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La domanda sorge spontanea: ma chi è Mateo Retegui? Al di là delle sorprese nelle convocazioni azzurre di Mancini, si può rispondere banalmente: beh, meno male che almeno Retegui, oriundo proveniente dall’Argentina, c’è. La Nazionale ha una crisi di vocazioni, non trova abbastanza calciatori di qualità da chiamare, per cui Mancini deve fare i salti mortali per trovare i giocatori. Ma dire che la colpa è di Napoli, Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio etc che non fanno giocare gli italiani è solo voler nascondere la realtà. La percentuale di stranieri che giocano nel nostro campionato (62,7%) non è molto superiore agli altri campionati europei. Il problema di fondo è la mancanza in assoluto di talenti e di campioni, che poi giochino in Italia o altrove non fa differenza. L’importante è che facciano esperienza in grandi club internazionali. E purtroppo, in assoluto, ci sono troppi pochi calciatori italiani bravi all’estero. Nella Nazionale di Mancini ci sono solo 7 calciatori italiani che giocano in club esteri: Donnarumma, Jorginho, Verratti, Scamacca, Gnonto, Grifo e Retegui. L’Argentina campione del mondo in Qatar ha solo un nazionale che gioca in patria: il terzo portiere. Forse i nostri ragazzi ormai guardano agli altri sport, e forse i nostri giovani calciatori sono troppo mammoni e non vanno a cercare fortuna all’estero… Resta la strada già percorsa dalla Francia, della Nazionale multiculturale: bisogna aspettare gli italiani figli e nipoti di immigrati, i nuovi azzurri di seconda e terza generazione

Va bene, partiamo almeno da un punto fermo e acclarato. Mateo Retegui non lo conosce nessuno, a parte gli addetti i lavori e chi magari ha letto un po’ più approfonditamente le notizie di calciomercato. Detto questo gli auguro di essere uno dei tanti oriundi che hanno fatto fortuna in Italia e ci hanno regalato pure belle soddisfazioni con la Nazionale. Roberto Mancini ha il pregio di non guardare provenienze, cittadinanze, carte d’identità finché è possibile e consentito, età e minuti di gioco. Altrimenti il 17enne Simone Pafundi la nazionale l’avrebbe vista col cannocchiale. Auguro al ct, all’inizio di questo nuovo percorso di qualificazione europea contro Inghilterra e Malta,  di avere ancora molte intuizioni di questo tipo e magari meno scivoloni tipo Macedonia del Nord

  Detto questo veniamo al punto, calciatori per la Nazionale oggi ce ne sono troppo pochi, si rinnovano faticosamente. Ma dire che è colpa di Napoli, Juve, Milan, Inter, Roma e Lazio è ormai una lamentela vecchia e inutile. I manager che costruiscono le squadre e gli allenatori che le fanno giocare (compreso Mancini quando non faceva il ct, ma l’allenatore di club) non guardano la nazionalità dei giocatori. I manager la considerano solo in chiave del business che possono realizzarci sopra, gli allenatori perché pensano al risultato e a salvare la panchina, non interessa loro certo la sorte della nazionale, che vinca o che fallisca.

  Certo in Italia si supera ormai abbondantemente in Serie A il 60% di calciatori stranieri rispetto al totale (62,7% al momento). Ma non c’è una differenza poi così abissale con gli altri paese europei, tipo Spagna, Inghilterra, Germania e via dicendo, che sempre ben oltre il 50% stanno.

  Cioè dire che non ci sono giocatori italiani perché non giocano nelle grandi squadre italiane è una visione assolutamente parziale e distorta del problema. Il problema è la mancanza in assoluto di buoni giocatori italiani da nazionale. Che poi giochino nella Juventus o nel Grasshopper, nel Milan o nel Manchester United, nella Lazio o nel Lille non importa assolutamente nulla. Questa visione del calcio di club come espressione patriottica e nazionalista è ormai superata da decenni. Molti club italiani addirittura già nascono nel secolo precedente con forti radici internazionali. Penso al Genoa o all’ Inter stessa.

Dell’ Argentina campione del mondo giocano in patria il terzo portiere Armani al River Plate, fine. Tutti gli altri, da Messi a Di Maria, all’estero. Della Francia finalista sempre al Mondiale, giocano in Ligue 1 Mbappé e Mandanda al Rennes, Kimpembé al Psg, Guendouzi e Veretout al Marsiglia, Quindi continuare a cercare giocatori nel giardino di casa è un’errore o almeno un’utopia. Non ne troverete mai più così tanti come in passato, o almeno abbastanza per fare una grande nazionale,

  Il problema in assoluto è la crescita di nuovi calciatori, possibilmente talenti, possibilmente campioni. E dunque vivai e via dicendo, anche se la menomazione è proprio nelle vocazioni, nel cambio dei modelli educativi, del calcio che non è più lo sport unico e assoluto per i bambini che cominciano a muoversi. Del calcio in strada che è sparito, perché i bambini oggi hanno assai più opportunità, di quante non potessero averne le generazioni precedenti. Perché molti di più oggi scelgono sport di base come atletica e nuoto, perché probabilmente siamo andati come paese oltre il calcio.

   Jorginho (Arsenal), Donnarumma e Verratti (Psg), Grifo (Friburgo), Retegui (Tigre), Gnonto (Leeds) e Scamacca (West Ham),  I calciatori convocati in azzurro che giocano in grandi club esteri sono in progressivo aumento ma ancora molto pochi e comunque pochissimi a livello di titolari reperiti in grandi club stranieri. Resta dunque il problema di fondo, abbastanza insormontabile al momento: i nostri nuovi calciatori sono troppo mammoni, sono distratti da un’educazione migliore e più alta, non hanno fame e non vanno a tentare la fortuna all’estero. Dunque bisogna andarli a cercare altrove, e forse la strada più giusta è quella intrapresa già da molti anni dalla Francia, e cioè la nazionale multiculturale, fatta di italiani di seconda e terza generazione.

***

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SINTESI

La domanda sorge spontanea: ma chi è Mateo Retegui? Al di là delle sorprese nelle convocazioni azzurre di Mancini, si può rispondere banalmente: beh, meno male che almeno Retegui, oriundo proveniente dall’Argentina, c’è. La Nazionale ha una crisi di vocazioni, non trova abbastanza calciatori di qualità da chiamare, per cui Mancini deve fare i salti mortali per trovare i giocatori. Ma dire che la colpa è di Napoli, Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio etc che non fanno giocare gli italiani è solo voler nascondere la realtà. La percentuale di stranieri che giocano nel nostro campionato (62,7%) non è molto superiore agli altri campionati europei. Il problema di fondo è la mancanza in assoluto di talenti e di campioni, che poi giochino in Italia o altrove non fa differenza. L’importante è che facciano esperienza in grandi club internazionali. E purtroppo, in assoluto, ci sono troppi pochi calciatori italiani bravi all’estero. Nella Nazionale di Mancini ci sono solo 7 calciatori italiani che giocano in club esteri: Donnarumma, Jorginho, Verratti, Scamacca, Gnonto, Scamacca e Retegui. L’Argentina campione del mondo in Qatar ha solo un nazionale che gioca in patria: il terzo portiere. Forse i nostri ragazzi ormai guardano agli altri sport, e forse i nostri giovani calciatori sono troppo mammoni e non vanno a cercare fortuna all’estero… Resta la strada già percorsa dalla Francia, della Nazionale multiculturale: bisogna aspettare gli italiani figli e nipoti di immigrati, i nuovi azzurri di seconda e terza generazione

Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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EroAdAtene

Dopo 24 anni perdiamo in casa. Formazione iniziale disastrosa, meglio nella ripresa. I cambi li avrei fatti prima. Ma Mancini non ha apprezzato il buon Fagioli?

Maxx

24 anni? Ma Palermo è Italia o no?

Mark Renton

Scrivo poco dopo il raddoppio dei britannici.

Nulla di compromesso, passano le prime due e credo che anche ai playoff si possa farcela per il rotto della cuffia.

La sensazione però è che questa squadra, allo stato attuale delle cose, sia poca cosa e destinata a fare fatica con chiunque.

I problemi maggiori sono in attacco, ovviamente. L’oriundo sembra un pesce fuor d’acqua, ma non è giusto dargli tutte le colpe. Tutti sottotono e mi chiedo come si faccia a puntare su Pellegrini che da mesi nel suo club fornisce prestazioni imbarazzanti.
Si sente la mancanza di chi è in grado di saltare l’uomo.
Sì avverte la sensazione che i due centrali difensivi siano facilmente perforabili.
Sembra palese che questa squadra sia per almeno 8 undicesimi fuori forma.

Nessuna paura, l’ucraina dovrebbe essere battibile, al momento. Ma i prossimi impegni di Nation League diranno molto, secondo me, sulla tenuta di questa squadra.

monica

Spero che la partita sia meglio,perché lo spettacolo offerto dalla rai nel prepartita è stato vergognoso.
Non ci hanno fatto vedere un’emerita minchia (scusate) né del ricordo di Vialli,né dello spettacolo di luci che si è appena intravisto.
È uno schifo nei confronti dei telespettatori,della squadra e dei napoletani

2econdo me

e dell’inno nazionale ridotto ad una base dance su cui rappava clementino?

monica

Vero! Pure quello! (…oddio…non è che la cantante inglese abbia fatto meglio….)

monica

…ops…ho scoperto che era italiana anche la cantante!!

L'Amico Moltinick

Impossibile rovinare quell’obbrobrio dell’inno nazionale… é stato scelto solo perché i comunisti e i demoscritiani non riuscivano a mettersi d’accordo. Per chiudere la questione se ne é scelto uno cosí scadente nessuno si poteva lamentare. Si parlava di usare il Va Pensiero ma nel dopoguerra con le macerie e i morti non si riuscí a trovare qualcuno che riscrivesse i testi. Peccato, sarebbe stato un inno epico. Invece c’abbiamo ‘sta schifezza. Una metafora per l’Italia del dopoguerra, tutto sommato

Leo 62

Perfettamente d’accordo, penso che sia l’inno più brutto del mondo, anche Vaunatu ne ha uno migliore… però ci rappresenta pienamente.

inox

Buongiorno Fabrizio

“Dybala fa causa alla Juve: ecco quanto chiede di risarcimento
In ballo ci sono gli stipendi arretrati durante il periodo del Covid e il mancato rinnovo con i bianconeri: si andrà per vie legali”. (…) Dybala vorrebbe dai bianconeri il pagamento di circa 54 milioni di euro, una specie di indennizzo per i danni che il club gli avrebbe causato facendo saltare l’accordo per il prolungamento del contratto (…). Eh dai! Fabrizio! Ma ti pare il modo? Va bene che con un motore fanno tre macchine (Ypsoln-500-Panda) senza pagare dazio rannicchiati come sono un po’ in Olanda un po’ in Francia ma, quando è troppo, è troppo. Per i bianconeri, fortuna per loro, viene giusto l’ottimo mercato estivo fatto fra gli arbitri e la Var quindi, “vedono l’europa” (il correttore senza cuore continua a marcarmi la “e” minuscola come errore ma niente, oh! Duro come il marmo: non è un refuso ma minuscolo in segno di profondo disprezzo! Mò non te lo dico più altrimenti ti cambio con una biro). L’Inghilterra è impossibile da sostenere quindi niente, stasera, indifferenza verso il pompato postato fra i vigneti marchigiani. Lo scopritore di talenti e quelli già scoperti a casa. Ma fammi il piacere ottimo protetto. Contro gli isolani sarà diverso: forza Malta. Portarsi i palloni da casa, facile disperderli. Ogni tiro fuori finisce in mare. Malta, ma dove è Malta? Quella delle sedi taroccate dei procuratori di calcio? Si, Malta. Quella. Malta come palta.

Lazio Caput Mundi

Dybala è n’antra vittima der fratello scemo: ahò, ma che ce la fila?! 😂 😂 😂
‘Sto cojone j’aveva già fatto sottoscrive ‘n doppio contratto co’ sponsor tecnici concorenti (pensa che genio! 😂 )… e Marotta j’ha dovuto para’r culo pe nun faje caccia’ 40 testoni e più… Mo’ er fratello scemo, ppe’ nun sape’ né legge’ né scrive’… s’è affidato ad un procuratore che s’è scoperto che invece d’esse’ ‘n’avvocato è un rivenditore de autotarocche… 😂 😂 😂 … vai a vede’ che so’ quelle de Friedkin…😂, mecojoni!… e se so’ pure infilati ner casino de faje causa all’Erkann 🐶 …

Che Peracottari! 😂 🍐 😂 🍐 😂 🍐

Modifica il 1 anno fa da Lazio Caput Mundi
Burbank

C’è chi ha il fratello scemo e chi il cugino non da meno che si “dimentica” di pagare gli stipendi per fare lo splendido agli occhi degli azionisti.

Modifica il 1 anno fa da Burbank
Burbank

Scusate, è difficile resistere.

santosubito.jpg
ConteOliver

come direbbe il mitico Gianpagliacci: “bravo, ma anche meno” 😉

Mordechai

Dalla Gazza; non perchè riguarda la Juve, ma mi pare una buona idea.
“In campo senza allenatore. In completa autogestione nei momenti più delicati della partita, ma anche per disporsi in campo e per effettuare i cambi durante la gara. Il tutto calato in una realtà di calcio giovanile, nello specifico in una formazione Under 12 e in un’altra Under 10. L’iniziativa è stata della Juventus, nel corso del primo “Torneo dello Stretto – Juventus Academy Italia” che si è svolto il week end scorso a Messina. Da un’idea del responsabile tecnico dell’attività di base del club, Paolo De Ceglie, ex calciatore della prima squadra ai tempi di Conte allenatore, le squadre sono scese in campo senza il tradizionale supporto tecnico: gli allenatori (Niello per l’Under 12 e Battaglia per l’Under 10) si sono accomodati in tribuna insieme ai genitori.”

Corum

Come la prima squadra

rusticano

Gentile dott. Bocca, il tema è importante ma o non capisco o non condivido quasi nulla di quello che ha scritto. Alcune riflessioni e una domanda finale, ovviamente rivolta anche a tutti i lettori.
1) Mi pare che lei archivi un po’ troppo in fretta il fatto che le squadre italiane abbiano da tempo smesso di schierare giocatori italiani o ne schierino pochissimi. Il punto è che se un giocatore italiano giovane è un fenomeno naturale, beh allora prima o poi un posto al sole se lo ritaglia… in tutti gli altri casi un giocatore ha bisogno di giocare per crescere e dimostrare il proprio valore, e spesso questo avviene in squadre di centro- bassa classifica da dove poi magari può spiccare il volo per squadre più quotate.
Ora, andiamo a prendere l’organico di una squadra a caso (Udinese, Torino, Sassuolo, Bologna ecc.) e vediamo quanti stranieri di qualità ci sono, per non parlare dei carneadi che negli ultimi anni hanno giocato una stagione o meno nelle squadre neopromosse dalla B e poi quasi subito hanno fatto ritorno nei propri paesi… sicuri sicuri che non ci siano, neanche in serie B, giocatori italiani di questo (modesto) livello?
Pescare giocatori a caso da campionati minori quali quelli scandinavi, dell’Europa dell’est o più sotto ancora può forse portare di tanto in tanto a qualche jolly, ed è forse meno costoso di tirare su un giovane italiano dal vivaio, ma a cosa sta portando? In altre parole, mi pare che sia un cane che si morde la coda… sempre meno spazio per giocatori italiani nelle squadre medie, sempre meno possibilità di mettersi in mostra nelle squadre di vertice, e così via di peggio in peggio.
2) “Beh, meno male che almeno Retegui, oriundo proveniente dall’Argentina, c’è”: non sono d’accordo nè con questo ragionamento nè ovviamente con la convocazione di Mancini (al pari di quelle dei Joao Pedro, Luiz Felipe, ma anche Eder ecc.).
Mancini ha ragione di piangere, ma poi rimedia esattamente nel modo che critica e cioè… “comprando uno straniero”. Se non ha niente in mano, allora sia coerente con se stesso, vada fino in fondo e schieri i pochi giocatori italiani che giocano in squadre di bassa classifica o in serie B… che senso ha andare a prendere Retegui o chi per lui? In che modo fai crescere il movimento e valorizzi i vivai italiani con una convocazione del genere?
3) “i bambini oggi hanno assai più opportunità, di quante non potessero averne le generazioni precedenti. Perché molti di più oggi scelgono sport di base come atletica e nuoto”… Secondo questo ragionamento, il nostro calcio sarebbe in crisi perchè ci sono meno bambini che praticano calcio. E’ vero che ci sono meno bambini che praticano calcio, ma non può essere questo il motivo. La nostra base calcistica è comunque enorme, ben superiore a quella di una Macedonia (2 mln di abitanti), di un’Irlanda del Nord (sempre 2 mln), di una Bulgaria (7 mln) o di una Svizzera (9 milioni)… tutte nazionali che non siamo riusciti a battere nelle qualificazioni.
E d’altra parte Cina, India o USA hanno una base teoricamente enorme, ma nessun risultato di rilievo… pensare che la crisi del nostro calcio sia legata a quanti bambini giocano a calcio e non a come glielo si insegna mi sembra una grossa ingenuità.
4) “Resta la strada già percorsa dalla Francia, della Nazionale multiculturale: bisogna aspettare gli italiani figli e nipoti di immigrati, i nuovi azzurri di seconda e terza generazione”. Non è una domanda polemica ma è solo per capire: a parità di fattori, in che modo gli italiani figli e nipoti di immigrati saranno necessariamente più bravi dei pari età italiani figli di non immigrati? Se le scuole calcio sono quelle, e gli italiani di seconda e terza generazioni frequenteranno gli stessi vivai e adotteranno man mano gli stessi stili di vita dei bambini figli i non immigrati, perchè dobbiamo aspettarci che una futura nazionale “multiculturale” sia più forte?

L'Amico Moltinick

Scusa ma scrivi una manica di sciocchezze

1/ Mi pare che tu sei troppo ossessionato con la storia degli stranieri e non vuoi accettare i fatti. Abbiamo vinto gli euro con il tot di stranieri in campionato, e abbiamo steccato le qualificazioni ai mondiali con lo stesso tot di stranieri. L’Inghilterra con piú stranieri di noi ci ha ha appena battuti. La Spagna e la Germania con grossomdo gli stessi ha dominato un decennio di calcio. I FATTI dicono che semplicemente non é un fattore determinante. Ma tu sembra che non vuoi ascoltare i fatti ma la pancia. La pancia populista, per l’esattezza

2/ La direttiva di Mancini non é “far crescere il movimento calcio” ma “qualifiarsi per i tornei e poi provare a vincerli”. Quindi fa benissimo a chiamare chi ritiene opportuno. Far crescere il movimento calcio é lavoro di altri, Coni, Federecalcio, chi per loro

3/ Come fa a non essere un problema se bambini (o i loro genitori, vedi testimonianze in questo post) non vogliono far parte del mondo calcio. Ma sei serio? Se il numero é in calo, il talento non può che essere in calo

4/ Far finta di non sapere che per i figli e le figlie di immigrati, che sono discriminati ovunque nella vita quotidiana, lo sport può rappresentare una delle poche aree di riscatto dimostra poca dimestichezza con il mondo moderno, o malafede. O entrambe le cose.

rusticano

Beh, premesso che non ci conosciamo fa sorridere – dopo una mail in cui esprimevo considerazioni ovviamente opinabili, ma in maniera del tutto civile e garbata – prendersi dell'”ossessionato”, “uno che ascolta la pancia populista”, “in malafede” e ovviamente che le mie sono tutte “sciocchezze”.
Io quindi sarei il populista, il brutto e il cattivo… mentre tu immagino saresti, oltre a colui che ha la verità in tasca, anche il democratico, giusto? Così democratico che appena senti (senti, che è una cosa diversa dal comprendere) idee diverse dalle tue salti sulla sedia e non esiti ad affibbiare gli epiteti di cui sopra.
Ho come l’impressione che a distribuire le etichette in questo gioco tu ti sia un attimo confuso. Comunque, provando a continuare la discussione in maniera civile:

1) secondo te è un bene che le squadre medio piccole di serie A continuino ad assoldare giocatori come Svoboda, Ullmann, Mateju, Busio, Tessmann, Kiyine, Semper, Vanheusden, Frendrup, Buksa e Walukiewicz? Ho ricopiato alcuni di questi nomi da un post di tempo fa, chiedo scusa all’autore, e sfido la maggior parte degli utenti del blog a dire dove hanno giocato… peraltro il giochino dei carneadi del nostro campionato degli ultimi 10/20 anni potrebbe continuare a lungo e con nomi ancora più sconosciuti di questi.
Ah, l’Inghilterra che “con più stranieri di noi ci ha appena battuti” non vince una fava dal 1966.. non mi consolerei con loro, anzi direi che è esattamente la controprova, e cioè anche “il campionato più bello del mondo”, cioè la Premier League, pieno di stranieri non fa bene alla sua Nazionale.
E in Spagna, così come in Francia e Germania, non si ha paura di investire sui vivai e far giocare i giovani… da noi invece risulta più saggio (sicuramente più economico) andare a pescare da campionati stranieri giocatori come quelli di cui sopra, ma in effetti deve essere solo un caso che la Nazionale negli ultimi 15 anni abbia avuto un calo di competitività clamoroso.
Se per te il disastro del nostro calcio non è figlio di scelte di questo tipo, beh… buon per te.

2) Ma certo, Mancini continui pure a piangere che ci sono troppi stranieri e poi vada a pescare nel Tigres… no, non è mica incoerente.
A differenza tua, io credo fermamente che Mancini abbia, per sua quota parte, la responsabilità di far crescere il movimento. E giocare in azzurro è un’occasione privilegiata per far crescere i giocatori, dando loro possibilità di accumulare esperienza internazionale.

3) Vedo che non hai ben compreso il discorso sui numeri, ci riprovo. L’Italia ha 30 volte gli abitanti di un’Irlanda del Nord e leggo che ha 1,4 mln di tesserati alla FIGC (più tutti quelli che giocano a livello amatoriale)… praticamente c’è più gente che gioca a calcio in Italia del totale degli abitanti dell’Irlanda, donne/vecchi/lattanti compresi.
Se anche in Italia si sta avendo una contrazione dei praticanti, è palese che la base calcistica del paese rimane enormemente più grande di quella dell’Irlanda stessa, della Macedonia, della Svizzera ecc.
Per cui la cosa che dovrebbe preoccuparci non è tanto se dai 1.400.000 tesserati il prossimo anno scenderemo a 1.370.000… la cosa che dovrebbe preoccuparci è come si insegna a giocare a calcio a quei 1.370.000 ragazzi / giovani italiani rispetto alle poche decine di migliaia che ci sono in Irlanda, Macedonia, ecc.

4) Probabilmente senza saperlo sto parlando con un esperto, per cui chiedo venia in anticipo del mio limitato punto di vista… del resto, visto che io scrivo solo “una manica di sciocchezze”, ne potrai tollerare anche qualcun’altra.
La mia osservazione si basa su una casistica di qualche decina di ragazzi, figli di immigrati e di tutte le provenienze, che hanno frequentato e frequentano le scuole pubbliche coi miei figli. Tale modesta esperienza mi ha fatto rilevare che i figli di immigrati adottano in brevissimo tempo gli stessi comportamenti e stili di vita dei pari età italiani figli di non immigrati… anzi, se devo dirla tutta, l’incidenza di chi fa sport a livello agonistico tra i figli di immigrati mi sembra più bassa, e questo per motivi prettamente economici.
Questa ansia di riscatto sociale di ragazzini e adolescenti tramite lo sport, nel mondo in cui vivo io, mi sembra fortemente sopravvalutata… certo suona bene, per carità, come tutte le proposte che sanno di multiculturalità e integrazione, ma ho come l’impressione che quello che ha “poca dimestichezza con il mondo moderno” non sia io.
Se, come credo, il problema focale del nostro movimento calcio riguarda l’area tecnica a tutti i livelli (come si insegna calcio ai ragazzi, quanto le società investono sui vivai, quanto le prime squadre danno spazio a giocatori dalla primavera e quanto sono disposte ad attendere, ecc.), credo che la soluzione proposta da Bocca di “aspettare gli italiani figli e nipoti di immigrati, i nuovi azzurri di seconda e terza generazione” sia estremamente ingenua.

ciao

Mordechai

Amen. Ben detto.

Maxx

Convocazioni imbarazzanti.
Cominciamo dagli esclusi. La più clamorosa è Zaccagni, che è in una forma strepitosa ed è tutto l’anno che gioca benissimo. Nei convocati di Mancini ce ne sono diversi che non hanno quel rendimento. Non si può neanche ipotizzare che siano invisi i giocatori della Lazio, perché poi convoca Romagnoli che è oggettivamente scarso, al cui posto avrei visto un Gianluca Mancini, che per quanto possa essere antipatico, non ha sbagliato una palla quest’anno riuscendo anche a contenere i cartellini. Ma va bene anche Romagnoli, ma Bonucci?!?!?dobbiamo per forza portarci i cadaveri?…mha!

Sto Retegui sembra l’ennesima scommessa persa in partenza. Vero che di attaccanti forti non en abbiamo, ma se continuiamo a cambiare il titolare le qualità dei pochi non emergeranno mai. Scamacca e Raspadori non sono dei fenomeni, ma diamoli continuità almeno!
Infine mi tocca ancora vedere Gnonto, che di buono ha atto un cross all’esordio dopo 5 minuti e poi basta.E’ un Insigne più potente, ma molto più scarso.

Prevedo una buona partita con l’Inghilterra, che è la squadra da sempre più sopravalutata della storia, e una figuraccia con Malta, con vittoria risicata.

convenevole da prato al secolo Nicola Romano

Be io penso che ci siano troppi stranieri e che si investa poco nei settori giovanili, e pure là pare che gli stranieri non manchino, una quindicina di anni fa, mio figlio ha giocato al calcio e la situazione non era cosi drammatica come scrive qualcuno sotto , ma è probabile che anche li le cose siano peggiorate .
Mi si consenta una divagazione politica , vedo Giorgia (sono una donna ,sono una mamma ) piuttosto stanca, per non dire un pò esauritella , e sono solo 5 mesi che sta là, nella mia ahimè ormai lunga vita, non ricordo di avere mai visto un presidente del consiglio sbraitare in quel modo in parlamento, magari la cosa piacerà pure ai duri e puri che la seguono, ma la presidente dovrebbe ricordare che rappresenta pure quell’ 80% circa di aventi diritto , che non l’hanno votata . Ne è passato di tempo da quando diceva (2015 ) che se fosse andata al governo avrebbe tolto le sanzioni alla Russia, e che Putin era meglio di Renzi , certo allora era un’altro Putin , e che too dico affa’ ? .

Mordechai

“che si investa poco nei settori giovanili, e pure là pare che gli stranieri non manchino”.
Confermo. Proprio l’altro giorno, sabato dopo pranzo, slalomeggiando con il telecomando, sono planato su un partita del campionato Primavera, Samp – Juve.
Premesso che c’hanno fatto un culo come le grotte di Postumia (ma non è questo il punto), sono rimasto sinceramente stupito nel vedere in campo, in larga maggioranza (soprattutto in bianconero), plotoni di “non – italiani”, d’ogni colore e luogo di origine.
In larga parte, peraltro, tecnicamente piuttosto sprovveduti.
Ergo … a parità di (più o meno modeste) capacità pedatorie, perchè continuare pervicacemente a dare più fiducia a suffissi finali in “ovic” o “inho”, piuttosto che a un più casereccio Peppino Trippellotti o Gigetto Cipollini?

Nicola Romano

E si che all’ epoca ne ho visti di bambini davvero bravi ,girando per i campetti della zona .

Giorgio Bianchi

Che poi Cipollini era anche bravo, e non poco.😉

Lazio Caput Mundi

“Ma tu non eri cipollino,
Quelli che fanno stalking e picchiano le mogli?” (semi cit)

Difenditi, trovati un avvocato, fai la dichiarazione dei redditi, spara un raudo e chiudi la portiera…😂😂😂

tom

E l’esimio sig. gravina vede il Napoli* come esempio. Anche in chiave nazionale?

*uno/due italiani nella formazione titolare.

From Naples

Per queste qualificazioni Io non la vedo malaccio . Forse un tantino leggerina ma sicuramente dotata dal punto di vista tecnico.

Donnarumma

Di Lorenzo Casale Bastoni Di Marco

Barella Tonali verratti

Berardi Raspadori Chiesa

Lazio Caput Mundi

Ricordo una battuta furminate sui tre de centrocampo, nun ricordo de chi, purtroppo. Comunque faceva così, quanno quarcuno li propose come imprescindibili e forieri de inenarrabili vittorie:

“Ma non in barriera, altrimenti il coccodrillo se lo devono poggiare sopra la testa”.

😂 😂 😂

Mordechai

Chi è Casale?

ConteOliver

quello della famosa zuppa 😉

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L'ESORCISTA

.

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Giorgio Bianchi

Grazie per l’informazione caro Esorcista
Grazie anche per “l’amico”
E grazie per il “caro”
Ma anche per la “ragione” che mi dai 😊
Non capisco perché mai il dottor Bocca ti ha bloccato, posso solo immaginare che sia qualche problema di ordine tecnico.
Speriamo che lo risolva quanto prima.🤔

il ghiro

La rivincita di Albione?
Gli inglesi devono ancora digerire la sconfitta casalinga nella finale dell’Europeo del 2021, i successivi incontri in Nations League si sono risolti in un pareggio e in una nuova sconfitta dei bianchi. L’occasione propizia potrebbe essere stasera a Napoli, Donnarumma non sta attraversando un grande periodo, Bonucci e Bastoni fuori per problemi fisici, Romagnoli non al meglio, Scalvini e Buongiorno forse ancora acerbi, Acerbi forse un po’ appassito, Mancini è incerto se scegliere Toloi o Darmian, tra difesa a tre o a quattro. Le fasce sembrano presidiate con autorità da Di Lorenzo e Spinazzola dietro e Berardi e Chiesa davanti. A centrocampo altri dubbi esistenziali per Mancini, tra la conferma del solito Trio Lescano (Barella-Jorginho-Verratti), oppure dare una pausa a un paio di loro, offrendo spazio a Pellegrini, Tonali o arrischiare Frattesi o ricorrere al solito e solido Cristante. Davanti altro dilemma, o meglio trilemma: Scamacca? Gnonto? Retegui? Chiede spazio anche Grifo in forma Bundesliga. Dalla MLS arrivano gli auguri di Chiellini, Insigne e Bernardeschi, sono certo invece che Immobile sarà in tribuna al Maradona a tifare gli Azzurri. Il derby romano con i suoi sanguinosi strascichi ha impedito forse al nostro C.T. di sperimentare due giocatori che avrei visto volentieri almeno in panca, leggi Zaccagni e G.L. Mancini.
L’imperturbabile Southgate pare aver risolto i suoi dubbi, fuori gli infortunati Ramsdale, Dier, Mount, Sterling e per ultimo anche Rashford, in panca i vari Walker, Trippier, Chilwell, Phillips, largo ai giovani, a centrocampo Bellingham e Rice, sulle fasce Saka e Grealish, preferito a Foden, tutti intorno al grande totem Harry Kane.
La gara sarà guidata da arbitri dell’Europa dell’Est, in campo il serbo Jovanovic, al VAR il polacco Kwitkowski.

commentanonimo

Che la percentuale di stranieri della A sia poco diversa da quella delle altre leghe non è poi così’ vero. Tolta la Premier, la A ha quasi un terzo in più degli stranieri della liga ed un quinto della Bundesliga. Inoltre il Napoli schiera mediamente 1-2 italiani nella formazione base mentre il Bayern ha almeno 4 tedeschi titolari fissi. In sintesi, visto che credo che un 20enne che gioca con continuità migliori, l’assenza di minutaggio è un problema reale. Che poi chiedersi se il minutaggio sia minore perchè in partenza gli italici siano più brocchi e costino di più, o alternativamente siamo più brocchi perchè il minutaggio da giovani è minore è un pò come chiedersi se è comparso prima l’uovo o la gallina. Concordo con chi dice che l’ambiente del calcio giovanile faccia abbastanza schifo, ma questo non ha nulla a che fare con il fatto che non vengano su campioni, mangiare emme nella vita fa molto più bene che stare nella bambagia. Tutti i lavori ipercompetitivi si portano dietro ambienti di emme nel quale il talento sopravvive perchè per l’appunto il talento se ne impippa della emme circostante e viene fuori…Sarei più propenso a dire che manca la fame, la voglia di vincere, e di sudare. Balotelli docet, gran talento, ma ai primi soldi senza testa non si va da nessuna parte. Che poi si faccia così cacare non è neppure vero, un Europeo vinto, un ranking decente, semifinali di Nations League, il punto è che il calcio vive di episodi e si può uscire con la Macedonia, se ti capita di sbagliare da fessi due rigori…chi sbaglia spesso paga. Unica verità, mancano sa anni attaccanti. Secondo me perchè non li facciamo mai giocare nei main teams, tutto qua. Saluti

alberto_ol

Mancini: “Mateo Retegui mi ricorda un po’ il primo Batistuta”.
Anche io ricordo un po’ il primo Brad Pitt, ma solo un po’.

Cuore ross-azzurro

Vogliamo una foto 😁

ConteOliver

occhio che è un burlone
capace ti manda quella del “campanile di Giotto” (cit. Conte Raffaello “Lello” Mascetti)
😆

Modifica il 1 anno fa da ConteOliver
siefbi

“la menomazione è proprio nelle vocazioni, nel cambio dei modelli educativi, del calcio che non è più lo sport unico e assoluto per i bambini che cominciano a muoversi”

Mio figlio ha 9 anni. Da quando ne ha 5 ha fatto, a rotazione di 2 all’anno: nuoto (4 anni), basket (1 anno), calcio (1 anno), karate (1 anno), atletica (3 anni) e tennis (1 anno).
Ogni tanto lo porto a vedere le partite di basket e calcio dei suoi amici e lo faccio sempre meno volentieri.
Ripeto, perché sia chiaro, che sto parlando di bambini di 9 (NOVE!!!) anni nella “ridente” Lombardia metropolitana: il basket è un ambiente appena tollerabile, mentre il calcio è ben oltre il raccapricciante. Difficilmente ce lo porterò ancora, per quanto mi dispiaccia.
Qualcuno, da qualche parte, dovrebbe forse porsi il problema che dei genitori vagamente sani di mente difficilmente hanno voglia di esporre i propri figli e figlie a un ambiente dove (spero Bocca mi perdonerà): l’arbitro è sempre una merda o una troia, gli avversari sempre bastardi infami a cui spaccare le gambe (quando va bene), il pubblico – anche quello degli oratori – generalmente più adatto agli stadi di Belgrado e Zagabria (notoriamente tra i più pericolosi al mondo) che al retrobottega di una chiesa. Ed evitiamo di entrare nelle rivalità interne alla squadra (dei genitori, ovviamente, ché ai bambini in generale importa ben poco).
Il mio termine di paragone sono le corse campestri: 3.000 persone tra atleti e famiglie, tutti incoraggiano tutti, gli ultimi ancora più dei primi. Bellissimo! Nella mia piccola esperienza – vogliamo dire una 30ina di famiglie e una 40ina di figli/e? – a calcio giocano ancora in 5 e a basket in 3, tutti gli altri fanno altri sport (e almeno una decina hanno smesso con calcio e basket per fare altro) esattamente per la ragione di cui sopra.
Il “movimento” perde pezzi perché è un vero schifo fin dalla base e, se questa cosa non cambia, il “movimento” non andrà da nessuna parte.

cipralex

Nella mia oramai lunga esperienza di vita mi sono prestato a fare il ” medico sociale ” della squadra di ragazzini del quartiere.
Dopo poco me ne sono andato esattamente per quel che racconti.

Sergiod

Sono molto d’accordo con te, purtroppo anche nelle altre discipline i problemi aumentano pur se non a livello del calcio.
Seguo la pallavolo da oltre 30 anni, un tempo i dirigenti non erano genitori, ora lo sono un grande percentuale con tutto ciò che ne consegue…
Ieri Scandicci , una delle più forti squadre italiane, ha giocato in Turchia con il sestetto base tutto straniero. Anche il volley subisce questa trasformazione, ad alto livello tanti stranieri pur essendo il nostro un movimento dalla base solida ed in crescita che riesce ancora a primeggiare a livelli di nazionale.
Secondo me il calcio ha intrapreso un percorso senza uscita.

Mordechai

Però nel volley, gli stranieri che arrivano nel campionato sono quasi sempre di ottimo livello, gente da cui imparare e con cui competere seriamente.
Ma nel calcio? Per me, almeno il 40/50% dei giocatori stranieri del nostro campionato sono dei … qualunque, tizi che non apportano realmente nulla di positivo e valido, solo un pizzico di … esotismo.

Sergiod

Vero, purtroppo il volley si gioca in 6 sul campo e quindi, secondo me, tanti stranieri. Fortunatamente nei Giovanili son quasi tutti italiani ( non girano i dollari) e si lavora diversamente che nel calcio.

Mordechai

E i nostri tecnici (nel volley) mi pare siano particolarmente … concupiti all’estero, tante Nazionali e tantissimi club di livello sono allenati da italiani.

Vipe

Apprezzo molto ma
A contatto diretto con l’ avversario ( calcio, basket) è più difficile mantenere la sportività invece facilitata dalla rete che divide di pallavolo e tennis.

Fandango

Salve,
intervengo perché questo post sembra quasi giustificare un ambiente tossico.
Ma non credo proprio che in Francia, Germania, Inghilterra sia così.
E poi aggiungo che in Lombardia forse l’ambiente del basket è meno stressante, ma vi posso assicurare che al sud, non appena si sale di età, i genitori di presunti LeBron ne combinano di ogni.
Ho un figlio di 16 anni che arbitra e spesso devo accompagnarlo perché signori che potrebbero essere suo nonno ne combinano di ogni e un paio di volte ero quasi per intervenire perché la situazione stava sfuggendo di mano. E vi assicuro che chi si lamenta soffre di incompetenza cronica (non diagnosticata).
Chiudo sulla corsa campestre che è stato il mio sport. È ovvio che ci sia un ambiente sano, dato che un genitore che vuole usare il figlio per la propria rivalsa sociale mai lo porterebbe a frequentare l’atletica, che è noto come sport che non arricchisce nessuno.
Ma perché devono essere i nostri figli a non poter scegliere lo sport che più li diverte?

monica

Giusto. Ma se a 10 anni si chiama “scuola calcio” ci sarà un motivo. Quindi sarebbe cosa buona farli giocare tutti nelle partite della domenica,e non solo i più bravi perché la società e/o il mister “vogliono vincere”.
E gli altri bimbi che si allenano come gli altri stanno a immalinconirsi in panchina tutte le settimane.
A quell’età non dovrebbe essere così

Ivan

Ho due figli che giocano in due scuole calcio. Per regolamento tutti i bambini disponibili devono obbligatoriamente giocare la partita almeno fino alla categoria esordienti (12 anni).

siefbi

Però, scusa, va bene che è sempre stato così, ne sono consapevole, ma visto che “non lo accettiamo più”, non varrebbe la pena per la federazione di provare a fare qualcosa per cambiare l’ambiente?
Quello che allontana credo sia soprattutto la percezione, giusta o sbagliata che sia, che nessuno nemmeno ci prova.
Ci vorrà evidentemente del tempo, ma se mai si parte, mai si arriva.

commentanonimo

C’è una discreta differenza tra fare un posto piacevole per tutti ed un posto competitivo. Una volta che definiamo il calcio come un ambiente ipercompetitivo, esso non può diventare un posto piacevole per tutti. Io per primo conosco quanto sia brutto il sistema, mio figlio si è arrampicato dalle squadre di oratorio fino ai regionali, dove era titolare, poi riserva, poi titolare, se sbagliava lo cazziavano, etc. Alla fine ha fatto altro perchè ha preso atto che non ne valeva la pena per lui. Punto. Ci sta. Non ho mai pensato e neppure lui che ha abbandonato perchè daglispalti qualcuno lo ha insultato, ha abbandonato perchè il passaggio da gioco a sport agonistico non gli andava. In ogni caso se tenessi l’ambiente “piacevole”, sposteresti solo il problema al dopo, l’Università oggi aiuta troppo gli studenti, poi van nella vita reale e ci sono gli stages a 500 euri che non coprono neanche l’affitto. Non voglio dire tu abbia torto, non mi fraintendere, ma non sono certo che non abbiamo attaccanti per il motivo che dici. E’ un ambiente di emme, girano soldi, ma un giovane se ama il campo più di ogni altra cosa se ne può fregare. Se non lo fa ha sbagliato sport. Agigungo che le realtà professionali in cui si crea teamwork e ambiente creativo esistono nella industria ed anche in qualche squadra di calcio, ma tutte partono dalla eliminazione, ahimè, dei soggetti che non condividono la filosofia. Ho vistato Google, gran figata, come il Biotech che conoso bene, tutti carini, tutto figo, ma si lavora 60 ore a settimana. Se non ti va fili.

abbasso la maggioranza

Per te questo è il migliore dei mondi possibili.

cipralex

Si, ok ma imparare ad essere competitivi a otto,nove anni prima ancora di avere imparato a divertirsi mi pare un pochino presto.

tamarrogigante

Scamacca è un vero fenomeno

il ghiro

Caro tamarro, non ho ancora capito di che pasta sia fatto il ragazzo, avrebbe mezzi fisici e forse anche tecnici, non so come stia messo come intelligenza di gioco e come solidità di carattere. Le scelte fatte finora (espatrio prima al PSV jr, poi al West Ham) sembrerebbero coraggiose, ma a volte sono guidate dai procuratori piuttosto che dai propri assistiti. E Gianluca di agenti ne ha già cambiati diversi. Inoltre ha dovuto prendere le distanze da un padre assai ingombrante ed irrequieto.
N.B. Per la visita guidata ai suoi tatuaggi bisogna pagare il biglietto e mettersi in fila come per la Sistina.

ConteOliver

uno e bino

😆

unclemarvo

Ironia a parte, per me è un centravanti interessante e se cresciuto in un buon team potrebbe diventare anche un campione.

Mordechai

Tamarro ma bravo, potrebbe far bene in futuro.

alberto_ol

il sommo Waters scrisse che Scamacca è un diamante grezzo.
Lo scienziato del calcio auspicava un arrivo nella prestigiosa e mai retrocessa.
Strano che il “mostro” non l’abbia ancora preso.

Cuore ross-azzurro

Per questo Bocca lo nomina ben due volte nel neretto dei 7 giocatori italiani all’estero😉

puntadispillo

La domanda, per il dott. Bocca, sorge spontanea: un commento sul braccio destro della legge che solo ora – a pochi giorni dall’udienza – ha deciso di fare un passo indietro e astenersi dal procedimento ?
Forse non sarebbe meno interessante di Retegui. Claro?

ConteOliver

che in Italia manchino gli attaccanti, da almeno una decina d’anni, credo sia sotto gli occhi di tutti

l’ultimo vero prospetto che sembrava poter diventare qualcuno è stato Balotelli, persosi nella sua dabbenaggine

dopo di lui ad Euro 2012 il vuoto assoluto, da Pellè a Zaza, passando per l’eterna promessa Berardi e l’incompiuto Insigne, fino ad arrivare a due mediocri come Immobile e Belotti, che ci mettono impegno, vero, ma la tecnica l’è quel che è…

se di giocatori offensivi non ne nascono più, come a me sembra evidente, c’è poco da far gli schizzinosi

mi fido del Mancio, anche perché di “talento” se ne intende ed ha occhio

unclemarvo

I centravanti dell’Italia per il prossimo quinquennio saranno Chiesa e Raspadori. Magari ora non sono fisicamente al top per giocare, ma se in salute formano un attacco di tutto rispetto.

ConteOliver

due piccoletti?

non sono così sicuro

oggi, e anche domani, i centravanti che vanno per la maggiore sono alti e grossi, mod. Benzema, Lewandowski, Osimhen o Haaland

Chiesa e Raspa, pur bravi, a me sembrano due “seconde punte”

Modifica il 1 anno fa da ConteOliver
Grande Romeo

Grazie Fabrizio per la richiesta subito soddisfatta.
Dato per scontato che ogni allenatore (soprattutto se di nazionale, dove non è legato da ordini di scuderia tipo: deve giocare tizio perché se no si svaluta troppo) cerca di mandare in campo la formazione che più gli da affidamento (se le cose vanno male il primo a rimetterci è lui) non mi ha colpito chi ha chiamato Mancini, anche perché non seguo il calcio estero (se non qualche highlights; a proposito grande prestazione dell’arbitro di Bayer-Bayern, due gialli per simulazione in area trasformati dal VAR in due rigori: fenomeno) ma mi ha colpito chi ha lasciato a casa.

La gara con l’Inghilterra è senza dubbio la più importante del girone: in casa contro l’avversaria più temibile, quindi da vincere assolutamente.
Ci si aspetta la chiamata di quelli che un allenatore reputa i migliori, per andare in sicurezza. Ma, mentre l’assenza di Zaniolo potrebbe essere giustificata con una forma fisica scadente, quella di Locatelli e Fagioli no. Gli juventini, domenica sera, hanno dimostrato di stare benissimo, purtuttavia, per Mancini, Pessina (Monza) e Frattesi (Sassuolo) sono evidentemente meglio di loro due.

Kean non lo considero neanche: ad oggi è un banale attaccante di livello medio: per il momento sta in un mucchione con Gabbiadini, Lasagna, Pinamonti, ecc. forse perfino Ciccio Caputo è meglio di lui. Gente che alterna buone cose a invereconde cazzate: una delle doti principali da giocatore di grande squadra è la continuità ad alto livello, non i picchi, quelli sono tipici dei guitti di provincia.

Certo che, o Mancini un capisce ‘na sega (che fori dar calcio potrebbe pur’esse’, ma ner calcio quarcosa di bono ha fatto) oppure quei due sono sopravvalutati da un bisogno disperato di avere in squadra qualcuno che torni a farti sperare in un futuro migliore e non sono niente di più di gente che si gioca il posto in azzurro con i Frattesi ed i Pessina.

Difficile accettare una teoria del genere, le implicazioni Fabrizio, implicitamente palesi, le lascio a te.

Curioso anche il percorso di Pafundi: a 17 anni Sottil lo tratta come un primavera bravino (ma se non giochi ad Udine quando sei a centro classifica dove ti devono far giocare a 17 anni? Mancini e Totti a 17 anni giocavano) mentre Mancini lo tratta come Diego. Boh…

Per il resto sicuramente guarderò la partita perché sono curioso di vedere all’opera questi sconosciuti (sempre che poi li mandi in campo).

Per la crisi di vocazione ho una personale idea sbagliata: nessuno ha più pazienza e voglia di sacrificarsi. E non solo nel calcio, direi che il calcio è una conseguenza. Oggi o tutto e subito o ci si dedica ad altro.

Manca la scuola della strada, della piazza della chiesa che frequentavi tutti i giorni prima di fare i compiti (o appena fatti, o peggio ancora senza farli) con tutti contro tutti dove imparavi a tenere la palla incollata al piede e a non cadere perché sull’asfalto ci lasciavi gomiti e ginocchi: alle scuole calcio non hanno il tempo per insegnartelo.

Forse cominciano troppo presto e dopo un po’ vanno in ovedose, io, quando vedo rimbalzare un pallone continuo a non capire più una sega e vorrei giocare come un bimbetto anche se ormai gambe e cervello non vanno alla stessa velocità.

Laura

“Le implicazioni, implicitamente palesi, le lascio a te”. In effetti un pensiero un pochino cattivello su alcune mancate convocazioni l’ho avuto anche io. Forse il CT attuale sa di avere maggiore tolleranza da parte dei vertici in caso di ennesime figure barbine per un eccesso di sperimentazioni (ad alcuni la Svezia fu fatale, ad altri la Macedonia scivolò di dosso come acqua piovana sulle piume della papera) e quindi si sente maggiormente libero di osare.

Il mattino ha loro in Bocca

bravo @Romeo, come al solito.

ConteOliver

“Per la crisi di vocazione ho una personale idea sbagliata: nessuno ha più pazienza e voglia di sacrificarsi. E non solo nel calcio, direi che il calcio è una conseguenza. Oggi o tutto e subito o ci si dedica ad altro.

Manca la scuola della strada, della piazza della chiesa che frequentavi tutti i giorni prima di fare i compiti (o appena fatti, o peggio ancora senza farli) con tutti contro tutti dove imparavi a tenere la palla incollata al piede e a non cadere perché sull’asfalto ci lasciavi gomiti e ginocchi: alle scuole calcio non hanno il tempo per insegnartelo.”

sottoscrivo anche le virgole

oggi vanno gli e-games e, per quelli che ancora scelgono di muovere gli arti nel mondo reale, è tutto un fiorire di inutili “sedicenti” scuole calcio che, in realtà, sono solo dei centri sportivi dove degli pseudoallenatori falliti provano a rovinare dei ragazzini dai 6 ai 13 anni insegnandogli da subito quelle malizie disgustose degli adulti (simulazioni a go-go e isterie ad ogni chiamata contraria), quando quelli in realtà vorrebbero (e dovrebbero) solo giocare e imparare la tecnica di base, che per la tattica c’è tempo.

e la colpa è di noi genitori, sia chiaro, perché siamo noi i primi a preferire di sbolognare il pargolo alla “scuola calcio X” per un paio d’ore per farci un pacco di caxxi nostri senza badargli

Mordechai

La scuola della strada, o dell’oratorio se preferisci, ormai manca pure in Spagna, Germania e UK … Giusto in Africa e Sudamerica ancora la trovi.

convenevole da prato al secolo Nicola Romano

Bravo dottor Bocca, era ora di aprire le finestre e cambiare aria .

tom

Non che la cosa mi turbi più di tanto, ma una convocazione nella nazionale maggiore, anziché nell’under 21, per Fagioli, centrocampista titolare della Juventus, costantemente tra i migliori del reparto, ci sarebbe stata.

Lazio Caput Mundi

Si, vabbeh… ‘Na pippa come Scamacca la contamo dù vorte e de italiani che giocano in Italia nun chiamiamo uno come Zaccagni…

Quattroquattronovetredue

E pure Zaniolo, così li metteva in camera insieme.

Giorgio Bianchi

L’Italia ha sempre prodotto ottimi calciatori. Anche autentici campioni e pure qualche autentico fuoriclasse.
Se non ne produce più o non abbastanza qualche motivo ci sarà.
Intanto, a mio parere, non ci si può nascondere dietro la foglia di fico della percentuale di stranieri che non è diversa dalle altre nazioni perché magari nelle altre nazioni in quelle percentuali sono comprese lecriserve che giocano poco mentre in Italia gli stranieri sono quasi tutti titolari. Noi abbiamo una esterofilia strabordante e andiamo a cercare sempre il nome esotico.
Poi bisogna aggiungere che ormai le societa italiane non curano più i vivai come una volta. Addirittura nelle squadre giovanili ci sono tanti ragazzini stranieri che chissa perché costano meno degli italiani.
E poi i “maestri” che vanno cercando armadi e se ne fregano della qualità dei piedi e gli insegnano la “diagonale” ma non a palleggiare ed essere in confidenza col pallone. E ci sono pochi spazi per giocare a pallone. Quelli che usavamo noi, ora sono zeppi di ferraglia parcheggiata.
Non è vero che il numero di stranieri (davvero eccessivo) non incide. Incide eccome. Dice che le leggi sulla libera circolazione delle persone non consentono di limitare il numero di stranieri ingaggiati per squadra. Bene, nulla però impedirebbe di, pur lasciando la libertà di ingaggiare quanti stranieri si vuole, obbligare ogni squadra a schierare un minimo di giocatori indigeni, chessò 5 per esempio. Nascerebbe sicuramente qualche campioncino in più.
Per dire, il Napoli così bello di quest’anno schiera solo due italiani, massimo tre quando
Spalletti mette in campo Politano.
Certo se ci fosse un Osimhen italiano sarebbe anche più bello.

Mordechai

Eppure, solo pochi mesi fa, abbiamo vinto strameritatamente gli Europei.
E non erano certo quelli di caccia al capriolo o salto della quaglia.
Mah.

Grande Romeo

Sì, ma dopo gli europei, a fine pasto, ci hanno servito la Macedonia e non l’abbiamo digerita bene.
Tu pensa che uno è stato cacciato con ignominia perché eliminato dalla Svezia; quello eliminato dalla Macedonia (del Nord, eh!?) invece è sempre lì e gode di ottima considerazione.

Mordechai

Nel giudicare il lavoro di un CT, però, non si può istericamente fare su e giù, come sulle montagne russe; Mancini in assoluto, almeno per me, un bel 7 lo merita tutto, a fare media tra il 10 per la vittoria agli Europei (fuori casa e che mancava da secoli) ed il 4 per la mancata qualificazione ai mondiali.
Bene hanno fatto, secondo me, a confermarlo.
Con chi avrebbero potuto sostituirlo, d’altronde?

Grande Romeo

Se non c’era sostituto va bene tenere lui (ma non potevamo provare il fortissimo De Zerbi?) il problema è che Mancini lo hanno trattato da 10 quando ha vinto gli Europei, ma non lo hanno trattato da 4 quando la Macedonia (per me inferiore alla Svezia) lo ha sbattuto fuori dalle qualificazioni per i mondiali. Magari poi ci batteva il Portogallo, ma perdere con la Macedonia resta una figura di merda nettamente superiore a perdere con la Svezia.

Nello sport i successi passati non fanno media, altrimenti quello là che ha vinto cinque scudetti di fila, quattro Coppe Italia e raggiunto due finali di CL dovrebbe essere inattaccabile per ancora tre-quattro anni.
Invece viene giustamente attaccato perché conta ciò che fai oggi, non quello che hai fatto ieri

Mordechai

Al di là della zazzera bionda e degli occhioni azzurri, tu sei sicuro che la Svezia batterebbe la Macedonia del Nord?
Mmm … ho seri dubbi.

carlogobbo

Siamo spesso d’ accordo su molte cose ma sul Mancio, scusami, per aver pestato una merda del genere come la mancata qualificazione dai le dimissioni irrevocabili
Ma sai, siamo in Ittaly
Punto e riga

Mordechai

Ciao, rispetto il tuo parere e pure quello dell’amico di Pisa, ma non condivido.
Secondo il “mio” parere, pur considerando la pessima uscita di scena pre-mondiali, Mancini ha fatto e sta tuttora facendo un buon lavoro; avendo tra le mani un … patrimonio umano di non elevatissimo spessore tecnico, almeno a confronto con la generazione precedente, ha saputo dare alla Nazionale un’anima, una propositività di gioco non trascurabile ed una mentalità meno stitica e … speculativa rispetto al solito andazzo …
Credo sia giusto sia ancora lui a cercare una nuova qualificazione agli Europei, dovesse di nuovo toppare, allora …

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