Attenzione, il Re è rimasto nudo. La Roma di Mourinho è triste ed enigmatica come lo spot della pesca e della bambina. E’ un crollo totale di amore, affetti. fede proprio come accade in una coppia che si separa. Dopo un diluvio di chiacchiere e di alibi – stavolta non c’è nemmeno un arbitro Taylor da sbranare immediatamente in garage – la Roma resta sola con i suoi 5 punti e un umiliante 16° posto. Invece di progredire verso lo scudetto con Dybala e Lukaku, la Roma è regredita ai limiti della zona retrocessione, tradendo tutte le speranze dei Friedkin e soprattutto dei tifosi che hanno accolto Mou come il Messia. Ora non resta che constatare che il fu Special One non sia più intoccabile, e l’ipotesi di mandarlo via tutto sommato un ritorno alla realtà dopo il grande abbaglio
La Roma di Mourinho è triste ed enigmatica come lo spot dell’Esselunga. E’ la pesca osservata con lo sguardo perduto e melanconico della bambina che rimbalza da un genitore al
Dopo sole tre giornate Milano è al comando e quando il campionato tornerà dopo la sosta ci sarà subito il derby di San Siro. L’Inter risponde al Milan con una goleada alla Fiorentina: Thuram, doppietta di Lautaro e Calhanogliu. Lasciati sul mercato Lukaku e Dzeko, Lautaro è diventato ancora di più il leader e il trascinatore in campo della squadra di Inzaghi. Squadre fortemente rivoluzionate che volano: se il nuovo Milan, tra entrate e uscite, è costato 45 milioni, l’Inter addirittura sul mercato ne ha guadagnati 68. Insomma, vendendo si vola… – ⚽ – Fermi tutti, non è vero che il Napoli rifarà il bis del campionato dello scorso anno. Nel momento in cui si cominciava a pensare che la squadra scudetto fosse rimasta intatta nel fisico e nel pensiero, ecco che l’ex beniamino del San Paolo Maurizio Sarri con la sua Lazio rifila due schiaffoni al Napoli. Luis Alberto straordinario scuote la Lazio dal letargo delle prime due partite buttate via. Arrivati alla sosta insomma, non è tutto così scontato – ⚽ – Da Loftus Cheek a Pulisic, la rivoluzione rossonera funziona. Il Milan è a punteggio pieno, Pioli va a gonfie vele. La Roma è ancora ferma ai box e Lukaku non basta. A Mourinho non resta che prendersela ancora una volta con gli arbitri, ma intanto finisce sotto processo….
Domenica 3 settembre 2023 In appena tre giornate il campionato ha mandato Milano in orbita. Ora si va alla sosta della Nazionale e poi riprenderemo subito col derby di San Siro, ch
Lukaku è un’arma di distrazione di massa. Si fantastica su una Roma scudetto con il centravanti che volevano Inter e Juventus, ma il problema della Roma è ancora Mourinho e il malinteso di una squadra che si prende tutta la scena ma comincia il campionato clamorosamente col piede sbagliato e contro squadre di categoria ben inferiore. Insomma parliamo pure di Lukaku ma con un caso Mourinho avevamo chiuso lo scorso anno e con un caso Mourinho ricominciamo. Non c’è alcun confronto al momento col Milan di Pioli che ha rifatto la squadra per buona parte sul mercato ed è partito nuovamente in tromba nel segno di Leao e Theo Hernandez. E soprattutto di Pulisic, l’americano che piace e batte tutti. Preparatevi perché se il Milan vincesse a Roma alla prossima, sarebbe -8 per la banda Mourinho. Non ci sarà Lukaku che tenga, sai che gazzarra…
Lukaku o non Lukaku, la Roma è da scudetto oppure no?, tra la Roma e il Milan ci sono già cinque punti. E se il Milan vincesse all’Olimpico, sarebbe subito -8 per i giallorossi
Lukaku alla Roma può essere davvero il colpo dell’estate. Sono anni che il calciomercato ha rarefatto i colpi nel calcio italiano. E’ dai tempi di Ronaldo alla Juve, il primo Lukaku all’Inter o il secondo Ibrahimovic al Milan che non ci sorprendiamo e sobbalziamo sulla sdraio in spiaggia. Il mercato è davvero un paradosso: di Lukaku all’Inter non ne vogliono più sentir parlare, l’inserimento a forza nella Juventus ha fatto ribellare i tifosi bianconeri, mentre per Lukaku alla Roma i tifosi sono pronti a correre ad accoglierlo all’aeroporto. In un mercato più ricco di cessioni illustri che di grandi acquisti, in cui le squadre cambiamo anche molto ma rimangono all’80% del valore di quelle precedenti, la Roma almeno accende i fuochi artificiali con affari che mai ti aspetteresti. Dybala lo scorso anno, Lukaku quest’anno. Poi, certo, Mourinho si lamenterà e dirà che non ha la squadra per arrivare almeno in Champions League, ma questo ormai fa parte del solito stucchevole melodramma di contorno…
Lukaku alla Roma sarebbe il colpo d’ala di quel mercato mai decollato e che ci ha riempito le giornate comprese tra i due campionati più di grandi cessioni che di grandi acquist
Da Budapest a Brescia, violenza, razzismo, intolleranza, ultras che spadroneggiano. L’arbitro Taylor della finale di Europa League tra Roma e Siviglia aggredito all’aeroporto. A Brescia l’invasione di campo e l’esplosione di violenza dopo la retrocessione del club in serie C. Il calcio sta facendo orrenda mostra del peggio di se stesso, ma non sono solo segnali questi, è l’ennesima dimostrazione di una realtà ormai consolidata, deviata e seriamente inquinata. Bisogna imporre una maggiore responsabilità ai protagonisti dello spettacolo calcio, Mourinho che parla in quella maniera così intollerante e volgare dell’arbitro fino ad aspettarlo nel garage dello stadio per insultarlo faccia a faccia non è accettabile. Eppure continua a farlo da anni, anzi da sempre, da che fa l’allenatore: non sono certo le squalifiche da due o tre giornate a fermarlo. Il Milan che va a farsi processare sotto la curva degli ultras, fino a legittimare il loro giudizio e soprattutto il loro potere, è inconcepibile. Eppure non è successo niente. Le curve ormai usano il razzismo e gli insulti razzisti come arma di aggressione. E al centro di tutto c’è sempre la figura dell’ultrà ormai inteso come l’unico vero sacerdote e custode del calcio, l’unico tifoso davvero necessario e indispensabile al pallone. Ma non è così: certe frange ultras, ammesse e tollerate dagli ultras in genere, sono solo una parte, proterva e intollerante, che ha rubato il calcio a tutti noi.
Non possiamo nemmeno chiamarli preoccupanti segnali dal mondo del pallone. Non sono segnali, ma una realtà vera, concreta, oppressiva, preoccupante, deviata e seriamente inquinata
La Roma perde ai rigori la finale di Europa League contro il Siviglia e s’apre ufficialmente il caso Mourinho, costretto al suo stesso famigerato “zero tituli” e soprattutto separato in casa giallorossa. A Budapest c’era un entusiasmo enorme, il finale negativo questa storia proprio non l’aveva previsto, ma battere il quotatissimo e favorito Siviglia non era così scontato. Mourinho afferma di voler restare alla Roma ma dice anche “merito di più io e meritano di più i miei giocatori”. Agli invisibili e silenziosi Friedkin Mourinho chiede giocatori, ma anche una maggior responsabilizzazione e partecipazione al suo fianco. Salvo poi andare personalmente a notte fonda a insultare l’arbitro Taylor nel garage dello stadio: “Fucking disgrace!”. C’è tempo fino a lunedì per un incontro “poi dopo me ne andrò in vacanza”. In un calcio dove ormai nemmeno le vittorie riparano i guasti (vedi il Napoli), figuriamoci le sconfitte. Insomma non si escludono nemmeno altre sorprese…
Paulo Dybala piange e José Mourinho da solo in mezzo al prato verde della Puskas Arena applaude il pubblico. Finisce così, in maniera assai melanconica. Perdere ai rigori è la m
SERIE A, 37a GIORNATA – ⚽ – L’Inter in Champions League si interroga sui dettagli dello scontro col City di Guardiola. Dzeko o Lukaku, chi farà coppia con Lautaro? Con Dzeko si va più di manovra con Lukaku non solo si va più di contropiede ma è anche un’ottima carta dalla panchina. Per fortuna che se la vede Inzaghi: se avrà vinto l’avrà azzeccata e se avrà perso glielo rinfacceranno. Tanto varrebbe giocarsela a pari o dispari. – ⚽ – Il giorno dell’orgoglio viola: Roma scavalcata in soli tre minuti e ormai fuori dalla corsa alla Champions League. Eccoci, siamo arrivati ai giorni clou delle sue straordinarie “Vacanze Romane”. Ci giochiamo José Mourinho o siamo noi pedine del gioco di José Mourinho? Il suo è un personale “Lascia o Raddoppia?”, un jack pot puntato per intero sulla finale di Europa League. Se la perderà parlerà di una stagione fantastica, il massimo con una società, quella degli ineffabili e misteriosi Friedkin, un po’ troppo tirchia per i suoi gusti. Se la vincerà sarà l’apoteosi e gli dedicheranno un obelisco col suo nome all’ingresso del nuovo stadio della Roma.
SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 37 Venerdì 26 maggio 2023 Salernitana – Udinese 3-2 (25′ Zeegelaar U, 30′ Nestorovski U, 43′ Kastanos S, 57′ Candreva
Cos’è che unisce il “caso Juventus” e il “caso Mourinho”. Quello di essere descritti e raccontati come clamorose vittime di ingiustizia, oggetto di persecuzione da parte di una giustizia sportiva cieca e brutale. Va bene, ma il punto è: cosa vogliamo dalla giustizia sportiva? Ci interessa lo sport o che siano salvati gli interessi di un mondo che sullo spettacolo del calcio è esploso incontrollatamente dal punto di vista economico e finanziario? Oggi un pool di avvocati e legali in genere serve ai club, tanto quanto una grande difesa in campo, perché gli interessi vanno protetti con forza, anche ben oltre lo sport. La famigerata “carta Covisoc” su cui la Juventus ha scatenato un duello legale con la Federcalcio, non serve a dare una luce diversa all’inchiesta sulle plusvalenze, serve solo a mandare a monte il processo che le ha inflitto il -15 per manovre scorrette sul calciomercato. E perché due giornate a Mourinho sarebbero un’ingiustizia? Non ne ha forse dette quattro al “quarto uomo” di Cremonese-Roma? Se poi l’arbitro è andato oltre ne pagherà le conseguenze. Ma evitiamo il vittimismo ed evitiamo di gridare allo scandalo degli scandali. Chi ha memoria ricorderà che Agnolin a Bettega & C, disse: “Se non la smettete vi faccio un culo così”. E prese quattro mesi…
C’è un filo che unisce il caso Mourinho e il caso Juventus, ed è quello che passa per il telaio della giustizia sportiva. Oggi il calcio si fa con i grandi campioni, i migliori