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Tra difficoltà e partite giocate sempre soffrendo il più alto livello del calcio europeo, cosa ci sta dicendo oggi la Champions League per le italiane? Che l’Inter oggi è la squadra migliore, che ha mantenuto lo stesso spirito della finalista dello scorso anno, e che ha anche uno sguardo più lungo delle altre (Napoli, Milan, Lazio). Che invece, possono anche giocar bene, ma questa Champions la vivono fatalmente alla giornata. Insomma, checché ne dica Sacchi, non è che si possano dare sempre lezioni di calcio col ditino alzato a Simone Inzaghi…
L’Inter che va lontano. L’impressione più forte che si ricava dai primi assaggi di Champions League, è questa. L’Inter è la squadra che ha mantenuto un certo spirito d
Non lo scopriamo certo oggi Lautaro Martinez con i suoi 4 gol alla Salernitana, dopo essere entrato al 55° della partita. Però dobbiamo ammettere, non lo abbiamo mai considerato un super campione. Perché non è un personaggio, perché non ride mai, perché per tutta la settimana è un normalissimo impiegato dell’Inter per poi trasformarsi però in partita. Dell’Inter ormai è diventato il trascinatore a suon di gol. Ha vinto il Mondiale certo, ma anche lì non era stato tra i protagonisti. La partenza di Lukaku lo ha tolto definitivamente dal cono d’ombra. E pensare che questa estate avrebbe potuto andarsene in Arabia Saudita a guadagnare l’impossibile (240 milioni), ma ha preferito restare all’Inter perché vuole vincere in Europa, tenersi stretta comunque l’Argentina, ed è ancora troppo giovane (26 anni) per pensare solo ai soldi.
Lautaro è un campione, ma ammettiamo di aver faticato a riconoscergli la qualifica. Non ci abbiamo mai investito, considerandolo un attaccante appena poco sopra l’ordinario. Non
Chiudiamo le prime due notti di Champions League con una sola vittoria dei 4 club italiani. Il Napoli vince su autogol a Braga, strappando una tregua e allontanando per un po’ tutte le polemiche e le tensioni intorno a Garcia. Per fortuna trova un Osimhen nello schieramento avversario. L’Inter fa una gran fatica e ringrazia Lautaro per il pareggio in casa della Real Sociedad. L’Inter migliore e più divertente è rimasta chiusa a San Siro la notte del derby. Aggiungiamoci il Milan che non va oltre lo 0-0 e la Lazio che pareggia solo per il miracolo del gol in extremis del portiere. Se è vero che siamo i principi del calcio speculativo e opportunistico, come sostiene da una vita Arrigo Sacchi prima da allenatore e oggi come coscienza critica del calcio italiano, speriamo almeno che la formula della prossima Champions League, con una classifica unica per le 36 squadre partecipanti, impedisca le speculazioni e gli opportunismi che minano gioco e spettacolo alla base.
L’unica vittoria italiana nella prime due serate di Champions League arriva su autogol e premia il Napoli che di quel goffo intervento del difensore del Braga aveva fortis
-⚽- Cinque schiaffi a un Milan irriconoscibile e frastornato, il derby di San Siro incorona un’Inter spietata, ora rimasta sola in testa alla classifica (feat l’interista Adriano Celentano…). Mkhtaryan protagonista assoluto con due gol, anche Thuram fa la sua figura, mentre Frattesi torna a fare la riserva di Barella ma poi va in gol anche lui dopo i due segnati in settimana con la Nazionale sempre a San Siro. Lo show promuove il gran lavoro di costruzione continua sul mercato di Marotta & C. E soprattutto di Simone Inzaghi che sta dando continuità alla finale di Champions League 2023. E se fosse lui lo Spalletti dello scorso anno? – ⚽ – Sorpresa in zona scudetto e soprattutto dal fronte calciomercato: Vlahovic e Chiesa sono i nuovi acquisti della Juventus. Il problema adesso è: alla Juventus dobbiamo affidare il compito di vincere il campionato oppure no?. Sopporterà il fardello o, come è capitato negli ultimi anni, tradirà le promesse? Intanto Allegri sembra aver cominciato a maneggiare con una certa sicurezza quella saponetta bagnata che è la Juventus degli ultimi anni – ⚽ – Il Napoli, Kvaratskhelia e la Via Crucis di Garcia. Forse De Laurentiis ha puntato troppo su se stesso. – ⚽ – Il campionato della Roma comincia adesso con una sagra del gol, cui partecipa anche Lukaku. Anche se il suo fuoriclasse resta Dybala
Inter – Milan 5-1: Mkhtaryan protagonista, Marotta creativo e Inzaghi lo Spalletti di quest’anno Umiliato il Milan, cui tanti strizzavamo l’occhio per gioco e pot
La Serie A ricomincia con le doppiette di Osimhen e di Lautaro, due campioni che, volendo, avrebbero potuto andare a guadagnare cifre da sogno nel campionato saudita. Ma hanno preferito restare in Italia e continuare a giocare col Napoli e con l’Inter. Insomma per fortuna non ci sono solo i soldi nella scelta di un campione, è importante anche stare dentro il football che conta di più, che ha i trofei più grandi e che segnano la vita di un calciatore. E soprattutto che ti permette di crescere, di migliorare, di diventare ancora più grande, cosa che nel campionato saudita non sarebbe probabilmente possibile. Insomma fare due gol al Frosinone e due al Monza ha ancora un senso…
Le due doppiette che Osimhen ha fatto al Frosinone e Lautaro al Monza hanno un significato che va ben al di là del peso specifico in senso stretto relativo alla prima giornata del
Luciano Spalletti ct azzurro. E’ ufficiale, l’Italia non è ancora qualificata per Europei e Mondiali, ma si qualifica per le Spallettiadi. La Federcalcio ha affidato la panchina più importante d’Italia all’ex allenatore del Napoli, grande condottiero dell’ultimo sorprendente scudetto. E’ un colpo da levarsi cappello, il presidente della Figc Gravina ha rotto gli indugi e in appena cinque giorni risolta la grana delle improvvise e inaspettate dimissioni di Mancini. Il problema è il rilancio di una nazionale che non ha grandi campioni, ma la scena ora se la prende tutta super Luciano: aspettatevi show, scatti di ira, silenzi inquietanti e dichiarazioni contorte e incomprensibili. Ma pazienza, l’importante è che la Nazionale risorga e torni al centro del calcio italiano. Intanto preparatevi, più che in campo si sale sul ring…
Il dado è tratto, Luciano Spalletti nuovo ct della Nazionale. Ha l’incarico di portare la Nazionale ai prossimi Europei e ai prossimi Mondiali nel 2026. Non ci metto anche vince
Il calcio modello De Laurentiis e Lotito, ovvero “io sono io…” Napoli e Lazio, e cioè le prime due squadre dell’ultimo campionato, hanno fatto poco e niente sul mercato, se non venduto giocatori molto importanti come Kim e Milinkovic Savic. E altri ancora potrebbero andar via. Per gli acquisti si vedrà, si può sempre inventare qualcosa. De Laurentiis e Lotito sono entrati nel calcio entrambi nel 2004, fino a pochi anni fa erano considerati dei parvenu che poco o nulla sapevano di football. Entrambi si sono disfatti adesso dei lori direttori sportivi e nella sostanza si occupano di tutto loro. Sono l’opposto del calcio finanza, davanti a tanti presidenti irraggiungibili e invisibili, loro sono ancora quelli che al calcio chiedono visibilità e prestigio personale. Insomma, che piaccia o meno, fanno tutto loro, almeno apparentemente e oggi sono diventati addirittura un modello, anche se molto, molto sui generis. Un modello per chi soldi ne ha, ma fino a un certo punto…
Le prime due squadre dell’ultimo campionato – Napoli e Lazio – hanno fatto pochissimo sul mercato. Venduto più che comprato. Il Napoli ha perso Kim, la Lazio addirit
E’ il mercato delle grandi “supercazzole” modello Giuntoli, ma c’è un problema oggi si vedono solo gli affari, le plusvalenze, la speculazione. Napoli a parte, che gli tocca per il semplice motivo che è campione, chi è che tra Lazio, Inter, Milan, Roma, Juventus etc alza il braccio per dire apertamente “voglio vincere lo scudetto”? Mi sa che qui scappano tutti…
Kim, Tonali, Brozovic, Lukaku e chissà quanti altri. Credo che oltre la corsa a vendersi, possibilmente cari, pure i pali delle porte, il calciomercato trascuri un dettaglio fonda
Attenzione, è stato rimesso Rudi Garcia al centro del villaggio. Finalmente il casting napoletano dei 40 allenatori è terminato. Eliminati in 39 alla fine resta il francese simpatico e un po’ spaccone Rudi Garcia, detto anche Capitan Fracassa. Sull’ex allenatore della Roma cade la scelta di Aurelio De Laurentiis che decide di affidare a lui la panchina del dopo Spalletti. Che invece lo sostituì quando Garcia fu esonerato dalla Roma. Il titolo in Francia col Lille, due secondi posti con la Roma sempre dietro la Juventus, e poi esperienze varie in Francia e anche in Arabia Saudita con l’Al Nassr. Ma nemmeno Ronaldo gli è servito a combinare granché… Ora, come chiede De Laurentiis, non gli resta che vincere scudetto e Champions League!
Giovedì 15 giugno 2024 Caro, vecchio Rudi, guarda chi si rivede. Alla fine il casting ha detto Rudi Garcia, di 40 allenatori candidati al dopo Spalletti resta il francese simpat
Il campionato è finito, facciamoci qualche domanda. Non proprio accomodante…
1 Visto che nessuno lo aveva previsto – nemmeno Spalletti e De Laurentiis – lo scudetto del Napoli è un miracolo? 2 Se si può vincere facendo partire Koulibaly, Insig