Serie A, la lotta scudetto s’accende: Monza-Napoli 0-1 (gol di Mc Tominay); Roma-Verona 1-0 (Shomurodov). Bologna-Inter 1-0 (Orsolini al 94’). Inter e Napoli a pari punti verso lo scudetto. Le partite del lunedì di Pasqua rinviate in segno di lutto per la morte di Papa Francesco. Parma-Juventus 0-1. In Coppa Italia l’Inter prende tre gol dal Milan (due gol di Jovic e Reijnders) e addio Triplete

A me pare evidente che l’Inter è stracotta. Vedremo mercoledì se le residue forze saranno state risparmiate per l’impegno gravoso di Champions. Mi fa piacere che molti interisti qui si rendano conto che negli ultimi dieci anni è più importante arrivare tra le prime quattro nella massima competizione europea che (quasi) vincerla. Arrivano tanti soldi che, se spedi bene, o risanano bilanci o permettono grossi investimenti. Quando lo facevamo noi, si diceva che contava solo vincerla.

Piccolo pensiero invece sulle celebrazioni per la morte di Papa Francesco. A parte che credo che tutto questo clamore a lui non sarebbe piaciuto, ritengo inaccettabile un lutto di cinque giorni a meno che non si viva nella Città del Vaticano. Radio, TV, Media sequestrati di fatto con continue trasmissioni a vivisezionare qualsiasi aspetto della vita di Bergoglio, di fatto elevato a status di massimo rappresentante mondiale di tutti. Persino in un paese cattolico come la Spagna non si è arrivato a sospendere nessuna attività ludico-sportiva. Sarebbe bastato il classico minuto di raccoglimento sui campi e qualche ora di trasmissione su un canale della TV pubblica per salutarlo degnamente, ma la schiena dritta non fa parte del carattere dei nostri politici e dirigenti, di qualsiasi forza politica si sentano parte, e si sono quindi sbracciati e sgomitati pur di prendere un pezzo più o meno grosso della filosofia del Papa pur di non sembrare un minimo laici. Direi che a questo punto la secolarizzazione della filosofia del credo cristiano sia completa, contano molto più i vivi dei morti, divinità. profeti, santi o papi che siano, con buona pace di Cristo.

Dott. Bocca, rientri dalle vacanze La prego! Sono domeniche meravigliose.

Con Ranieri in panchina da inizio stagione, a quest’ora eravamo primi con 10 punti di vantaggio su tutti.

Waters, se passi in campagna ricorda di prendere una carriola. Tra poco dovete portare i libri in tribunale, mi sa.

Sto guardando Juve – Monza sullo smartphone, è appena finito il primo tempo. Posso dire che Yildiz è un coglione? Sì? Lo dico : è un coglione. Ma perché, testa di minchia che non sei altro, hai dovuto fare quel fallo idiota? Perché?

Buongiorno Fabrizio

La cosa positiva di questa giornata è che la Roma, per questa stagione, non la incontriamo più. Ci siamo arresi da primi in classifica. Mai visto d’altronde, siamo andati nell’ ordine di idee del nostro presidente che a pochi minuti dall’ inizio di una partita cruciale dice: anche se non si vince e lo stesso. Perfetto anche perché, pensare di andare a vincere a Barcellona, la squadra più in forma del momento che realizza dai due ai quattro goal a partita, la vedo dura. È stato bello ma ora dipende da altri, qualche cosina da noi in Champions ma per dire.

Nella giornata in cui si piange Jair, uno dei giocatori della Grande Inter, la squadra di Inzaghi cade ancora in casa dando addio allo scudetto e certificando lo stato di crisi fisica e mentale in cui versa. Ma se il risultato contro il Milan poteva apparire forse un po’ largo, la vittoria per un gol a zero non rispecchia minimamente la superiorità della Roma al cospetto di un’Inter limitata nei movimenti e nella velocità ed incapace di abbozzare anche solo un’azione pericolosa contro Svilar, se si esclude forse il gol in fuorigioco di Frattesi e lo scatto in profondità di Chalanoglu nel primo tempo. Dopo il vantaggio di Soulè (che pare essersi liberato dell’ombra di Dybala) con la difesa schierata ma poco reattiva, la squadra di Ranieri ha creato occasioni da gol nitide senza sfruttarle, continuando pure nel secondo tempo a ripartire appena se ne presentava l’opportunità. Qualche guizzo di vitalità si è notato con l’ingresso di Dumfries ma spiccare in mezzo a compagni cotti e capaci di sbagliare anche gli appoggi semplici non è servito a nulla, perché nulla di è riuscito a costruire.

Che dire di più? Inzaghi ha certo dato un bel gioco alla squadra e valorizzato l’appeal europeo dell’Inter, ma non riesce a cambiare l’assetto quando gli infortuni o la forma scadente dei suoi gli impedisce di esprimerlo. E non sapere cambiare per proteggersi quando fuori grandina si rivela esiziale quando devi competere punto a punto in campionato e cerchi di andare più avanti possibile nelle altre competizioni, soprattutto se la dirigenza per scelte sbagliate o per limiti economici non ti aiuta migliorando la rosa a disposizione (anzi la dichiara “difficilmente migliorabile” per autoincensarsi). Pazienza, ne abbiamo viste tante, questa con le altre.

Saluti abbacchiati

Si vede che sono abbastanza calmo? 🙂 per ridere un po’

‘Nce vedimme

Buongiorno Fabrizio

Manca poco a Inter Roma. Pensiamo all’ aspetto positivo: i derby , per questo anno, sono finiti. Visto Real-Barcellona: vero, in difesa il Barcellona non è un granché ma corrono come indemoniati e quasi mai giocano all’ indietro. Non lo so: non la vedo mica granché bene la nostra semifinale.

Rinvio delle partite e protrarsi del lutto nazionale.

Una nota a quanti si sono risentiti o hanno avuto retropensieri per il rinvio delle partite e della lunghezza del lutto nazionale.

Nei giorni passati Roma e’ stata bloccata per la presenza del vice presidente USA con ampio uso delle forze dell’ordine. Era uno ed era un vice. (Per completezza c’erano anche dei colloqui internazionali di un certo rilievo e che potevano destare una certa apprensione, ma l’estensione dei blocchi e’ stata causata principalmente dalla presenza e dalle richieste del vicepresidente e del suo apparato per la sicurezza).

Rainews riporta “Sono 182 le delegazioni straniere che parteciperanno ai funerali di Papa Francesco, di cui la metà prevedono la presenza di capi di Stato, Sovrani, e Primi ministri” ed aggiungo che tra gli altri ci sono anche i vertici delle rappresentanze ebraiche e islamiche d’Italia ed una delegazione internazionale sciita. Il ministro della cultura russo ed il presidente dell’Ucraina. Ripeto 182 delegazioni. Tanto per dare un numero gli Stati membri dell’Onu sono 193. A questi vanno aggiunte svariate centinaia di migliaia di persone in strada, in arrivo e in partenza.

Se gia’ da tempo era stata vietata, per esempio, la trasferta dei tifosi della Roma per Inter-Roma per evitare di gestire eventuali problemi di ordine pubblico… come avrebbero anche solo pensato di gestire eventi sportivi in diverse citta’ in concomitanza di un evento di tale portata?

E ancora sulla lunghezza del lutto. Per organizzare un funerale di un papa serve del tempo anche per dare modo alle (182) delegazioni di adeguare le proprie agende ed arrivare, e a chi deve allestire la sicurezza di prepararsi. Probabilmente il primo giorno fattibile sarebbe stato proprio il 25 che ovviamente non e’ stato scelto. Cosa avreste fatto? Tre giorni di lutto e bandiere a mezz’asta, uno di festa, manifestazioni, tafferugli e fuochi di artificio e poi di nuovo uno di lutto col funerale? Oppure 4 fino al 25 e poi il sabato senza lutto ma con il funerale?

Che piaccia, dipiaccia o lasci indifferente, a prescindere anche dal valore intrinseco di Bergoglio persona teologo o politico, e dall’importanza delle sue azioni in vita, il papa e’ e resta il leader religioso di piu’ di 1.4 miliardi di persone. Insomma un pelino piu’ importante dei 22 ragazzotti milionari che ci piace (me compreso) veder correre dietro ad un pallone. E poliziotti e forze dell’ordine a prescindere da chi sta al governo, in situazioni del genere hanno un carico di lavoro fin troppo oberante. insomma mettiamoci l’animo in pace e cogliamo l’occasione per qualche attimo di riflessione. Poi anche l’arbitro ci sembrera’ un po’ meno cornuto.

ps> A me papa Francesco stava pure simpatico.

Una domanda che torna

Comincia a farsi concreto il rischio per l’Inter di chiudere la stagione a mani vuote.
Perchè la squadra è abbastanza sulle gambe e anche il suo spirito, dopo le beffarde sconfitte con Bologna e Milan, non è esattamente quello dei giorni migliori.
E poi perchè la possibilità di sollevare la Champions dovrà passare attraverso tre autentiche battaglie, due delle quali (le uniche finora certe) destinate a disturbare ulteriormente la volata finale dei nerazzurri allo Scudetto.
Una volata che li oppone a un Napoli che, se possibile, sta messo ancora peggio ma che, forte dei 180 minuti in meno da giocare, di un calendario oggettivamente più abbordabile e del furore agonistico che regna sulla sua panchina …. potrebbe trovare la forza di gettare il cuore oltre l’ostacolo.  

Sulla modestia tecnica del calcio italiano degli ultimi anni sul Blog s’è già detto molto. 
E un’occhiata dall’alto al Campionato stesso di quest’anno non fa che confermarcelo.
Basti pensare che a Inter e Napoli già a febbraio (e cioè con 4 mesi di anticipo sulla fine del torneo) è scappato il freno a mano senza che riuscissero più a disinnescarlo .. e lo stesso ha fatto la Dea (che oltretutto aveva quasi buttato anche le prime sei giornate del Campionato): eppure stanno tutte e tre in splendida solitudine al vertice della classifica, da nessuno insidiate se non da sé stesse.  
La Nazionale poi, e non certo per un caso, al problema di vincere i Mondiali ha ormai sostituito quello di giocarli, insomma di arrivarci.
E’ evidente, voglio dire, che per l’italico pallonaro movimento sono anni di vacche magre.

E quì veniamo alla domanda che torna.

Quando una squadra rappresenta l’espressione migliore di un movimento calcistico tuttavia tecnicamente modesto come quello italiano attuale .. vale la pena di buttarsi anima e corpo, senza risparmio intendo, su tutte le competizioni che la vedono impegnata ?
Insomma .. centellinare saggiamente le proprie forze o donarsi generosamente alla competizione ?
Calcolo e cinismo o generosità ?
Prudenza o intraprendenza ?
E la prudenza è da intendersi esclusivamente nel suo significato deteriore o è piuttosto da leggersi come una consapevolezza dei propri limiti e delle proprie possibilità ?
E dov’è esattamente il sottile confine fra l’intraprendenza e l’incoscienza destinata a essere pagata a caro prezzo ?

Io non ho una risposta, mi limito a chiedermi se un’Inter più cinicamente selettiva non avrebbe, forse, oggi, corso minori rischi di rimanere a mani vuote.
E qualche dubbio ce l’ho. 

Ma poi magari finisce che i cugini fanno il ‘biplete’ e io ho semplicemente buttato un quarto d’ora della mia vita.

Comunque spero non vi siate persi la sceneggiata invereconda di Inzaghi ieri sera. Venitemi ancora a parlare di Allegri, mi raccomando

Per quanto riguarda la juve si conferma che l’allenatore migliore è quello che non fa danni: Motta li fa Tudor no, ma sangue dalle rape non ne tiri fuori . Una squadra minimamente seria non può avere a centrocampo Locatelli, Thuram e McKennie. Se con questi D. Luiz non trova posto neppure con Tudor resta un bel mistero da 50 ml che Giuntoli dovrà spiegare assieme all’acquisto di Kelly.

Come detto da mo’ l’Internazionale di Milano ha finito oltre ai soldi anche il suo tempo e solo i tifosi meno accorti blateravano di triplete.
Sarà zero tituli e per una decade almeno.

INTER – MILAN 0 – 3
Riscatto in Coppa per le milanesi, entrambe sconfitte in Campionato. Inzaghi risparmia Sommer, Pavard, Acerbi e Calhanoglu, oltre a Thuram, giocano Martinez, Bisseck, De Vrij, Asllani e Taremi, Dimarco dal 1′. Conceicao sceglie Jovic, restano in panca Abraham e Gimenez. Arbitra Doveri, al VAR Mazzoleni.
Dopo una mezzora di dominio nerazzurro e una traversa spizzata da Dimarco, alla prima occasione il Milan passa, cross di Jimenez per la testa di Jovic che insacca senza problemi, 0-1. Nella ripresa arriva il raddoppio del serbo, che approfitta di una mischia da un corner per piazzare in rete il suo confetto, 0-2. Inzaghi svuota la panca, dentro Zalewski, Çalhanoğlu, Frattesi e Arnautović, poi entra Thiaw, giallo al Calha, dentro Abraham e Loftus-Cheek, Inter sulle ginocchia, entra Correa, allora ci pensa Leao a chiudere la partita con un perfetto assist per Reijnders, che beffa Martinez infilandogli il tiro tra le gambe, 0-3. Riscatto Milan, prova perentoria che sbatte l’Inter fuori dalla C.I. Addio, Triplete, addio, Coppa Italia se ne va….

Juventus : ho visto solo il primo tempo (pure troppo) sullo smartphone mentre ero sul treno…come avevo pronosticato in tempi non sospetti, sostituire TM con IT non è servito ad una ceppa, una piccolissima scossetta all’esordio e poi, fino a ieri, il solito e stanco tran tran : difesa distratta (non è la prima volta), centro campo lento e prevedibile, attaccanti vivaci ed incisivi quanto un pensionato in fila all’ufficio postale e che non vedono palesemente l’ora di andarsene da Torino.
Manovra asfittica, enorme difficoltà a creare occasioni e semi – incapacità a buttare il pallone in rete; vittoria del Parma tutto sommato meritata.
Non si va in CL? Sti cazzi, tanto ci prenderebbe a calci in culo chiunque, forse è proprio la EL l’habitat ideale (ma non ne sono sicuro) di questa mezza squadra.
…
Inter : buona la prima, aspettiamo la seconda.

GENOA – LAZIO  0 – 2       
La partita rinviata per la morte di Papa Francesco si svolge oggi. Nel Genoa di Vieira rientra Frendrup e giocano Otoa e Norton-Cuffy, nella Lazio, in completo giallo, fuori lo squalificato Isaksen e gli infortunati Patric e Tavares, giocano Lazzari e Pellegrini dietro, davanti Marusic con Dia. Arbitra Ayroldi, al VAR Paterna.
Solite stolide sgroppate di Lazzari, tiro di Pinamonti deviato da Mandas, scivola Guendouzi, due del Genoa soli, Mandas salva alla disperata il tiro di Pinamonti, gioco sospeso per i fumogeni, Mandas colpito a una gamba ma si riprende, poi palla lunga di Mandas per Taty, assist per Zac abbattuto da Otoa, rosso per lui. Tiretto di Guendouzi, tiraccio di Vasquez, tiro in scivolata di Lazzari, i laziali sembrano non riuscire a stare in piedi, tiretto del Taty, poi all’ennesimo cross da sx di Pellegrini il Taty sfodera una girata alla Orsolini che fa secco Leali, 0-1. Taty ci riprova di testa, ma sbaglia, tiretto di Dia, tiro di Guendouzi deviato fuori dal Taty, Gila salva su Pinamonti, si infortuna Lazzari al polpaccio, entra Pedro, giallo a Rovella (palla allontanata), tiraccio di Vitinha. La Lazio non riesce ad approfittare della superiorità numerica.
Ripresa: giallo a Pinamonti, cross dal fondo di Pellegrini, Rovella in ritardo spedisce a lato, su corner testata di De Winter parata da Mandas, entra Venturino, poi un lancio rasoterra in area di Rovella è raccolto da Dia, che in girata la spedisce nell’angolo, 0-2. Dentro Messias e Ahanor, fuori Dia e Rovella per Vecino e Belahyane, che si becca il rosso diretto per un brutto fallo su Thorsby, giallo al martellatore De Winter, dentro Ekhator e Sabelli, giallo anche per lui, Gila chiude bene su Ekhator, entra Noslin per Zac, tiretto di Messias, due tiracci di Frendrup e si chiude qui.  
Le pagelle: Mandas 6,5; Lazzari 5 (Pedro 6), Gila 7, Romagnoli 6, Pellegrini 6,5; Rovella 6,5 (Belahyane 4), Guendouzi 6; Marusic 6, Dia 6,5 (Vecino 6), Zaccagni 6,5 (Hysaj sv) ; Castellanos 6,5 (Noslin sv). All.: Baroni 6.
Malino i grifoni, scusati solo per l’inferiorità numerica, i migliori Vitinha, Thorsby e il tignoso Pinamonti, Ayroldi aiutato dal VAR in occasione dei due rossi.

Serata di calcio ieri, grassa, per i miei stili di vita attuali. Prima ho sentito alla radio la Juve e poi mi sono buttato sul primo tempo del derby milanese. Il secondo lo ho lasciato per un libro, Middlesex di Jeffry Eugenides.
L’Inter…Mah, in realtà il primo tempo era sotto immeritatamente, la partita la ha giocata bene, quello che secondo me è mancato è stata solo la cattiveria (Lautaro e la difesa) ed un pò di fortuna, la traversa di Dimarco. Il secondo pare siano crollati, ma forse in questo momento pesa la difficoltà di giocare su tre fronti, la squadra sta facendo miracoli, vero che è la più forte in Italia, ma non è che abbiano una rosa così vasta. E di fronte avevano il Milan che con i giocatori che ha qualche partita buona la deve pure azzeccare.
Juve, ahia. Alla fine se le prendi a Parma è anche giusto che non vai in CL. La impressione rimane di una squadra che oggi, ha una sola cosa al top (in Italia): il conto spese e le perdite. Gira e rigira, mi sembra piena di giocatori, dirigenti, allenatori di medio livello o poco più, a cui manca sempre qualcosa, insomma una fauna strapagata e sottoperformante. Una specie di grande carrozzone statale.

Buongiorno Fabrizio

A Barcellona si ride, a Bologna si piange: saputo (umorismo finissimo) di ritrovarsi il Milan in finale anziché la Prestigiosa iniziano a preoccuparsi. Figuretta barbina interista; rosa con molte spine che si rivela cortissima con gli undici titolari + Darmian + Carlos e Frattesi solo se entra a partita in corso. Silenzio su Taremi e oramai anche su Asllani per non incorrere in sproloquio. Mi pare di aver letto da qualche parte che è morto il papa. E pensa Fabrizio: costui non ha avuto nemmeno i titoli per esserlo ( un po’ come l’Inter zero titoli quest’anno). La chiesa stessa, intesa come istituzione, da tempo lo ha privato di diversi requisiti che ne hanno fatto una figura papale a mo’ di anatra zoppa. Benedetto XVI, rinunciando al suo mandato amministrativo ma non a quello trascendente ( munus petrino), li ha incartati bene bene costringendoli persino a falsificare la lettera delle sue dimissioni. Resta da vedere se i 130 cardinali eletti da chi non ne aveva titolo per farlo rimarranno in conclave assicurando così la continuità verso la fine della Chiesa come conosciuta sino all’altro ieri. Comunque me ne bato er belin: ora il problema è Shomurodov.

Il dettaglio tecnico della gara lo lascerei stare e mi limiterei a considerare che nella vita ci sono serate che a un certo punto prendono la piega giusta, nelle quali cioè tutto si mette per il meglio .. e che questa per noi milanisti è stata una di quelle.

Tutto bene dunque, grandissima goduria e missione compiuta.

Anche se rompere le uova nel paniere dei cugini mi fa un enorme piacere, tuttavia, non penso che questa debba e possa essere l’unica missione stagionale di una società come l’A.C. Milan.

Non posso pertanto fare a meno di considerare ampiamente fallimentare un campionato giocato sistematicamente 20 punti sotto l’Internazionale e nel quale è largamente presumibile che verrà mancato l’obiettivo di finire fra le prime sei classificate (dico fra le prime sei su venti – non so se mi spiego).
E non posso che considerare scarsamente consolatori la supremazia cittadina (bellissima ma il calcio di oggi non può limitarsi solo a quello), la vittoria di un torneo ‘giocattolo’ come la Supercoppa italiana e la “””eventuale””” vittoria della Coppa Italia, da sempre massimo trofeo di consolazione nazionale.

Tre cose, queste ultime (o meglio due e mezzo xchè la terza è tutta da venire), che, intendiamoci, è meglio aggiudicarsi piuttosto che no …. ma che non vorrei offuscassero la consapevolezza del totale fallimento di questa stagione.

Perchè se è vero che magari tutte le stagioni fallimentari registrassero il primato cittadino, la vittoria di una Supercoppa italiana e quella di un’eventuale Coppa Italia …. è altrettanto vero che sull’esigenza di un radicale rinnovamento tecnico-societario non ci piove proprio, ma per niente.  

Foderarci gli occhi di prosciutto sarebbe la cosa più stupida che potremmo fare.

Quello col Parma costituisce un piccolo bagno di realismo per l’ambiente Juve.
Un ambiente atteso a un paziente lavoro di ricostruzione, sia societaria che tecnica.
Al pari, se vogliamo, del Milan: seppure per ragioni almeno in parte (o forse ‘solo’ in parte) diverse.

Voglio dire che quella di Thiago Motta è stata, per i bianconeri, decisamente un’esperienza traumatica.
Perchè un tecnico non poco incline all’idealismo – posto davanti alla prima, vera, grande occasione della propria vita – non ha saputo ben disciplinare tutto il proprio dogmatismo .. finendo col creare (forse – perchè io la seconda stagione gliel’avrei comunque accordata) problemi maggiori di quelli che era stato chiamato a risolvere.  

Di quì però a gridare “tutto a posto madama la marchesa” semplicemente perchè Tudor, disponendo la squadra in un modo un pochino più canonico, è stato capace di battere in casa udite udite Genoa e nientepopodimenoche Lecce (entrambe con un gol di scarto) e di pareggiare all’Olimpico con la Roma …. beh, ce ne corre.  

Però questo è quello che è accaduto.
In tanti anni, infatti, raramente avevo visto una così generosa apertura di credito nei confronti di un tecnico che nella fattispecie non ha ancora dimostrato nulla perchè sostanzialmente si può dire che ha appena iniziato il proprio lavoro.
Un’apertura di credito totalmente elogiativa e quasi incondizionata .. non solo da parte della tifoseria (che in fondo ci sta) ma anche della stampa specializzata e del gotha dei commentatori calcistici.  

Misteri della vita.

Una brutta figura, non c’è che dire. Una sconfitta così netta in un derby valevole per l’accesso alla finale di coppa Italia getta sale sulla ferita recente dell’aggancio del Napoli in campionato e certifica che la spia delle energie fisiche e mentali è oltre il livello di guardia. Il risultato forse è troppo ampio a favore del Milan, considerato un primo tempo in cui l’Inter ha costruito occasioni sciupandole tutte (Lautaro) o centrando la traversa (Dimarco) ma ha pure confermato le difficoltà difensive palesate durante tutta la stagione, beccando il gol di Jovic al primo cross di Jimenez (vero Dimarco?).
Il secondo tempo è stato un pianto, purtroppo. Beccato gol su un corner regalato per l’incapacità di gestire la palla in modo ragionato, la squadra si è rivelata incapace di creare il minimo presupposto per invertire l’inerzia della partita, nonostante i quattro cambi in contemporanea di un Inzaghi assai pensieroso. Il terzo gol di Reinders allo scadere ha certificato la superiorità del Milan quest’anno (e spinto l’arbitro a fischiare subito la fine della partita per evitare magari un’altra segnatura contro giocatori nerazzurri ormai schiantati). E domenica c’è la Roma, aiuto!

Per quanto riguarda i singoli, salvo solo Bisseck che ha ben contenuto Leao (incredibile prendere tre gol dopo aver fermato il portoghese). De Vrij è in una fase prolungata di appannamento, che di solito coincide con la fase finale della stagione; Bastoni nervoso e poco preciso; Dimarco ancora lontano dal livello della prima parte della stagione e sempre un pericolo in chiave difensiva; Darmian si è sbattuto come al solito ma ha sciupato la prima occasione della partita e si è fatto saltare in testa da Jovic. Aslani non ha fatto male nel primo tempo, l’ho visto più mobile del solito ma sempre nei limiti del suo compitino e certo la sostituzione dopo il due a zero non dev’essere stata un toccasana. Il duo Miky e Barella ha sbagliato tanto, sia nelle scelte che negli appoggi anche se il secondo ha dato una mano a fermare Leao. Male gli attaccanti: Lautaro ha sbagliato un gol che poteva svoltare la semifinale, sparendo progressivamente col passare dei minuti e Taremi è Taremi, non c’è altro da aggiungere. Martinez non ha fatto una parata, ha solo raccolto tre palloni dalla rete. Inzaghi riuscirà a serrare i ranghi? Coltivo fondati dubbi.

Saluti

Buongiorno Fabrizio

Da triplete a tre pere è stato un attimo. Troppi cambi. Domenica pomeriggio perso anche il campionato. Resta la Champions, la più difficile. Tanti soldi incassati, pochi spesi. Figura pessima, stasera, in casa. Conceicao ha capito come giocarci contro e niente. Per fortuna, per questo anno, derby finiti.

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A nanna quello sfigatello di @Waters. A nanna col 3 a 0!

Vabbe’ Motta ma questa juve è proprio scarsa, troppo.

Nel 2020 tutti quei morti durante la pandemia non furono sufficienti al democristiano incapace di Gravina per dichiarare conclusa la stagione. Frignava ogni giorno che si doveva terminare il campionato.
È bastata ieri la morte di un singolo uomo per fermare tutto.

Siccome il caro Gravina è lì perché lega dilettanti e lega serie c hanno i numeri per eleggere da solo il presidente federale, auguro a tutto l’inutile movimento dilettantistico di fallire e sparire per sempre! E non ci vorrà molto dato che FINALMENTE il numero dei tesserati si è drasticamente ridotto e che il governo (che non appoggio) ha Finalmente avviato la riforma dello sport

Peter Schmeichel
Junior
Krol
Scholes
Pezzey
Beckenbauer
George Best
Cruijff
Ronaldo il fenomeno
Maradona
Magico Gonzalez

Ho abbozzato questa formazione che a mio avviso non sarebbe male.

Il nostro è uno stato laico dove non ci dovrebbe essere un regime teocratico, ritengo quindi assurdo il provvedimento del democristiano Gravina che dopo il decesso di Papa Francesco avvenuto questa mattina ha deciso di far rinviare tutte le partite in programma oggi.