Il calcio e gli episodi controversi di Atletico Madrid-Real Madrid e Atletico Bilbao-Roma

L’espulsione di Hummels e il rigore a due piedi di Alvarez: il “football drama” del calcio e la verità scelta come uno yogurth al supermercato

La linea di confine, sta tutto lì. A zig zag dentro la Terra di Nessuno. Un rigore battuto con due piedi a Madrid, che se ci pensi ci vuole anche una straordinaria destrezza e magari andava concesso proprio per quello, e un’espulsione a centrocampo a Bilbao, per un fallo cosiddetto da “ultimo uomo”, che dà l’idea di quei film catastrofici tipo Mad Max, sono uniti non tanto dalla singolarità degli episodi che decidono due partite (Atletico Madrid- Real Madrid 3-4, Atletico Bibao-Roma 3-1) e il destino di quattro squadre contemporaneamente, quanto dal racconto ipertrofico che ne viene fatto di un unico dettaglio.

  Sta tutto lì, sull’indefinita linea di confine, tra il giusto e lo sbagliato, tra il bene e il male, e soprattutto tra il mio e il tuo. Non esiste mediazione, non c’è componibilità degli interessi contrapposti, si stabilisce il giusto urlando più forte, e argomentando il verosimile. E cioè qualcosa di simile al vero, l’opinabile incipriato e rappresentato come l’assoluto matematico. L’evidenza è relativa per definizione, dieci immagini riprese da dieci angolazioni diverse non fanno una verità, ma dieci versioni della stessa storia.

  Il racconto fa parte del “fooball drama” – nel suo significato più televisivo, come se fosse insomma una fiction –  non è un accessorio, è parte stessa della partita, anche se non ne cambia il risultato. Ma determina il clima, definisce l’ambiente, attribuisce le parti agli attori, scolpisce la sceneggiatura, distribuisce le responsabilità che vanno ben oltre il risultato. Il risultato fa la classifica, il racconto ne è praticamente indipendente. 

  La grande fortuna del calcio è questa, il poter edificare da un dettaglio tecnico o regolamentare una novel (cioè romanzo) perfetta da infilare nel circuito dei social e dei media che ne fanno da incubatori. La “novel” – detto all’americana, ossia una specie di bomba a grappolo delle infinite verità che contiene –  poi da sola si autofeconderà e si moltiplicherà come un Blob informe che tutto pervade e ingloba. 

Il Robot Arbitro

  Nessun altro sport ha una macchina della storia, nel senso  cronachistico e critico del termine, così oliata e collaudata. Se ci pensi è impossibile farlo per una palla dentro o fuori di Sinner, ma per un fallo idiota di Hummels o un rigore balordo di Alvarez sì. Posso farlo diventare il centro del mondo e rovesciarlo con un clic. La corbellerie di Hummels e Alvarez diventano gli scempi di Turpin e Marciniak. 

  Certo la metempsicosi della colpa dal giocatore all’arbitro fa parte di un universo, non è tutto così semplice e immediato, il calcio ha impiegato un secolo a costruirsi un pubblico intellettualmente modificato e condizionato, pronto a ricevere l’input, capace di ricostruirsi esso stesso la verità migliore e più adatta a lui. La verità ufficiale è solo una delle tante e alla fine, probabilmente, nemmeno sopravvive.

  L’arbitro, con tutto l’apparato tecnico-burocratico che oggi si porta appresso – tanto da avere ormai un Ministero delle Infrastrutture alle spalle –  è necessario al calcio non solo per gestire la partita, ma proprio perché un po’ tutti poi dobbiamo contribuire al “football drama” di cui si diceva.

  Ho visto prime pagine di giornali dedicate a alla rappresentazione mefitica del gran cornuto quando l’allenatore (Ranieri) ha ammesso la correttezza della decisione e il protagonista stesso (Hummels) chiesto scusa per il disastro causato, ascoltato analisi CSI sulla direzione della palla dopo il fallo che manco una perizia nel delitto di Garlasco, visto e sentito di clamorose indiscrezioni di clamorose ritrattazioni dell’allenatore probabilmente per allisciarsi la piazza e stare dentro il filone John Grisham, visto tutti i giornali sportivi spagnoli con l’immagine del piede sinistro di Alvarez vicino al pallone (l’ha preso?), e l’Uefa che si rivolge all’International Board come se chiedesse l’intervento del Tribunale dei Diritti Umani.

  La tecnologia e la TV non hanno geneticamente modificato il calcio,  hanno modificato noi, ci hanno offerto una tale quantità di input, di versioni, di stimoli che abbiamo finito col credere di potere scegliere noi la verità più giusta (alla banana, alla fragola?), quella che ci piace di più, e metterla nel carrello come fosse uno yogurth preso dallo smisurato frigo del supermercato. 

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fatti un giro dentro Bloooog!

Venerdì 14 marzo 2025
Fallo di Hummels e rigore di Alvarez: la verità come yogurth
Discusso rigore di Atletico-Real, rosso a Hummels: tv e tecnologia non hanno cambiato il calcio, hanno cambiato noi. Che ci scegliamo la verità come uno yogurth
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Giovedì 13 marzo 2025
Europa League, Roma eliminata da Atletico Bilbao: in 10 per tutta la partita, causa espulsione di Hummels. Lazio avanti, Fiorentina ok in Conference Leaguer
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Mercoledì 12 marzo 2025
Champions League, Real di Ancelotti ai quarti con l’Arsenal. Atletico di Simeone ko ai rigori, penalty di Alvarez annullato al Var, doppio tocco. Rudiger decide
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Martedì 11 marzo 2025
L’Inter batte ancora il Feyenoord 2-1 con i gol di Thuram e Çalhanoğlu su rigore e si qualifica per i quarti di Champions League, dove troverà il Bayern Monaco
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Lunedì 10 marzo 2025
Lazio-Udinese 1-1, la squadra di Baroni non vince e fallisce il sorpasso al 4 posto. Dopo lo shock dei 4 gol dall’Atalanta, per Thiago Motta & C è un sollievo
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Domenica 9 marzo 2025
Juventus-Atalanta 0-4, la squadra di Thiago Motta umiliata. Progetto fallito, ma lui continua a raccontarci un’altra storia. E a restare incollato alla panchina
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Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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doctordodo

Scusate pag. 114 e 115

doctordodo

Ripropongo la lettura del Regolamento gioco calcio pag. 144-145 sui calci di rigore :
Il pallone è in gioco quando viene calciato in avanti e si muove chiaramente.
E’ proprio questo il punto : il pallone non viene calciato in avanti e non si muove chiaramente.
Pertanto il pallone non era in gioco ed il rigore andava ripetuto.

occasionale

Se ho ben capito quella di Bocca non è una riflessione critica nei confronti delle due decisioni arbitrali quanto, piuttosto, una riflessione amara e un po’ sconsolata sull’invasività degli audiovisivi nel calcio di oggi.

Diciamo che quest’invasività è un portato dell’evoluzione tecnologica: che è un processo inarrestabile e sulle cui ricadute positive nella nostra vita di tutti i giorni direi che non ci piove.
E’ vero, tuttavia, che tutta questa tecnologia, oltretutto così tanto alla portata di tutti, qualche effetto di disturbo sul calcio lo produce.
E anch’io talvolta mi soffermo a riflettere sul fatto che forse, da questo punto di vista, ‘stavamo meglio quando stavamo peggio’.

Sono però consapevole che è una cosa su cui non si può nulla.

E penso che in campo c’è comunque un team di persone che è formalmente incaricato di verificare sotto il profilo regolamentare quello che accade e di assumersene la piena responsabilità in tempo reale.
Per cui fine tanto mi basta o almeno .. tanto cerco di farmi bastare.

Intendo dire che chiunque di noi (che stà a casa propria comodamente seduto a verificare fotogramma per fotogramma quello che è accaduto) …. venisse strappato dal proprio pc e catapultato sul terreno di gioco a decidere degli stessi episodi sotto la propria piena responsabilità, in pochi secondi e davanti a migliaia di persone …. probabilmente dopo pochi istanti direbbe: “aiuto .. riportatemi a casa”. 

E questo secondo me deve bastarci, tanta o poca che sia la tecnologia di cui oggi possiamo disporre come appassionati del calcio.

comevolevasidimostrare

👍

commentanonimo

Io non sarei cosi’ sicuro di cosa dite. In tutti i campi ipercompetitivi e pieni di soldi si generano sempre due tipologie di addetti ai lavori: le persone con un talento superiore e le persone avide che manipolano gli eventi nelle pieghe delle regole. A me sembra che ci siano troppe pieghe nel regolamento…poi Vero che esiste uno strato eccessivo di critiche esagerato agli arbitri. Ma le pieghe esistono pure

occasionale

Guarda, sul fatto che in tutti i settori in cui si aprono spazi e opportunità x soldi e vantaggi vi siano persone avide che “si muovono nelle pieghe” mi vedi completamente d’accordo.

In Italia poi .. capirai .. io so di gente che nelle pieghe delle regole ci si è fatta la casa al mare: ma parlo di livelli bassi, funzionarietti e addirittura impiegati, posso figurarmi laddove le opportunità siano di un livello superiore.

Su quanto spazio vi sia per la manipolazione nelle pieghe del regolamento calcistico non posso dire di essere d’accordo nè in disaccordo con te.
Dipende dalla misura del tuo scetticismo.
Io per esempio, pur non conoscendo il regolamento fino al punto di poter dire quante e quali e quanto grandi pieghe contenga .. un certo scetticismo ce l’ho ed è uno scetticismo legato alle tante cose poco entusiasmanti che ho visto negli anni.
Mi riferisco, tanto x fare qualche esempio, all’influenza che possono avere su un arbitro il ‘fattore campo’ o il ‘peso’ della società (tipo – se faccio qualche ‘scemenza’ con la tale società mi sono rovinato la carriera) o ancora, x restare in tema di arbitri, quelle compensazioni che portano ad aggiungere a una cazzata iniziale una seconda cazzata – ma mi riferisco anche a certi recuperi posizionati in date più favorevoli a società più blasonate o comunque meglio ammanicate alla Federazione o a certe interpretazioni delle norme finanziarie – e non solo – più favorevoli a certe squadre e più penalizzanti per altre o ancora – e quì chiudo – alla diversa misura delle squalifiche (a parità di violazione) a seconda che lo squalificando sia un onesto mediano di una squadra di mezza classifica piuttosto che la stella di una big … e roba di questo tipo. 
Per carità .. tutte cose che nel mio mondo ideale non ci sono e che mi piacerebbe di non vedere .. ma comunque non tali da farmi buttare ‘il bambino con l’acqua sporca’, non tali cioè da farmi ‘invalidare’ il tutto.

Voglio dire, insomma, che il mio scetticismo non mi ha mai condotto a immaginare cupole o cupolette varie che si riuniscono e che di anno in anno decidono chi vince cosa e roba di questo tipo.
Anche perchè in un caso del genere non avrebbe senso seguire il campionato e il calcio in generale.

il radarista

Il termine “cronachistico” è così brutto che sono andato a vedere se esistesse per davvero. Non è colpa mia ma delle poche scuole che ho frequentato. Si, è giusto, ma quanto è brutta questa parola. Secondo me, il rosso ci stava tutto, non tanto per la regola del fallo da ultimo uomo quanto per la volontà del romanista di impedire il gioco dell’avversario con un fallo pensato e voluto. Direi delitto premeditato e antisportivo. Rosso per direttissima.

Il rigore del giocatore dell’Atletico non l’abbiamo visto. Siamo andati a letto dopo i novanta minuti di una partita noiosa e giocata male da entrambe le squadre. Abbiamo pensato: “Questi vanno ai rigori e noi ci perdiamo mezz’ora di sonno”. E così è stato.
Se avessero voluto far vincere il Real a forza e se Alvarez non avesse creato questa confusione,m cosa avrebbero inventato gli arbitri per far ppassare il più quotato Real?
Simeone aveva fatto giocare il figlio ma Ancelotti aveva il figlio in panchina. Simeone ha la voce sgradevole ma Ancelotti canta benissimo ed è intonato. Insomma, cosa?

Modifica il 1 mese fa da il radarista
il radarista

Tranquillo, sono andato subito a vedere. Grazie, comunque

commentanonimo

Resilienza e’ una figata proprio perche’ arriva dalla fisica, cioe’ resistere ad un urto piu’ che ad una pressione😆. Secondo me.

doctordodo

Scusi Bocca gradirei un suo parere sul rigore di Alvarez.
Da ex-arbitro di calcio mi ricordo perfettamente che nel regolamento c’è scritto che una palla per essere in gioco deve percorre almeno un tratto pari alla sua circonferenza.
Ora, ammesso che Alvarez abbia toccato impercettibilmente la palla con i due piedi, essa sicuramente era stata spostata di pochi millimetri e non aveva percorso un tratto pari alla sua circonferenza e pertanto non era in gioco e quindi a termini di regolamento il rigore andava ripetuto.

Nessuno 3

Ciao. Mi dispiace contraddirti ma non è così (o, almeno, non è più così). Nel caso particolare del calcio di rigore vale la regola 14 la quale, per la questione in discussione, dice espressamente (pagg. 145 e 146 del “Regolamento del gioco del calcio 2025” che puoi trovare a questo link https://www.aia-figc.it/download/regolamenti/reg_2025_c5.pdf):

Il pallone è in gioco quando viene calciato in avanti e si muove chiaramente.
Il calciatore che ha eseguito il tiro non può toccare di nuovo il pallone prima che lo stesso sia stato toccato da un altro calciatore.

Per il caso specifico tutte le condizioni riportate dalla regola si sono avverate per cui il rigore è da considerarsi nullo.

‘Nce vedimme

doctordodo

Il pallone è in gioco quando viene calciato in avanti e si muove chiaramente.
E’ proprio questo il punto : il pallone non viene calciato in avanti e non si muove chiaramente.
Pertanto il pallone non era in gioco ed il rigore andava ripetuto.

il ghiro

Caro FaB, complimenti per il commento, una bella pagina di giornalismo vecchia maniera, da tempo non leggevo parole così piacevolmente azzeccate e ben disposte sulla pagina. Al di là dei fatti specifici, un commento così è comunque assai gustoso da leggere e chiosare. Poi per me Alvarez non tocca due volte la palla e Hummels rimane un fesso per l’intervento comunque scriteriato. Un abbraccio.

Modifica il 1 mese fa da il ghiro
il ghiro

Solo dovere. Si sente l’unghiata del giornalista di classe.
Per tornare ai due episodi, li ho rivisti più volte alla moviola. A) Il piede sx di Alvarez arriva in scivolata sul dischetto quando il pallone colpito col dx è già partito, quindi tutto OK.
B) Se Sannadi poteva agevolmente essere rimontato e contrato da Mancini, perchè Hummels ritiene di dover intervenire con quella falciata brutale per fermarlo, non avrebbe senso.

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