce un cazzo, o ne ha voluto ignorare la realtà, dei flussi legati all’automotive mondiale… dicevo l’Europa politica, non quella dei grandi costruttori che tengono in piedi l’economia dei paesi guida e che (a proposito di azione di pressione lobbistica) hanno mandato, Italia e Germania in testa, affanculo la EU…

Avevo previsto e scritto qui che sarebbe avvenuto così, per non favorire quelle economie industriali, Cina fortissima nell’elettrico in testa, che avrebbero continuato comunque a produrre nel contempo veicolistica “a scoppio”, perché anche qui sono i mercati, cioè i clienti, cioè NOI a stabilire la richiesta. E permettimi di dire che l’esempio più esilarante è che proprio gli USA, nobile alleato dell’Europa secondo convenienza, siano d’accordo con la Cina e con i costruttori asiatici a continuare la produzione “tradizionale”, ed anche di questo atteggiamento statunitense ne avevo ampiamente parlato: perché, vedi, noi siamo sul mercato di tutto il mondo e in particolare proprio su quello statunitense come ben saprai, non sui libri di scuola di economia.

 

Mi rendo conto che quanto sto dicendo venga ritenuto azzardato, ma per me vecchio europeista da quando i più non erano nati o erano all’asilo e oggi deluso e disilluso, questo è stato un fatto di disgregazione europea che inneggia al potere e alla disuguaglianza di potere tra gli stati membri (e al fatto che la UE non abbia saputo fare lobbismo!), uno schiaffo ad una sorta di “democrazia trasversale”, insomma riconoscendo, anche se non lo credo per niente, agli stati europei l’appartenenza ad una confederazione democratica… ma è la realtà, quella realtà per cui mi si dava del cinico quando sostenevo che sarebbe stato un suicidio europeo se si fosse votato l’elettrico al 2035: ma ora che la EU ha candidamente ed esplicitamente dichiarato che il non voto è stato per non consegnarsi mani e piedi legati alla Cina nel settore, nessun solone ha fatto commenti: ma va bene così.

Vedi amico mio, il mondo reale (e sia chiaro che ci siamo anche noi cittadini, perché se i nostri sistemi democratici rappresentativi non funzionano è responsabilità nostra) non vuole la democrazia illusoria che renda “giustizia sociale a tutti”, ma invece una democrazia che proprio attraverso le disuguaglianze volute e alimentate dai governi garantiscano successo economico ed egoistico “benessere nazionale”, o peggio ancora benessere al ceto dominante, che, sia chiaro, esiste in ogni democrazia sia esso politico, industriale, militare, perfino religioso.

 

Delle situazioni di nazioni ricchissime ma poverissime al tempo stesso, ne ho parlato sin troppo spesso, ma con poco seguito visto che noi siamo interessati soprattutto al nostro piccolo orticello nazionale,ormai.

Però voglio ripetere qui una mia vecchia considerazione: scrivevo che mentre sul petrolio libico che ha una produzione modesta rispetto alla potenziale capacità produttiva giornaliera della venezuelana PEDEVESA pur con tutti i suoi problemi di paese sanzionato dagli US, petrolio libico su cui si stavano scannando fazioni armate in patria e fazioni più o meno diplomatiche dei paesi europei, Russia, Turchia, US, etc etc, mi chiedevo se qualche modello ha previsto cosa succederà all’economia quando il Venezuela vi impatterà come mercato libero. Studi non ve ne sono. nè modelli, algoritmi, proiezioni che prevedano dove e come si orienteranno i flussi finanziari “imbarcati” sulle petroliere venezuelane.

E le teorie non servono a niente se non prevedono questi eventi, perché i grandi investitori vogliono certezze e bassi rischi. E, che piaccia o no a chi legge, la finanza la fanno i grandi investitori, ma a noi in Italia, non avendone neanche uno, manca completamente anche la cultura dei grandi numeri.

 

Sulla distribuzione della ricchezza, intendo dire quella REALE con annesse economia sommersa e finanza sommersa il discorso sarebbe lungo solo per la miriade di opinioni e commenti, ma cortissimo se si volessero citare informazioni certe, perchè è ovvio che qui nessuno ne sappia niente su operazioni, capitali, flussi e movimenti.

E qui è evidente che i teorici dell’economia sono praticamente out, proprio per loro “costituzione”, dovendo fare aggio su almeno qualche dato certo, mentre in compenso chi sta sul mercato, occhi aperti e orecchie tese, può captare qualche soffio di vento e in base a questo effettuare operazioni mega che possono, senza che sia evidente, impattare sull’economia di un paese o sugli equilibri di qualche borsa. .

 

Diceva allora, qualche anno fa, l’amico @liberty: “il 99,9999% dei monopoli privati sono tutelati e creati da leggi statali”.

Perché cito i monopoli? Perché ve ne sono una marea e perché la gran parte di essi, siano di stato o privati, è del genere “lobby” o “cartello” (che lobby è).

 

Senza alcuna presunzione avevo provato a trasformare quella frase e proporla  così: “i monopoli privati non sono CREATI dallo stato, in quanto essi stessi piuttosto CREANO buona parte delle componenti statali, da cui fanno poi emettere leggi di tutela: i monopoli privati esistono PRIMA delle leggi che li tuteleranno”: intendevo lo stato nel senso “politico” di stato apparato (organi, dipartimenti, enti e simili) e non nel senso “sociale” di stato comunità (famiglia, scuola, associazioni e simili).

Vi sono riscontri oggettivi (qualcuno lo conosco direttamente) di come i monopoli privati siano più forti di quasi tutti gli stati: anzi quanto più potente è lo stato (es. US e Cina), tanto più potenti sono i monopoli privati, e l’esempio più eclatante sono proprio gli US, in cui il potere dei monopoli sovrasta il potere del Presidente.

Anche in Cina i monopoli privati sono potenti, ma il fenomeno, anche in funzione del potere politico che è a sua volta “monopolio”, ha fatto sì che in nome di un NUOVO capitalismo di stato esista un compromesso per cui i proprietari (chiamiamola alta borghesia) dei monopoli privati siano stati fatti entrare, mantenendo la propria connotazione privata, da Xi negli organi del partito.

 

Ricordo le discussioni fin dai tempi del liceo con l’amico Costanzo Preve, due anni più grande di me, di cui subii il fascino iniziale, per staccarmene poi decisamente in campo filosofico per la sua avversione al moderno e al postmoderno e soprattutto poi anche in campo economico, quando ai suo dogmatismo rigidamente marxista, certamente ben più profondo del mio annacquato, e alla sua convinta ostinazione opponevo i numeri delle mie esperienze reali, in questo invece più consistenti le mie della sua. Non lo diede molto a vedere, ma negli ultimi tempi a lui, marxista incrollabile, dava fastidio che ad aver creato il capitalismo di stato, e soprattutto ad averlo creato profittevole, fosse stata la Cina e non la Russia.

E, visto che questo ricordo ha pur qualche riflesso politico, a te che ami la politica, propongo un’altra mia vecchia considerazione: LA FINANZA OSMOSI TRA DX E SX.

Perché dicevo questo? Perché in altre parti del mondo la netta distinzione tra destra e sinistra, nei termini canonizzati  allora dall’amico @serghei, non esisteva, anzi era già da tempo in atto un processo osmotico, in termini di contenuti economici e sociali, con “cose” di destra diventate obiettivi di sinistra e viceversa.

Questo bipolarismo destra-sinistra del mondo, fortissimo in un passato neanche troppo recente, da molto tempo non esiste più, in quanto qualche altro polo, massivamente rilevante, economicamente consistente, ideologicamente fortemente caratterizzato è oggi ugualmente un altro giudice degli equilibri sociali e politici mondiali: noi ci siamo chiusi per troppo tempo nella filosofia dei vecchi confini europei e russoamericani, ignorando totalmente i connotati e le connessioni delle filosofie e religioni orientali, musulmane, indigene, perfino del terrorismo (che è anch’esso una tragica e identificabile ideologia “filosofica” deteriore)… e oggi Stati arabi, Cina, India, Australia, Cile, Angola, Indonesia, Congo, Nigeria etc pesano sui piatti della bilancia mondiale come US, UK, Germania, Francia. Italia, e che non sono generalmente classificabili a destra o a sinistra nel senso del pensiero economico europeo, perchè le risorse che oggi posseggono costituiscono la ricchezza che dà potere e determina le posizioni nel mondo, il più delle volte posizioni né di destra né di sinistra.

 

Un caro saluto a tutti

OCKHAM

Prova.

Leo 62

e anche qui ne è diretta evidenza quanto sta avvenendo nella transizione, gestita disordinatamente in maniera men che pionieristica proprio dalle nazioni fino a ieri top delle tecnologie, ma oggi non più, perché la quarta rivoluzione industriale (automazione e informatica) di cui l’occidente (e il Giappone) era padrone indiscusso è ormai senescente in quella connotazione e si va esprimendo in una nuova espressione tecnologica nella quale l’occidente è appunto poco più che un infante, e la resa momentanea (perché stiamo disperatamente rincorrendo chi ci sta davanti) della EU sta in quello che è appena accaduto, che nel mondo industriale era previsto e su cui gli economisti, che finora hanno toppato ogni previsione, tacciono.

Tutto giusto , ma questo l’ho voluto citare perché se è vero che gli economisti veri tacciono, e la presidente della BCE ha confessato mesi fa che naviga a vista, qui dentro, in questa corte dei miracoli, arrivano sedicenti esperti ( che nella vita sono al massimo dellle quarte file ) che ci vengono a snocciolare cifre che secondo loro sono rassicuranti sul futuro e che invece non dicono nulla, oppure esaltano il fatto di non essere più dipendenti dalla Russia ( che era l’interesse degli USA ), a livello energetico tralasciando il fatto che lo siamo dall’Algeria che sta con la Russia e con il Qatar che non è nostro amico, ma nemmeno un po’, oltre al costo del gas che importeremo dagli USA, altissimo e di scarsa qualità.
Quasta manica di imbecilli che ama parlare per darsi un senso che altrimenti non ha, non si è resa ancora conto che gli equilibri a livello mondiale sono cambiati, e non certo in direzione del rafforzamento dell’occidente. Oltre al fatto che gli USA fanno i loro interessi, e una volta indebolita l’UE in maniera definitiva faranno il loro gioco in Asia. Questi ragionano sempre come se esistesse un’egemonia di tipo coloniale che è quella in cui sono cresciuti… ed invece gli altri si sono rotti i coglioni, ed il nostro modello non solo non è desiderabile, ma è anche disprezzato. Quindi si, direi che il sistema democratico, così come si è sviluppato in questi ultimi 50 anni è da mettere di nuovo in questione, anche perché di fatto non è più una vera democrazia, ma un sistema di protezione delle Lobbies dominanti.
Un abbraccio

OCKHAM

Letto stasera.
La mancata pubblicazione, non so se voluta o accidentale, di un mio scritto, a te diretto 7 giorni fa, già in attesa di approvazione e poi sparito, mi aveva indotto a decidere di non intervenire più sul bloooog, né su comparto sportivo né sulla SR.
Già da qualche tempo, rispetto al mainstream qui dominante mi sentivo del tutto “stonato”, forse per distanza generazionale, più probabilmente per diversità nel modo di pensare e di linguaggio, il mio inadatto a un social come il bar di Bocca (che fo frequentato per stare un po’ di tempo in compagnia di gente interessante e interessata allo scambio rispettoso di opinioni e di informazioni sui più vari argomenti.

Mi ha turbato continuare a leggere, da parte di persone istruite e di buon livello culturale, una protratta serie commenti sulla guerra in Ucraina e sulle prospettive che si profilano di un abbastanza prossimo mutamento degli scenari geopolitici mondiali, impostati dagli autori come se si trattasse di accese discussioni tra le tifoserie di squadre rivali, con il corredo di un rosario di offensivi apprezzamenti partoriti da fantasie inesauribili nel trovare sempre nuovi spunti.

Mi ha stupito sgradevolmente constatare sia la tolleranza del moderatore sia l’audience che, di volta in volta, i protagonisti di questi scontri ricevevano in riscontro dai rispettivi sostenitori. Un aforisma di Giacomo Leopardi, critico su un certo modo italico di affrontare le discussioni, da me pubblicato a titolo di bonario richiamo è per contro passato del tutto inosservato. Meno male che non è stato commentato con sarcasmo in quanto scritto da un triste e frustrato “segaiolo” 😉 come alcuni considerano il poeta di Recanati.

Questo tuo commento, come sempre molto denso di acute osservazioni e articolato, non può restare senza una risposta, che mi riservo di darti appena possibile, confidando di non essere l’unico interessato agli argomenti da te prospettati. Poi mi prenderò un periodo di congedo.
Buon fine settimana, riprendi fiato e vigore dopo la scalata dell’Everest 😉 ,a me basta una rampa di scale per dover fermarmi e ricorrere alla respirazione accelerata, ma restiamo vivi e con la mente stanca, ma non ancora ottenebrata, anche se ci sarà qualcuno convinto del contrario, come quello che ha messo il pollice verso sul tuo scritto. Me ne aspetto diversi anche sotto questa risposta interlocutoria 😉 .     

hilander

Riguardo al pollice verso che citi in coda, io credo che ognuno abbia il diritto di essere in disaccordo con la mia opinione è quindi di porlo, anche se penso che il disaccordò dovrebbe essere espresso con un commento esplicativo…
Vedi in questo io apprezzo quelli come MJ, con cui abbiamo punti di vista spesso opposti e anche aspramente sostenuti, ma chiaramente espressi, mentre reputo poco intelligenti, anzi abbastanza imbecilli coloro che si limitano a battute del cazzo od offese gratuite… ma siccome ciò fa audience e massa sul Blooog è uno “strumento di mercato” anche quello, e quindi anche quello ci può stare per quelli cui piace, anche se la SR era nata con ben altri intenti dichiaratamente espressi nel suo “statuto”.
L’importante è che sia ben noto, a coloro che offendono senza motivo, il “vaffanculo anticipato e sottinteso”.

OCKHAM

Caro hilander. Per verificare se si era trattato di una censura voluta o di un pasticcio accidentale, dovuto magari a errore di identificazione (mia mail), tra sabato, ieri, stanotte e questa mattina, ho tentato ben quattro volte, in orari diversi, di postare un commento, che non conteneva alcuna offesa contro nessuno, ma non è stato pubblicato, Sono anche intervenuto – vedi prove – sul mio login. Quindi devo dedurne che è stata una decisione del master blog.

Fabrizio Bocca, in questi giorni in viaggio all’estero, nonostante glielo avessi richiesto espressamente, non l’ha motivata. Suppongo che la ragione sia dovuta ad antipatia. Lui (o il suo momentaneo sostituto), e non è il solo, probabilmente non digerisce quelli che, come me, ritiene “moralisti”, incompatibili con la filosofia qui imperante; D’altronde io non digerisco gli ipocriti, che predicano bene ed elevano lai contro le degenerazioni del sistema calcio (o del sistema politico – vedi i quotidiani talk show su tutte le reti) – ma poi, per interesse personale, razzolano male, alimentando ad arte il malcostume sportivo (vedi errori arbitrali) e gli scontri dialettici, che aumentano il numero di interventi e, come hai detto tu, fanno salire l’audience, tanto da fare ottenere il prestigioso 😉 e ambito premio Biscardi 😀 .

Questa è la “realtà” e come per altre realtà non resta che prenderne atto, sia pure con rammarico, ma mi sono tanto abituato da diventare un vecchio orso, che ormai, se lo sorreggono le forze, si sente a suo agio solo sui sentieri isolati in montagna.

Abbandono pertanto in via definitiva questo blog, ringraziandoti per la mole di informazioni datemi nel corso del poco tempo che l’ho frequentato e per l’interlocuzione, dalla quale ho sempre tratto profittevoli spunti di riflessione, che, contrariamente alle animose e insensibili dispute sulla guerra, mi hanno aiutato a tenere sveglio il cervello.

Peccato per l’età, altrimenti avrei cercato di alimentare il rapporto in altri modi. Un caro saluto e in bocca al lupo per la tua salute. Tu hai certamente lo stomaco più forte di me. 

Modifica il 2 mesi fa da OCKHAM
OCKHAM

@ hilander. Meno male, questo mio saluto di commiato ti è arrivato.
Mi puoi levare una curiosità? Quando devi inserire un commento, sotto il nick e l’indirizzo mail appare anche a te questo link: http://iarcaper?

hilander

Caro amico se ti fa piacere possiamo scambiarci il mail, che già autorizzo Fabrizio a darti e poi magari potremmo anche scambiare quattro chiacchiere a voce, come con qualche altro amico mi capita… meno faticoso che scrivere.
Un caro saluto

Bob Aka Utente11880

caro Hilander, al di là dell’interesse per la sua esposizione, il suo incipit non appare del tutto rassicurante. Spero tutto ok. Un saluto

hilander

Dammi pure del tu per cortesia!
Nel mondo io uso lo YOU da troppo tempo per tornare al LEI quando si scambiano quattro chiacchiere in amicizia, anche se si è di opinione diversa.
Per il resto sto facendo catenaccio alla paron Rocco

Bob Aka Utente11880

Bene. E se poi colpisci anche la palla, non importa …

Bob Aka Utente11880

Questi sono. La mail con cui il manager Anastasio (nomina del governo Meloni) si rivolge al proprio CdA citando il discorso di Mussolini dopo l’omicidio Matteotti dimostra, non solo la mancanza di senso delle proporzioni (o del tragi-ridicolo) del soggetto, ma anche la natura del carrozzone che segue Meloni.
La quale può anche aver lavorato sulla sua persona, ma non può averlo fatto su tutti quelli che a lei riportano o sono da lei incaricati di gestire la cosa pubblica, nelle sue mille sfaccettature, Evidentemente non sono pochi quelli cresciuti nel solco predappiano, tanto da rifarsi con orgoglio a una delle pagine più buie, tragiche e meno difendibili del ventennio.

Al di là del caso personale, che sembra si sia già auto-risolto con le dimissioni, mi chiedo come si senta chi ha votato FdI senza esserne un vero simpatizzante, ma perchè attratto dalla voglia di “cambiamento”, qualunque esso sia.
Se guardo alle elezioni degli ultimi anni, c’è un 30% ca abbastanza stabile di italiani che sembra vagare da destra a sinistra, come un pendolo, seguendo la chimera del “nuovo che cambia”: una % del genere mi sembra abbia preso il M5S nel suo exploit di governo, poi la Lega, adesso FdI. Gente che crede di trovare nell'”altro” la soluzione del problema, non-importa-di-chi-si-tratti. E ogni volta, a posteriori, ci accorgiamo che l'”altro” questo è.

Modifica il 2 mesi fa da Bob Aka Utente11880
Er Mobilia

Leo, tu che sei l’esperto locale di Risiko, perché non ci commenti l’accordo tra usa Australia e uk per costruire assieme sommergibili a propulsione nucleare, scambiarseli e attrezzare basi navali comuni per pattugliare meglio l’indo-Pacifico e presidiarlo militarmente? E dell’accordo franco-inglese per avere sempre almeno una portaerei in zona non ci dici nulla? Sarà anche questa una spaccatura con la Polonia, la tua fantasia preferita mentre sciacqui i panni nel Caspio (attento che rischi di sporcarli, è più inquinato del Tevere)? Il tutto mentre l’amministrazione Biden rilascia autorizzazioni per lo sfruttamento di giacimenti di terre rare negli usa. settimana pesante eh, per fortuna che almeno il Milan ti da qualche soddisfazione…

Leo 62

Mobì che ti succcede ti sei bagnato per così poco?… notizia che si sapeva da tempo e se nemmeno Australia e UK ( mi hai detto cazzi.. ) seguissero più il padrone ( ne sono rimasti pochi.. ) sarebbe una vera tragedia. Significa solo che in quella zona presto saranno problemi… uno sveglio se ne sarebbe già dovuto accorgere, ma capisco che a te…
Tranquillo che ci pensa Mariuccio Rossi a darti ragione…
Quest’uscita mi ricorda quella di quando ti sei tutto eccitato perché avevamo pareggiato con il Bologna ed oramai secondo te eravamo cotti… a livello di geostrategia globale le cose che hai detto non cambiano una minchia. Cambia magari il fatto che l’avevano proposto pure agli indiani e i vaffanculi ancora fischiano…

mario rossi

Leonarduzzo, non hai fatto studi sistematici nè hai maturato significative esperienze professionali in nessuno dei campi in cui millanti esperienza. E ahitè purtroppo un corpus di studi strutturato e/o il lavoro sul campo sono l’unica maniera per diventare non dico esperto ma anche solo in grado di dialogare con chi quella esperienza ce l’ha.
I tuoi sono gli interventi di chi googla una voce, sceglie i 3 o 4 risultati che dal basso della sua ignoranza sembrano più “intelligenti” e fa un copiaincolla dove nessuna frase ha poi alcun legame o nesso logico con la precedente nè con la successiva. Un po’ come uno che va negli scaffali di una boutique (o della upim nel tuo caso) prende le cose alla rinfusa e se le mette addosso senza guardare foggia nè colori.
Io queste cose te le dico perchè mi intristisce vedere un 60enne che si fa perculare da gente che quegli studi e quella esperienza ce l’hanno tipo mj consi o ermobilia che diversamente da me ti considerano sì come interlocutore, ma al solo scopo di coglionarti ripetutamente, cosa che puntualmente fanno senza alcuna difficoltà.
Queste tue ultime uscite in campo di economia e finanza sono autentiche epic fail (dimenticavo che non sai l’inglese, scusa, si traduce fallimenti epici o epocali), sciocchezze che nemmeno uno studente del primo anno di economia ancora alle prese con le IS LM si sognerebbe anche solo di pensare, figurarsi scriverle (Dimenticavo, per ISLM vai su google, trovi tutto).
Seriamente, prenditi un sabbatico dal blog o almeno da sr e vai a farti qualche nuotata nel Caspio che sì è uno dei mari più inquinati del mondo ma pazienza mica si può avere tutto; oppure dedicati con più tenacia alla pianola Bontempi di cui non ho dubbi sei provetto suonatore. Con un sabbatico magari creeresti suspense attorno al tuo rientro, come fa periodicamente waters che è maestro di questo ed eviteresti per qualche settimana le figure da cioccolataio di cui so per certo i suddetti sghignazzano al telefono.
Scusa se sono stato crudo ma meglio una brutta verità che una bella illusione.

Leo 62

Mariuccio, stai bonino, ma di quale esperienza vuoi parlare tu, che al massimo sei capace di dare da magiare ai canarini… @MJ è uno che ha nozioni di economia me se ne serve per fare il tifo… peraltro è venuto qui a dirci che alla Juventus i conti stavano in ordine e ci avrebbe pensato casa madre a mettere le cose a posto… e infatti ci ha pensato…gli altri due sono due cazzari abbastanza sfigati, ma sicuramente meno sfigati di te che ti limiti a reggergli la coda… datti da fare per evitare di sversare le fogne in mare in quella merda di città in cui vivi, magari, andando di persona se serve, così ti rendi utile per una volta nella vita e lascia perdere di fare le valutazioni sugli altri che non è il tuo campo.
Epic Fail sono la cazzate, da Cosentino a Di Girolamo che ci sei venuto a dire qui da quando non ti limiti a fare commentini che vorrebbero essere spiritosi in due righe… che è il tuo limite… due righe dai che fino a lì ci arrivi…

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
mario rossi

L’importante è non arretrare, non importa quanti siano i colpi che si prendono.

ANTUOFERMO62.jpg
Modifica il 2 mesi fa da mario rossi
Leo 62

Il dramma è quello che pensa di essere Hagler ed invece è Iacopucci…

download iaco.jpg
scusameri

Il povero Angelo Jacopucci fu un professionista assolutamente serio, non un campione ma uno capace di combattere ai vertici europei.

Fino al tragico KO con Minter il match era sostanzialmente equilibrato. Come puoi vedere dall’occhio, zigomo e mascella tumefatti nella foto, Jacopucci are stato in grado di piazzare un bel pò di martellate sulla faccia di Minter, un forte pugile inglese che sconfisse Antuofermo due volte.

Penso che se tu fossi un professionista del livello di Jacopucci, potresti andarne fiero.

Chi invece mancò totalmente di professionismo furono l’arbitro, il medico e i secondi di Jacopucci che non fermarono il match per tempo, permettendo che per lunghi strazianti istanti la sua faccia fosse usata come un punching-ball. Uno schifo.

In tutti i campi, il fattore che causa collassi e tragedie sono la cialtroneria e la mancanza di professionalità. I campioni e i geni sono una benvenuta e rara eccezione che permettono il progresso e accentrano l’attenzione, ma il mondo si regge perlopiù sulla competenza.

Ci sono anche incompetenti innocui grazie alla loro irrilevanza. Sono persone fortunate. Magari tu godi di questa fortuna.

Minter incontrò il suo fato un paio di anni più tardi, quando il grande Hagler, ancora incazzato come un furetto per l’ingiusto verdetto di parità contro Antuofermo nel primo match mondiale, e inoltre per una dichiarazione di sapore razzista di Minter, semplicemente lo massacrò. E lo fece di fronte a una folla locale antisportiva, xenofoba, razzista e ubriaca che alla fine, delusa per il massacro del proprio idolo, voleva linciare Hagler.

A mio giudizio l’angolo buio dall’animo inglese che agitava quella folla è lo stesso che molti anni dopo ha portato alla Brexit.

Leo 62

Grazie per il pistolotto, tutte cose che sapevo e che non c’entrano nulla con il senso della risposta al coglione di cui sopra, ma non è la prima volta che rispondi a capocchia… sarà l’uso eccessivo di caffeina, che ti devo dire, oltre al fatto che la gente che si basa troppo sui numeri alla fine mostra sempre dei limiti.
Quanto all’angolo buio dell’animo inglese è lo stesso con cui hanno costruito un impero, mi meraviglia che sono anni che sta lì ed ancora non l’hai capito… questi sono quelli che hanno distrutto Dresda senza che ce ne fosse bisogno… per molti aspetti sono il peggio del peggio del peggio… se tu ti ci trovi bene buon pro ti faccia… ma il loro considerarsi ancora un protagonista della geopolitica internazionale, quando sono solo un isolotto piovoso senza futuro ed abitato da una notevole percentuale di stronzi, la dice lunga.
E oramai le prendono pure a Rugby… 😉 🙂

Leo 62

A proposito di : Va tutto bene Madama la Marchesa…

Il tasso di inflazione in Germania in seconda lettura, misurato come variazione annuale dell’indice dei prezzi al consumo (Cpi), è confermato a +8,7% a febbraio. Lo rende noto l’ufficio federale di statistica (Destatis) evidenziando che i prezzi al consumo a febbraio 2023 sono aumentati dello 0,8% rispetto a gennaio. “Il tasso d’inflazione rimane ad un livello elevato”, afferma Ruth Brand, presidente dell’ufficio federale di statistica. E aggiunge: “Le famiglie hanno sentito l’impatto dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari anche a febbraio, in quanto sono aumentati ancora di più rispetto ai prezzi dell’energia”.

In Francia le cose vanno anche peggio, il paese è letteralemtne scosso dagli scioperi e dalla protesta sociale, non parliamo di UK, oramai stanno alla fame.
Gli USA invece stanno cercando i contrastare un altra bolla finanziaria dopo quella immobiliare, quella legata alle Cripto-Valute ed al mondo Start Up… tutto atteso sia chiaro… ma vallo a spiegare ai Candide del blog che verranno qui a dirci che va tutto benissimo.
Va a finire che servirà sul serio l’Economia di Guerra, ma purtroppo abbiamo sbagliato avversario.

mario rossi

Antuofermo62

Modifica il 2 mesi fa da mario rossi
Leo 62

Mario Cosentino…

Leo 62

Allora oltre a non capire un cazzo non sai nemmeno leggere…

Anche i conservatori nel loro piccolo si incazzano

Leo, con tanto affetto: lascia stare economia e finanza che non ne capisci molto, nel breve e nel medio-lungo periodo.

Intanto due conti sulla Russia: nel 2021 deficit pubblico e saldo commerciale (che per la Russia e’ praticamente tutto materie prime) contribuivano per l’8.5 per cento del pil, quindi il settore privato non estrattifero (cioe’ l’economia normale) faceva il 91.5 per cento. Nel 2022 deficit pubblico e saldo commerciale hanno contribuito per il 14.3 per cento. Considerato che ufficialmente il pil si e’ contratto del 2 per cento (anche se il cambio nel 2022 del capo dell’istat russo lascia pensare che quello nuovo abbia massaggiato i numeri) e che quel 2 per cento viene dal settore privato visto che deficit e bilancia commerciale sono cresciuti, vuol dire che il pil del settore privato e’ calato dell’8.5 per cento – che e’ tanto considerato che nel 2023 si prevede un ulteriore aumento del deficit pubblico e una contrazione della bilancia commerciale quindi o la Russia riesce a spendere il tesoretto in valuta accumulato finora per mantenere un po’ i consumi (ma buona parte e’ congelata dalle sanzioni) oppure vivranno abbastanza peggio. Certo, sono abituati a soffrire, pero’ sara’ piu’ dura per loro che per noi che invece cresciamo.

E veniamo a noi: mi sa che ti confondi su come vadano guardate le dinamiche del risparmio. Il risparmio serve nel lungo periodo per finanziare gli investimenti e la crescita, per cui e’ bene che ci sia – e ti tranquillizzo subito, nell’area dell’euro il tasso di investimento e’ relativamente alto e rimane abbastanza invariato da anni, poi con la transizione verde potrebbe pure aumentare. In compenso se il risparmio aumenta durante una recessione perche’ la gente ha paura fa male perché per uscirne servirebbe un aumento di spesa e non una riduzione, per ridare fiducia a imprenditori e consumatori. Se non ci riesce il settore privato lo fa il pubblico (Keynes per bambini) – che e’ esattamente quello che abbiamo fatto durante la pandemia: sono aumentati i risparmi e la spesa pubblica, e adesso i risparmi calano perché l’economia va – e perché c’e’ l’inflazione.

Guardiamo all’inflazione: un conto e’ alzare i tassi quando c’e’ tanta disoccupazione (la stagflazione che si teme ma che al momento non c’e’) e un conto e’ farlo quando siamo vicini alla piena occupazione come e’ ora. Alla gente non piace comunque, qualcuno perdera’ il lavoro con il raffreddamento dell’economia ma non sara’ certo una tragedia. La Commissione europea e la BCE prevedono un 2023 di crescita anche se minima e inflazione che sul’anno dovrebbe essere attorno al 6%, dal 9% circa del 2022 (il numero tedesco che citi tu e’ irrilevante in quanto si trascina dentro il 2022 per motivi statistici e non tiene ancora conto dei ristori sulle bollette che sono iniziati tipo due settimane fa). A questi ritmi si sara’ tornati alla normalita’ per il 2025 il tutto senza devastazioni particolari – e avendo realizzato il distacco dalle forniture energetiche russe, una cosa che quando si inizio’ a parlarne sembrava costosissima e difficilissima e che invece assorbiremo senza problemi esistenziali. Certo ci riforniamo da gente strana ma almeno non ci tengono per le palle perche’ abbiamo diversificato – sta tutto li’ il beneficio, non nei costi.

Infine la finanza: le banche americane hanno perdite non realizzate su titoli di circa 600 miliardi come scrivi (non e’ un segreto, ed e’ una questione contabile), ma questo diventa un problema solo se devono vendere questi titoli per via di una fuga di depositi (che e’ quello che e’ successo alla SVB). Solo che contrariamente alla SVB i depositi presso le altre banche sono in gran parte assicurati quindi non c’e’ gran pericolo di fuga, e queste perdite saranno assorbite sui prossimi 4-5 anni in forma di minori utli, il che non e’ un gran problema per banche mediamente abbastanza redditizie. Quanto alle banche europee, hanno portafogli di titoli molto piu’ piccoli e tanta liquidita’ presso la BCE per cui se anche ci fosse una fuga dei depositi la situazione sarebbe abbastanza sotto controllo. Se poi chi si occupa di queste cose, e con cui parlo spesso, si sbaglia e invece e’ un Lehman moment, beh la Fed e la BCE inonderanno i mercati di liquidita’ e la cosa finira’ li. Perche’ e’ vero che l’aumento dei tassi significa un calo dei prezzi dei titoli (finanza per bambini) ma questo diventa un problema sistemico solo se chi detiene questi titoli non riesce a sopportare le perdite. E siccome i detentori principali sono le banche centrali, i fondi di investimento e gli assicuratori vita e fondi pensione, le perdite prenderanno la forma di minor guadagno e questo rallentera’ l’economia ma non la fara’ precipitare.

PS: la citazione in francese che metti piu’ sotto e’ la linea della Francia dai tempi di De Gaulle, e che Macron ha ripreso. Non e’ che sia proprio il Terzo Mistero di Fatima…finora non ci sono riusciti tanto bene vediamo se ci riescono adesso. Ma non ci conterei troppo, alla fine le politiche di sicurezza le decidono gli americani, come e’ anche giusto che sia vista la sproporzione tra quello che ci investono loro e quello che ci investiamo noi.

Salutami il Caspio! Ho dei bei ricordi della vista da Dagustu Park…

Consy, mi fa piacere averti riletto, ma nonostante lo sfigato di Genova che si è tutto eccitato alle tue letture di parte ( che poi sono sempre le solite ) hai detto alcune cose che se non fossero soprattutto imprecise sarebbero più che altro involontariamente comiche, cito velocemente:

o la Russia riesce a spendere il tesoretto in valuta accumulato finora per mantenere un po’ i consumi (ma buona parte e’ congelata dalle sanzioni) oppure vivranno abbastanza peggio. Certo, sono abituati a soffrire, pero’ sara’ piu’ dura per loro che per noi che invece cresciamo.

Noi che cresciamo, abbi pazienza ma fa ridere, e non andarla dire in giro che ti mettono le mani addosso per molto meno, insomma è una cazzata sesquipedale, tutto si può dire tranne che c’è crescita in Europa, ne breve né a medio termine… forse a lungo… forse. Non è che se assumi un tono professorale, e fai finta di capirci di economia ( se io ci capisco poco, tu mi sa che stai messo peggio… ) le cazzate che dici poi diventano buone. Gli scioperi in Francia, ma anche quelli in UK tutto dicono tranne che c’è crescita, a mano che non pensi che sia Putin ad organizzarli ( e da te ci sarebbe da aspettarsi anche questo ). Come ho detto sin dall’inizio la società russa ha una capacità di resilienza che noi in occidente ci sogniamo, e quella farà la differenza.

Il risparmio serve nel lungo periodo per finanziare gli investimenti e la crescita.

MAddai, ma allora l’Esame di Economia lo hai passato 🙂 🙂 peccato che l’Italia è il paese che ha più risparmio e non ha mai finanziato una minchia, men che ,meno nel lungo termine, tant’é che la Melona sta pensando a forme di finanziamento endogeno del tipo oro alla patria… negli altri casi, soprattutto in Germania, il risparmio sta praticamente a zero, non parliamo di UK. Gli investimenti e la crescita li finanziano i privati, che però andranno sempre più verso il mercato asiatico, e gli stati ( nel caso ad esempio della French Tech ).

Che nell’area dell’Euro il tasso di investimento sia ( stato, al massimo ) relativamente alto

è un’altra cazzata, perché in realtà è in calo, e sarà sempre più in calo soprattutto dopo l’Inflaction Reduction Act che evidentemente ti sei scordato di leggere o forse ( più facile ) non hai capito… oppure lo hai capito ( non si sa mai ) e dato che devi reggere la ghirba ai tuoi amici americani hai fatto finta di scordare. In Germania e Francia stanno incazzati come pantere su questa storia e Le Maire è venuto a Roma anche per parlarne con i suoi omologhi italiani ( che però con la Melona in versione filo-polacca, fanno finta pure loro di non capire, come te… al limite potresti proporti per fare il ministro, tanto non è tu sia tanto peggio di Urso o Giorgetti ).

Guardiamo all’inflazione: un conto e’ alzare i tassi quando c’e’ tanta disoccupazione (la stagflazione che si teme ma che al momento non c’e’) e un conto e’ farlo quando siamo vicini alla piena occupazione come e’ ora.

Qui sono stato incerto se dare a questa affermazione la palma della boiata a ruota libera, tra tante, all’interno del tuo lodevole sforzo di dimostrare di capirci qualcosa ( che poi ha sortito l’effetto opposto visto che hai dato questa impressione a @Mario Rossi, che ha un livello di comprensione di quello che legge pari a Bombolo ed è cosa che dovrebbe preoccuparti… ) perché dire che siamo vicini alla piena occupazione ( immagino intendessi nell’area europea ) significa stare a metà tra parlare in libertà ed esprimersi sotto effetto di droghe pesanti.In realtà oltre a non essere vero, l’Inflaction Redcution Act ci porterà invece verso una sempre più marcata deindusrializzazione da qui al 2025 che tu ami citare ( magari perché pensi che sia il lungo periodo ). Anche qui dire una cosa con sicurezza non significa farla diventare vera, se si tratta di una cazzata…

Veniamo poi al crescendo finale:
A questi ritmi si sara’ tornati alla normalita’ per il 2025 il tutto senza devastazioni particolari – e avendo realizzato il distacco dalle forniture energetiche russe, una cosa che quando si inizio’ a parlarne sembrava costosissima e difficilissima e che invece assorbiremo senza problemi esistenziali. Certo ci riforniamo da gente strana ma almeno non ci tengono per le palle perche’ abbiamo diversificato – sta tutto li’ il beneficio, non nei costi.

Ti avviso che la strada verso le rinnovabili si sta manifestando, ai livelli di chi decide sul serio, sempre più ardua, la strada per l’Idrogeno è lunga, l’elettrico è un mezzo fallimento, se legato alla mobilità, ci stiamo di nuovo muovendo sul nucleare, ma il distacco dalle fonti fossili sarà più lungo e dipendere da un amico della Russia e dal Qatar significa appunto farsi tenere per le palle, e non parliamo di quanto costa il gas americano. E di quanto gas russo compriamo sotto altra forma. Qui torniamo al fatto che o non sai o fai finta di non sapere per amore di polemica… ma con me caschi male…

Nel frattempo la patetica pantomima sui misteriosi ucraini che avrebbero fatto saltare il Nord Stream sta facendo venire i nodi al pettine. Sono stati gli americani e i tedeschi lo sanno benissimo. Altra cosa su cui hai fatto lo stesso wishful thinking che hai sparso a piene mani in questo tuo sforzo ( spero non troppo impegnativo per te ) e su cui poi i fatti si occupano di prendere la scena. Quanto ai francesi, si sono rotti i coglioni, e fossi negli americani starei attentino… poi se tra due anni vanno su i Repubblicani…
Quanto agli USA, no non è un Lehman moment te lo dico io, ma è significativo che questa cosa sia stata voluta e pilotata proprio in questo momento, e colpisce certe realtà… il senso della cosa insomma non è solo economico, ma poi andiamo troppo lontano e tu faresti finta di non capire ( che poi tu faccia finta o no lo devo ancora capire… 😉 ).
Va in pace Consy… e si te lo saluto il Caspio, tra poco sarà molto bello…

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Anche i conservatori nel loro piccolo si incazzano

Leo su una cosa hai ragione. Mi scordo che non sei del mestiere e vado veloce per cui a te sembra che “affermo con certezza”, mentre in realtà mi baso su numeri e fatti. Scusami, sarò più didattico così segui anche tu.

Noi cresciamo: poco nel 2023 come ho detto, poi nel 2024-25 torniamo nell’area dell’euro a 1.8 per cento, che è stato il nostro tasso medio di crescita degli ultimi 20 anni. Tanto o poco che sia torniamo alle medie solite, le manifestazioni in Francia c’erano pure prima della pandemia e hanno a che vedere con disuguaglianze e immigrazione e adesso con la riforma delle pensioni tutte cose che c’entrano poco con la crescita (peraltro i fondamentali macro della Francia non sono così male). Nello UK a scioperare sono in gran parte i servizi pubblici, colpiti dalle politiche di austerità poi anche loro hanno un problema di disuguaglianza acuito dalla Brexit che pesa soprattutto sulle piccole e medie imprese. Quindi anche qui la bassa o nulla crescita del 2023 c’entra poco. Certo più crescita è sempre meglio che meno crescita ma siamo sul sentiero normale, non è che siamo in una situazione catastrofica da giustificare rivolte di piazza – quelle che ci sono hanno altre cause. E quanto alla Russia, detto della resilienza della popolazione, data la crescita del deficit pubblico e il calo dell’avanzo commerciale previsti per il 2023 il settore privato non estrattivo si contrarrà ancora per una perdita complessiva in due anni di circa il 20 per cento (se vuoi ti faccio i conti) ossia un decennio di crescita buttato via per la soddisfazione di aver “denazificato” un paese col quale buona parte dei russi aveva rapporti di amicizia o parentela. Contenti loro e tu contenti tutti.

Il risparmio e gli investimenti: il tasso di risparmio delle famiglie in Germania è del 12 per cento, stabile (Francia 14, Italia 10, UK 8) e gli investimenti lordi fissi nell’area dell’euro sono al 22-23 per cento del pil, un po’ più alti della media degli ultimi 20 anni (in UK sono bassi ma sempre abbastanza in media, negli usa sono attorno al 20 per cento quindi investiamo di più in Europa). Non si prevedono grossi spostamenti nei prossimi anni, poi tutto può essere ma previsioni oltre i tre anni hanno margini di incertezza enormi per cui non hanno valore pratico. I miei sono fatti, le tue sono opinioni che non si sa da dove vengano (forse dall’India, i cui analisti trovi tanto pregevoli?).

IRA americano: certo che gli europei sono incazzati, certo che le imprese europee stanno valutando se investire in usa – sta su tutti i giornali. Finirà che avremo anche noi un piano (più piccolo) di sussidi, qualcuno andrà in usa e qualcuno no ma parlare di deindustrializzazione quando il manifatturiero fa il 14-15 per cento del pil (in usa siamo a 11-12) mi sembra un allarmismo esagerato. Ci sarà qualche spostamento, ma nel complesso investiremo in altri settori non coperti dal IRA visto che tutti vogliono comunque accorciare le supply chains per cui ci sarà un po’ di reshoring (secondo me non molto).

Inflazione e disoccupazione: la piena occupazione non è disoccupazione al zero per cento, ma al suo livello minimo di lungo periodo che per l’area dell’euro è attorno al 6 per cento per via di rigidità varie del mercato del lavoro (negli usa è del 3 per cento circa). Ora siamo al 6.5 per cento cioè vicini ai minimi per cui è corretto dire che un aumento dei tassi raffredderà un’economia che sta messa bene di suo (poca disoccupazione ciclica, prospettive di crescita normali per i propri parametri). Spero che questo ti chiarisca come si ragiona per la politica monetaria.

Energia: qui forse non ci siamo capiti, io mi riferivo solo al fatto che in due anni rimpiazzeremo gli idrocarburi russi con altri. Le riciclabili arriveranno in futuro nel frattempo almeno non siamo più ricattabili da uno con cui diciamo che ci sono delle tensioni. I qatarioti algerini ecc non saranno dei raffinati poeti ma sono più affidabili di uno che con la scusa che le turbine erano rotte ha interrotto i flussi dall’oggi al domani. Poi col tempo assesteremo anche quello ma l’urgenza la stiamo superando pagando un prezzo accettabile.

Infine la finanza: contrariamente a quello che credi niente e’ stato “voluto è pilotato” e non c’è molto oltre all’economico. Semplicemente svb aveva fatto perdite di quasi 2 mld sul portafoglio titoli liquidato per far fronte a una fuoruscita di depositi e il ceo ha proposto un aumento di capitale mal spiegato proprio dopo che silverlake è saltata per cui i venture capitalists che qualcosa di finanza capiscono hanno detto alle portfolio companies di togliere i soldi. Da cui crisi di liquidità e fallimento. Adesso ti dò io un’informazione da fonte interna: da venerdì fed e bce cercano di capire le implicazioni più vaste per il sistema finanziario, e siccome questo weekend c’era a Basilea una riunione dei loro vertici di quelle che fanno su base regolare si stanno parlando per mettere su le linee di swap per fornire liquidità al sistema caso mai ce ne fosse bisogno. Insomma i pompieri si stanno attrezzando, poi da vedere se basterà.

Io capisco che per chi sta fuori sia più semplice pensare che ci sia un complotto, una mente o un disegno superiore dietro a tutto perché almeno così ci si rassicura che c’è ordine nel mondo anche se malvagio ma stando dentro si capisce come molto dipenda dal caso, da circostanze estemporanee, dalla persona giusta o sbagliata al posto e momento giusto o sbagliato (pensa a Draghi e whatever it takes che fermò con una frase la crisi del debito sovrano). Avendo dedicato decenni a cercare di far convergere più di 20 paesi sugli argomenti più strani di cui quasi nessuno veramente rilevante per la collettività capisci che mi viene da ridere ogni volta che scrivi che l’Europa è spaccata. Sono serviti anni per trovare un accordo sulle quote del pescato che pesano meno dell’1 per cento del pil dell’Unione e secondo te questi dovrebbero mettersi d’accordo per cose fondamentali come la sicurezza nazionale? Il disaccordo è la condizione naturale di queste situazioni, e come ti hanno spiegato non si può spaccare una cosa che non esiste come l’Europa politica. Possiamo desiderarla ma ad oggi non c’è. Per cui rilassati che al caso non si comanda e cerca di informarti da fonti serie e di imparare da chi è del mestiere anche se le notizie e nozioni che ti danno contraddicono le tue intuizioni o aspirazioni. Dopotutto come disse Keynes solo gli stupidi non cambiano mai opinione 🙂

@Consy forse su una cosa non sono stato chiaro in passato… se l’occidente è in merda a medio e lungo termine ( e ti assicuro che lo è… ) e perché chi è del mestiere non ha ci ha capito un cazzo… e continua non a capirci un cazzo… quindi lascia perdere “chi è del mestiere” che non regge… apprezzo molto il tuo ennesimo esercizio di wishful thinking ma tempo che tu non abbia capito la portata di quello che sta succedendo… mi ricordi quel funzionario imperiale del 470 d.c. che diceva che era tutto a posto e che l’Impero era saldo… quando arriveranno i barbari fatti sentire che ti do’ una mano… in fondo mi sei simpatico…
Vai sempre in pace… ma vai…

mario rossi

Pare che scagioneranno Serra, hanno accertato che non si riferiva a jm ma al lucio caracciolo della SR:
“”Ti prendono tutti per il c**o… vai casa, vai a casa”. 

Leo 62

Prendere per il culo uno come te in realtà è inutile @Mariuccio, ci pensi da solo…

mario rossi

Ma ErMobilia chi è?
Qualcuno che conosce la sua identità c’è.
Parli, dunque.
O taccia per sempre (che sarebbe l’opzione migliore)🤣🤣🤣

Leo 62

Nel tuo caso Mariuccio l’opzione migliore è sempre la solita: Magicabula….

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Leo, Leo, Leo, quando ti cimenti in queste previsioni mi ricordi Maurizio Mosca quando faceva i pronostici del big-match della giornata col mitico pendolino. Ne avesse mai azzeccato uno.
A proposito, prendesti appunti un mese fa quando ti dissi come sarebbe andata Milan vs Tottenham? Un mese fa te lo scrissi, quando nessuno avrebbe scomesso un sesterzio sul Milan. Neppure tu.
 
Inutile che mi metta qui a fare l’elenco, te ne cito solamente alcuni: quando andavi incollando a destra e a manca l’intervista a Masciandro sulle politiche della BCE, cosa ti risposi? La BCE regolerà i tassi via via, verificando di volta in volta l’andamento dei prezzi.
Risultato? Inflazione in calo da diversi mesi: dal 10,6% al 8,5%;
 
e quando andavi dicendo che in Europa senza il gas russo avremmo avuto invasioni di cavallette e piogge di fuoco, cosa ti risposi, mantenendomi largo? Che avremmo avuto al più, al più, qualche trimestre di recessione e nulla più.
 
Ti faccio presente che proprio ieri Breton ha dichiarato che in UE serve un’economia di guerra, che è proprio ciò di cui discutevamo con Er Mobilia.
 
Ora, non dico che dovresti ringraziarmi per il fatto che te lo dico 6 mesi/1 anno prima ciò che accadrà nel mondo; non dico che dovresti ringraziarmi per tutti i soldini che ti faccio risparmiare sull’acquisto dei giornali grazie alla lettura dei miei commenti, ma almeno un minimo di riguardo.
 
Hai presente René Higuita che sale fino a centrocampo col pallone tra i piedi lasciando sguarnita la porta? Hai presente Roger Milla che gli soffia il pallone, va a depositarlo in maniera leggiadra in fondo alla saja, e gli balla dinanzi? Ecco, io sono Roger Milla, chi sei tu lo lascio scegliere a te.

@MJ fai il bravo su, che a forza di venirci a dire che va tutto bene madama la marchesa ti passano i missili sulla capoccia e pensi che siano aerei di linea… sul calcio hai avuto ragione, evidentemente quando giochiamo da underdog diamo il massimo, ma questo non è un pregio. Bisogna però ammettere che a differenza di altri che non capiscono un cazzo di calcio e di politica estera, tu a calcio ci prendi… quando non parli di Juventus magari…
Non ho voglia di venirti a dire che a furia di tenere sotto controllo l’inflazione si stanno deprimendo gli investimenti in tutta l’area Euro e si stanno abbassando i livelli di spesa ed alzare la propensione al risparmio che in Italia è uno dei punti deboli da sempre, tempo fa ti segnalai che a certi livelli il problema era come far emergere tutto questo risparmio a favore dell’imprenditoria innovativa, il problema è che si sta abbassando anche la propensione all’investimento in tutta l’area europea.
Tu sei uno specialista del breve termine, sul medio parli a ruota libera e il lungo nemmeno sai che cosa sia… l’ideona quindi adesso è risolvere tutto con l’Economia di Guerra, cioè andare dietro a Putin,… bello… ma loro lo possono fare senza grossi problemi a livello sociale, ti dissi a suo tempo ( in realtà sta andando tutto come vi avevo detto, mentre il crollo russo che tu ci sei venuto a spiattellare qua dentro è solo nei tuoi sogni acidi… ) della loro capacità di resilienza…noi no… non so se hai letto dei due giorni di sciopero a PArigi, di quelli già fatti e da fare a Londra, città oramai tornata ai livelli degli anni 70, e dello scontento sociale in Germania che finirà per avvantaggiare le formazioni di estrema destra. I Russi l’hanno messa sul lungo termine e ieri i Lituani che li conoscono bene hanno detto ( e questi parlano poco ma quando lo fanno sono precisi… ) che possono andare avanti due anni di questo ritmo… e allora significa che o la NATO entra in guerra o convincono gli ucraini ad accettare la soluzione coreana ( in che termini la accetteranno i russi è ancora da vedere ) oppure l’Ucraina fa la fine dell’Afghanistan. E tra due anni difficile ci siano ancora i democratici a Washington, e i Repubblicani ( Trump o non Trump ) hanno già fatto capire come la vedono… e a quel punto se in Europa avrannod deciso di fare gli eroi ebbeh… poi dovranno fare da soli.
Leggi e impara e piantala di fare l’uccellino della propaganda NATO…
A proposito di NATO, dove conosco un po’ di gente, e di lungo termine, ti segnalo una frasetta che circola su un articolo che presto uscirà in modo molto laterale da ambienti ben informati su come la vedono in Francia ( e quindi pure in Germania ) : Il faut un travail entre partenaires à égalité si on veut construire une Europe vraiment libre et reconduire la « New Europe » dans une logique qui ne soit pas hétéronome (et qui serait accentuée avec l’inclusion sans maturation et discernement de Kiev). 
Quindi tutti i discorsi sulla NATO che si allarga ( i Turchi sempre fermi stanno, magari alla fine succede ma pagando prezzi altissimi… ) e su Kiev che entra in Europa e nella NATO ( questo comincia proprio ad escluderlo ) vanno presi per quello che sono: chiacchiere… adesso stanno arrivando i fatti…
“E quanto al resto ormai anch’esso imparalo…” ( Wagner, Siegfried Atto II ).

P.S. e quanto alla citazione, se è chiaro che io sono Wotan, tu informati su chi saresti, che tu già lo sappia lo escludo… e per come ti poni gli assomigli pure 🙂 🙂 …

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Come al solito metti insieme tantissimi argomenti, ma lo fai in maniera superficiale.

Questo tuo continuo richiamare il lungo termine mi sa tanto di espediente retorico, per evitare di ammettere che tu e i russi (che poi è la stessa cosa) avete fatto cilecca su ogni versante.

Ti rispondo nella maniera più sintetica che posso. Come lo prevedi il lungo termine?

Cambia il governo che stravolge il quadro legislativo. Vedi Meloni che introduce lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, ma non alla detrazione diretta in dichiarazione. Ci sarà un calo nel settore edilizio, sicuramente. Ma quanto? Come cambieranno gli investimenti? Dove si dirigeranno?

Unione Europea che potrebbe entrare in un’economia di guerra? Se sì, la crescita economica sarà molto più elevata, grazie al moltiplicatore keynesiano, particolarmente elevato per le spese militari. Se no si andrà in tutt’altra direzione, in termini di investimenti, impiego ecc.

Nuove scoperte che stravalgono le catene di produzione globale. In Svezia è stato scoperto un enorme giacimento di terre rare. La nostra dipendenza dall’import extra UE diminuirà. Altri ne verranno scoperti?

Cambiamento demografico chepuò avere effetti diropmenti. La Cina abbandona la politica del figlio unico nel 2015, ma ad oggi gli effetti non si vedono. Popolazione sempre più vecchia, sempre minori lavoratori sul mercato. Questo comporta un calo della crescita ed un aumento delle spese.

Le Banche centrali, nelle maggiori aree del mondo sono indipendenti, tengono sotto controllo l’inflazione. Istituire un ambiente favorevole alla crescita spetta ai governi. Realizzare la crescita spetta agli imprenditori e ai lavoratori, mediante la loro creatività, inventiva, capacità di conoscere il mercato, individuare nuovi segmenti, bisogni ecc. Altrimenti finisci per stampare denaro per coprire il deficit anziché tagliare le spese, aumentare le tasse o ricorrere al debito. Come avviene in Argentina con l’inflazione al 100%

Questa fissazione per gli investimenti che non hanno raggiunto la soglia che avrebbero dovuto raggiungere è tipica di una mentalità che prevede il pianificatore centrale che stabilisce cosa produrre, quanto, come ecc. Mentalità fallimentare. Anche qui, mi rifaccio alla Cina. Disoccupazione giovanile alle stelle e settore immobiliare in calo da mesi, perchè dove investire, come e quanto lo ha deciso il pianificatore illuminato.
Per quanto riguarda lo squilibrio tra risparmio ed investimento, non so se ci hai fatto caso, ma per far fronte alla pandemia sono stati trasferiti miliardi ai privati, mentre era tutto chiuso.

I russi l’hanno messa sul lungo termine? Anche qui, quanto è questo lungo termine?
Le entrate del petrolio e del gas sono crollate, la spesa è esplosa ed il defcit a febbraio è quasi uguale a quello previsto però per il mese di dicembre. Come rimedieranno? Il risparmio prima o poi termina. Aumenteranno gli espropri alle imprese per finanziare la guerra? Come reagirà la società? Fino a quanto Putin potrà spingersi soffocando il dissenso per finanziare. Oramai le invettive di Prighozin sono quotidiane contro l’élite. Hanno perso circa 80 miliardi di riserve e 300 miliardi sono stati congelati. Quando parli di resilienza dei russi in realtà parli di rassegnazione, di accettazione supina ai voleri dello Zar. Ma il malcontento cresce ugualmente fin quando si arriva alla rottura. Vedi Xi, parlava di zero Covid, ma di fronte alle proteste reiterate e sempre più insistenti ha dovuto cambiare nettamente politica.

Ad oggi la situazione è che i russi rispetto ai piani inziali hanno totalmente fallito. Volevano l’intera Ucraina e se gli va bene dovranno accontentarsi di un ripostiglio.
L’Occidente previsto in crollo si è ricompattato e continua a sostenere Kiev.
L’Unione Europea si è sganciata quasi totalmente dalla dipedenza dello schifoso nazista.

Prigozhin penso che farà la fine di Rasputin e KAdyrov invece pure, il fatto che esssere nemici di Shoigu non sia tanto igienico ti dovrebbe far capire quanto ne hanno ancora in mano i russi, che hanno preso Art’emovsk mandando avanti prima i galeotti della Wagner poi la Wagner, senza praticamente nemmeno mettere in campo l’esercito regolare. E non si peritano di isolare Prigozhin e far sparire Kadyrov rei di aver criticato la linea ufficiale.
I Russi hanno fatto degli errori di calcolo, ma li ha fatti anche l’Occidente ed il fatto che la Russia non sia crollata per le sanzioni e che nessuno nella NATO creda più nella possibilità degli ucraini di riprendersi il proprio territorio ti dimostra che le cose non sono girate come gli USA speravano che girassero. E più passa il tempo più i nodi vengono al pettine ( vedi questione Nord Stream, vedi rivalità tedesco-polacche ) la NATO si spacca in due tronconi e l’Europa in tre visioni diverse. L’unione di cui tu parli è solo di facciata, e non regge nemmeno formalmente, ci credi tu e la Mezza Sega Compulsiva o altri quattro che nons anno nemmeno di che parlano.
Gli schifosi nazisti poi ci sono, si che ci sono @MJ, ma stanno dalla parte che l’Europa sta sostenendo, marionetta ridicola nelle mani degli americani che nel frattempo stanno cominciando a sentire il peso del rialzo dei tassi di interesse imposti dalla FED.
Il fallimento della FTX, di cui avevo qui parlato per tempo, con cui la famiglia Biden ( compreso il figlio drogato del rincoglionito inquilino della CAsa Bianca ) aveva sostenuto il flusso sporco di denaro verso l’Ucraina e disposto l’arricchimento di alcuni gerarchi ucraini, loro si nazisti nell’intimo, ha portato al fallimento disastroso di Silvergate Bank, la banca delle Cripto-valute ed è di ieri la notizia della chiusura di SVB con conseguenze altrettanto disastrose per il sistema bancario americano che dovrà sopportare attorno ai 620 Miliardi di perdite… se si ferma qui… che i mercati sono in fermento. Tu lo sai che succede quando per conseguenza del rialzo dei tassi le banche devono vendere le obbligazioni a basso rendimento che hanno in pancia… quello che in Europa stanno provando ad evitare perchè altrimenti sucecde veramente un gran casino.
Quindi si, mettiti comodo che ne stiamo per vedere delle belle… e gli USA sono già in modalità sganciamento dall’Ucraina, se ne sono accorti tutti, tranne i soliti…
Poi, concludiamo con un’accenno all’energia. Tu dici: L’Europa si è sganciata dalla dipendenza russa… si, ma prima di trovare una stabilità nelle forniture di energia passeranno anni, e dovremo sopportare costi più alti… e nel frattempo dipendiamo per il gas dall’Algeria e dal Qatar… il primo sta con la Russia, il secondo teneva per le palle i nostri eurodeputati… e tanto amico nostro non è… sicuro che per noi è meglio? e dall’ Azerbaigian l’Europa compra quantità enormi di gas che in gran parte è russo… sapessi gli affari che si fanno qui in questo periodo. I fatti @Mj… segui i fatti non la narrazione occidentale di stampo liberista, che quella ha fatto solo danni, ed ha fatto incazzare il resto del mondo, il 75% che non si schiera con l’Occidente.

Leo 62

Nyt: sabotaggio Nord Stream compiuto da gruppo pro UcrainaÈ stato un gruppo pro-Ucraina a sabotare i gasdotti Nord Stream lo scorso anno. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti americane, secondo le quali non ci sono indicazioni che il presidente Volodymyr Zelensky e la sua squadra di governo fossero coinvolti nell’operazione.
Le nuove informazioni di intelligence costituiscono il primo indizio noto riguardo alle responsabilità dell’attacco al gasdotto che collega la Russia all’Europa occidentale, che da mesi sta suscitando una ridda di supposizioni e accuse reciproche tra Mosca ed Occidente. Le fonti citate dal New York Times fanno supporre che i responsabili siano oppositori di Vladimir Putin. Ma non ci sono indicazioni sui membri del gruppo o sui loro finanziatori. Non vengono date neanche indicazioni sul come siano state raccolte queste prove.

Questa cazzata ci hanno messo 6 mesi a produrla. Almeno hanno ammesso che la Russia non c’entra, ma spostarla su sedicenti gruppi ucraini per evitare le responsabilità esistenti all’interno della NATO non pare un’ideona. Gli ucraini dicono che questi gruppi misteriosi nemmeno esistono o se esistono loro non li conoscono, e si guardano bene dall’ammettere che hanno fatto saltare le forniture di gas alla Germania… che darebbe alla Germania una giustificazione per raffreddarsi un pelino, e dietro la Germania la Francia… e dato che esce dal NYT le due fazioni all’interno della NATO ora sono chiare… lo erano pure prima, ma insomma qui c’è chi ci mette mesi per capire… Gli USA ci vogliono dare un taglio, ed anche velocemente, la Germania e la Francia pure, Polonia baltici e ucraini ( nemmeno tutti ) vogliono continuare a difendere allo stremo Artem’ovsk e continuano a chiedere armi su cui c’è sempre più freddezza da parte NATO che dà Donbass per perso e Crimea per non recuperabile. Se insistono il fronte si spezza, il peso passa su Polonia e baltici e la cosa diventa fuori controllo… nel frattempo Zelensky ha fatto fuori il comandante delle forze orientali molto vicino ai colleghi NATO.

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Er Mobilia

considerando che la Crimea e’ controllata dalla Russia dal 2014 e che il Donbas lo era pure in parte perfino un idiota capirebbe che dare solo loro per persi equivale a dire che la Russia dovrebbe restituire praticamente tutto il bottino rubato con l’operazione speciale…siamo gia’ alle sconfitte che sono come vittorie? eppure mi pare un po’ prestino per un ultra ottimista come te. aspetta almeno di vedere come va a finire l’offensiva russa dopo che prendono Bakhmut.

ah e gli americani e tedeschi sono cosi’ freddi riguardo alle richieste di armamenti che i primi piloti ucraini si stanno addestrando sui jet Nato e la Rheinmetall sta discutendo di costruire una fabbrica di carri armati in Ucraina. Se questa e’ freddezza mi chiedo a cosa somigli un caloroso accoglimento delle richieste…

Leo 62

Allora vaglielo a spiegare tu a Zelensky che devono mollare Crimea e Donbass che da quell’orecchio non ci sentono tanto… oltre a questo il cocainomane amico tuo ieri ha detto che perdere Bakhmut sarebbe una catastrofe perché aprirebbe la strada verso l’interno ai russi, soprattutto verso Sloviansk e Kramatorsk, e forse ne sa qualcosa di più di te che l’altro giorno blateravi :

“Infine il soggetto dimostra definitivamente di non capirne nulla di cose militari quando dice che il campo aperto favorirà i russi. I russi sono forti nell’assedio e nella difesa di posizioni fortificate ma sono deboli proprio in campo aperto, per povertà di equipaggiamento moderno e incapacità di gestire operazioni congiunte carri-fanteria-aviazione. Quando passeranno torneranno a subire perdite massicce”

Sogna, sogna Mobì, dopo un po’ il tuo destino è solo quello di richiuderti nei sogni.
Che non ci capisci niente qui dentro è chiaro un po’ a tutti, ora te lo dimostra pure il tuo amico ukro-Nazi, che non so se hai notato ultimamente ha la faccia un po’ spaventata, e mi sa che non per i russi… è per i suoi amici americani, di quelli c’è da avere paura sul serio…
Non saranno sei piloti ucraini messi su Jet che non arriveranno mai o la fabbrica di carri armati che non sarà mai messa in atto che cambieranno lo stato delle cose, quello che tu non capisci per tuoi limiti innati e perché ti ostini ad occuparti di cose che non capisci e non sei in grado di capire è che in certi ambiti ci sono le parole e poi ci sono i fatti, ed i fatti ci dicono ad esempio che le munizioni nei magazzini NATO sono finite… piano piano questi fanno la fine dei Nazisti veri nel 43… anche se sono nazisti da operetta… e l’operetta è il tuo campo naturale. Alla fine capirai anche tu.

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
Er Mobilia

ma secondo te Zelensky puo’ dire al suo popolo: molto probabile che Crimea e Donbas siano persi, pero’ subiamo di tutto per cercare di tenere il resto? non lo seguirebbe nessuno, ma nessuno tra chi lo sostiene all’estero gli crede quando dice che si fermeranno solo quando si saranno ripresi tutto, ci credi solo tu a dimostrazione di quanto tu non capisca nulla di nulla.

che Zelensky poi abbia detto quello che scrivi su Bakhmut lo hai letto solo tu, probabile che sia una delle tue solite allucinazioni. invece il ministro degli esteri ucraino ha detto in un’intervista:

“La Russia ha perso a Bakhmut più soldati di quanti ne ha perduti l’Unione Sovietica in dieci anni di conflitto in Afghanistan. […] Se ti ritiri da Bakhmut e costruisci una linea di difesa diciamo a Kostjantynivka, la stessa intensità dei combattimenti si sposterà lì. E non c’è differenza tra combattere a Bakhmut e combattere a Kostjantynivka. Se puoi ancora combattere a Bakhmut, allora devi combattere. Avra’ senso tenere questa linea fino a quando non diventerà impossibile farlo. Nessuno sarà sacrificato, voglio sottolinearlo: se ci sarà una minaccia concreta di accerchiamento, allora i nostri generali potranno prendere altre decisioni”.

Tradotto per quelli lenti di comprendonio come te: difendendo Bakhmut li stiamo tenendo inchiodati con perdite altissime, quando non converra’ piu’ ci sposteremo piu’ indietro e faremo lo stesso. Nota bene che nel frattempo la grande offensiva che tutti davano per imminente un mese fa non e’ partita, chissa’ perche’ eppure non e’ che manchi lo spazio per farlo…e che le munizioni siano finite di nuovo e’ tuo wishful thinking, ne hanno i russi e ne hanno gli ucraini, di meno ma a sufficienza per rispondere. Oggi la produzione e’ inferiore al consumo, ma tra un anno la produzione sara’ adeguata e nel frattempo le riserve americane sono sufficienti.

aspettiamo con ansia la prossima puntata di Pagliacciate da Baku, la trasmissione preferita dagli utenti della sr…il culmine sara’ quando ci spiegherai che l’accordo quale che sia quello che firmeranno e’ una grande vittoria della Russia, li’ veramente non ci terremo piu’ dalle risate.

Leo 62

Abbi pazienza Mobì… il rumore del vetro scavato con le unghie mi dà fastidio…
Mi limito a farti notare, perché una piccola speranza che alla fine capisci pure tu ci deve essere, che non ha senso parlare di quanti soldati ha perso la Russia ad Artemov’sk perché l’Ucraina ne ha persi anche di più… non pensi che sia strano che nessuno ne parla mai di quanti morti abbiano gli ucraini? cos’è, un Film di Mission IMpossible in cui i cattivi hanno sempre la mira storta?… per gli Israeliani stanno a 175.000 dall’inizio conflitto, quindi vuol dire che sono più di 200.000 perché non si danno mai le cifre vere e se qull’imbecille del tuo amico cocainomane vuole resistere lì nonostante il suo stato Maggiore gli dica di lasciar perdere, e pure gli americani glielo stanno dicendo da due mesi, e per resistere lì ha sguarnito altre zone che avrebbero potuto portare a delle controffensive su zone meno coperte dai russi, vuole dire solo una cosa: che non hanno altre battaglie da combattere altrove se non organizzare atti terroristici, e se non resistono qui non ne hanno più, a meno che la NATO non intervenga in prima persona… ma a quel punto lui ha chiuso… non è difficile insomma, dovrebbe essere anche alla tua portata. E se pure fosse vero che i Russi hanno più perdite degli ucraini ( ma di poco ) c’è solo una semplice considerazione da fare… sono di più e gli ucraini finiranno prima… vatti a rileggere Stalingrado… sempre Russi da una parte e Nazisti dall’altra era…
LAscia perdere ‘ste cose ciccino, non sono per te, ritorna al calcio, non ti vergognare, sempre la figura del coglione fai ma almeno lì fai ridere… qui dopo un po’ metti solo tristezza….

Er Mobilia

capisco che non sei pratico di numeri (e questo potrebbe spiegare il fallimento delle tue iniziative imprenditoriali) ma per fortuna altri suppliscono alle tue carenze.

guarda che le stime dei morti ucraini ci sono, si pensa sui 100.000 contro 200.000 per i russi, dall’inizio del conflitto ad oggi. e a Bakhmut si stima che per ogni ucraino muoiano dai 4 ai 7 russi – 7 e’ la stima ucraina quindi alta ma siccome si stima che siano morti 30.000 russi (all’inizio galeotti, ora anche militari addestrati – vedi il sito del ISW) vuol dire 5-6.000 ucraini. da qui la convenienza a tenere i russi impantanati li’.

quanto ad altre offensive gli ucraini stanno aspettando il materiale nuovo, prima di maggio-giugno non e’ mai stato previsto che facessero nulla malgrado le tue speranze di vederli sgrugnare, semmai erano i russi a dover andare all’offensiva a febbraio per poi consolidare prima della controffensiva. ma certo tu ai fatti sei solito opporre propaganda russa e i tuoi sogni di bambinetto isterico, quindi torna al tuo Risiko e alle marcette militari che suoni sulla pianola quando non incarti il pesce al mercato coi tuoi pregevoli scritti, e lascia che di cose da grandi ne discuta chi ci lavora per davvero (e retribuito).

Leo 62

Mobì, lo so che non te ne rendi conto, ma faresti meglio a lasciar perdere, lo dico per te, oramai la tristezza che metti crea perturbazioni atmosferiche e forse è la vera causa del terremoto inspiegabile sull’alta valle del Tevere. Sei come quello che sta nelle sabbie mobili che più si agita e più affonda… quanto al vetro sui cui hai cercato di arrampicarti non c’è rimasto più niente…
Innanzitutto non so di quali iniziative imprenditoriali vai cianciando visto che non ne ho mai fatte.. ma i numeri sono un tuo problema ( l’ennesimo ) a quanto pare… cosa c’è di difficile ne: ” Gli israeliani dicono apertamente 175.000 morti ucraini ( quindi sono più di 200.000 ) “? ancora insisti con la stronzata dei 100.000? capisco che fai solo propaganda perché ti pagano ( male ) per quello, ma la tragedia sta appunto nel fatto che un idiota come te anche se solo lateralmente anche senza contare una minchia, se ne occupi… ed il fatto che le tue analisi servano al massimo al cesso nella pausa pranzo, non toglie nulla al fatto che tu sei la dimostrazione vivente del perché l’occidente perderà questo confronto ( e non insisto a spiegarti il perché, quelli intelligenti qui dentro ci sono già arrivati, tu non ce la puoi fare… ) e perché l’Europa dei tuoi amici mazzettari stia andando verso la catastrofe… perché quella si merita.
Però ti devo dare atto che una risata me la fai sempre fare… “gli ucraini stanno aspettando il materiale nuovo”… 🙂 🙂 🙂 e aspettano a lungo mi sa, prima hai detto che le sanzioni avrebbero fatto saltare il regime russo, poi tutto bagnato per la controffensiva NATO di settembre, che i “ragazzi” avrebbero cacciato i russi dall’Ucraina, poi hai esultato, non capendoci nulla per l’ennesima volta, per il ritiro tattico da Cherson, da quel momento diventata una trappola per gli ucraini, poi ci hai raccontato delle teste di ponte ucraine di là dal Dnepr ( al massimo una bandiera…), adesso mentre gli ucraini ancora si stanno cagando sotto per l’attacco di ieri ( che a quanto pare ha fatto tanti danni alla NATO ) a cui ammettono non essere in grado di rispondere te ne esci con “aspettano Maggio” Buahahahahahaaaaah 🙂 🙂 🙂 che non ci fai era chiaro, ma così è troppo 🙂 🙂 A questo aggiungi che per prendere Artemovsk è bastata la Wagner, pure senza pallottole, l’Armata Rossa ancora deve arrivare… e se sfondano là le cose stanno come dice Zelensky…pari, pari…
Per fortuna un deputato europeo intelligente c’è ed ha appena detto quello che io vado dicendo da mesi: ” Siamo di fronte a un doppio errore. Prima dei russi, che credevano che l’Ucraina sarebbe crollata molto rapidamente, poi gli occidentali, che credevano che avrebbero fatto crollare l’economia russa con le sanzioni. Siamo anche in una situazione in cui, militarmente, le cose sono piuttosto stabilizzate sul terreno. Così quando arriverà la primavera, sarà il momento della verità. Certo, gli ucraini riceveranno attrezzature moderne, ma una guerra si vince con gli uomini. Tuttavia, l’Ucraina, che, come la Russia, ha subito molte perdite, non ha le stesse risorse demografiche. ”
Non è difficilissimo su Mobì… uno sforzetto e ci arrivi pure tu… per reggere i russi servono le truppe europee e se vuoi puoi anche arruolarti, così finalmente ti dai un senso e vai a dare una mano ai ragazzi… se non affoghi prima.
Altro da dir non ho, se non capisci questo non so che farci…

Er Mobilia

sembra incredibile ma per quanto tu sia il massimo della coglionaggine riesci sempre a stupire in peggio. la cifra di 175.000 ucraini morti viene da un sito turco che cita fonti israeliane, nessuno ha mai confermato quindi rimaniamo con le stime di varie fonti occidentali (hai presente, quella zona del mondo in cui tante persone sono libere di cercare notizie in modo indipendente invece di trasmettere veline di dittatori come fai tu) di 100.000 morti ucraini e circa 200.000 morti russi. e quanto alla demografia quando i russi avranno esaurito i ragazzi tartari e buriati (e non manca molto) voglio vedere con che entusiasmo sasha e volodia partiranno per il fronte…

facile dimenticare le tue fallite iniziative imprenditoriali, di una hai scritto qui (gastronomia in Egitto, che in effetti e’ il tuo livello – il pizzettaro delle piramidi), di un’altra ci sono registrazioni ufficiali a tuo nome.

poi al solito non sai leggere – non ho mai scritto che con le sanzioni la Russia sarebbe crollata con le sanzioni o che gli ucraini avrebbero ripreso tutto il territorio perche’ al contrario tuo non faccio sogni bagnati. e la ritirata da Kherson la chiamano tattica solo i russi e tu, per il resto del mondo e’ una sconfitta e basta – infatti da allora i russi difendono invece di avanzare, in attesa sempre della loro grande offensiva (che secondo me verra’, ma sara’ piu’ limitata di quello che sperate tu e i tuoi amichetti). insomma, vedremo che succede fino a ottobre, ma in qualche modo dubito che i russi arrivino a Odessa come minacciavi mesi fa – poi certo tu sei maestro nel battezzare le sconfitte che valgono come vittorie per cui gia’ ci prepariamo alle risate (“capite, hanno tenuto quello che avevano gia’ piu’ qualcosa in piu’ avendo subito sanzioni che manco l’apocalisse, combattendo contro tutta la nato, infliggendo perdite elevatissime, quindi grande vittoria! ah, come, hanno morti in quantita’ mai viste e i giovani piu’ capaci sono emigrati per cui hanno un buco demografico enorme, hanno consumato due terzi delle riserve valutarie accumulate in un decennio, la loro economia e’ tornata indietro di 20 anni, hanno perso praticamente tutto il materiale moderno dell’esercito, vendono prodotti energetici sottocosto? ma che volete che sia, la cosa importante e’ avere il controllo del mare di Azov, quello si che e’ un game changer…”). tranquillo, anche se gia’ sappiamo cosa dirai fara’ ridere lo stesso, specie quando schiumerai rivoli di bava come fai sempre quando ti viene fatto notare quanto sei ridicolo.

Leo 62

Mobì fai il bravo che la figura del coglione l’hai già fatta, non serve che ci ripassi pure sopra… al limite rifatti le unghie… ti serviranno per contare le mazzette che è l’unica attività economica in cui siete efficienti dalle parti tue.
Sul resto non hai capito una minchia come al solito e non intendo tornarci sopra…
Salutami la testa di ponte sul Dnepr… tra teste di qualcosa vi capite di sicuro.

Modifica il 2 mesi fa da Leo 62
mario rossi

A proposito di fatti, la sua identità poi ce la sveli allora?

Leo 62

No, quando l’ho chiesta mi hanno detto: ma tu che hai a che fare con una nullità del genere?… e quindi me la tengo per me fino a quando dico io… ma l’avevo già detto, tu invece di non ricordarti mai un cazzo facci la difesa del tuo collega di partito Cosentino… il principe… su @mariuccio facce ride… al limite vatti ad arruolare pure tu…

Er Mobilia

figurati, era l’ennesima cazzata.

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Questa è geniale e mi è venuta in mente proprio adesso, mentre leggevo alcuni commenti. Devo ammettere che, a volte, riesco a stupirmi di me stesso.

Sapete qual è la differenza tra quel morto di sonno di Lavrov e uno stand up comedian?
Il morto di sonno di Lavrov riesce a fare sganasciare il pubblico rimanendo seduto

E ce l’hanno venduto come il più sveglio della combriccola.

Leo 62

Si deve adeguare alla controparte…

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Tiziano

Occhio che il club dei rinco è affollato

Modifica il 2 mesi fa da Tiziano
Leo 62

Si ma salire la scaletta di un aereo è un po’ più semplice che giocare ad Hockey su ghiaccio…

Che “mamlone” e?😀

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Una risata li seppellirà… per adesso l’acconto

Modifica il 2 mesi fa da MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI
Leo 62

A proposito di andare al nocciolo della questione, del concetto di colonialismo mentale di cui qua dentro esistono eccellenti esempi, ed a proposito del preteso potere assoluto dell’interdipendenza economica.
Io aggiungo solo una frase del ministro degli esteri indiano che ha affermato: “L’Europa pensa che il suoi problemi siano i problemi del resto del mondo, ed i problemi del resto del mondo non siano i problemi dell’Europa”.
Qualcuno non se ne accorge, forse perché non è in grado, ma quello che sta cambiando è il quadro globale…. anzi è già cambiato.

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Quelli che la Russia ha le materie prime, oh yes!
Quelli che la Russia ha Cina e India pronte a sostituire l’Occidente, oh yes!
Quelli che la Russia ha l’avanzo commerciale, oh yes!
Quelli che Putin ci rifornisce di gas, oh yes!
Quelli che senza i russi moriamo di fame, oh yes!
Quelli che senza i russi moriamo di freddo, oh yes!
Quelli che dovrebbero andare a nascondersi, oh yes!
Quelli che la Russia ci sono 6 miliardi di persone che non l’hanno sanzionata, oh yes!
Quelli lì…

”Il Ministero delle finanze della Federazione Russa: le entrate di petrolio e gas del bilancio per gennaio-febbraio sono diminuite del 46% su base annua

Le entrate di petrolio e gas del bilancio russo nel gennaio-febbraio 2023 sono diminuite del 46% rispetto allo stesso periodo del 2022, a 947 miliardi di rubli. Secondo il ministero delle Finanze , ciò è dovuto al calo delle quotazioni del petrolio degli Urali e al calo delle esportazioni di gas. 

Il deficit di bilancio per il periodo specificato, secondo il Ministero delle finanze, ammontava a 2.581 trilioni di rubli, avvicinandosi al piano annuale di 2.925 trilioni di rubli. Nel gennaio-febbraio 2022, il deficit ammontava a 415 miliardi di rubli. I ricavi all’inizio dell’anno sono diminuiti del 25%, pari a 3.163 trilioni di rubli.
Allo stesso tempo, le spese sono aumentate del 52% rispetto allo stesso periodo del 2022, a 5.744 trilioni di rubli. In particolare, la spesa per gli appalti pubblici nel periodo gennaio-febbraio 2023 è stata di 2.074 trilioni di rubli. Per il periodo specificato dello scorso anno, sono stati spesi 654 miliardi di rubli in appalti pubblici.”

Modifica il 2 mesi fa da MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI
MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI