
Inter e Milan, prenderne 2 e farne 3. Rodimenti meneghini…
Inter
e Milan legate dal filo rosso non solo del medesimo risultato, ma della medesima sceneggiatura di partita. E sia pure in situazioni di campionato ben diverse da un’ansia e un’inquietudine che fa oggi di Milano un tavolo traballante a tre zampe. I rodimenti meneghini oggi tengono banco.
Inter-Monza o il bis con diversi colori di Lecce-Milan. Questo è l’anno del coccolone interista. Ogni punto va sudato e sofferto scontando pene e torture. Va bene che l’Inter oggi non convinca, va bene che il suo essere in corsa in tutte le competizioni sia da scontare quasi come una colpa, va bene che spesso raschi il barile e che Lautaro e Thuram trascinino talvolta una banda di travet non più di avventurieri così affamati di soldi e di conquiste, va bene che Simone Inzaghi sia uno ormai eternamente sospeso nel limbo (si vabbé, però…) dei mezzi condottieri, ma che il Monza straultimo in classifica arrivi a San Siro e vada avanti di due gol, beh è veramente troppo. Significa soprattutto mettere in discussione le affermazioni perentorie dei tanti che continuano ad affermare: “L’Inter ha la squadra più forte di tutti, io punto ancora sull’ Inter”. A loro chiedo: ne siete ancora così sicuri?
Ho pensato seriamente che l’Inter volesse ripercorrere per simpatia e concittadinanza lo stesso brivido del Milan col Lecce, duplicandone il copione. Prenderne due per risalire poi fino a tre. I golaços di Arnautovic, Çalhanoğlu e un pallone entrato dentro per un centimetro e che solo la “gol line technology “ ha potuto vedere evitano il possibile sorpasso del Napoli, ma comunque rendono la afida scudetto una lotteria aperta a tutto. Chi è neutrale lo trova un sacco bello.E chi è tifoso balla sui vetri rotti.
Di questo disgraziatissimo Milan ormai fa più discutere il futuro del presente. Che è ben meschino. La Gazzetta dello Sport ha simpaticamente accolto l’impegno di Lecce con un gran fotone di Massimiliano Allegri come candidato principale alla panchina di Sergio Conceição che già non ha alcuna chance di guidare il Milan da giugno poi, ma addirittura non ha garanzie manco per l’indomani mattina.
Per non dire che la panchina il meschino se la gioca a morra cinese di ora in ora: di fatto era virtualmente esonerato dopo i due incredibili gol del leccese Krstovic che hanno affondato la difesa rossonera quanto un panetto di burro mai entrato in frigorifero,
Uno dei millemila rimescolamenti rossoneri (dentro Joao Felix e Leao!) fatti più o meno alla speriamo in dio ha fatto sì che un autogol, e un paio di gol di Pulisic lo facessero riassumere dopo esser già stato virtualmente appunto, ma pure ignominiosamente, cacciato seduta stante.
Considerato che il rapporto comincia anche a farsi parecchio avvelenato, vedi la vicenda del portavoce dell’allenatore che ha sparato a zero sulla società per poi far fare pubblica ammenda al meschino, e se proprio vogliamo dirla fuori dai denti, a me la vicenda di Conceição sembra sempre più assomigliare alla già storia di Juric alla Roma. Un festival dell’assurdo e del grottesco.
Il problema è che il Milan un Sor Claudio (Ranieri) non ce l’ha, e non c’è alcun Sciur Brambilla su cui poter contare e scegliere come salvatore della baracca. Se non Mauro Tassotti, che sta lì, pronto ad essere prescelto come traghettatore, in attesa che la minestra di Max Allegri venga ancora una volta riscaldata.
Se il calcio fosse giusto bisognerebbe poter cacciare Jerry Cardinale che però è il padrun e dunque non si può far nulla. Con lui e col suo protetto Ibrahimovic che non ne ha azzeccata una. Tanto da nascondersi al mondo, lui che dell’esibizionismo ha fatto la sua cifra. La selezione di un direttore sportivo vero (Igli Tare?) significa soprattutto che l’algoritmo americano non ci ha capito un tubo e che bisogna andare avanti alla cieca. Sperando che il meschino ogni tanto ne azzecchi una e che Leao entri in campo con la luna giusta. Faites Votre Jeu!
***
Un campionato assurdo, con stranissimi risultati degni d’un inchiesta per calcioscommesse.
Scusa CVD ma stasera, a fine posticipo, dedicherei il tuo nickname a Cipra, perché appunto come volevasi dimostrare……
Non l’ho vista , ero in viaggio verso Firenze per andare a vedere a teatro Insinna ( bravissimi, lui e Giulia Fiumi in una commedia molto divertente) e quinei ho ascoltato primo tempo e rassegnato, ho voluto cenare tranquillamente e solo prima dello spettacolo ho letto e visti gli highlights.
Qualcuno storicamente famoso diceva “ che fare?” e il tifoso medio potrebbe rispondere “ c..zo ne so!” Si vede che abbiamo una squadra forte che al minimo errore paga, ma ha anche culo ( ultimamente ci aveva girato male ) ieri il tiro pessimo di Joao Felix era vergognoso ,a porta davanti aperta la butti a lato, ma trovi il difensore , meschino…, che ce la regala, poi Capitan America ha salvato il posto a Concy, e sono contento perché vedere poi massacrato quel signore di Tassotti non mi sarebbe andato. Finiamo degnamente il campionato e ripartiamo , visto che Furlani, uomo di Elliot, nonostante i disastri di quest’anno ha avuto carta bianca, si vede proprio che Cardinale non conta nulla e prevedo anche una mesta uscita di Ibra, e varie lotte societarie.
p.s. Ma come avrà giocato Bondo? Chiedo per un amico…..
…dice che è la difesa più forte d’Europa…due pere 🍐🍐 pure dal Monza 😅😅…io ho buone sensazioni…
Le hai ancora, Cinghialone😀😀?
Ebbene Cipra in Europa l’Inter in nove partite ha preso solo un gol e di seguito ad un calcio d’angolo irregolare, questo è, finora, e finora alle tue buone sensazioni è corrisposta invece sfiga, per dirla gentilmente, nelle coppe nazionali e non , ai tuoi gianduiotti, ma tu continua pure a farti guidare dagli occhi dell’amore….
Visto niente ci mancherebbe, ero a Parigi a passare un bel sabato, pure con una bella giornata, ma ho letto che entrato Leao è cambiato tutto.
Il calcio non è questione di algoritmi, con quelli nel calcio ti puoi fare un uso igienico… servono i giocatori ed una società che abbia un senso, quindi serve che vada via Ibra e possibilmente con lui pure quel coglione dell’americano.
Per il resto Inter un po’ affaticata sembra… ma quello è l’effetto partita di Champions…
Buongiorno Fabrizio
Vabbè…..dai! È andata. Certe partite da testa coda a coda testa è un attimo. Ora ci vuole una vittoria della Viola in Napoli e un bel pareggio combattuto in Torino. Dai! Tutto quello che immaginiamo è possibile. Ci vediamo al Meazza martedì. Certo……fosse stato tre a zero sarebbe stata partita da riposo per metà titolari così, un po’ meno. Ma ……stiamo andando in guerra contro la Russia? I governi europei sembrano come in quel libro…..ora non ricordo il titolo…… dove, in un ospedale psichiatrico, i malati si sostituisco ai dottori e fanno conferenze e tu li ascolti senza comprendere nulla di ciò che dicono perché parlano da pazzi e allora gli dai pure ragione per non fare la figura dello scemo.
Caro Bocca ….
Ma questa pubblicità…. non si può ridurre?
Comincia ad essere veramente … noiosa …
Ci pensi
La Stampa domenica 9 marzo 2025
La Repubblica domenica 9 marzo 2025
Il Sole 24 Ore domenica 9 marzo 2025
Il Messaggero domenica 9 marzo 2025
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Corriere dello Sport domenica 9 marzo 2025
Tuttosport domenica 9 marzo 2025
A volte anche i campioni in carica faticano di brutto, in casa, con l’ultima in classifica. I colleghi nerazzurri ricorderanno un Inter-Siena aperto da Maccarone e chiuso con Samuel a torso nudo…
Inter ormai spalmata molto sottile, ma il prode Arnautovic mette un altro gol pesante.
Si resta in vetta dopo aver sudato freddo, questa sera. Nonostante occupi l’ultimo posto in classifica, il Monza stava per fare un bello scherzetto ad un’Inter che, credendosi ancora capace di gestire il pallone, e con esso i ritmi di gioco, come faceva l’anno scorso, quando tutti si muovevano incessantemente, approccia per l’ennesima volta al piccolo trotto la partita casalinga, convinta di poter vincere e risparmiarsi per i prossimi, pressanti, impegni. Ed invece dopo il gol annullato a Lautaro, segnato su azione da calcio d’angolo (perché nel primo tempo pochissime sono state le azioni corali nerazzurre), ecco che la linea difensiva troppo statica e poco mobile si fa uccellare non una ma due volte dai giocatori brianzoli (con due bei gol, va detto) e tutta la squadra si ritrova ad affannarsi per risalire la china fattasi inaspettatamente assai ripida. L’azione pregevole che porta a dimezzare lo svantaggio col gol di Arnautovic nel recupero del primo tempo ha risvegliato un po’ la squadra che, corretta in difesa durante l’intervallo, si è presentata più volitiva e propositiva anche se sempre troppo confusionaria e ci son voluti un bel tiro da fuori di Chala ed un autogol del terzino monzese, “ispirato” da Lautaro, per completare una rimonta insperata, il tutto condito da una serie di parate del portiere avversario e dall’immancabile palo colpito da Thuram al termine di quella che forse è stata la nostra azione più bella.
Per quanto riguarda i singoli, promossi Bastoni, Dumfries ed Arnautovic; Chala ha acquistato fiducia dopo il gol; Barella sempre tanti palloni toccati ma a volte poco costrutto; De Vrij poco reattivo questa sera contro le punte veloci del Monza, così come Pavard; meglio la difesa con Bisseck ed Acerbi centrale, anche se il Monza per lunghi tratti del secondo tempo ha rinunciato ad attaccare; l’armeno non corre più come un treno e sbaglia un mare di passaggi facili (oltre a non leggere l’inserimento di Birindelli nel primo gol). Lautaro si sbatte sempre ma sbaglia anche tanto. Purtroppo perdiamo Zielinski chissa per quanto tempo (ad ogni partita ne facciamo fuori uno, come i dieci piccoli indiani della Christie, peccato). Ottimi i tre punti in ottica Champions futura, ma per il primo posto avverto troppi scricchiolii pericolosi.
Saluti
Da cantare sulle note del brano sanremese del duo musicale Coma_Cose, in onore dei tanti bravissimi triestini del calcio italico, da Piero Pasinati a Nereo Rocco, da Memo Trevisan a Giuseppe Grezar, da Giorgio Ferrini alla dinastia dei Maldini, Cesare, Paolo e Daniel, fino ai nostri eroi, la stirpe dei Cudicini, dal meno noto papà Guglielmo fino a Fabio e al figlio Carlo.
*** CUDICINI, CUDICINI ***
Nacqui un dì nella Venezia Giulia,
Trieste è la mia terra,
poi da Roma a Milano,
e qui il Diavolo mi afferra.
Così in porta esordisco
per compir grandi imprese,
paravo niente affatto male,
un metro e novantuno, uno stangone,
come portiere finii in Nazionale,
da Ragno Nero fui molto popolare.
Un triste giorno poi me ne andai via,
ma poi, venendo al dunque,
il Milan, andando in cerca
di una maggior solidità,
ancor la trova solo
in Cudicini, Cudicini
e arriva un altro Cudicini, Cudicini,
mio figlio Carlo Cudicini, Cudicini,
perchè il ragazzo mi somiglia in tutto.
Ma presto emigra in tutt’altri lidi.
Tottenham e Chelsea i suoi nuovi asili,
che puntan forte su Cudicini, Cudicini.
Poi ecco la strana notizia
dal Nuovo Mondo,
da L.A. mi telefona:
“Papà, son del Galaxy,
anche qui mi farò onore.”
Son rimasto gelato,
ho chiamato il dottore,
dalla Premier alla MLS,
gli ho dato dell’imbecille,
come si fa a non giudicare
male male male,
veramente non me lo aspettavo.
Poi lui stesso decise di tornare
al Chelsea, che voleva solo
Cudicini, Cudicini,
e si affidò ancora a Cudicini, Cudicini.
Sian benedetti i Cudicini, Cudicini,
razza triestina nota dappertutto
di portieri essenziali ed assai fidi,
di guardiani dagli inconfondibili stili
che di cognome fanno Cudicini,
Cudicini, Cudicini, Cudicini, Cudicini…
Il Ghiro
👍 ☕