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Sinisa Mihajlovic

Aveva un bellissimo sorriso, era un guerriero, ma non eterno. Sinisa Mihajlovic se ne è andato a soli 53 anni, dopo aver lottato per ben tre anni contro la leucemia. E’ stato un grande calciatore, un centrocampista forte, potente, un leader, famosissimo per le sue punizioni bomba: alla Mihajlovic appunto. Personaggio discusso, esuberante, sempre protagonista. Da allenatore gli piacevano le citazioni di Kennedy e dei grandi della storia. Ha combattuto la malattia con tutto il suo carattere, si è suddiviso, finché ha potuto, tra le cure e il suo Bologna. Fino a quando non è arrivata la resa.

Sinisa Mihajlovic aveva appena 53 anni. Ha tentato in tutti i modi di rimanere attaccato alla vita e al calcio – la sua vita appunto – ma non ci è riuscito. La leucemia mieloide se lo è portato via dopo tre anni di lotta e di speranza di tornare almeno a una parvenza di vita normale. Avanti e indietro con la panchina del Bologna, i video inviati alla sua squadra dalla camera dove è ricoverato in isolamento, i suoi giocatori che lo vanno a salutare sotto la finestra dell’ospedale dopo le vittorie. Una storia triste, ma, per assurdo, perfino con dei risvolti belli, di bontà e amicizia.

  Fino alla decisione – cinica, brutale o forse realistica? –  di esonerarlo e sostituirlo quest’anno. Sapemmo della sua malattia grazie – per alcuni per colpa – a un titolo choc del Corriere dello Sport e del suo amico Ivan Zazzaroni, che fece sensazione e che ruppe anche, temporaneamente, quell’amicizia. La malattia è ancora un tabù o forse, più semplicemente, uno che ne è colpito ha tutto il diritto di essere lui stesso a scegliere se e come dirlo agli altri. Di certo, nel calcio una cosa del genere non la puoi nascondere.

  L’ultima apparizione qualche giorno fa alla presentazione del libro autobiografia di Zeman, suo mentore e amico. Tanti applausi per lui, poi la vita che se ne va spegnendo l’animo forte e fiero di un ex calciatore potente, trascinante, leader assoluto, per sempre ricordato per le sue punizioni a bomba. Alla Mihajlovic appunto. Personaggio a suo modo molto scomodo, serbo di grande fierezza, ma poi italianizzato non solo di passaporto ma anche di testa e mentalità, quasi sempre inseguito dall’urlo “zingaro” rivoltogli dal pubblico che lo percepiva come il nemico più insidioso. Ma anche un tipo simpatico ed eccentrico, ricordo quando si mise a ballare “Anvedi come balla Nando” sulla Rai, durante “Libero” di Teo Mammuccari. Sorprendente e divertente, certo. Parliamo di quasi vent’anni fa, in un’altra epoca del calcio. In tv ti poteva capitare allegro oppure acido e scontroso. In ogni caso, sicuramente una testa pensante notevole.

  Da allenatore invece c’era un momento in cui gli era presa con le citazioni: da Kennedy a Orazio.  “Dirò ai giocatori di non chiedersi cosa potrà fare la Samp per voi ma cosa potete fare voi per la Samp”. Dietro il calciatore e l’allenatore c’era sicuramente una testa pensante notevole.

  Possiamo fingerci sorpresi dall’epilogo di questa storia  o semplicemente arrenderci alla legge discriminante che riguarda i personaggi famosi.  La loro fine suscita commozione, dolore, ricordo mentre migliaia di sconosciuti, anche ben più giovani e finanche bambini, purtroppo, se ne vanno così, senza che nessuno sappia, in una strage silenziosa davanti alla quale siamo impotenti. Le uniche armi che abbiamo sono quelle della scienza e della ricerca, ogni giorno la speranza cresce di un pezzettino infinitesimale, impercettibile, non sufficiente a salvare la vita a molti. Ma nel tempo lungo molti di quella ricerca cocciuta si gioveranno, si salveranno e avranno una vita migliore, più lunga, magari persino felice. A stima di Mihajlovic va l’apprezzamento e il ringraziamento per aver fatto della sua malattia una testimonianza, dimostrare che si può e si deve combattere, che ci vuole fiducia nella medicina. Lui non è riuscito a oltrepassare il confine che gli era dato, ma altri, anche grazie all’esempio suo e di tutti quelli che soffrono la stessa condizione, un giorno ci riusciranno. E vivranno un giorno di più.

  Non tutto del personaggio Mihajlovic mi piaceva o convinceva e sapete benissimo di cosa stiamo parlando. Ma ora non ne voglio parlare, per me non sarebbe giusto e preferisco farmi gli affari miei, non ha certo fatto del male ad alcuno, anzi. E comunque è stato un grande calciatore, un grande sportivo, sicuramente un bel padre. Aveva un bellissimo sorriso. Brutta, bruttissima giornata, su Roma è da giorni che piove.

***

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***

SINTESI

Era un guerriero, ma non eterno. Sinisa Mihajlovic se ne è andato a soli 53 anni, dopo aver lottato per ben tre anni contro la leucemia.

E’ stato un grande calciatore, un centrocampista forte, potente, un leader, famosissimo per le sue punizioni bomba: alla Mihajlovic appunto. Personaggio discusso, esuberante, sempre protagonista. Da allenatore gli piacevano le citazioni di Kennedy e dei grandi della storia. Ha combattuto la malattia con tutto il suo carattere, si è suddiviso, finché ha potuto, tra le cure e il suo Bologna. Fino a quando non è arrivata la resa.

Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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Mordechai

Bellissime le parole spese da Zdenek Zeman su Mihaijlovic.
Sincere ed affettuose.
Ho sempre trovato Zeman un uomo di una simpatia travolgente e, al netto delle critiche che si possano fare alla sua idea di calcio, d’una onesta’ e coerenza indiscutibili in un mondo, come quello del calcio nostrano, popolato spesso da veri ominicchi e/o quaquaraqua.
Chapeau anche a lui.

2010 nessuno

E chapeau anche a Mordechai.

Nicola Romano

Rip anche al giornalista Sconcerti, e’ meglio schierarsi, che essere amico ( finto) di tutti .

il ghiro

O.T. O.T. O.T.
FWC Q22 – LA FINALE PER IL TERZO POSTO
CROCCO – MAROZIA 2 – 1
Combattono purtroppo solo per il bronzo due delle squadre più simpatiche dell’intero torneo. Dalic non può schierare Brozo, rinuncia anche a Lovren, schiera un inedito 3-5-2, giocano Sutalo, Orsic, Majer e Livaja, davanti conferma per Kramaric. Regragui sta messo peggio, a causa dei forfait di Aguerd, Saiss e Mazraoui, in difesa giocano le riserve El Yamiq, Dari e Attiyat-Allah, a centrocampo giocano Sabiri ed El Khannouss, davanti confermato l’acciaccato En-Nesyri. Arbitro il qatariota Abdulrahman Al Jassim, al VAR il cileno Bascuñán.
Subito in gol la Croazia, su punizione assist di testa di Perisic per Gvardiol, che sempre di testa la sbatte dentro in tuffo, 1-0. Pareggia prontamente il Marocco, perfetto assist di Ziyech su punizione, Dari salta liberissimo e infila Livakovic, 1-1. Sbaglio clamoroso di En-Nesiry su assist di Ziyech, gol mangiato, ma nel momento migliore del Marocco arriva il gol croato: azione manovrata, palla rubata al limite dell’aria, Livaja serve Orsic che si inventa dal limite uno splendido tiro a giro, palla sul secondo palo e da lì in rete, 2-1.
Ripresa: entra Chair per Sabiri, poi Ounahi per El Khannouss, esce Kramaric per Vlasic, entrano anche Benoun, Zaroury e Amallah, spara fuori Vlasic da buona posizione, poi sull’ultimo lancio lungo di Amrabat per Hakimi e sull’ennesimo colpo di testa appena alto di En-Nesyri si chiude la gara. Proteste finali del C.T. e dei giocatori marocchini con l’arbitro qatariota, ma il risultato non cambia. Il Marocco tira in porta troppo poco e troppo male per poter aspirare fin da oggi ad una posizione migliore; in attesa che arrivi un Al-Varez nato a Casablanca, il quarto posto per loro è già una notevole conquista. Per i Croati un po’ di amaro in bocca, ma con l’Argentina non c’era stata storia, si erano dimostrati più forti e Messi meglio in campo. Un grazie a Luka Modric e al suo bel calcio.
P.S. Un pensiero anche per Mario Sconcerti, pennivendolo sportivo di ottima competenza tecnica, tifoso Viola e filo-laziale, ma anti-romanista e TAJ dichiarato e in ultimo scioccamente rissoso e sopra le righe. R.I.P.

Expo

E se ne va anche Sconcerti.
Giornalista dichiaratamente tifoso della Fiorentina, a cui negli ultimi tempi già non interessava più apparire neutrale.
A me piaceva per i commenti dal punto di vista tecnico (molto di più di altri opinionisti), anche se negli ultimi tempi (direi 4-5 anni) era più interessato a solleticare la “panza” dei suoi lettori, più che il cervello.
Famoso per il “Juve merda” (https://www.fcinter1908.it/video/sconcerti-spiazza-tutti-non-me-ne-frega-niente-della-juve-lo-dico-qui-juve-merda/) con cui sconcertò (pun intended) i tifosi italiani ma che gli valsero gli ultimi anni di attenzione mediatica.
RIP.

Dab

Credo che fosse un giornalista a tutto tondo molto migliore di quanto fosse un giornalista sportivo. Mise in piedi lo sport di Repubblica, che dal nulla diventò la miglior redazione sportiva Italiana, diede una grossa mano all’apertura ed al consolidamento di diverse edizioni locali sempre di Repubblica. Come giornalista sportivo era negli ultimi anni, francamente tutto quello che un giornalista non dovrebbe essere.

2010 nessuno

E assieme a Sinisa ci lascia anche Mario Sconcerti, che riposi in pace.

Leo 62

Sconcerti ultimamente era spesso sconcertante… adesso finalmente dormirà. RIP

convenevole da prato al secolo Nicola Romano

Sembra che ti faccia piacere.

Leggi sotto…

Waters

Magari ne non aveva una grande voglia.

Salud.

Leo 62

Vabbeh l’ho scritto male… sarebbe stato meglio: “adesso finalmente riuscirà a dormire…” ( era notorio che sofrisse di insonnia e che utilizzasse la notte per leggere… ).

2010 nessuno

Si Leo , solamente RIP.

Nicola di Mola

Pietà e misericordia per chi spollicia anche con questi argomenti.

Mordechai

Vero.

Er Mobilia

RIP, dispiace sempre quando qualcuno muore.
Dopodiché credo che purtroppo praticamente tutti abbiamo qualcuno in famiglia morto di una malattia simile, da giocatore si è sopravvalutato molto, da allenatore non ha lasciato traccia, non aveva alcun senso dell’umorismo (al contrario di Boskov per parlare di un suo connazionale lui sì grande), capisco l’infanzia difficile ma questo non vuol dire che si debba essere fascisti e fieri di esserlo o violenti dentro come lo era lui altrimenti il mondo sarebbe un posto peggiore di quello che già è. Il suo lavoro migliore credo sia stato quello di marito e di padre, non è comunque poco.
RIP per una figura controversa e non particolarmente esemplare se non per chi lo conosceva di persona e poteva apprezzarne l’umanità comunque complicata.

Mark Renton

Per carità, ha solo vinto una coppa dei campioni con una delle due squadre dell’est a esserci riuscite e uno scudetto, una coppa delle coppe e una Supercoppa europea con la Lazio, non col Real Madrid o il Bayern, ma con la Lazio (che era uno squadrone), vallo a dire ai tifosi delle squadre in cui ha militato se non ha lasciato il segno.

Poi, ok, le idee politiche non le condivido ma dovremmo un attimo scindere l’atleta dall’uomo invece di fare sempre i moralisti.
Conosco persone di sinistra che sono dei deficienti e persone (pochissime) di destra a essere obiettive.

Er Mobilia

tutto quello che vuoi ma magari prima impara a leggere – ho scritto che come allenatore non ha lasciato il segno.

Mordechai

Hai pure scritto che come giocatore “si è sopravvalutato molto”.

Leo 62

deve ancora imparare a scrivere…

Er Mobilia

Vero – aveva un’alta opinione di se non riscontrata nei fatti. Non che fosse una pippa ma non era forte quanto credeva di essere.

Mordechai

Ma tu che ne sai? Ne parli come se aveste fatto la naja assieme…

Mordechai

Nasci e cresci in un paese come la ex Jugoslavia, poi ne riparliamo.

Er Mobilia

Boban ha la stessa eta’ ma e’ venuto su diverso. Idem Savicevic. Idem Ivanisevic. Idem Danilovic. La storia non e’ destino, anche se alcuni la utilizzano come scusa.

Mordechai

Boban diverso? Scherzi? Boban, parlando di quella tragica guerra, fu altrettanto…partigiano.

Er Mobilia

Ma non era fascista o violento.

Mordechai

Premesso che non mi pare che Mihaijlovic abbia mai picchiato i bambini o rapinato le vecchiette, Boban pure non mi è mai sembrato uno di Lotta Continua.

Sergiod

Le morti premature colpiscono profondamente. Sinisa è ‘andato avanti’ troppo presto, il suo calvario è stato un simbolo del grande coraggio nella sofferenza.
Con il passare degli anni si iniziano a contare gli affetti che ci hanno lasciato, specie se riguardano persone più giovani di noi.
Come alcuni qui sanno ho vissuto da vicino la malattia di Riccardo Serini,nel Bloooog era Nuovoric, lui che è partito troppo presto e’ stato, come Mihajlovic, un esempio di forza e serenità nella tremenda malattia.
Quando andavo a trovarlo faceva coraggio a me, immagino ciò che ha fatto Sinisa per la sua famiglia e per tutti coloro i quali gli erano vicini.
Di queste persone ha bisogno il mondo , la loro esistenza non li porta alla vecchiaia ma essi lasciano un segno indelebile, una luce che illumina nel dolore.
Se penso a questi combattenti nella vita mi sento molto piccolo e fragile.
Sinisa riposerà in pace.

Waters

Mi ricordo ancora il nostro primo incontro a Castelletto Ticino,era il 2012 un sabato a pranzo, il giorno dopo c’era la finale degli Europei Spagna Italia,sembravamo quelli delle barzellette,un italiano,un francese, e un tedesco,invece di un milanista,un juventino, e un interista, nacque una bella amicizia,con assieme.diversi viaggi
Peccato sia finita troppo presto per Ric.

Salud

commentanonimo

Avevo…tantissimi anni fa, un altro mondo, una persona a me vicinissima, che visitavo periodicamente e stava su una carrrozzella. Mi diceva ‘e’ arrivato il gobbo di merda” quando mi vedeva. Mi ha dato piu’ di quanto mi e’ stato tolto quando e’ mancato, sebbene ancora oggi provo tristezza e dolore a pensare al suo calvario.

L'ESORCISTA

Non ho avuto la fortuna di interloquire con Ric (come lo chiamate voi più intimi), son entrato nel blog poco dopo la sua scomparsa, ma non posso fare a meno di notare che lo ricordate sempre e questa è una cosa bellissima da parte vostra.
❤️❤️

Mordechai

Vero, deve essere stato una persona davvero speciale se praticamente tutti gli hanno voluto bene. Oggi, quanti anni avrebbe avuto?

Waters

65…

Mordechai

‘azz, ne aveva ancora di strada da fare…

L'ESORCISTA

Waters e Leo sicuramente lo sapranno.

Vipe

Sinisa ci lascia ma ha vissuto le emozioni tre volte quelle di una vita delle nostre.
Sinisa ci lascia dopo avere lottato con la forza di tre qui dei più determinati.
Sinisa in una sola partita ( di serie A neh ) ha segnato tre gol su punizione…

Bob Aka Utente11880

Remember me for my football (George Best)

commentanonimo

Un articolo perfetto.

il ghiro

I Casi Nostri – Ad AntiOKia Tutto OK
Hatayspor – Lazio 2 – 5
Antiche reminiscenze storiche si mescolano a moderni scontri calcistici, guerre ai confini dell’impero romano ed amichevoli in amene località turistiche, si passa dalla più famosa squadra di calcio della SüperLig, il Galatasaray, al Hatayspor, semisconosciuta squadretta della provincia anatolica. Ma per Sarri tutto serve a testare i suoi ragazzi, per riportarli alla forma trovata prima dell’interruzione, verificare l’efficienza dei tanti infortunati e convalescenti e infine testare l’inserimento dei giocatori meno impiegati finora in campionato, da Maximiano a Kamenovic, da Gila a Radu, da Romero a Cancellieri.
Stavolta Sarri schiera dall’inizio Patric, Vecino, Marcos Antonio e Zaccagni, inoltre finalmente rientra in campo Maximiano, in pratica un nuovo esordio per lui. Subito tiri di Pedro, Marusic e Casale, para bene Kardesler, idem Maximiano su Aksoy e El Kaabi, gol annullato a Casale, passa la Lazio, da Lazzari a Ciro, assist per Vecino che infila il tap-in, 0-1. Pareggio di El Kaabi su scivolata di Casale, 1-1, ma su rigore per mani di Aksoy segna Ciro, 1-2. Poi azione a tre tra Vecino, il Mago e Pedro, che segna facile, 1-3.
Ripresa: entrano Romagnoli, Basic e il Pipe, segna Zé Luis su cross di Cörekci, salva Kardesler sul Pipe due volte e su Ciro, entrano anche il Sergente, Cataldi e Cancellieri, che viene atterrato da Öksüz, Zac imbuca il rigore, 2-4, passerella finale per Radu e Romero, che uccella Öksüz e Kardesler e infilza il suo golletto, 2-5. Alla fine Sarri butta dentro anche Gila e perfino Kamenovic, Adamonis protesta “E io chi sono, il figlio della serva?”. Niente pagelle, troppo poco indicativa la prova per valutare la prestazione dei nostri, bene la mezzoretta del Sergente e di Cataldi, quindi tutto ok.
P.S. Un pensiero finale alla memoria di Mihajlovic, chi ama il calcio lo ricorderà per sempre, chi ama la Lazio come lui l’amava lo porterà sempre con sé nel cuore. Il mio problema, rispetto al suo, è come un lieve mal di pancia, ma il suo esempio mi ha aiutato ad affrontarlo con lo spirito giusto, grazie sempre, amico mio, R.I.P.

Modifica il 1 anno fa da il ghiro
Nicola di Mola

Buon viaggio Sinisa

CoCa1969©

Hai scritto tutto tu, Fabrizio, e bene.
Speravo battesse anche quest’ultima punizione, ma stavolta non ha fatto gol.
Un giorno triste.

Luc10 Dalla

Allora…lo dico con grande rispetto per tutti. Non so come sentirmi in questo momento.
Da un lato c’è la triste condoglianza per la famiglia e chi gli voleva bene (tra cui tanti tifosi del Bologna). Dall’altro c’è un grandissimo però, come lei, Bocca, ha giustamente rimarcato nelle ultime righe del suo pezzo…
Ecco, non saprei cosa dire, non mi sono mai trovato in mezzo ad una guerra fratricida, in cui da un giorno all’altro ti devi schierare e magari ti trovi a dover sparare al tuo vicino di casa solo perchè appartenente ad una religione diversa dalla tua…posso solo dire che lui aveva scelto la parte sbagliata (ma questo a posteriori è molto facile dirlo) e ha continuato a stare da quella parte anche dopo…e per questo non posso far finta di niente.
Scusate la confusione.

Mordechai

La parte, giusta o sbagliata che sia, dipende sempre dal punto di vista di… partenza.

Luc10 Dalla

Giusto, sbagliato? Srebreniza e Sarajevo non sono più solo città dopo quella guerra…sono memoria per le generazioni future quindi il punto di vista adesso mi sembra abbastanza chiaro, o no?

Mordechai

Dico solo che pure i bosniaci e, soprattutto, i croati, non è che abbiano avuto la mano leggera in quegli anni.
Facile discutere le scelte del Sinisa di turni, o di tanti altri meno celebri, dal divano di casa.

Dab

Posto che sono d’accordo con quasi tutto quello che dici, ma trovare una parte giusta o sbagliata nella guerra civile (se non appunto i civili trattati come pedine di scambio) dell’ex Jugoslavia è piuttosto dura, come si dice il più pulito ha la rogna. Giusto per dire Boban ha fatto e detto, sia all’epoca che dopo, cose altrettanto reprensibili rispetto a Mihajlovic-Francamente come dici anche solo immaginare cosa ti possa saltare in testa in situazioni così estreme senza esserci stato dentro è veramente difficile: c’è un bellissimo documentario di ESPN (once brothers) sul rapporto tra Petrovic e Divac che erano amicissimi, cresciuti insieme da quando erano bambini nel sistema sportivo Jugoslavo, compagni di quella che forse fu la più forte nazionale di basket della storia al di fuori degli Stati Uniti, che dopo l’inizio della guerra non si rivolsero più la parola.

Modifica il 1 anno fa da Dab
Expo

La guerra civile jugoslava (così come altre guerre, tipo quella tra Israele e Palestina o quelle altrettanto etniche dell’Africa Centrale) non sono comprensibili viste “da fuori”, così come non si possono giudicare certe posizioni/azioni senza sapere i retroscena.
Tuttavia, essere amico e difendere gente come “la Tigre di Arkan” non può comunque essere giustificato.
La “legge del taglione” o le “vendette trasversali” sono fenomeni molto antichi, ma non per questo giustificabili dopo più di venti secoli di progresso.

Modifica il 1 anno fa da Expo
Dab

Non voleva essere assolutamente una giustificazione delle parole ed alle idee politiche di Mihajlovic,(speculari, ma curiosamente molto simili a quelle di Boban) che francamente ho sempre schifato.
Solo rimarcare il fatto che trovare una parte giusta in quel conflitto è piuttosto difficile, Izetbegović e Tuđman avrebbero dovuto far compagnia a Milosevic all’Aia.

Mordechai

Infatti.

Luc10 Dalla

È difficile…😘

Claudio Mastino 62

Purtroppo è venuto a mancare a soli 53 anni Sinisa Mihajlovic ma la notizia era nell’aria , era solo una questione di tempo per quel tipo di
malattia , e come ha confermato anche la dottoressa che lo aveva in cura la sua era una delle forme più aggressive di leucemia. Almeno nella sfortuna ha avuto la fortuna
di non essere mai stato lasciato da solo, ha avuto sempre i suoi cari vicino e Sinisa con la sua grande personalità e forza di carattere che ha sempre dimostrato sia da calciatore che da allenatore non ha mai smesso di lottare facendosi
voler bene da tutti, compresi i medici e gli infermieri dell’ospedale
di Roma dove era ricoverato.
Me lo ricordo benissimo da calciatore quando fu uno dei protagonisti della migliore Stella Rossa di tutti i tempi insieme a Dejan Savicevic, Stoikovic, Darko
Pancev ed il libero di cui in questo
momento mi sfugge il nome.
Sinisa giocava in quella Stella Rossa nel 4-4-2 che adottava il suo allenatore all’estrema sinistra
nei quattro di centrocampo ed era
già allora micidiale con il suo magnifico sinistro nei calci di punizione , dote naturale la sua ma che aveva comunque migliorato
allenandosi nel tirare bordate contro la serranda del garage dell’abitazione dove viveva con i genitori quando era un ragazzo.
Dopo i trionfi con la Stella Rossa
fu acquistato dalla Roma ma fu impiegato male da Boskov che lo
metteva terzino sinistro e con la squadra giallorossa non ebbe modo di dimostrare le sue qualità balistiche, segnò soltanto un goal
in quel periodo. Andato successivamente alla Sampdoria e poi alla Lazio dimostrò finalmente
le sue enormi qualità, esplose definitivamente e fu di nuovo micidiale nella sua grande specialità, segnò diversi goal su punizione. Anche nella nazionale jugoslava fu un punto fermo e collezionò diverse presenze condite da un bel po’ di reti, poi dopo la divisione della Jugoslavia in diversi stati indipendenti giocò poche partite con la Serbia.
Da allenatore probabilmente è stato meno bravo che da calciatore
ma comunque ha sempre dimostrato coraggio, tenacia, perseveranza, grande personalità
doti che ha sempre del resto avuto in tutti i periodi della sua breve esistenza, sia in quelli positivi, sia in quelli negativi.

mario rossi

Belodedici. Ci sarebbe anche da citare Jugovic poi.

Claudio Mastino 62

Certo Mario, quella Stella Rossa di talenti ne aveva tanti, Jugovic
che però mi sembra non fosse titolare nella finale vinta a Bari ed il talentuoso ma poco professionale Prosinecki, dotato
di un ottimo dribbling , di una grande visione di gioco ed eccellente tiratore dalla distanza
ma come si suol dire una vera testa matta ; dopo il più che promettente inizio con la Stella Rossa si perse un po’ per strada mentre Jugovic, trasferitosi in Italia continuò la sua brillante carriera confermando le sue doti
tecniche ed in più dimostrando una grande professionalità.

Dab

E’ stranissimo come nel calcio la Jugoslavia abbia prodotto una grande qualità di talenti, anche tutti insieme ma che come caratteristica comune erano mediamente matti come dei cavalli, infatti pur con squadroni, l’ultimo quello di Italia ’90 figlio di quella Stella Rossa, come miglior risultato ebbero la finale agli europei del 68. E non si può neppure imputare la cosa all’estro slavo visto che dominarono per lungo periodi in tutti gli altri sport di squadra maggiori.

Leo 62

Serbi e Croati, ma anche i Bosniaci sono molto portati agli sport di squadra, quando erano Jugoslavia, erano fortissimi, ma con il vulnus di dover giocare insieme. C’erano sempre rivalità e problemi, per quello non hanno vinto quello che dovevano, con l’unica eccezione della pallacanestro e soprattutto della pallanuoto, ma anche lì per quanto erano forti avrebbero potuto fare molto di più.
Credo non sia un caso che il top a livello sportivo gli slavi del sud ( serbi o croati che siano ) lo abbiano toccato nel Tennis, sport individuale, con i croati Ivanisevic e Cilic e soprattutto il serbo Djokovic, che è arrivato ad essere il top assoluto del suo sport in maniera non episodica.

Modifica il 1 anno fa da Leo 62
Dab

Goran era discretamente matto di suo e vinse molto meno di quello che il suo talento lasciava presagire, quarti a Parigi e semifinale a Wimbledon da ragazzino quando terra ed erba erano davvero il giorno e la notte.
Nel basket dominarono in lungo ed in largo più o meno per tutta la loro storia, la nazionale che vinse gli europei del ’91 resta probabilmente la più forte squadra non americana mai vista insieme all’Unione Sovietica del’88 (tra parentesi una ipotetica nazionale Jugoslava attuale ancorata su Jokic e Doncic darebbe del filo da torcere anche alla miglior squadra americana); idem nella pallanuoto e nel volley, solo nel calcio non raggiunsero mai la vetta forse perché si giocava in 11 e non in 5, 6 o 7.

il ghiro

Per completezza, ricorderei anche quel ‘cavallo pazzo’ di Robert Prosinecki.

Expo

RIP Sinisa.
Gran calciatore, ma uomo discusso e discutibile.
Tutto d’un pezzo (si diceva una volta) ma con carattere e frequentazioni discutibili.
Quella malattia non la deve avere nessuno, dai bambini agli adulti. Lui l’ha affrontata con coraggio, senza nascondersi dal dolore.
Che possa trovarsi a giocare nuovamente con quei colleghi che il destino ci ha sottratto: Davide Astori, Andrea Fortunato, Agostino DiBartolomei, il Grande Torino, solo per ricordarne qualcuno.

Pavipollo

R.I.P.

Carlo lll

Silenzio e rispetto.
Rip

Remo

…e la nave va…

Wallysan

Ciao Sinisa

Waters

Fare i conti con la ” grande consolatrice” è molto dura, con essa finiscono gli amori,gli odi,le simpatie,le antipatie.
Come nell’epitaffio del sommo Willy Brandt ” ho fatto quello che ho potuto ” anche Sinisa non si discosta da quella strada.

La terra ti sia lieve.

monica

…e ho anche un altro ricordo,piacevole,di mihailovic.
un’estate sono andata a vedere la fiorentina in ritiro. dopo l’allenamento il mister è rimasto col portiere a battere le punizioni.
..oh…botta botta…non ne sbagliava una!!!

Carlo

Credo sia stato il più efficace tiratore di punizioni di tutti i tempi.

Dab

Platini sinceramente che è ancora nella top 10 di punizioni segnate in serie A pur avendo giocato solo 5 anni e Maradona subito dietro.

R.T.

Mi sembra tu non sia proprio di primo pelo, dovresti ricordarti di Juninho Pernambucano, per me il Top nel calciare punizioni (Miha assieme a Pirlo comunque sul mio podio personale).
Ciao

Modifica il 1 anno fa da R.T.
monica

…ahi ahi,juninho…me lo ricordo nel lione quando abbiamo frequentato la champions!

Claudio Mastino 62

No, il primo è stato il brasiliano Juninho, Sinisa è in seconda posizione.

L'ESORCISTA

❤️

monica

@2010 nessuno (almeno mi sembra che eri te),pochi giorni fa ti ho un po’bacchettato perchè non avevi verificato la notizia,e invece…
mi dispiace davvero tanto…
mi ricordo una cosa di sinisa.
negli ultimi 15-20 anni la mia viola più volte ha lottato per la salvezza,o almeno ha avuto annate mediocri,tra cui una con mihailovic.
…beh,tra tutti gli allenatori che ci sono stati l’unico che ha avuto le palle per dire “è colpa mia” è stato sinisa.
ti sia lieve la terra.
ciao mister

2010 nessuno

Gentile , come avevo già scritto, un amico, solitamente ben informato, aveva confuso il ricovero per l’improvviso aggravamento delle condizioni di Mihajlovic con la sua morte. Purtroppo è stata solo una cosa rimandata, hai fatto bene a bacchettarmi, avrei scambiato volentieri lo stato di stupido con la vita di Sinisa…..

monica

Laura

Malattia terribile che raramente perdona (esperienza purtroppo vissuta in ambito familiare).
Che la terra gli sia lieve.

Leo 62

Ciao Sinisa sei stato un Grande, in qualunque modo la si potesse pensare.
Abbiamo sperato tutti che ce la potessi fare, ma purtroppo non tutte le storie finiscono come dovrebbero, e la tua è finita troppo presto.
Sei stato un vero esempio di coraggio.
Levis sit Terra.

ROS

…👏👏👏 grande Sinisa!

Giorgio Bianchi

Un coraggioso che ha affrontato la malattia terribile con una forza d’animo straordinaria, proprio come un mio familiare che nello stesso periodo ha combattuto come un leone ma, come Sinisa, ha perso la sua battaglia. Pochi mesi fa.

Modifica il 1 anno fa da Giorgio Bianchi
Laura

Un abbraccio.

Giorgio Bianchi

Grazie, anche a lei, signora.

Boris

Buon viaggio Sinisa.

Non mi sei mai stato simpatico, ma ho sempre avuto rispetto della tua storia.

Mark Renton

Condoglianze alla sua famiglia e a tutti quelli a cui ha regalato emozioni

Chakkko

Il poeta giapponese Minamoto no Sanetomo (1192-1219) immaginando il “dopo” scriveva:
«Anche se me ne vado
e lascio la casa sguarnita,
tu, susino mio
nel cortile, saprai da te
quand’è primavera».

Mordechai

Meravigliosa.

kirosasa

Cuore gonfio di tristezza per Sinisa, più di quanto mi aspettassi.
Ti sia lieve la terra!|

Chakkko

Mi dispiace molto, ma le ultime notizie facevano temere un tale esito.

Saluti

Nicola Romano

Non me lo aspettavo , mi dispiace , un’ abbraccio ideale alla famiglia, riposa in pace Miha .

comevolevasidimostrare

E’ morto un UOMO….comevolevasidimostrare 👨‍✈️

EroAdAtene

Guerriero generoso fino alla fine. Grande perdita, un uomo vero…

Modifica il 1 anno fa da EroAdAtene
Rosario Frattini

Molto più bravo da calciatore, bravo e gaglioffo e legato ad una stagione grandissima del calcio jugoslavo, che da allenatore. Controverso il personaggio con idee, simpatie , amicizie un po’ discutibili, diciamo così. Io non penso che la morte assolva da tutto, e neppure la vita , a pensarci bene: In fondo noi cosa sappiamo di come si vive una guerra, soprattutto se fratricida, e di come si cresce se si viene educati all’ odio, al non riconscimento del vicino. Noi siamo una generazione a cui genitori hanno disperatamente fatto di tutto per risparmiare gli orrori in cui loro hanno dovuto vivere,, Che ora i nostri figli o fratelli minoiri facciano di tutto per farci precipitare di nuovo in quegli orrori è un altro discortsa.
Ma degnissima e meritevole di rispetto è stata la sua scelta di esporsi con la sua malattia quasi a divenire un testimonial per tutti coloro che affrontano il suo stesso problema .
È stato eccessivo , molto slavo e figlio dei Balcani in tutto perchè noi, occidentali fino al midollo, potessimo capirlo fino in fondo .
Ma è stato un grande calciatore ed una persona non banale comunque e con una straripante vitalità, molto slava, che lo rendeva canagliescamente simpatico.
Che riposi in pace, e lo dico sinceramente.

gmr61

R.I.P. Sinisa, non sempre si poteva essere d’accordo con il tuo pensiero, ma c’è grande rispetto per come hai affrontato il male del secolo e della tua forza d’animo, lasci un vuoto

Crosbeef

Mi dispiace, condoglianze, ci mancherà, la sua grinta, preferivo averlo come avversario ma in mezzo a noi. R.I.P.

roxgiuse

Riposa in pace grande Sinisa.

Mordechai

Mi spiace molto, davvero.
Qualsiasi cosa si possa pensare di lui come calciatore, come allenatore, più in generale come … uomo (non sempre politically correct), non si può negare che abbia saputo affrontare questo bruttissimo male con grande serenità e, oserei dire, fierezza.
Chapeau a Sinisa.

2010 nessuno

Ciao Sinisa, hai fatto bello e spettacolare il calcio anche tu, maledetta malattia, ti sia lieve la terra.

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