L'italo americano Gerry Cardinale rappresenta RedBird proprietaria del Milan

Il Cardinale del Milan che non è mai diventato Papa

Il Milan, Gerry Cardinale e l’anima perduta rossonera

L’americano sbagliato. C’è chi si sceglie Robert Francis Prevost, un giovanotto di Chicago, laureato in matematica, che per vocazione va a fare il missionario in Perù e adesso lo fanno Papa.

 Oppure – con tutto il rispetto Sua Santità e perdoni il salto dal sacro al profano –   Joey Saputo, italo canadese di Montreal figlio di emigranti siciliani che dalle mozzarelle è passato al calcio con grande umiltà e gioia infinita per Bologna. 

  E chi si sceglie Donald Trump, un Christian De Sica uscito dritto dritto da “Natale a Miami” e diventato presidente degli Stati Uniti. Oppure un businessman di discendenze abruzzesi come Jerry Cardinale, che dall’America ha imparato che dollari, gol, canestri, azioni di Wall Street, algoritmi e AI possono stare tutti mescolati nello stesso calderone senza differenza alcuna.
Ricordate le mutande di Eta Beta da cui tirava fuori di tutto?

LEGGI ANCHEDieci cose da sapere su Gerry Cardinale (Borsa&Finanza)

  Tutto senza passione, cuore, competenza, come se fare calcio fosse frequentare l’alta finanza, oppure organizzare una catena di montaggio. Tanto è il boss quello che conta, quello che mette i soldi e pertanto è lui che ha sempre ragione. “Tu chi sei, Maldini? Quella è la porta…” Già quella mossa lì fu profetica e ci disse tutto. Difficilmente poteva finire in maniera diversa.

  Socc’mel! Di Coppa Italia si passa alla storia se si è il Bologna e si proviene da quella meravigliosa provincia italiana che esprime il grande artigianato del pallone (vedi anche l’Atalanta). Va dà via i ciap! Di Coppa Italia non morirà mai nessuno, però si figure di m… se ne fanno. E anzi si moltiplicano esponenzialmente.

  Per cui il Milan che si ritrova all’ultima spiaggia della Coppa Italia, dà proprio l’idea della consunzione di un grandissimo club. Che dal record di Coppe Campioni e Champions League (sette, record poi ampiamente superato dal Real Madrid) ai tempi di Berlusconi, passa appunto alla Coppa Italia come canotto di salvataggio che invece si buca, si sgonfia e affonda miseramente.

Sergio Conceiçao, il Dogui Guido Nicheli, Zlatan Ibrahimovic

Sergio Conceiçao, il Dogui Guido Nicheli, Zlatan Ibrahimovic

  Non è un proprietario straniero, e americano nella fattispecie – all’ Inter stelle e strisce butta decisamente meglio – il problema. Il problema è aver fatto del Milan un prodotto finanziario, più che un grande club di calcio dalla storia straordinaria. Già l’averlo comprato con i soldi di chi glielo vendeva – e Gordon, figlio di Paul Singer della Elliott era in tribuna all’Olimpico – dovrebbe far riflettere sulle speculazioni che hanno per oggetto un club di tale tradizioni.

  Ma al di là di questo è proprio l’intera gestione di questo tipo che è andata a sbattere. Di positivo c’è da registrare che almeno l’ad Giorgio Furlani – uno che si intende di banche e proviene dalla Lehman Brothers – ha ammesso: “La stagione è stata un fallimento”. Si spera che adesso si adoperi per fare tutto l’opposto di quello che è stato fatto quest’anno.

  Di colpe ovviamente ce ne sono per tutti, da Conceiçao a Ibrahimovic – che già li vedo come teste capitolanti (tocca a Sarri? Ritorna Allegri? Come ds arriva D’Amico?)-  per finire a una squadra piena di giocatori osannati e importanti, ricchi assai più di portafoglio che di risultati, ma è di un padrone nuovo che il Milan avrebbe bisogno. Uno che costruisse un club di calcio e non una finanziaria. Ma capirete che un padrone che si autolicenzi è complicato.

  Jerry Cardinale sta al Milan come Il Dogui Guido Nicheli sta ai cinepanettoni. Molto improbabile, anche se a me simpaticissimo (Il Dogui…).

Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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Adespoto

Cosa manca al Milan? Un grande motivatore.

Mordechai

Sto vedendo Musetti vs Alcaraz, per Lollo non si sta mettendo bene, il primo è andato e ora 5 pari nel secondo, molti errori da una parte e dall’altra, pure Alcaraz non mi pare brillantissimo, mah…

2010 nessuno

Purtroppo poi Musetti non ce l’ha fatta, ma che match poi anche quello di Sinner, ma a che pensava nel primo set?!

Leo 62

Jannik ha trovato dall’altra parte un tennista in forma, che non aveva nulla da perdere e che ha cominciato sopra le righe. Chiaramente non poteva tenere quel ritmo e Sinner cambiando alcune cose a livello tattico, lo ha disinnescato rendendogli pan per focaccia. Poi a quanto pare ha anche avuto problemi di vesciche che hanno portato ad un irrigidimento muscolare che ha rallentato il nostro a metà terzo set, ma poi ha chiuso quando ha voluto.
In ogni caso non era Paul a poter rappresentare un problema.
Non lo rappresenterebbe nemmeno Alcaraz, ma sul rosso è più pericoloso che sul veloce dove con Jannik non ha più speranze, e se il nostro ha problemi fisici che lo bloccano, allora potrebbero esserci problemi contro uno spagnolo in giornata.

il ghiro

Punto Lazio n. 22
1. Aquilotti USA. Dopo il Papa USA tifoso giallorosso, scopriamo invece altri due tifosi laziali doc, anch’essi provenienti da oltre oceano. Si tratta di due ottimi tennisti del grande circo ATP, Tommy Paul e Reilly Opelka. Il secondo ha attaccato al primo questa brutta malattia, così da qualche anno, ogni volta che il circo ATP pianta le tende al Foro Italico per gli Internazionali d’Italia, i due compari trovano sempre il tempo per una capatina all’Olimpico, per vedere dal vivo una partita della Lazio e tifare per i colori biancocelesti. L’ultima volta è stata per Lazio-Juventus di sabato scorso, i due avevano coinvolto anche lo spagnolo Alcaraz e la compatriota Venus Williams; la nostra partita non è stata eccezionale, ma al gol in extremis di Vecino l’anomalo quartetto ha esultato come i peggiori ultras della Nord. Miracoli del tifo calcistico, io spero in una semifinale tra Sinner e Paul, poi che vinca il migliore!!!
2. Ma l’Aquila dov’è? Nel precedente P.L. ironizzavo sulla “Maledizione del Falconiere”, ma è comunque un fatto incontestabile che da quando il laido Bernabè non fa più fare alla sua Aquila i fatidici tre giri sorvolando all’interno dell’Olimpico il terreno amico, la Lazio non ha più vinto una partita, ha raccolto solo una serie di striminziti e talvolta perfino rocamboleschi pareggi, inframmezzati anche da qualche inopinata sconfitta casalinga. Il Sor Lotito aveva promesso una rapida soluzione del problema, sostituendo lo spagnolo e il suo ormai famoso uccello con un volatile altrettanto prestigioso e di pari poteri scaramantici. Si era parlato di una falconiera, ma ora non se ne parla più; proprio come per il problema degli sponsor, il caso è caduto nel dimenticatoio. Senatore, faccia qualcosa, altrimenti il prossimo anno saremmo “da capo a dodici”. Ora io non sono superstizioso, però crederci non costa nulla… 
3. La vecchia guardia. Ragazzi, sarà una difesa della categoria, vista la mia ormai decrepita età, ma devo ammettere che quest’anno gli unici giocatori che mi hanno dato gioia e soddisfazione, ogni volta che li ho visti scendere in campo, sono stati due personaggi, che più volte grossi esperti del calcio di casa nostra avevano dato per finiti, già pronti per attaccare gli scarpini al fatidico chiodo. Sto parlando di Pedro e Vecino, due pedine che Baroni ha spesso usato, pur con la dovuta e parsimonia, nel corso di tutto il campionato. Ebbene sia l’uno che l’altro, in forme e modi diversi, hanno sempre dato il loro preziosissimo contributo, magari entrando a partita in corso, ma sempre dando una svolta al gioco e al risultato in modo determinante. E non sto parlando tanto dei gol decisivi segnati nei minuti finali di sfide altrimenti compromesse, ma piuttosto dell’atteggiamento da loro dimostrato nello scendere in campo, nello spronare i compagni a non mollare, nel dare fiducia, serenità e calma nei concitati minuti finali di sfide da riprendere per i capelli. Vi ricordo la loro età: Vecino 34 anni, Pedro 37 anni. Ad seniora…
4. Sì, vendetta, tremenda vendetta. Quest’anno l’Inter è la nostra bestia nera, all’andata all’Olimpico i nerazzurri ci hanno ferocemente bastonato, un clamoroso e impietoso 0 – 6, un tiro al bersaglio che si è concluso solo al 90′, un lunedì notte indimenticabile. Una bella vendetta per la sconfitta 4 – 2 che 23 anni prima aveva fatto perdere lo scudetto all’Inter, consegnandolo di fatto alla Juve. Ma domenica prossima la sfida si ripete a campo invertito, si gioca a San Siro un Inter-Lazio che di nuovo potrebbe decidere la lotta per lo scudetto, oggi tra Napoli e Inter. Un passo falso del Napoli e tutto può tornare in ballo. Ma la Lazio è incerottata, con la squalifica di Zac e Pellegrini la partita già difficile si fa complicata, assenti anche Patric e Tavares, insomma tutto dovrebbe pendere dal lato nerazzurro, ma hai visto mai, tutto può succedere…
5. Tutti insieme appassionatamente. Invano Lega e Federazione hanno sperato che la matassa si sbrogliasse, per distribuire come al solito le partite della penultima di campionato nella consueta “sbrodolata” di incontri tra il venerdì e il lunedì successivi, per la gioia delle TV a pagamento. Invece i risultati della 36a giornata hanno vieppiù incasinato la situazione lungo tutta la classifica di Serie A, dalla lotta per lo scudetto all’accesso alla Champions, dalle restanti postazioni per l’Europa alla scelta di chi scenderà in B insieme con il derelitto Monza. Morale: si è potuta anticipare al sabato sera solo la partita tra Genoa e Atalanta, tutte le altre si svolgeranno domenica sera, rigorosamente allo stesso orario, ore 20.45. DAZN e SKY se la sono presa …molto a male. Per l’ultima giornata sono assai curioso di vedere come se la caveranno i capoccioni, forse molti nodi si scioglieranno davvero solo negli ultimi 90′.

il radarista

Invece dell’Aquila un drone a figura di aquila, magari con i colori laziali.

il ghiro

Radarista, ma che idea intelligente,
se la sentisse il nostro Presidente,
seppur di droni non mi paia esperto,
la sposerebbe, ne son quasi certo,
perchè i droni non si istallano a Formello,
ma soprattutto non mostrano il pisello.

Modifica il 1 mese fa da il ghiro
Il Regolamento

Il Milan deve ripartire dalle poche certezze che ha
https://fb.watch/zCHwoeVv0l/

Waters

80 per Massimo Moratti,auguri presidentissimo…il migliore

2010 nessuno

Beh Waters, tanti meriti ma anche difetti, uno su tutti troppo tifoso…

Waters

Egregio,Moratti così come l’Inter non e per tutti, per Moratti l’Inter è stato un sentimento che si trasmette dai tifosi alla società, e poi ai giocatori e tutto diventa passione,ricordo,affetto che ci completa la vita.
E sempre con l’idea che c’e’ un domani,perché domani c’e’ un altra partita e si riparte.
Pensa che al suo compleanno c’erano 100ex giocatori, venuti da tutto il mondo,perfino Pirlo che ha giocato solo una stagione,purtroppo.
Sentimento e passione,non business perché per lui il calcio non e mai stata un’azienda,maggior ragione nel caso dell’Inter.
Perimetri e parametri erano importanti nella sua visione,ma la scienza aziendale non era il suo riferimento principale,non c’erano tempo per i bilanci.
Ogni settimana,anzi ogni due o tre giorni,per lui c’era una verifica e il risultato di una partita che contava piu della programmazione.

” E poi ci sono i tifosi, con le loro speranze,i loro sogni,le loro aspettative.
Ho sempre pensato che fossero loro i veri padroni dell’Inter, per questo dai tempi di papá,per noi tutti,l’Inter è sempre stata solo una passione.
E proprio per questo che guidarla è anche una sofferenza,perché ne hai la responsabilità.
Ma e stata una esperienza magnifica.

Waters

Fabrizio, ieri sera il Barcellona si è fregiato dell’ennesimo scudetto, dopo aver vinto la Coppa del Re ai danni del Real, gol capolavoro di Yamal col solito tiro a giro sotto l’incrocio dei pali.
Solo una squadra leggendaria come l’Inter li ha fermati e ha evitato un odioso triplete, un vecchietto di quasi quarant’anni – vecchietto per giocare a calcio, naturalmente – in maniera anarchica si è messo per cinque minuti a fare il centravanti e li ha castigati…
Dopo i ricchi bavaresi – budget doppio del nostro – anche i catalani li abbiamo messi a tacere,e a casa con la coda fra le gambe.
Ma che roba abbiamo fatto?

triplete

Ma che roba abbiamo fatto? Furto con scasso e un pizzico di ingenuita’ giovanile catalana…ma principalmente furto

Claudio Mastino 62

Ciao Andrea,

l’Inter quando ha incontrato il Barca ha fatto di tutto per eliminarlo poiché invidiosa del fatto
che i catalani nel caso avessero passato il turno avrebbero potuto vincere il triplete visto che poi si sono aggiudicati il double.
Comunque solo grazie ad un ex laziale siete riusciti a qualificarvi e non ad un uomo di sinistra come tu
professi di essere, ad un radical chic come te. In ogni caso i cavalli di razza si vedono al traguardo e l’Inter non ha ancora vinto niente, la finale è ancora tutta da giocare e
nel calcio quello che conta è vincere, arrivare in finale non conta nulla. Il PSG non è più una raccolta di figurine come in passato, è diventata una squadra vera e sembrerebbe più compatta ed equilibrata del Barca che indubbiamente ha dei grandissimi giocatori dalla cintola in su ma che in difesa è alquanto rivedibile.
Il grande Barcellona del passato non aveva solo grandi giocatori offensivi come Xavi, Iniesta, ecc.,
ma aveva anche Busquets davanti alla difesa e grandissimi difensori come Puyol e Piquè.
La finale è ancora da giocare e tutto può succedere ma ancora l’Inter non ha fatto proprio niente.

Waters

Mah non ha fatto niente proprio non direi,eliminando Bayern e Barcellona che hanno un budget quasi il doppio del nostro,come il PSG che non a caso ê chiaramente favorito – come si evince dalle quote dei bookmakers – ed e’ una grande squadra.
Mi piace essere chiamato – radical chic -; sono in buona compagnia, con Fazio,Serra,Saviano,Lerner, oppure ” buonista” ” comunista col Rolex – che non ho – ” gauche avec caviar – tutti epiteti che ci lanciano Salvini ed il tuo Presidente del Consiglio, o preferisci Presidentessa….ciao saludos

Nicola Romano

Invece a mio modesto parere una finale di Champions e’ tanta roba, e non solo dal lato economico .

Mr. Wolf

Con i bilanci truccati e l’aiuto dei poteri forti si fa presto.
Poi capita che chi ha i conti in regola perde una meritata qualificazione in champions perchè a Bergamo gli negano un rigore grosso come una casa -il più grosso scandalo arbitrale degli ultimi 10 anni.
Ora e sempre diciamo NO al doping amministrativo!!!

Waters

È colpa nostra anche a Bergamo?
No così per capirci,caro lupetto…

mario rossi

Se questo è lupetto io sono mandrake

occasionale

Sì però Waters, fermo restando quello che avete fatto in Champions quest’anno – che nessuno può cancellare e su cui rinnovo i miei complimenti – io comincerei a concentrarmi anche su quello che c’è ancora da fare.
Perchè non credo che il Psg ci stia tanto a perderla.

Waters

Ciao,il Psg è ovviamente favorito,guarda le quote …

occasionale

Mmhhhh .. dal tono della tua risposta ricavo come l’idea che stai mettendo le mani avanti ma in fondo ci credi.

E fai bene xchè secondo me ve la potete giocare.

Nicola Romano

Complimenti ,sia pure con un po’ di fortuna , lo dice un tifoso abituato ad eliminazioni eccellenti , come l’ ultima col Bodo , Auguri ( ma solo per la coppa ) .

Il Sindaco

Sono “odiosi” i triplete degli altri. 😆

Scherzi a parte, eliminare questo Barcellona qui è stata davvero un’impresa, nessuno lo può negare.

Waters

Odioso potevo risparmiarelo ” hai ragione” ma credo siano una società abbastanza antisportiva.
Saludos.

2010 nessuno

Sinner Ruud 6-0, 6-1…….ma era veramente il torneo o Jannick si stava allenando?

guido

Te l’avevo detto o no che Cerundolo l’aveva impegnato al massimo livello oggi possibile?
E Ruud è uno che da fondo campo tengono in pochi.
Giannino è tornato affamato e non farà sconti a nessuno (nemmeno al suo amico Ruud, come si è visto ieri sera)

Mordechai

Sinner veramente terrificante, ieri. Quasi irreale. Pareva un videogioco. Mai (o quasi mai) vista una cosa del genere, ha letteralmente demolito Ruud, uno tosto, che pure era in gran forma e che aveva vinto a Madrid la scorsa settimana.
Ora come ora, Sinner è davvero ingiocabile, a parte un Alcaraz al 100% non vedo chi altri possa anche solo lontanamente impensierirlo.
Magari pecco di lesa maestà, ma comunque a livello di puro talento e spettacolo tennistico il mio “idolo” era e resta Lollo Musetti, che l’altra sera contro Zverev ha giocato un tennis sublime.
Certo che con questi due avremo da divertirci nei prossimi anni!

Leo 62

Per lui cambia poco…

Mordechai

Ruud ieri era: “E’ la prestazione più vicina alla perfezione che abbia mai visto, almeno da giocatore in campo. Devo solo dargliene atto. Voglio dire, nei primi quattro game, ho commesso forse un paio di errori non forzati sul dritto, dove ho tentato il vincente, ma ho sbagliato. Tutto quello che è uscito dalla sua racchetta sembrava andasse a cento miglia all’ora. Ogni singolo colpo di dritto, di rovescio. Anche i miei colpi che a volte mi sembrano piuttosto pesanti, tornavano indietro in modo impeccabile. È semplicemente impressionante. Questo è tutto quello che posso dire. Era come giocare contro un muro che ti spara palle a cento all’ora in continuazione”

2010 nessuno

Tanto per dire, Ruud ha esultato per l’unico gioco che ha vinto…

guido

e “cento all’ora” era in miglia …

Leo 62

L’unico Milanista che funziona è Jannik, e lui fa per tutti. Battere 6-0 6-1 sulla superficie meno buona per lui, il tennista che ha appena vinto Madrid è semplicemente pauroso. Paul non sarà un problema, e chiunque passa tra Alcaraz e Musetti ha poche speranze. Altra categoria.
Grande Jasmine nel frattempo, non credo vinca la Finale ma tanta roba lo stesso…

Modifica il 1 mese fa da Leo 62
rusticano

“chiunque passa tra Alcaraz e Musetti ha poche speranze. Altra categoria”.
Sono passati solo 3 giorni ma questa è invecchiata davvero male…

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