
Il calcio e l’ipocrisia della Fifa. La Russia esclusa dalle competizioni internazionali, Israele che fa stragi di bambini no. E a settembre con Israele la Nazionale di Gattuso si giocherà la qualificazione mondiale. Ma sì tutto sommato checcefrega….
Non c’è una squadra israeliana al Mondiale per Club, ma non c’è un problema in meno per la Fifa e per lo sport in generale.
Israele sta facendo guerra all’intero medio oriente, con l’intento di vendicare l’orrore del 7 ottobre e distruggere Hamas, ha raso al suolo Gaza. Eseguito poi bombardamenti in Libano per distruggere Hezbollah e in Yemen per azzerare gli Houthi. E adesso ha scatenato la guerra all’Iran per evitare la proliferazione di armi atomiche da parte del regime di Khamenei.
Israele è un paese che ha scelto la guerra e l’aggressione ai popoli per risolvere la mancata integrazione, reciproca accettazione, riconoscimento stesso dei popoli. Nel caso di Gaza siamo davanti alla tragedia umanitaria e alla persecuzione dell’intera popolazione palestinese, facendo stragi di innocenti, bombardando senza pietà ospedali e strutture civili con la scusa che col loro scudo vi si proteggano i terroristi, uccidendo migliaia di bambini, letteralmente affamando le persone e costringendole a spostarsi continuamente su un territorio del quale si sta facendo odiosa e inaccettabile pulizia etnica. La difesa legittima di Israele dall’ antisemitismo stesso e dall’atroce terrorismo nei suoi confronti è andata fuori qualsiasi possibile concezione e accettazione. Ormai siamo ben oltre.
Ci si divide sull’uso della parola genocidio, come se fosse il lessico a cambiare la mostruosità di quello che accade. Il genocidio degli ebrei è stato un orrore, questo è qualcos’altro, e dunque non è un orrore. Nella discussione terminologica c’è tutta l’ipocrisia umana.
Bisogna ovviamente distinguere tra il governo Netayahu e il popolo di Israele, così come bisogna distinguere tra la Palestina e Hamas, il regime della guida suprema dell’Iran Khamenei e il popolo iraniano stesso, e non opporre lo scudo dell’antisemitismo a qualsiasi condanna di quanto sta facendo Israele. Ma guardato il mondo da quel piccolo grande buco della serratura dello sport e del calcio in particolare è ormai evidente che non si potrà più fare un distinguo tra l’esclusione della Russia di Putin dal consesso sportivo internazionale, a causa dell’aggressione all’Ucraina, e l’esclusione di Israele dalle manifestazioni sportive per lo stesso motivo.
Lo sport è purtroppo macchina di propaganda, consenso, politica internazionale, vetrina d’immagine ma si basa ancora, per fortuna, sul presupposto della pace tra i popoli. Chi aggredisce e nega la pace non può pretendere che il quadro internazionale non si rifletta poi dentro una semplice partita di calcio. Perché quella partita comunque si gioca poi con lo sfondo degli orrori della guerra e delle migliaia di innocenti uccisi.
Il caso Israele finora è stato negato, evitandone l’equiparazione alla Russia. Ma la condanna internazionale è sempre più unanime e salvo l’appoggio dell’America Maga di Trump, il caso Israele nello sport e nel calcio sta lì come un macigno e ci riguarda pure, come Italia, molto direttamente. Alla ripresa delle qualificazioni mondiali (8 settembre) la nuova Italia di Rino Gattuso dovrà affrontare Israele a Debrecen in Ungheria. Non essendo ovviamente possibile farlo in Israele stesso. Con Israele l’Italia si giocherà la qualificazione mondiale e a noi interessa primo di tutto quello. Anzi solo quello. Ma sì del resto checcefrega…
Ogni guerra ha una sua “giustificazione” o meglio “scusa” che pretende di legittimare migliaia di morti, persecuzioni, atrocità disumane, annullamento di qualsiasi basilare diritto umano. Anche la Russia ne ha una per invadere l’Ucraina e bombardare i civili in Ucraina. Eppure lo sport e il calcio hanno preso posizione. Chi aggredisce è fuori.
E’ chiaro che gli atleti nulla c’entrano, ma sempre sotto una bandiera giocano, sempre uno stato e per quanto sia anche indirettamente un governo rappresentano, e dunque come si può pretendere che la Russia, non gli atleti a titolo personale, sia esclusa dal mondo dello sport e Israele no?
Come possiamo pensare di giocare tranquillamente a pallone con Israele senza che un pezzo di quella guerra non faccia parte essa stessa della partita?
Come si può giocare senza che tutte quelle migliaia di bambini e vittime innocenti bussino alla coscienza di noi tutti?
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è necessario fare diversi distinguo, ma il succo del discorso rimane: può il calcio far sentire la sua e boicottare, dove la società stessa non riesce? Difficile…
Qual è il limite? Genocidio sì, diritti umani no (vedi il caso mondiali in Arabia)?
Su questi temi è difficile essere nel giusto, da qualunque parte si stia…, così come non si è nel giusto se si rimane zitti e si lascia fare.
Sottoscrivo parola per parola. Grazie dott. Bocca.
Nell’82 siamo andati in Libano. Vi assicuro che non ho incontrato un Lebanese uno che mi ha parlato con affetto dei palestinesi. Nel 1986 andavo in piscina con due palestinesi. Amiconi. Quando e’ venuta con me una Amica ebrea le hanno sputato in faccia e non mi hanno piu’ salutato. Se I palestinesi avessero la forza degli israeliani o gli iraniani, Oggi non ci sarebbe un israeliano vivo, temo.
I palestinesi appartengono alla categoria dei popoli vinti dalla storia come gli Indiani d’America, un po’ per responsabilità proprie, rivelandosi tragicamente incapaci di seguire tutti insieme una prospettiva esclusivamente politica per portare avanti le proprie sacrosante rivendicazioni abbandonando la lotta terroristica, un po’ per responsabilità altrui, perché sulla loro pelle si è consumata fin dalla nascita dello Stato di Israele una guerra inserita nel grande gioco delle alleanze tra i blocchi contrapposti che ha scavato solchi profondi a livello di fiducia nelle possibili intermediazioni. E purtuttavia, proprio i palestinesi hanno dovuto farsi interamente carico della necessità storica della nascita dello stato israeliano nel 1948, invece di farlo sorgere (utopisticamente parlando) al centro di quelle Europa i cui civilissimi popoli avevano dato vita al genocidio degli ebrei. Scherzi tragici della Storia.
Saluti
Complimenti anche a te.
Perché utopisticamente?
Chi sono stati i responsabili della shoa?
La storia ci dice austrotedeschi ed italiani.
E dunque se proprio si doveva dare una patria agli ebrei questa doveva nascere in qualche territorio di questi tre paesi.
Dici che difficilmente avrebbero accettato? Ed allora non si capisce il motivo per il quale lo avrebbero dovuto accettare i palestinesi che con quel genocidio non avevano nulla da spartire.
Israele si comporta nei confronti dei Palestinesi come i nazifascisti nei loro da quando è sorto(grazie ad azioni terroristiche) e continua a farlo sotto lo sguardo connivente e protettivo dell’occidente e questo rende i governi dell’occidente complici e corresponsabili di quello che è accaduto in passato( Sabra e Chatila) e che continua ad accadere oggi.
Solo dopo oltre 60000 morti decine di migliaia dei quali bambini e neonati alcuni governi occidentali e finanche lo stesso Trump hanno cominciato a farsi venire qualche dubbio manca solo il più squallido governo italiano del dopoguerra, ma su questo non potevano esserci dubbi.
Il governo di Israele accortosi della cosa ha prontamente creato un diversivi attaccando l’Iran abbastanza proditoriamente con una scusa che ricorda molto da vicino le armi di distruzione di massa di Saddam, raggiungendo lo scopo visto che quasi nessuno più parla dei crimini che Israele continua imperterrito a commettere contro i palestinesi.
E pensando che non ci sia nessuna differenza tra l’aggressione di Putin all’Ucraina e quella di Israele all’Iran credo che il minimo sarebbe stato l’esclusione di Israele dalle competizioni sportive oltre al blocco di vendita di armi a quel governo criminale. Sono sostanzialmente d’accordo con la visione del dott. Bocca.
Non avrei mai immaginato che avrei potuto vivere una situazione come quella dell’olocausto.
Non c’è nulla da fare l’uomo è la peggiore bestia del mondo. Purtroppo!!!
“attaccando l’Iran abbastanza proditoriamente con una scusa che ricorda molto da vicino le armi di distruzione di massa di Saddam”.
Oddio, anche su questo ho qualche dubbio, non dimentichiamo che non più tardi dell’anno scorso, in un paio di occasioni dall’Iran sono stati “spediti” centinaia di missili balistici e droni contro Israele, senza provocare grossissimi danni ma comunque son partiti, cosa avrebbero dovuto fare in Israele, starsene seduti in salotto ad aspettarne altri? Era chiaro che avrebbero reagito e contrattaccato, francamente non mi sento di fargliene una colpa in questo caso.
Gli iraniani, d’altronde, negli ultimi 40 anni, da Khomeini in poi, hanno sempre mestato nel torbido, sia nei confronti degli israeliani (che odiano) che nei confronti degli arabi (che odiano con altrettanto fervore). E pensare che fino al ’79 Iran e Israele andavano d’amore e d’accordo…
Non sono d’accordo nell’usare il termine genocidio per la situazione di Gaza. Credo che sia più giusto parlare di pulizia etnica(e mi sembra gravissimo già così ) perpetrata sull’onda di un odio (reciproco, va detto) a causa del quale, per usare le parole di De Andrè, “il dolore degli altri è un dolore a metà”.
Saluti
“i palestinesi che con quel genocidio non avevano nulla da spartire”
Oddio, non è proprio così; cerca online o su un qualsiasi libro di storia le zozze faccende combinate negli anni ’30 dello scorso secolo dal Gran Muftì di Gerusalemme (l’autorità palestinese dell’epoca) e poi ne riparliamo.
Cari chakko e Mordecai vi invito a vedere l’intervista che Minoli fece a l criminale Netanyahu negli anni 80 postata dal dott. Bocca su facebook che si può trovare su rai play.
Possiamo chiamare i crimini fatti da Israele a Gaza come vi pare, ma restano quello che sono e che hanno convinto il tribunale internazionale a spiccare un mandato d’arresto per il criminale israeliano.
E vi invito a ricordare od informarvi sulla vera storia della nascita di Israele.
Addirittura parlare di reazione ad attacchi iraniani per l’attacco in grande stile di questi giorni di Israele è cambiare le carte in tavola.
Ma manco per niente, Giorgio. Da quando è salita al potere la ghenga di Khomeini, 46 anni fa, l’atteggiamento dell’Iran nei confronti di Israele è drasticamente cambiato. In peggio.
Millemila volte, da quelle parti, hanno “teorizzato” che Israele non dovrebbe proprio esistere, manco se fosse millemila volte più piccolo. E indifeso. E i missili balistici e i droni dello scorso anno ne sono la dimostrazione. Bene, anzi benissimo hanno fatto gli israeliani a reagire e a portargli i missili in casa.
Israeliani vs palestinesi e israeliani vs iraniani sono due faccende ben diverse, anche in considerazione del peso specifico della controparte.
Mi spiace, ma gli iraniani, che ripeto hanno mestato nel torbido per decenni, se la sono cercata. E l’hanno trovata.
Caro Mordecai, già in passato io ho avuto modo di criticare i comportamenti criminali di Israele nei confronti dei Palestinesi e già allora tu avesti parole di comprensione per quelle azioni spregevoli.
Vedo che continui a pensarla allo stesso modo e davvero non riesco a comprendere come si possa anche solo pensare di giustificare tali crimini.
Addirittura arrivare a cambiare le carte in tavola facendo passare gli aggrediti per aggressori nel caso di questa nuova esplosione di violenza da parte israeliana con questo attacco improvviso contro l’Iran che ha ovviamente reagito e che rischia davvero di fare scoppiare qualcosa di terribile a mio parere vuol dire avere una visione a senso unico di quello che accade.
Israele non rispetta nulla e nessuno non l’ONU , NON IL DIRITTO INTERNAZIONALE NÉ I CONTROLLI INTERNAZIONALI SULLE ARMI, NÉ MEN CHE MENO LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE. E questo perché sono stati sempre spalleggiati e protetti dagli USA, con una arroganza che rasenta la follia.
Chiunque si opponga ai loro crimini contro palestinesi e paesi limitrofi viene accusato paventando la shoa. Ma come facciate a non capire che razza di cricca di criminali governa Israele tu e tanti come te, per me risulta incomprensibile oltre che inconcepibile.
Ti ho invitato a guardarti l’intervista fatta da Minoli a Netanyahu negli anni 80, ma evidentemente non l’hai fatto altrimenti credo che non avresti risposto in questo modo.
Ti ho anche invitato a ricordare come si è formato Israele con azioni terroristiche compiute dai vari Golda Meir, Moshe Dayan, Simon Peres ecc. ecc. ma anche quello non ti ha smosso.
Addirittura hai messo i palestinesi sullo stesso piano di austrotedeschi ed italiani. Il massimo.
Negli. Anni 80 ho avuto occasione di trovarmi in Iraq per lavoro. Stavamo costruendo, noi ed i francesi, una centrale nucleare nei pressi di Baghdad. Israele bombardò senza motivo, ma solo a scopo preventivo, quel cantiere ammazzando tra l’altro alcuni tecnici che stavano lavorando tra cui un mio amico.
Quella era una centrale elettrica e basta. Non avrebbero potuto mai trasformarla in una fabbrica di bombe atomiche.
Sono convinto che l’attacco all’Iran di questi giorni sia sbagliato non perché mi sia simpatico l’Iran degli ayatollah, anzi! Semplicemente perché sono più di 10 anni che li si accusa di volersi dotare dell’arma atomica e credo che siano solo balle, tanto che stavano trattando con gli americani. A meno che tu non abbia creduto al tempo a Bush quando accusò Saddam di avere armi di distruzione di massa( cosa rivelatasi poi una bufala gigantesca) non capisco come tu possa riuscire a credere a quello di cui cianciano i criminali al governo di Israele.
Stammi bene.
Ragionando a contrario, potremmo dire che gli attacchi israeliani sono il motivo per il quale gli iraniani volevano la bomba atomica.
Saluti
Potremmo pure dire che, fino a prova contraria, quelli che il regime iraniano ha lanciato contro Israele l’anno scorso, in almeno due occasioni, erano centinaia di missili balistici e droni, non certo caramelle o coriandoli. Peraltro lanciati “alla cazzo di cane” visto che non centrarono un obiettivo sensibile che fosse uno, giusto qualche condominio qua e là. Pure imbranati, gli iraniani.
La verità è che fino alla fine degli anni ’70 i due paesi erano, se proprio amici, di sicuro in rapporti più che discreti, il vero nemico di entrambi era il “mondo arabo”, lo sanno pure i sassi che gli iraniani (sciiti) avevano e tuttora hanno in odio i paesi a maggioranza sunnita, a cominciare dall’Arabia Saudita.
Poi, da Khomeini in poi, con la rottura unilaterale dei rapporti diplomatici da parte iraniana, una lunghissima … stagione di “scaramucce” reciproche, impossibile stabilire chi abbia cominciato per primo, come all’asilo Mariuccia. E questo fino ai giorni nostri.
O vogliamo sottacere il fatto che il governo iraniano, da almeno trent’anni supporta, finanzia e addestra sul proprio territorio le più sanguinarie organizzazioni terroristiche, da Hamas agli Hezbollah passando per gli Houthi.
Gli israeliani, sono il primo a dirlo, sono quello che sono, ma cercare di far passare gli iraniani come delle povere pecorelle alle prese col lupo feroce nel bosco è veramente operazione al limite della lisergia.
Si, potrebbe essere una chiave di lettura anche questa😁
Stammi bene tu. Ho cercato di spiegare il mio punto di vista. E tu hai travisato di brutto, come chiedere che ora è e sentirsi rispondere mercoledì. Fa nulla, stammi bene tu.
Mi rincresce che l’abbia presa male Mordecai carissimo, onestamente ho risposto alle tue osservazioni, mi pare che sia tu che stai travisando le mie parole e non solo.
O forse è per altri motivi che posso solo ipotizzare.
PS se stammi bene non ti piace, mi pare che l’abbia preso per una offesa e assolutamente non voleva esserlo, spero che ciao ti vada bene.
Ciao.👋
Le mie osservazioni, caro Giorgio, le hai più che altro travisate, mettendomi per così dire in bocca parole che mai ho detto, neanche larvatamente. Ma fa nulla. Quanto poi ad imprecisati “altri motivi” che ipotizzi (bah!) , lascio spazio alla … tua fantasia, che ti posso dire. Un caro saluto.
L’hai poi sentita l’intervista di Minoli(giornalista vero) sa quel farabutto di Netanyahu?
È estremamente illuminante e spiega quello che sta facendo ora molto bene.
Ciao.
PS lo scopo come vedi lo ha raggiunto: nessuno parla più del massacro dei Palestinesi.
Ari ciao.
Ciao Giorgio, vedo che continui a con capirmi o forse sono io a non sapermi spiegare con chiarezza, ci riprovo.
Se vuoi possiamo star qui fino a ferragosto a discutere su quanto sia delinquenziale l’attuale governo israeliano (cosa di cui non ho mai dubitato, lo dico chiaramente) e sul perchè e sul percome è sorto lo Stato di Israele, tu dici solo grazie a terrore ed attentati, su questo permettimi di avere più di qualche dubbio, le cose mi sembra siano andate in maniera più “articolata” e complessa, sarebbe il caso di affrontare la questione con più calma, magari se vuoi in altra occasione.
…
In questo thread io ho semplicemente rilevato che la frase “…i palestinesi che con quel genocidio non avevano nulla da spartire…” non è veritiera, è errata, i palestinesi dell’epoca hanno parecchio brigato per facilitare e supportare la … soluzione finale, non se ne sono stati affatto con le mani in mano ad assistere passivamente a quel che accadeva in Europa. Non lo dico io, lo dice la storia di quegli anni, facilmente reperibile in millemila pubblicazioni. Il Gran Muftì era ferocemente antisemita, già a metà degli anni ’30 ebbe frequenti contatti col governo italiano e soprattutto con quello tedesco, in veste ufficiale offrì a Mussolini e Hitler tutta la sua collaborazione al fine di accelerare il programma di deportazione degli ebrei nei lager, si fece in quattro per facilitare il reclutamento di migliaia di musulmani (in Bosnia, in Albania, in Giordania e nella stessa Palestina) per la formazione di un battaglione di supporto alle SS che aveva lo specifico compito di rastrellare il maggior numero possibile di ebrei che erano riusciti a fuggire dall’Europa centrale e che avevano cercato rifugio in Palestina, caricarli su camion e treni e spedirli nei campi di concentramento.
E questo in un periodo in cui Israele manco esisteva, solo poche centinaia di migliaia di ebrei vivevano da quelle parti.
I palestinesi dell’epoca non ebbero nulla da spartire col genocidio nei lager? Sarà…
Complimenti al nostro blogmaster, anche per lo stile. Grazie mille per il pensiero, sottoscrivo tutto.
Grazie a voi per l’attenzione, la presenza e la partecipazione. Dovere. Un saluto FaB
Caro Bocca, pienamente d’accordo con lei. Volendo allargare il discorso, partirei dalla Treccani “Guerra Usa Messico del 1846”: <<Conflitto scoppiato nel maggio del 1846 per una controversia sul confine del Texas dopo che il presidente statunitense James K. Polk aveva cercato per mesi di trovare un pretesto per dichiarare una guerra che consentisse la conquista dei territori nordoccidentali del Messico. Segnò la fase più efferata dell’espansionismo continentale degli Stati Uniti dopo le guerre indiane e fu giustificata dalla convinzione, espressa dalla teoria del «destino manifesto» formulata da John O’Sullivan, che la Provvidenza avesse assegnato al Paese il controllo dell’America Settentrionale per diffondervi le libere istituzioni democratiche>>. La Treccani, noto covo di comunisti.
Nei successici 160 anni la cosa si e’ ripetuta con spaventosa regolarita’, vedasi Corea, Golfo del Tonchino, armi di distruzione di massa in Iraq, Afghanistan ecc. ecc. E spero di non dovere in futuro aggiungere Canada o Groenlandia.
La democrazia e’ una cosa ottima, ma non puo’ essere la foglia di fico messa li’ a coprire tutto. Altrimenti, anche Hitler fu eletto democraticamente. E allora? Il popolo tedesco e’ stato connivente, e quello statunitense no? O quello israeliano?
Quando le opposizioni sono tollerate solo per poter dire “ma da noi c’e’ la democrazia”, ma di fatto sono emarginate, allora non c’e’ piu’ democrazia. Democrazia vuol dire rispetto di tutti, e questo dovrebbe valere sia all’interno di un popolo, sia tra i vari popoli.
Personalmente ho cominciato a vedere le cose con molto scetticismo e disillusione quando venne di moda il vocabolo “dezinfomatsiya”. Anni 70, forse 80? Si diceva senza mezzi termini che in URSS la gente veniva sistematicamente disinformata. E a me venne spontaneo chiedermi: e invece in Occidente? Certo, ci sono le foglie di fico come il Watergate, ma il principio di base e’ li’ e resta intoccabile: chi tocca gli interessi USA muore (o viene invaso). Chiedere ad Allende.
Mi scusi ma la Corea che c’entra col resto della lista? Quale sarebbe stato il “pretesto” per l’intervento americano allora? L’invasione e la quasi totale conquista della Corea del Sud, in poco più di un mese, da parte di un’armata di 200.000 soldati? Alla faccia…
Mi scusi Bocca, ma la frase “Israele sta facendo la guerra all’intero Medio Oriente” non fa che confondere le cose:
Poi, sia chiaro, non è che si debba continuare a fare qualcosa di immorale solo per coerenza con l’immoralità del passato. Però bisogna riflettere: da un lato sarebbe stata una scelta sacrosanta boicottare Israele già in passato, dall’altro buona parte del Medio Oriente sembra avere meno problemi con la sua condotta di quanti ne abbiamo noi.
E quando li hanno non è esattamente per spirito umanitario: ricordo un’intervista dell’anno scorso a un comico egiziano, Bassem Youssef credo, in cui alla domanda “perché non accogliete voi i profughi palestinesi di Gaza?” rispose (parafraso, eh) che:
Insomma, condanne e boicottaggio a me stanno benissimo, però dei distinguo li faccio.
Commento che condivido. Cio’ che capita a Gaza e’ orribile e che rende le azioni israeliane esecrabili, ma paragonare il caso Ucraina al caso Gaza e’ totalmente assurdo.
Se solo sapessi quello che succedeva nel Donbass e nel Lughansk prima dello scoppio della guerra (che comunque rimane esecrabile) ad opera dele milizie ucraine neo confronti fella popolazione russofona, I’ll paragone non ti sembrerebbe più tanto lontano.
Facciamo tutti i distinguo che vuoi e su cui per molti hai anche ragione. Ma nulla giustifica una tale azione bellica che poi va ben oltre la guerra. A Gaza ormai si bombardano macerie e rifugiati che possono solo sperare di salvarsi null’altro. L’intero medio oriente è un paradosso ovvio, ma la guerra in Iran può sconvolgere molte posizioni precostituite e cambiare il fronte delle alleanze e neutralità. Considera che missili e demoni volano sulle teste di Giordania, Siria etc. Un saluto e grazie de contributo FaB
Grazie a lei e buona settimana.
Non fa una piega il suo titolo Bocca, fa solo schifo la situazione…
Tra l’altro l’Iran si è qualificato per i mondiali e potrebbe giocare negli odiati Usa il prossimo anno (anche se immagino che li dirotteranno in Messico…).
Aggiungo: la cerimonia inaugurale delle scorse olimpiadi venne organizzata con barche sulla Senna appunto per evitare bordate di fischi alla delegazione sionista al suo ingresso a Saint Denis…
Ma Benjamin N. quando diavolo schiatta?
Guarda Fabrizio, anche se talvolta mi costa fatica (e al netto naturalmente degli aspetti pratici legati alla sicurezza) io su questa cosa sono sempre stato categorico.
Trascinare scienza, sport e cultura nelle logiche dei conflitti in corso (negando un ruolo al tenore di una certa nazionalità .. annullando le collaborazioni con l’università di un certo paese .. escludendo questo o quel paese dalle competizioni sportive internazionali .. o questo o quel film da un festival perché prodotto da un certo paese) ha il solo effetto di rendere quei conflitti ancora più totalizzanti diffondendone i focolai in ogni luogo del pianeta piuttosto che circoscriverli ai luoghi fisici in cui si stanno svolgendo.
E’ una cosa senza senso.
Perché sono proprio i contesti scientifici, sportivi e culturali quelli in cui si affermano concretamente l’auspicio e la speranza di un mondo migliore.
E poi perché che sul fuoco non si butta la benzina ma l’acqua ce lo hanno insegnato i nostri genitori quando eravamo piccoli .. e la prima cosa che viene insegnata a un ausiliario dei vigili del fuoco è che un incendio quanto più si estende tanto più è difficile da spegnere.
Detto questo vedere il governo di un paese con quella storia scegliere con una tale sistematicità la guerra e l’aggressione come mezzo di soluzione dei problemi mi fa vomitare.
Come mi fanno vomitare i fatti del 7 ottobre ma anche tutto ciò che li ha preceduti e tutto ciò che ne è seguito.
Mi fanno vomitare e basta: non sto lì a distinguere su cosa fa vomitare di più e cosa fa vomitare di meno (voglio dirlo perchè vedo che c’è in giro molta gente che si dedica anche a questo tipo di graduatorie).
E come mi fa vomitare constatare come i post di commento su questo genere di argomenti si dividano equamente fra sostenitori di una causa e sostenitori dell’altra: con logiche ed argomenti che sono sempre gli stessi (hai cominciato prima tu – tu l’hai fatta più grossa – io mi sto solo difendendo e via di questo passo …. ) e che restituiscono semplicemente l’amara certezza che certe questioni non si risolveranno mai.
La questione che solleva Bocca (sacrosanta) non è se sia giusto il boicottaggio, che pure ad esempio nel caso del Sud Africa dell’apartheid qualcosa ha ottenuto.
La questione è perché la Russia si e Israele no.
In termini estrapolati, se volete, perché Putin è un mostro assassino (lo è) e Netanyahu no (lo è pure lui.)
Ma infatti.
La risposta al quesito “perchè la Russia sì e Israele no” è contenuta nella natura stessa del boicottaggio.
Che è una misura che finisce (direi inesorabilmente) col rispondere a logiche di pura opportunità politica e quindi di schieramento: Bielorussia e Cina non boicotteranno mai la Russia così come Usa e paesi dell’Ue non boicotteranno mai Israele .. ma proprio per princìpio, voglio dire quali che siano i fatti oggetto di un ipotetico boicottaggio.
E questo ne limita e fors’anche ne vizia sensibilmente valore, coerenza ed efficacia.
Ma ripeto, personalmente (e ancora più a monte di qualunque valutazione di coerenza ed efficacia) .. io trovo che il boicottaggio scientifico, sportivo e culturale sia una soluzione discutibile sul piano dei princìpi generali e che rischia di propagarli, gli incendi, molto più di quanto possa eventualmente circoscriverli o limitarli.
Partecipassi a tornei sportivi con Israele da affrontare direttamente, ora come ora, mi ritirerei, a costo di venire squalificato.
Buona domenica a tutti, mi trovo in una situazione contingente e quindi saro’ breve, perfettamente d’ accordo col padrone di casa , inoltre non capisco perche’ Israele ed altri possono avere l’ atomica e l’ Iran , pur col suo regime feroce no .
E perché l”Iran sì e l’Arabia Saudita no, e a seguire l’Egitto, la Turchia, l’Etiopia, a te che te frega, tanto poi alla fine se la tirano solo tra di loro.
Cara nonnina se fosse per me vorrei che non l’ avesse nessuno, salutami i porcellini .
Chiaro ma il Medio Oriente è l’ultimo posto al mondo dove vorresti vedere la proliferazione delle armi nucleari, Israele o no.
Si , hai ragione .
L’Iran ha dichiarato prima, durante e oggi stesso che l’atomica le servirà a fin di bene e una volta sola, giusto per distruggere Israele.
Ti ringrazio dell’ informazione , buon pranzo .
anche gli USA l’hanno usata a fin di bene in Giappone
Si per fare finire prima la guerra .
Ci sono molti dubbi su questa ipotesi, non miei, ovviamente, ma di molti storici.
Come concordato (a Tehran, mi sembra), circa 3 mesi dopo la fine della guerra in Europa, l’URSS si mosse contro il Giappone e in poco tempo poteva ripetersi in Estremo Oriente quello che stava succedendo in Europa ( per semplificare: la cortina di ferro).
Le due bombe atomiche furono uno strumento di geopolitica degli USA contro l’URSS.
Il loro effetto ai Giapponesi venne raccontato solo molti anni dopo (mi sembra nel 1952).
Il Giappone si arrese perchè non poteva confrontarsi con due grandi potenze contemporaneamente.
Sugli effetti dei bombardamenti sul Giappone (tipo quelli su Dresda, tanto per capirci) mi sembra interessante questo estratto di conferenza:
https://www.carnegiecouncil.org/explore-engage/classroom-resources/short-expert-videos-and-flipped-classroom/010
Non ne posso più di stragi sui civili da parte dei bombaroli mercenari di professione … e purtroppo i peggiori sono in U$A, perché a casa loro di bombardamenti ne hanno subiti pochi.
Mi permetto di confutare la sua opinione sul motivo che spinse gli Stati Uniti ad usare l’atomica anche perché la tempistica sulla dichiarazione di guerra da parte dell’Urss nei confronti del Giappone è sbagliata: ad inizio estate del ’45 il Giappone aveva praticamente perso la guerra, non aveva più una flotta né un’aviazione combattenti, aveva perso tutti i territori conquistati all’inizio più tutte le isole nel Pacifico che le appartenevano da prima.
Gli Stati Uniti volevano finire la guerra e avevano intimato la resa più volte, ma il Giappone non voleva arrendersi e uno studio del comando generale americano aveva previsto in caso di invasione del territorio stesso del Giappone la perdita di centinaia di migliaia di soldati e la distruzione di tanti mezzi militari tra navi e aerei.
Quindi lanciò la prima atomica su Hiroshima, ma anche dopo quella il Giappone non presentò la resa, i sovietici però capirono subito che gli americani volevano farla finita con la guerra e quindi dichiararono subito guerra al Giappone e l’attaccarono nel territorio cinese della Manciuria, mentre gli americani seguendo il loro programma strategico lanciavano la seconda atomica su Nagasaki e a quel punto vedendo l’immane distruzione causata e capendo che gli americani sarebbero andati avanti ad oltranza il Giappone cedette ccettando la resa senza condizioni..
Poche note sintetiche, a riassumere quanto si trova su libri di storia.
Le centinaia di migliaia di morti per l’eventuale invasione di soldati U$A in giappone sono tutte da verificare: non esistono documenti che citino questi numeri, sembra proprio che a Truman sia stata presentato un’altro scenario.
D’altronde il Giappone non aveva più difesa aerea, né difesa navale e stava morendo di fame (sono noti i dati sulle riserve di viveri e sulle pochissime calorie pro-capite).
I tempi della dichiarazione di guerra dell’URSS al Giappone furono definiti a Tehran, con approssimazione certamente, ma Stalin fu irremovibile:DOPO la resa della Germania in Europa. E le truppe con la stella rossa fecero molto in fretta ad avvicinarsi pericolosamente al territorio giapponese, che forse volevano addirittura invadere: che smacco sarebbe stata la resa ai sovietici!
Nell’estratto di conferenza che ho indicato ci sono alcuni numeri sui morti nelle varie città giapponesi “trattate” con bombe incendiarie, con effetti del tutto analoghi a quelli della 1a bomba atomica.
Ciao, solo di passaggio…
In realtà, a quanto ne so, l’URSS dichiarò formalmente guerra al Giappone, nel breve intervallo tra la prima atomica su Hiroshima (6 agosto 1945) e la seconda su Nagasaki (9 agosto 1945).
Approffittarono, cioè, dello sfacelo e crollo che ormai aveva attanagliato “Yamato”, di fatto incapace di qualunque difesa attiva o passiva, per attaccarlo e spartirsene le spoglie con “quegli altri”.
Da notare che al momento dell’attacco era ancora pienamente valido il patto di non belligeranza firmato tra sovietici e giapponesi a Mosca nell’aprile del ’41.
Insomma, i sovietici attaccarono a tradimento un paese sovrano. Un pò come fecero, alla metà di settembre del ’39, quando attaccarono vilmente la Polonia da est, approfittando del fatto che il paese era già sulle ginocchia dopo la distruzione provocata dalla Wermacht nelle due settimane precedenti.
Il Giappone non poteva neanche confrontarsi con una grande potenza da diverso tempo, ormai: le città rase al suolo dai bombardamenti (convenzionali), la marina mercantile strangolata dalla campagna sottomarina, le navi e gli aerei superstiti rimasti senza benzina, le industrie senza materie prime, il popolo senza calorie…
Se non avessero avuto dei fanatici ai vertici dei ministeri e delle forze armate e/o se gli Alleati non avessero dichiarato a Casablanca di accettare solo la resa incondizionata, come poi non fu, si sarebbero logicamente arresi almeno un anno prima. Già nell’autunno del ’43 era evidente che avrebbero perso la guerra.
Ma il Giappone voleva essenzialmente conservare il regno all’imperatore, che fu, alla fine, la condizione per la resa finale.
I dirigenti giapponesi non si curarono mai dell’incidenza delle perdite umane.
Onestamente, quella della scelta di usare la bomba atomica, della tempistica, delle manovre diplomatiche, ecc., è una vicenda complicata e sulla quale non sono ben documentato. Nel monumentale “The World at War” della BBC (1973) c’è un’intera puntata dedicata a questo tema, con interviste a personaggi direttamente coinvolti, e dopo averla vista ancora non ho le idee chiare, tutt’altro.
La mia era una semplice osservazione: l’invasione della Manchuria fu un altro colpo (più all’esercito che alla marina), ma il Giappone era comunque completamente spacciato. Né l’URSS aveva le forze aeronavali per contribuire granché alla sua invasione, credo.
La guerra era già finita da tempo, Germania e Italia distrutte, diciamo che hanno voluto più che altro completare l’opera, non gliene è mai thai niente di trovate una soluzione diplomatica, non dimentichiamoci che è un paese che vive di armi.
“Fregato”, non “thai”, scusate il refuso.
Era solo una battuta( seria ) ovviamente le cose erano molto piu’ complicate .